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    Danilo, il numero 6 della Juve e quel richiamo a Scirea

    Il terzino brasiliano della Juve Danilo in questa stagione indosserà una maglia che dalle parti della Torino bianconera ha un solo padrone: Gaetano Scirea. L’ex Real Madrid, che la scorsa stagione aveva sulle spalle il 13, ha deciso di cambiare e indossare la mitica 6. Un numero che suscita particolari emozioni per i tifosi un po’ più attempati, un numero che la leggenda del nostro calcio e della Juve ha portato orgogliosamente per tantissimi anni.
    L’annuncio di Danilo sui social
    Danilo ha deciso di annunciare il cambio di numero di maglia attraverso un messaggio su Instagram nel quale ha voluto omaggiare chi quella 6 l’ha indossata prima di lui rendendola straordinariamente pesante. “Una scelta non casuale: un omaggio a chi per questa maglia ha sudato e faticato, con in testa sempre il lavoro e la correttezza – scrive Danilo -. Noi siamo pronti per una nuova stagione, e tu lo sei?”. LEGGI TUTTO

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    Juve, Locatelli arriva al J-Medical per le visite

    L’ex Sassuolo firmerà in giornata il nuovo contratto che lo legherà ai bianconeri fino al 2026. Finisce dunque un lungo tira e molla e finalmente Max Allegri avrà il centrocampista tanto inseguito durante questa sessione estiva di calciomercato. 
    Locatelli alla Juve, le cifre dell’affare
    Juve, è fatta per Locatelli: trovato l’accordo col Sassuolo LEGGI TUTTO

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    Juve-Atalanta, le pagelle: Bernardeschi da urlo!

    Juventus, le pagelle dei bianconeri

    SZCZESNY 6 Bene, non gli è richiesto il benissimo. Gli si può solo imputare un’uscita con i tempi perfetti, ma la presa un po’ floscia nella ripresa. Pinsoglio (37′ st) ng Recupera l’ovazione del pubblico di cui è ormai idolo incontrastato.

    CUADRADO 6 Terzinoso, regala poche scintille, ma resta di straordinaria affidabilità.

    BONUCCI 6 Procura il rigore con un eccesso di foga che non gli è usuale, ma sbaglia poco altro e quando la Juventus è schiacciata sfodera la lucidità. Chiellini (25′ st) 6: si piazza in mezzo e non fa passare nessuno nel caotico finale.

    DE LIGT 6.5 Sta entrando in forma e migliora di gara in gara. Un paio di interventi al granito e qualche dettaglio ancora da registrare. Rugani (25′ st) 6: attento.

    ALEX SANDRO 6.5 E’ tornato quello vero? I tifosi della Juventus hanno imparato a loro spese che il brasiliano spesso regala illusioni, ma se continua così Allegri ritrova il tremendo terzino tecnico e abile nelle due fasi persosi almeno due anni fa. Pellegrini (25′ st) 6: non affonda come Alex Sandro ma regge, suo il lancio che innesca il 3-1. LEGGI TUTTO

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    Pjanic è ostaggio di Ramsey. La Juve non può avere entrambi

    Miralem Pjanic aspetta, perché tanto non può fare molto altro a Barcellona di questi tempi. Ronald Koeman continua a tenerlo ben oltre i margini del suo progetto, mandandogli chiari segnali: se vuoi giocare, devi farlo altrove. E il fatto che Massimiliano Allegri gli abbia fatto capire che lo accoglierebbe a braccia aperte, alimenta la speranza nel regista bosniaco che, pure lui, tornerebbe di corsa alla Juventus, dopo un anno d’inferno in Catalogna. Peraltro, non sono mancati i contatti fra il suo agente Fali Ramadani e la Juventus, altro fattore importante. Il problema, tuttavia, è che fra Pjanic e il club bianconero si è messo Aaron Ramsey.Guarda la galleryJuve, Allegri e la super coppia Ronaldo-Dybala

    Se Ramsey rimanesse alla Juve, per Pjanic non ci sono possibilità di tornare

    Se il centrocampista gallese rimanesse alla Juventus, per Pjanic non ci sono possibilità di tornare. Questione di liste (la rosa della Juventus è già molto abbondante e qualcuno potrebbe rimanere fuori dalla Champions, per esempio, anche solo con l’arrivo di Locatelli) e questione di stipendi, perché Ramsey guadagna circa 15 milioni lordi e Pjanic, pur con un eventuale (ma per ora non garantito) aiutino del Barcellona, peserebbe per 12. O l’uno o l’altro. E in questo momento alla Juventus c’è Ramsey, che ha già ampiamente fatto capire alla società che non ha intenzione di abbandonarla. Soprattutto se le alternative sono club di seconda fascia della Premier League. Ramsey lascia la Juventus solo per una squadra di blasone e possibilità di vincere equivalenti. E quel tipo di squadra, al momento, non è interessata a Ramsey.

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    Dybala, fai vedere se sei un campione

    In mancanza di emozioni di mercato, tiene banco il rinnovo del contratto di Dybala. Juventino dal 2015, da alcune stagioni titolare della prestigiosa maglia numero 10, prossimo a compiere 28 anni, l’argentino si trova di fronte all’ennesimo bivio. Legarsi ancora alla Juventus, con un ritocco economico non irrilevante, significherebbe diventare il perno fondamentale dell’attacco e aspirare al ruolo di leader accanto a Cristiano Ronaldo e in seguito senza di lui. Mettersi sul mercato, le offerte ci sono ma nessuno è disposto a follie, vorrebbe dire che quei dubbi sulla leadership e sulla collocazione tattica persistono. immaginiamo che la Joya resti. Allegri lo conosce bene, ne ha gustato l’esaltazione e gestito i momenti no.Guarda la galleryJuve, Allegri e la super coppia Ronaldo-Dybala

    La Juve ha un solo centravanti di ruolo, Morata (oltre al giovane Kaio Jorge), non proprio un bomber. L’immaginazione ci porta verso un Dybala “falso nove” con due esterni molto incisivi come Chiesa e Kulusevski, il che porterebbe al sacrificio di CR7 soprattutto nei match meno importanti. Difficile si realizzi. Un attacco a tre, Morata, Cristiano e Dybala, è altrettanto complicato, a meno di non spostare la Joya dietro, dove spesso ha giocato senza entusiasmare. Se le punte fossero due, via all’alternanza: gioca chi è più in forma. Scenari già visti. Serve qualcosa di più, soprattutto in Europa. Il valore aggiunto passa dal sinistro di Dybala, che non può più prendersi un anno sabbatico come nella Juve di Pirlo. Il ragazzo soffre la pressione, ma a quasi 28 anni o ti convinci di essere un fuoriclasse o rischi di non lasciare quel segno indelebile che il club pretende a fronte di un altro sforzo. Si sgombri il campo dal solito equivoco: se si crede in lui lo si tolga subito dal mercato e lo si motivi al massimo. Il ruolo di vice-capitano non è poco, ma non basta. Ci piacerebbe però sapere cosa passa per la sua testa, se ne ha ancora voglia o se è giunta l’ora di dirsi addio.

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