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    Juve-Inter, rabbia di Di Maria e Vlahovic per la sostituzione

    Partita bloccata quella tra Juventus e Inter prima del guizzo di Cuadrado. Max Allegri ha puntato sulla coppia d’attacco composta da Vlahovic e Di Maria per arginare la difesa di Simone Inzaghi, ma per gran parte del match la situazione è rimasta bloccata prima del gol di Cuadrado all’83’. Il Fideo, dopo aver iniziato il match con una grandissima giocata con tunnel su Bastoni, ha faticato a trovare spazi importanti mentre il centravanti serbo non è riuscito ad incidere in area di rigore. Di Maria è stato sostituito al 65′ per fare spazio a Chiesa, mentre il posto di Vlahovic al 74′ è stato preso da Milik. Entrambi sono usciti in maniera vistosamente nervosa dal campo, abbracciando Allegri e sfogando la loro frustrazione per non essere riusciti ad incidere in questo match di Coppa Italia contro i rivali. LEGGI TUTTO

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    Juve-Inter, la frase scelta dai tifosi per lo spogliatoio bianconero

    “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”. Le parole di Giampiero Boniperti sono state scelte dai tifosi della Juve per campeggiare al centro dello spogliatoio dei bianconeri, in fermo immagine sulle tv al suo interno. Un modo da caricare la squadra in vista dell’andata della semifinale di Coppa Italia contro l’Inter.
    Juve-Inter, scatta il conto alla rovescia: Allegri non vuole fermarsi
    Coppa Italia, Juve-Inter, tutto pronto e sold-out all’Allianz Stadium. Cresce l’attesa per una sfida attesa, una partita mai banale. Alle 21 il calcio d’inizio del primo atto della doppia sfida che può permettere agli uomini di Allegri di dimostrarsi più forti della penalizzazione in classifica in campionato e di muovere un passo importante verso la finale della kermesse tricolore. Senza dimenticare che Bonucci e compagni sono ancora in corsa in Europa League dove contenderanno allo Sporting Lisbona la qualificazione in semifinale. LEGGI TUTTO

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    Bernardeschi: Dna Juve, il -15, il fattore Allegri, il consiglio a Vlahovic

    Mentre parla del Dna Juve, a Federico Bernardeschi scappa naturale un «siamo», poi corretto dopo un attimo di pausa. Dopotutto non è ancora passato un anno da quando ha vestito per l’ultima volta la maglia bianconera e quel «siamo», oltre che un lapsus dovuto a un’abitudine durata cinque stagioni, è una testimonianza del legame ancora forte con i compagni – «Sì, sì, li sento ancora!» – e anche con il mondo Juventus in generale, la sua mentalità, il suo spirito. Con la conoscenza profonda e fresca di quel mondo commenta il momento bianconero visto dal Canada, alla vigilia di Juve-Inter di Coppa Italia, mentre va ad allenarsi con il suo Toronto Fc, reduce da un sabato agrodolce in cui ha firmato un gran gol direttamente da calcio d’angolo, valso però un solo punto.Buongiorno Bernardeschi, dopo un gol dalla bandierina la domanda è d’obbligo: l’ha cercato o è stato un cross a rientrare fortunato?«L’ho cercato, l’ho cercato! Lo avevamo provato anche in allenamento. Poi per segnare serve anche un pizzico di fortuna e l’ho avuto, ma volevo calciare in porta». Un gol, il suo terzo stagionale, servito a sbloccare la partita contro Charlotte che all’intervallo conducevate 2-0. Che è successo per finire 2-2?«Purtroppo ci sta capitando troppo spesso e non va bene, dobbiamo migliorare. Forse ci rilassiamo troppo quando siamo in vantaggio e alla fine ci disuniamo, quando invece dovremmo controllare la partita, provare a fare il 3-0 e il 4-0 e portare a casa i tre punti. Dobbiamo migliorare». La Juve invece non si fa rimontare mai, l’ultima volta contro il Verona, poche ore prima che iniziasse la vostra partita. Che ne pensa del momento bianconero?«Il Dna Juve è il Dna Juve e questo conta più di ogni altra cosa. Soprattutto quando ci sono delle difficoltà, siamo… sono abituati a reagire e devo fare i complimenti ai miei ex compagni perché non era facile, e non è facile tuttora, fare questo tipo di cose in un momento del genere». Dopo uno shock iniziale seguito alla penalizzazione, un punto tra Atalanta e Monza, la Juve ha conquistato sette vittorie in otto giornate, perdendo 1-0 a Roma una partita in cui ha colpito tre pali. Ha battuto la Lazio in Coppa Italia ed eliminato Nantes e Friburgo in Europa League. Qual è il segreto di questa reazione a un provvedimento che avrebbe potuto affossare il morale?«Credo che i ragazzi si siano compattati innanzitutto internamente, si siano parlati, e da lì in poi abbiano cercato di pensare partita dopo partita, senza fare calcoli, cercando di andare in campo pensando solo ai 90 minuti. Prendere tutte le sfide come se fossero dentro o fuori e devo dire che questo aiuta: quando ti concentri su un solo obiettivo, senza ragionare a lungo termine, mentalmente è più facile andare a cercare di vincere tutte le partite. Questo secondo me è il segreto di ciò che è stato fatto all’interno dello spogliatoio». LEGGI TUTTO

