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    Juve, il Borussia Dortmund vuole Demiral: in arrivo un’offerta dalla Germania

    TORINO – Lo stallo Juve-Atalanta su Merih Demiral apre la strada alla voglie del Borussia Dortmund. Il club giallonero ha (parecchi) soldi da investire, dopo aver ceduto Jadon Sancho al Manchester United per 85 milioni: una notevole plusvalenza, visto che l’esterno era stato pagato 8 milioni per averlo dal City. È vero che a Dortmund preferiscono non spendere troppo, dedicandosi alla ricerca di giovani talenti da prendere a poco e vendere a tanto. Il prossimo sulla lista sarà, per esempio, Erling Haaland. Però Demiral potrebbe rientrare nella categoria degli investimenti importanti per dare sostanza a una squadra che, in difesa, non ha mai regalato troppe certezze. Al momento i centrali titolari sono Manuel Akanji (26 anni) e Mats Hummels (33 a dicembre), servirebbe una alternativa soprattutto di prospettiva. Come il 23enne Demiral, a caccia di uno spazio che in questo momento non trova alla Juventus, stretto tra Matthijs De Ligt e Leonardo Bonucci, e con Giorgio Chiellini in attesa di prolungare per un altro anno dopo un Europeo straordinario.

    L’Atalanta ha le idee chiare: per Romero no al Tottenham

    Per Demiral c’era stata a lungo l’Atalanta, in caso di partenza di Cristian Romero. Ma i nerazzurri hanno le idee chiare e nelle ultime ore hanno detto ancora a no al Tottenham, che ha offerto 50 milioni: ne servono 60. Una posizione che ha bloccato il centrale turco e smosso il Dortmund, che proporrebbe 30 milioni ai bianconeri e un contratto fino al 2026 al giocatore. Una cifra che, al momento, non accontenta la Juve, che ne vuole almeno 35. Se i tedeschi salissero garantirebbero al club un tesoretto per il mercato e a Demiral una nuova prospettiva, dopo le fatiche post-infortunio in bianconero e un Europeo non all’altezza con la Turchia. LEGGI TUTTO

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    Locatelli, la Juve chiama il Sassuolo: ora l'incontro decisivo

    TORINO – Un, due, tre… Manuel Locatelli. Juventus e Sasssuolo si sono sentite nelle ultime ore e hanno concordato di incontrarsi all’inizio della settimana. Probabilmente entro mercoledì, al più tardi giovedì. Sarà il terzo incontro in poco più di un mese, il secondo nel giro di dieci giorni dopo il summit della scorsa settimana a Verona. (…) Giovedì Locatelli e gli altri campioni d’Europa dell’allenatore Alessio Dionisi (Berardi e Raspadori) sono attesi a Sassuolo per la ripartenza post Euro2020. La convocazione dell’ex Milan è segnalata in bilico: molto dipenderà dall’esito del vertice Juve-Sassuolo, che molto probabilmente si terrà nelle 24 ore precedenti. In caso di accordo e fumata bianca, il centrocampista azzurro verrebbe esentato dal ripresa degli allenamenti in Emilia. «Sassuolo è un’ottima vetrina, ma non so cosa accadrà con Locatelli. Ci sarà alla ripresa? Non lo so», ha spiegato nelle ultime ore Alessio Dioisi, il tecnico neroverde.
    La contropartita tecnica
    Le due società ripartiranno dal mancato accordo di Verona, dalle nuove idee emerse negli ultimi giorni e dalla consapevolezza che Locatelli, nonostante l’interesse dell’Arsenal (e in maniera minore del Borussia Dortmund), si vede soltanto alla corte di Allegri. (…) Juventus e Sassuolo, per uscire dalla strettoia dell’obbligo di riscatto legato alla Champions e trovare un’intesa definitiva su valutazione (35-40 milioni) e formula, stanno valutando anche altri percorsi per arrivare alla meta a braccetto. Tra questi c’è pure l’inserimento di una contropartita tecnica, utile per aumentare la cifra del prestito oneroso e rendere così scontato il riscatto biennale. Oggetto di ragionamenti Radu Dragusin, Nicolò Fagioli e altri giovani juventini. Il futuro del difensore romeno dipenderà anche da quello di Merih Demiral, che in caso di passaggio all’Atalanta potrebbe dare ancora più forza (economica) alla Juventus per arrivare al traguardo. (…)
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    Rientro allo Stadium per i primi fedelissimi: la Juve spera nel 100% dei posti

    Tutto è sospeso, in attesa che ci sia una decisione Governo e che si possa ragionare su qualcosa di ufficiale. Finora, infatti, sono congetture quelle che circolano sulle modalità di ritorno negli stadi, nonostante fra un mese ricominci il campionato e, prima di allora, siano in calendario amichevoli che farebbero il pienone (a partire da Monza-Juventus di sabato 31).

