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    Juventus, il tridente c'è e funziona. E il cuore è grande

    TORINO – Il tridente di Max Allegri funziona. Certo, è migliorabile, come del resto la condizione dei suoi interpreti, ma la prima è buona. E le chiavi sono due: il lavoro costante di inserimento di Filip Kostic, tra i più brillanti nella manovra offensiva, e lo spirito di sacrificio di Angel Di Maria, che avrà anche perso qualche pallone, ma che a tratti si è trasformato in Di Magia. LEGGI TUTTO

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    Juventus-Fiorentina, Rabiot come Ronaldo: ecco perché

    Juve-Fiorentina, i primi 45′ del match dell’Allianz Stadium vedono in vantaggio per 1-0 la squadra di Allegri. A sbloccare la partita ci ha pensato Adrien Rabiot: minuto 34, grande recupero di De Sciglio che scarica su Di Maria, il Fideo alza la testa e serve un assist perfetto per Adrien che da due passi non può sbagliare! Terracciano smanaccia e prova a prendere la palla, ma niente da fare: l’arbitro indica la vibrazione dell’orologio, la sfera ha già oltrepassato la linea: è gol per la Juventus! La rete di Rabiot ha ricordato un altro gol convalidato dal direttore di gara dopo la vibrazione: il 2-0 di Cristiano Ronaldo nella super rimonta di Champions League contro l’Atletico Madrid nel 2019. Il fuoriclasse portoghese aveva colpito la palla con un grandissimo stacco di testa e in un primo momento Oblak aveva respinto, ma anche in quel caso la sfera aveva già oltrepassato la linea. LEGGI TUTTO

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    Chiesa, Vlahovic e Di Maria: Allegri, Juve all'attacco e voglia di tridente

    TORINO – Sembra sul punto di scoccare l’ora del tridente, slitta ancora l’ora del ritorno di Pogba. E allora l’utilizzo di Vlahovic, Chiesa e Di Maria per la Juventus può diventare l’arma con cui andare alla conquista della serie di vittorie necessaria e continuare a risalire in classifica, pur dovendo continuare a fare a meno dell’uomo che doveva garantire il salto di qualità: prima dall’inizio della stagione, poi da gennaio. LEGGI TUTTO

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    Una Juve ancora in Champions

    TORINO – Certo, sarebbe meglio avere meno like ed essere ancora in Champions. Ma tant’è, l’eliminazione della Juventus dopo la fase a gironi, con “retrocessione” agli spareggi di Europa League (giovedì 16 l’andata con il Nantes), è ormai cosa fatta da mesi e serve a poco piangerci sopra. Tanto vale, in casa bianconera, lottare per tornare in Champions nella prossima stagione e intanto trarre un motivo di consolazione dalla ricerca pubblicata ieri da Comscore, società internazionale che si occupa di pianificazione, gestione e valutazione delle campagne mediatiche sulle piattaforme social. Ricerca che rivela come in fatto di popolarità la Juventus in Champions sarebbe ai quarti, ossia tra le prime otto: ed è un dato che, a livello di marketing, ha comunque un peso importante. LEGGI TUTTO

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    Juve-Fiorentina: Milenkovic contro Vlahovic e l'Amrabat perduto di Italiano

    Intrecci di mercato (Vlahovic, Chiesa e Milenkovic), le sfide in campo e la rivalità storica: c’è tanto da raccontare dietro alla sfida tra Juventus e Fiorentina. Si potrebbe quasi scrivere un romanzo per quanto si è detto e visto negli anni di questa partita. Da Firenze a Torino e da Torino a Firenze, un tragitto che racconta di storie, di emozioni, gioie, vittorie e sconfitte. Allegri contro Italiano, due modi diversi di fare calcio e di interpretarlo in campo che potrebbero affrontarsi con una similtudine: il modulo. Gioco offensivo quello dei viola. Più opportunista, compatto e volto alle ripartenze quello dei bianconeri. All’Allianz le due squadre arrivano sicuramente in situazioni diverse, tralasciando il discorso classifica e penalizzazioni: la Juve sta ritrovando con Vlahovic entusiasmo e gol, dall’altra parte manca la continuità di risultati per uscire definitivamente dall’anonimato di una stagione iniziata presto con la Conference e ora alla ricerca della gol perduto di Jovic e Cabral. Problemi viola non solo davanti: Italiano deve risolvere alcuni casi interni (Amrabat su tutti) e l’involuzione di un gioco che l’ha consacrato in A con lo Spezia.  LEGGI TUTTO

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    Juventus, Chiesa punta la Fiorentina. In coppia con Vlahovic, promemoria per Commisso

    TORINO – L’allenamento del mattino per la Juventus in vista del match in programma domenica sera, ore 18:00, contro la Fiorentina. La truppa di Allegri (ma senza Allegri, sostituito dai suoi collaboratori) ha svolto una prima parte di allenamento atletico, a seguire esercizi di tattica e poi una partitella a campo ridotto.