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    Juve, Cuadrado fa 300 in bianconero: “Il compimento di un sogno”

    Cuadrado: “Un sogno realizzato”
    Un traguardo che l’esterno classe 1988 ha voluto celebrare sul proprio profilo Instagram con una foto di lui con la maglia ‘Cuadrado 300’, scrivendo: “Giocare a calcio è una delle cose che mi piace di più nella vita, perchè così facendo posso onorare il mio Dio che mi ha dato questo dono e la capacità di godermelo. Oggi sono 300 partite di un sogno realizzato, il sogno di essere bianconero”. Il post è stato subito commentato da tantissimi tifosi, tra chi augura che il colombiano possa restare ancora a lungo alla Juventus e chi lo definisce bianconero da sempre. LEGGI TUTTO

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    Juve-Verona, Del Piero allo Stadium: standing ovation dei tifosi

    Alessandro Del Piero torna all’Allianz Stadium. La leggenda bianconera, che non assisteva ad una partita della Juventus in casa dalla sfida al Bologna dell’anno scorso, è stata inquadrata dalle telecamere nel corso del primo tempo del match contro il Verona.
    Del Piero, l’accoglienza dei tifosi
    L’accoglienza dei tifosi è stata ovviamente caldissima: oltre a cantare un coro interamente per lui (“C’è solo un capitano”), i sostenitori bianconeri hanno voluto dedicargli una standing ovation. La reazione del capitano è stata immediata: Del Piero si è infatti subito alzato in piedi per salutare e ringraziare tutto lo stadio. LEGGI TUTTO

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    Bubu, Hue, Roberto e Leonardo: da Masterchef 12 al menù per la Juventus

    Questa la nota della società: “Quattro giovani talenti della cucina, quattro proposte entusiasmanti, quattro cuori che battono per la Juve. Se si potesse riassumere in una riga quello che accadrà sabato 1 aprile, in occasione di Juve-Verona, in Legends Club, forse basterebbe questa frase. Si, perché la proposta per i tifosi che affolleranno il Club più esclusivo dell’Allianz Stadium per la sfida con gli scaligeri sarà davvero particolare: vedrà protagonisti quattro talent provenienti dall’ultima edizione di MasterChef 12: Antonio “Bubu” Gargiulo, Thi Hue Dinh, Roberto Resta e Leonardo Colavito. Quattro aspiranti Chef di talento, si diceva, ma anche quattro ragazzi che hanno manifestato la loro fede bianconera, sia durante il programma televisivo, rendendosi protagonisti di una divertente gag con Chef Antonino Cannavacciuolo, sia poi presenziando all’Allianz Stadium qualche settimana fa, in occasione di Juve-Sampdoria. Ora Antonio, Hue, Roberto e Leonardo tornano, ma stavolta saranno in azione: due di loro saranno in Legends Club Nord, altrettanti in Legends Club Sud, proponendo le loro creazioni: quattro “signature dishes” che si collocheranno nel menu della serata, proposto dagli chef di “Da Vittorio”, che si occupa dal 2020 dei servizi di ristorazione all’interno delle Hospitality dell’Allianz Stadium.  Si va dalla “Seppia in bianco… e nero” di Roberto, al “Plin di coniglio, il suo fondo e Fonduta di Parmigiano” di Leonardo, mentre Antonio presenterà il suo “ Sgombro e il suo latte, zucchine in «Scapece»”, e Hue sarà artefice di una proposta a base di Gamberi con prufumi e spezie Vietnamite”. LEGGI TUTTO

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    Inter-Juve, Marchisio: “Inzaghi dovrebbe pensare a Dumfries e Darmian”

    Marchisio: “Inzaghi dovrebbe preoccuparsi di Dumfries e Darmian…”
    Marchisio ha poi continuato parlando dei demeriti dei nerazzurri e dell’episodio incriminato, commentando le parole di Inzaghi: “Quello dell’Inter è stato un possesso palla sterile e lento. Fra le linee è mancato molto Lautaro Martinez. Il gol della Juventus? Per me la questione non è che quello di Rabiot non sia fallo di mano, ma è che non ci sia stato proprio il contatto. È importante guardare quanto impiega Kostic a stoppare la palla e a mirare. L’episodio che dovrebbe preoccupare Inzaghi è la reazione troppo lenta sia di Denzel Dumfries che di Matteo Darmian, non tanto se era fallo di mano o meno”. LEGGI TUTTO

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    Inter-Juve, Onana a terra: gomitata di…Lukaku!

    MILANO – Riparte con la Juventus in vantaggio il secondo tempo del derby d’Italia con la rete di Kostic a ferire la difesa dell’Inter. Al 54′, su croner dell’esterno serbo, è curioso quanto accade nell’area nerazzura: sul cross dalla bandierina del numero 17 bianconero è spericolata l’uscita alta di Onana che va a scontrarsi con l’intervento difensivo di Lukaku. Ad avere la peggio è proprio il portiere camurenense che prende una gomitata al volto dal compagno di squadra, per restare in campo è stato necessario l’intervento dello staff medico dalla panchina. LEGGI TUTTO