    Allianz Stadium, ecco le varie ipotesi al vaglio

    Ci sono varie ipotesi al vaglio, anche quella migliore, ovvero di rivedere gli spalti pieni al cento per cento, grazie all’utilizzo del cosiddetto green pass, ovvero la certificazione dell’avvenuta vaccinazione (doppia dose o dose singola nel caso del siero Johnson). E’ l’ipotesi che spera il mondo del calcio e anche la Juventus che, nella scorsa stagione, dalla chiusura dell’Allianz Stadium ha subito un danno economico di almeno 50 milioni di euro (senza contare l’impatto emotivo che la mancanza del pubblico ha avuto in alcune decisive sfide dell’annata). Se così fosse, tuttavia, sarebbe molto difficile mettere in vendita gli abbonamenti per le 19 partite casalinghe di campionato. Anche se allo stato attuale delle cose non ci sono indicazioni precise e nulla può essere escluso a prescindere, resta comunque un’ipotesi remota. La strada più probabile, quindi, è quella della vendita dei singoli tagliandi per ogni partita ai possessori del green pass, che verrebbe verificato all’ingresso allo stadio. LEGGI TUTTO

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    22 luglio 1947, Gianni Agnelli diventa presidente della Juve

    Esattamente 74 anni fa, 22 luglio 1947, Gianni Agnelli diventava presidente della Juve. L’avvocato raccoglieva l’eredità di Piero Dusio diventando il numero uno dei bianconeri a una ventina d’anni di distanza dal papà Edoardo, presidente della Vecchia Signora dal 1924 al 1935. Sotto la sua gestione, Gianni Agnelli portò nella Torino bianconera campioni del calibro di Giampiero Boniperti, John Hansen e Karl Åge Præst.
    Gianni Agnelli-Juve: un’amore forte e intenso
    Lasciò l’incarico nel 1954, ma rimase sempre idissolubilmente legato alla Juve, diventandone presidente onorario, con cui poté mantenere la sua influenza sul club fino al 1994, anno in cui consegnò tali attività a suo fratello Umberto, permettendo ai bianconeri di ottenere altri dieci titoli di campione d’Italia, quattro coppe nazionali, una Coppa Intercontinentale, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, tre Coppe Uefa e una Supercoppa Uefa, per un totale di 23 trofei ufficiali in 48 anni. Quello tra Gianni Agnelli e la Juve è stato un grande amore, vissuto in maniera intensa e costellato di trionfi. A 74 anni di distanza dal giorno in cui divenne presidente, la Juve ricorda l’Avvocato: il numero uno dei numeri uno.
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    Chiellini-Cuadrado, anche Allegri ci mette la firma: decisivi!

    TORINO – Poco prima o poco dopo, se non durante: ma i tempi grosso modo sono quelli. Il prolungamento del contratto di Paulo Dybala potrebbe arrivare (o quantomeno essere discusso) in concomitanza con gli annunci dei nuovi contratti di altri due campioni che hanno contribuito in maniera determinante a scrivere questi ultimi clamorosi anni di storia del calcio a tinte bianconere: Giorgio Chiellini e Juan Cuadrado. Due pilastri, due totem. Perché, vabbé, “Re Giorgio” alla Juventus c’è cresciuto come calciatore e come uomo (il suo tesseramento risale addirittura al 2005). Ma pure Cuadrado (2015) il sue bel pezzettone di strada con la Vecchia Signora d’Italia l’ha percorso ed è intenzionato a proseguire ancora per un po’.

    Juve, si riparte dai rinnovi di Chiellini e Cuadrado

    Paeraltro è curioso e fors’anche emblematico notare una sorta di scostamento rispetto agli accadimenti juventini di un anno fa, di questi tempi. La campagna acquisti 2020-21 si apriva con i proclami tesi allo svecchiamento dell’organico, ai rilievi – financo presidenziali – sul fatto che gli allora campioni d’Italia in carica (ma reduci dalla seconda eliminazione consecutiva agli ottavi di finale di Champions League) avevano uno degli organici più vecchi d’Europa. Ora si riparte dai rinnnovi di due ultratrentenni (Chiellini, peraltro, è più vicino ai 40 che ai 30: ne compirà 37 ad agosto).

    Se da un lato è vero che buona parte dello “svecchiamento” della rosa lo si è già fatto, e dunque ora non è il caso di andare troppo con l’accetta, è anche vero che, forse, quest’anno s’è deciso di non esagerare con i proclami: ché dai e ridai con le minacce dei prepensionamenti, poi finisce – come accaduto l’anno scorso – che proprio ai senatori ti devi aggrappare per acciuffare la qualificazione Champions per il rotto della cuffia, dopo che con i giovani s’è rischiato e fatto spesso il patatrac.

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    Locatelli alla Juve: fino alla fine. Pronto il 3° round con il Sassuolo

    TORINO – Juve-Locatelli fino alla fine. Un po’ come recita il motto della casa, ben conosciuto anche dal centrocampista azzurro. Tanto che, prima di virare su altre soluzioni (il principale piano B resta Pjanic in prestito dal Barcellona), alla Continassa aspettano di capire come andrà il nuovo incontro con il Sassuolo. Sarà il terzo in un mese: potrebbe non essere l’ultimo, ma i segnali inducono all’ottimismo. La distanza sulla formula – cioè il nodo dell’obbligo del riscatto – non è ancora superata. Ma qualcosa si muove e il puzzle avanza. Già, perché se la Juventus insiste e ha il gradimento del giocatore, che da più di un anno si vede soltanto a Torino, il Sassuolo già da tempo è entrato nell’ordine di idee di monetizzare al meglio la grande intuizione di due anni fa, quando Locatelli fu ingaggiato dal Milan investendo 12 milioni. Proprio per questo il club della famiglia Squinzi ha aperto alla Juventus, ma non intende fare grossi sconti. LEGGI TUTTO