    Juve senza Pogba e Bonucci

    Si è rivisto Paredes, mentre erano ancora assenti Bonucci e Pogba. Il francese prosegue nella sua personale tabella di marcia (a ritmi prudenziali) e ha svolto lavoro in palestra. Le speranze quantomeno di una convocazione per la partita contro i viola, comunque, restano. LEGGI TUTTO

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    Vlahovic ci riprova: senza gol (in bianconero) da oltre 100 giorni

    Quando l’aveva acquistato a peso d’oro un anno fa, la Juventus si aspettava semmai un bomber da oltre 100 gol in bianconero. Non una bocca di fuoco con le polveri bagnate da oltre 100 giorni. Il ruolino di marcia di Dusan Vlahovic con la maglia del club che ha sposato lo scorso gennaio, è invece impietoso. Certo, le attenuanti non mancano: dalla sospensione della stagione in ossequio al Mondiale in Qatar fino ai problemi di pubalgia che lo stanno limitando da tempo.Guarda la gallerySalernitana-Juventus, la probabile formazione di Allegri

    L’occasione, domani sera a Salerno, è però golosa per interrompere la poco gratificante striscia che perdura dal derby con il Torino, ultimo gol del serbo in bianconero coinciso con l’inaugurazione del filotto di otto vittorie di fila che aveva risollevato la Juventus prima della penalizzazione sancita dalla giustizia sportiva. Correva il 15 ottobre e, da allora, sono trascorsi 115 giorni. Ben di più quelli che separano DV9 dall’ultima rete bianconera lontano da Torino, dato che in stagione ha segnato soltanto in casa e, appunto, al limite in “trasferta” nella stracittadina con i granata. L’ultimo graffio lontano dal Piemonte, per la statistica, è arrivato addirittura il 9 aprile scorso, a Cagliari. Un altro record negativo da scacciare di fronte agli uomini di Nicola, per ritrovare la sensazione di gonfiare la rete e, di conseguenza, il sorriso. LEGGI TUTTO

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    La Juve cerca reti e sorrisi. Il motivo? Fuori casa ha numeri spaventosi!

    TORINO – Gli innamorati pazzi del corto muso non saranno così d’accordo, perché in fondo quanto può contare segnare tanto se alla fine vinci, comunque? Anche di misura, magari con un solo tiro in porta, mentre l’avversario domina epperò impreca contro la sfortuna: se prendi i tre punti, tutto si dimentica. Ma i numeri contano ancora qualcosa e dunque, fuor di “metafora”: la Juventus fuori casa ha il secondo peggiore attacco di questo campionato stramarchiato dal dominio del Napoli. Sei gol segnati in nove trasferte: solamente lo Spezia a quota 4 ha fatto peggio.
    Poca gioia
    E se il rendimento complessivo non è così disastroso – neanche eccellente, tutt’altro – con quattro vittorie, due pareggi e tre sconfitte – la difficoltà nel concretizzare le occasioni create è palese. Torino, Lecce, Verona e Cremonese sono state sconfitte dalla Juve alla stessa maniera: 1-0 sofferto, corto muso al cubo, allo Zini (ultimo successo in trasferta , l’unico nel 2023) addirittura allo scadere dopo che i grigiorossi ultimi in classifica avevano pure sfiorato più volte la rete del vantaggio. Altro dato: mai la squadra di Massimiliano Allegri ha segnato più di un gol nei suoi viaggi lungo lo Stivale. Anzi no, l’ha fatto all’Emirates contro l’Arsenal il 17 dicembre, ma contava nulla: era un’amichevole. Estendendo il conteggio al difficoltoso cammino in Europa, c’è stato un tempo (25 ottobre 2022) in cui la Juve ne ha segnati addirittura tre al Benfica sul campo dei portoghesi: ma anche in quel caso ha avuto un’importanza pari a zero, con eliminazione dalla Champions quale spiacevolissima conseguenza.
    Osi li batte tutti
    Il problema, insomma, è serio. Non sarà irrimediabile, ma grave lo è di sicuro, per una squadra che in generale segna poco e che tra Dusan Vlahovic e Arkadiusz Milik – al netto degli infortuni – ha prodotto meno in coppia rispetto al solo Victor Osimhen (il nigeriano conduce 16 a 12). Alla Salernitana toccherà fornire risposte indirettamente sulla sterilità juventina. Vale a dire, alla peggiore difesa del campionato… LEGGI TUTTO