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    Pioli post Milan-Fiorentina: le parole su Camarda, Juve-Inter e Sinner

    Il Milan si impone contro la Fiorentina con il risultato di 1-0 grazie al rigore realizzato da Theo Hernandez in chiusura di primo tempo. Al termine della sfida Stefano Pioli si è presentato ai microfoni per commentare la prestazione della sua squadra e non solo: “Credo che sia normale e giusta la prestazione fatta. Non è stata la più brillante ma abbiamo fatto un buon primo tempo concedendo poco agli avversari. Abbiamo fatto un passo avanti dal punto di vista mentale. Nella nostra testa c’erano le ultime quattro partite, abbiamo lavorato da squadra. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare, è una vittoria che ci dà fiducia. La testa fa la differenza. Anche San Siro non era il solito di sempre…”
    Pioli, le parole su Camarda e Juve-Inter
    Il tecnico rossonero ha proseguito: “La prossima sfida in Champions League sarà decisiva per la qualificazione agli ottavi. La vittoria con il Psg ha riaperto le speranze, ci giochiamo tantissimo con il Borussia Dortmund”. Poi, sullo storico esordio di Francesco Camarda: “È un bel ragazzo e ha talento. Si meritava quest’occasione, è molto giovane ma è molto maturo per l’età che ha. Esordire a quest’età si sente, sono molto felice per lui. Potrebbe essere mio nipote…”. Successivamente Pioli ha aggiunto: “Juventus-Inter? Per me il risultato migliore sarebbe il pareggio ma conterà maggiormente quello che faremo noi. Non abbiamo perso certezze, ci sono momenti e momenti. In questo dobbiamo superare una fase difficile. Noi non siamo abituati a non vincere quattro partite di fila. Sono sicuro che torneremo con prestazioni ancora più convincenti giocando il nostro calcio”. LEGGI TUTTO

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    Mazzarri: “Bollito? Se è buono lo mangio. Ricordo la Coppa contro la Juve”

    Walter Mazzarri è pronto per il suo secondo esordio sulla panchina del Napoli. Il tecnico subentrato a Rudi Garcia domani affronterà l’Atalanta in trasferta, e nella consueta conferenza stampa della vigilia ha toccato diversi temi: “È la squadra più forte che io abbia mai allenato. Come sono stati questi giorni? Devo stare attento a come parlo, sono famoso per i lamenti e quindi ora c’è un altro Mazzarri. Sto bene, ho dormito 12 ore al giorno, non sono stanco. Quando vedi una squadra così dopo 23 anni in panchina speri di allenarla e ringrazio il presidente che mi ha chiamato. Per una squadra non abituata a vincere scudetti era quasi fisiologico pagare qualcosa”.
    La coppa contro la Juve e il rapporto con De Laurentiis
    Successivamente Mazzarri ha proseguito: “Noi non abbiamo vinto lo scudetto ma la Coppa Italia dopo 20 anni sì, ricordo cosa accadde dopo il trionfo contro la Juventus… Io ho studiato tanto, mi aggiorno sempre, c’è stato un cambiamento negli ultimi 3-4-5 anni e sarebbe stato più difficile per chiunque quest’anno. Con la mia esperienza provo a far capire i pericoli, il fatto che tutti ci attendono ancora con più attenzione e non bisogna sottovalutare niente per vincere di nuovo le partite, questo è il mio compito”. Sul rapporto con De Laurentiis: “C’è stato un equivoco per un paio di anni, poi ci siamo risentiti e c’è stato un rapporto così bello in amicizia, ci diamo del tu al di là del mio ritorno da allenatore. Il rapporto è importante, chiedetelo a lui e sarà il primo a dirlo”. LEGGI TUTTO

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    Conte corteggia la Juve: “Puoi sognare di sposarti un’altra volta, ma…”

    Il futuro di Antonio Conte è ancora incerto. Il tecnico leccese lo scorso anno ha chiuso malamente la sua avventura con il Tottenham e recentemente il suo nome è stato accostato al Napoli, prima dell’arrivo di Walter Mazzarri a sostituire Rudi Garcia.  L’ex allenatore di Juventus e Inter ha parlato di un suo possibile ritorno alla Vecchia Signora presso l’UniSalento dove ha ricevuto il premio Sport, Soft, Skill: “I matrimoni si fanno sempre in due, puoi sempre sognare e sperare di sposarti un’altra volta. L’importante è che ci sia condivisione di pensiero. In questo momento mi sto godendo il tempo libero che ho, continuo a studiare e guardarmi intorno per ampliare le mie conoscenze”.

