consigliato per te

  • in

    Calciomercato Juve, Kaio Jorge in arrivo: è il vice Morata, per ora

    Kaio Jorge è atteso a Torino prima del fine settimana. In teoria potrebbe atterrare a Caselle giovedì, firma e tesseramento per la Juventus seguiranno a stretto giro, anche se potrà unirsi immediatamente alla squadra, dovendo sostenere un periodo di quarantena che, credibilmente, trascorrerà al J-Hotel potendo sfruttare la possibilità di allenarsi separatamente dal gruppo. Con un miracolo nelle tempistiche potrebbe aspirare a giocare qualche minuto nell’amichevole del 14 agosto (presumibilmente contro l’Atalanta a Torino), ma è più probabile che sia a disposizione solo il 22 per l’inizio del campionato. Alla Juventus, oltretutto, mantengono ancora una linea di grande prudenza, anche in virtù delle incertezze che sempre accompagnano le operazioni con i club sudamericani, ma il giocatore ieri ha lasciato San Paolo, documentando sui social il viaggio su un aereo privato insieme a fidanzata e cagnolino. Ha scritto «Vengo in Italia», ma si tratta del volo che lo ha portato a Recife, dove trascorrerà un paio di giorni prima di imbarcarsi alla volta di Torino. La Juventus ha concluso tutte le fasi dell’operazione e attende i documenti firmati per darne l’annuncio. Per averlo, verserà nelle casse del Santos un indennizzo da un milione e mezzo più bonus. Un compromesso che consente al presidente Rueda di evitare la beffa di perdere Kaio Jorge a parametro zero a dicembre, quando sarebbe scaduto il contratto. Lo seguiva da tempo, la Juventus.Sullo stesso argomentoConferme da GloboEsporte: Kaio Jorge vicino alla JuveCalciomercato

    Battuta la concorrenza

    E non solo la Juventus, che per prenderlo ha battuto la concorrenza di Milan, Napoli, Benfica e Bayer Leverkusen. Il giocatore, che è cresciuto nelle giovanili del Santos da quando aveva 9 anni, spinto dal padre ex giocatore, compare sui radar europei dopo i Mondiali Under 17 del 2019: 5 gol che aiutano il Brasile ad alzare la Coppa e accendono le luci su un ragazzo che aveva già esordito nella prima squadra del Santos un anno prima, a soli 16 anni. Di lui colpisce la grande tecnica e le qualità atletiche. Controllo di palla eccellente, capacità di strappo notevoli e grande esplosività nel breve sono caratteristiche che hanno certamente convinto gli osservatori bianconeri. Non certo le statistiche dei gol. Kaio Jorge, infatti, non ha numeri eclatanti: 8 gol e 3 assist in 28 partite, giocate per lo più sempre da titolare. Nella irrefrenabile foga brasiliana a trovare un paragone eccellente lo hanno definito il «nuovo Neymar», ma l’accostamento non sembra particolarmente azzeccato, perché più che al fuoriclasse del Psg, Kaio Jorge assomiglia forse un po’ di più a Firmino, una punta efficace e che sa occupare l’area, ma viene anche a giocare con la squadra.

    Tutti gli approfondimenti nell’edizione odierna di Tuttosport LEGGI TUTTO

  • in

    Il codice Allegri per tornare al top

    Massimiliano Allegri, detto Max dagli amici e dal suo presidente, è tornato con la spavalderia che la gente di Livorno ha quasi in esclusiva tra i toscani già altezzosi di loro. Ma così è e alla Juventus va benissimo dopo la gnagnera di Pirlo e la malacreanza di Sarri. Allegri si presenta con portafoglio e incombenze pesanti, sarà un boss all’inglese, già detta le condizioni, sui calci di punizione e sulla fascia di capitano, non usa la diplomazia, va diritto al problema che è poi ridare alla squadra quel censo e quella rabbia che sembra o sembrava aver smarrito. Molte chiacchiere e distintivi nel suo discorso d’avvio ma fa parte del repertorio di molti allenatori che hanno studiato la parte e sanno interpretarla (non tutti) almeno all’inizio della scuola. Poi, quando verranno le partite, le chiacchiere staranno a zero e si dovrà agire.Guarda la galleryElastici e un tabellone da basket: così si allena la Juve di Allegri

    Non va dimenticato come Allegri sia stato allontanato dalla Juventus, fu un colpo a sorpresa, accompagnato dalla commozione del diretto interessato e non certo dalla compassione del liquidatore. Allegri ha avuto due anni per imparare di più. Ma la storia del Real Madrid andrebbe gestita meglio, perché rifiutare il club più football del mondo per una questione di amore bianconero fa bene al cuore dei tifosi ma pone anche qualche interrogativo: non avrebbe fatto bene, ad Allegri, una esperienza all’estero, come è accaduto ad altri suoi colleghi, juventini e non? Meglio così, per il popolo bianconero, quello stesso che lo criticava e si ritenne liberato dal colpevole del “non gioco” e del risultatismo, frasi adaniste che non hanno alcun significato.

    Guarda la galleryMorata diventa Hulk per il compleanno di Alessandro e Leonardo

    Allegri appartiene alla scuola degli allenatori che prediligono la tecnica sulla tattica, dunque non spaccia calcio, non è depositario di teorie e religioni ma è pur vero come, ogni tanto, il coraggio batta la prudenza che si trasforma in paura (vedi alla voce Bayern-Juventus). Il compito non è facile ma, rispetto a Sarri e Pirlo, Allegri 2 punto zero conosce tutti gli attori del teatro, l’atmosfera dello stadio e la pelle dei tifosi. Sono curioso di vedere come saprà sciogliere alcuni dubbi, non di gioco, ma di formazione, l’organico è interessante, eventuali arrivi possono irrobustirlo, il risultato della Nazionale accentua l’autostima. Totale: la variante Juve può riprendere il discorso interrotto. LEGGI TUTTO