    Conte all’evento Together

    Conte, tra le altre cose, aveva già dimostrato tutto il suo affetto per i bianconeri partecipando all’evento ‘Together, a Black and White Show’ insieme ad altre leggende juventine come Del Piero, Zidane, Trezeguet e molti altri. Durante la serata andata in scena al Pala Alpitour di Torino l’allenatore, visibilmente emozionato, aveva ripercorso i suoi momenti più belli con la Juventus e aveva parlato anche del suo futuro, ribadendo la volontà di riposare: “Io in panchina in Serie A? Per il momento mi godo la famiglia, c’è la volontà di riposare. Nel percorso poi possono succedere tantissime cose ma ora mi godo questa atmosfera e quello che ci circonda”. LEGGI TUTTO

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    Hasa, tra rinnovo e sirene in Bundesliga: Juve, può aiutarti… Inzaghi

    Il destino di uno dei talenti più luminosi della Juventus potrebbe dipendere dal figlio dell’allenatore di una delle grandi storiche rivali della Vecchia Signora. Incredibile ma vero. D’altronde – è risaputo – le vie del calciomercato sono davvero infinite. E allora può capitare che la dirigenza bianconera debba sedersi nelle prossime settimane al tavolo delle trattative con un figlio e nipote d’arte per cercare di blindare la stellina della Next Gen. Ogni riferimento a Luis Hasa non è puramente casuale. Il talento classe 2004, infatti, è assistito dal gruppo Pastorello, all’interno del quale ha iniziato a lavorare da qualche settimana Tommaso Inzaghi. Figlio del tecnico interista Simone e nipote di Pippo, attuale allenatore della Salernitana.
    Hasa, la Juve e l’Italia Under 20
    Spesso e volentieri può capitare di avvistare il debuttante Tommy sui campi delle giovanili, dove sta imparando il mestiere al fianco di Andrea Pastorello. Proprio quest’ultimo, assieme a Valerio Grimaldi, gestisce e segue da vicino il metronomo dell’Under 23 bianconera, nonché miglior giocatore dell’ultimo Europeo Under 19. Assieme a loro c’è quasi sempre Inzaghi Jr, come martedì pomeriggio al Ricci di Sassuolo dove era presente per seguire da vicino i ragazzi della P&P Sport Management impegnati contro il Portogallo nella gara valida per l’Elite League Under 20. LEGGI TUTTO

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    Juve, il punto sugli infortuni verso l’Inter: le condizioni di Locatelli

    La settimana che porta a Juventus-Inter non è iniziata sotto i migliori auspici per i bianconeri. Pronti e via per la ripresa degli allenamenti alla Continassa e Timothy Weah, che avrebbe dovuto tornare parzialmente in gruppo, non è ancora guarito dalla lesione muscolare così il suo rientro slitta a inizio dicembre. Il centrocampista è stato sottoposto ieri al JMedical agli esami di controllo che hanno evidenziato come non si sia ancora formato il tessuto cicatriziale al muscolo semitendinoso della coscia destra. Lo statunitense, che si era infortunato tre settimane fa contro il Verona e aveva dato forfait anche alla Nazionale, dovrà stare fermo per un’altra decina di giorni: salterà sicuramente Inter e Monza con la speranza di mettere nel mirino il ritorno per la sfida dell’8 dicembre contro il Napoli.

    Locatelli e Juve-Inter: la situazione

    Notizie poco confortanti arrivano anche da Manuel Locatelli: se si giocasse stasera il centrocampista non sarebbe nella lista dei convocati di Massimiliano Allegri, i cinque giorni che mancano al derby d’Italia lasciano però uno spiraglio aperto. Ovvio che il giocatore farà di tutto pur di essere della partita e che il tecnico confida di poter contare su di lui in cabina di regia, ma si deve fare i conti con la frattura della decima costola. Il dolore si è via via attenuato, Manuel si è allenato con un programma differenziato continuando con le terapia e lo staff medico e tecnico sta anche valutando se fargli indossare una sorta di corpetto per proteggerlo da eventuali contrasti di gioco. Tutto però dipenderà dagli esami di controllo attesi tra oggi e domani da cui si capirà a che punto è la guarigione e, di conseguenza, il via libera per il derby d’Italia: ogni decisione sarà comunque presa in extremis. LEGGI TUTTO

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    Yildiz, la differenza mercato con gli altri giovani Juve: il piano è preciso

    TORINO – Stasera Kenan Yildiz ci riproverà: dopo la prima volta da titolare con la Turchia e il primo gol con la Nazionale maggiore nell’amichevole di Berlino con la Germania, il gioiellino della Juventus è a Cardiff per l’ultima partita di qualificazione a Euro 2024. La selezione di Vincenzo Montella è già qualificata per la manifestazione continentale del prossimo anno, ma per il Galles la sfida è decisiva per alimentare le ultime speranze di staccare un biglietto per la Germania, aspettando buone notizie da Zagabria. Yildiz probabilmente non partirà da titolare, però potrebbe trovare spazio nella ripresa. La fiducia di Montella è grande: «È un ragazzo molto intelligente – ha detto di lui il ct italiano della Turchia – e poiché è intelligente c’è un’alta probabilità che diventi un buon calciatore nel lungo termine. Ha un grande potenziale. D’ora in poi dovrà abituarsi a una carriera diversa e a gestire il successo».
    Yildiz, la fiducia di Allegri e il mercato
    Fiducia grande, appunto, tanto quanto quella che ha Massimiliano Allegri nei confronti del 18enne che, dopo il gol e l’esultanza alla Del Piero nella vetrina internazionale, è tornato a far parlare di sé anche in chiave mercato. Non è un mistero che il Fenerbahce lo segua da tempo. Già in estate il club turco aveva bussato alla porta della Juventus per provare a capire se ci fossero margini per una trattativa: richiesta respinta, anche davanti a 10 milioni. Una cifra che, dopo l’avvio di stagione di Kenan in bianconero, ora come ora non basterebbe nemmeno per sedersi al tavolo per cominciare una trattativa. Ma ciò che più importa, dalle parti della Continassa, è che Yildiz non è in vendita: negli ultimi giorni anche Galatasaray e Besiktas, le altre big del campionato turco, hanno messo gli occhi sul ragazzo nato a Ratisbona e il Fenerbahce, che qualche mese fa aveva perso Arda Guler (anche lui classe 2005) volato a Madrid a peso d’oro, è tornato a farsi sotto. LEGGI TUTTO

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    La Juve esulta con l’Italia: “All’Europeo con Francia, Serbia e Turchia”

    Juve, il post per i bianconeri ad Euro 2024
    Tramite il proprio account su X, la Juventus ha infatti scritto: “Qualificazione conquistata! L’Italia insieme a Francia, Serbia e Turchia parteciperà ad Euro 2024. Complimenti a tutti i nostri bianconeri coinvolti!”. Il post è stato accompagnato da alcune grafiche che raffigurano i giocatori impegnati: Kostic e Vlahovic per la Serbia, Rabiot per la Francia, Yildiz (al suo primo gol in Nazionale) con la Turchia e Chiesa, Gatti, Locatelli, Kean e Cambiaso per l’Italia. LEGGI TUTTO

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    Chiesa e la challenge Juve: “Padoin! Quando stava al Cagliari…”

    Federico Chiesa si trova attualmente in gruppo con l’Italia per dare il meglio nelle prossime sfide valide per la qualificazione agli Europei del 2024. Il talento bianconero, in ogni caso, vuole farsi trovare pronto anche per il rientro in campo con la Juventus che il 26 novembre sarà impegnata nel big match contro l’Inter. Intanto, il club bianconero ha voluto postare sul proprio profilo Instagram uno spezzone di una challenge con il numero 7: il gioco consiste nell’indovinare il giocatore (o ex giocatore) della Juventus nascosto solo leggendo le squadre in cui ha militato. Si inizia con Chiellini, individuato subito da Chiesa: “Un grandissimo capitano che mi ha aiutato tanto nella crescita. È una leggenda”.
    Chiesa su Danilo, Padoin e Buffon
    Nessun problema anche con Danilo, di cui Federico ha voluto elogiare le doti da capitano: “Nello spogliatoio ci dà sempre una mano a far capire cosa significa davvero indossare questa maglia, far parte di questa società e famiglia”. I “problemi” arrivano con Padoin, che l’esterno riesce ad individuare solo scoprendo gli anni delle tappe della sua carriera: “Ha giocato nel Vicenza? Non lo sapevo. Mi fa ridere perchè quando ho giocato contro il Cagliari lo saltavo sempre… Scherzo, ho un grande rapporto con lui”. Troppo facile anche scoprire Buffon: “Lo conosco dai tempi del Parma, lui si ricorda bene di me perchè mi ha preso in braccio quando ero piccino. La prima volta che lo vidi iniziai a piangere. È stato un onore per me giocare con lui e vederlo ogni giorno”. LEGGI TUTTO