In attesa di novità sul fronte interno italiano, processo sportivo e della giustizia ordinaria, se ne registrano su quello estero. Dove, va ricordato, la Juventus ha un doppio contenzioso con l’Uefa per far parte della Superlega e, ora, anche per i reati di bilancio contestati dalla procura di Torino che, se provati, potrebbero minare la base del settlement agreement che aveva permesso al club torinese di chiudere lo sforamento incriminato con una multa di 3,4 milioni. Ma non solo. Perché se l’organo interno incaricato proprio dall’Uefa di verificare il tutto, dovesse accertare che le carte presentate non erano veritiere, si potrebbero verificare penalizzazioni non solo finanziare: si va da un restringimento della prossima lista Uefa, al blocco di una sessione di mercato sino all’esclusione dalle coppe. Possibilità che, seppur senza specifiche, vengono ventilate nella stessa Relazione finanziaria del 2 dicembre del club: essendo quotato in borsa, è obbligato a segnalare agli azionisti tutti i potenziali pericoli che a stretto giro di posta potrebbero influire l’andamento del titolo in maniera più o meno significativa.
Le novità e le dichiarazioni di Reichart
E veniamo così alle novità di cui sopra con un attivismo che, in prossimità del parere pesante dell’avvocato generale della Corte di giustizia europea, atteso per la mattina del prossimo giovedì, suona in maniera perlomeno singolare. Del resto circa due terzi dei “verdetti” degli avvocati generali vengono poi recepiti dalla Corte di giustizia europea, che nel nostro caso, contenzioso Uefa-Superlega, dovrà emettere la sentenza vera e propria verosimilmente per marzo 2023. Dunque è chiaro che la prossima settimana le righe che verranno scritte dall’avvocato greco Athanasios Rantos daranno un effetto non trascurabile al pallone. Qualora infatti venisse riconosciuta una posizione di monopolio dell’Uefa, ecco che si assisterebbe a un vero e proprio terremoto, con la contestuale apertura di una autostrada per l’A22 che propone la Superlega come competizione alternativa. E a tal proposito va segnalato che il suo amministratore delegato, Bernd Reichart, ieri, ospite di Dazn Germania, ha ribadito uno dei cardini del progetto: «Ogni club in Europa deve poter sognare di arrivare primo, senza peraltro abbandonare le proprie competizioni nazionali». E quando Reichart parla di “ogni club” sottolinea il fatto che si deve partire da una condizione in cui tutti si è alla pari mentre ora, con la quota attuale che spetta alla Premier, i club inglesi dispongono di budget dai volumi decisamente più importanti che consentono di allestire rose più competitive. Eccoci così dall’altra parte del fronte estero.
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La riunione dell’Eca
Perché ieri, in Qatar, si è svolta una riunione dell’Eca, la quale ha affrontato diverse tematiche, “riaggiornandosi sulle conclusioni dell’Avvocato generale della Corte di giustizia europea, previste per il 15 dicembre”. Ma non solo. Infatti in una nota ufficiale l’Eca, l’associazione che raggruppa i club europei, ha espresso “la volontà di impegnarsi con il nuovo Consiglio di amministrazione della Juventus”. Dunque un passo avanti di riappacificazione non da poco da parte di Al Khaleifi, presidente del Psg e dell’Eca stessa, nei confronti della società torinese che insieme al Real Madrid e al Barcellona è rimasta a promuovere il progetto della Superlega, inviso, per usare un eufemismo, all’Uefa e all’Eca stessa. Appena 24 ore prima, lo stesso Al Khaleifi si era espresso così: «Quando l’hanno annunciato erano tutti contrari: i club, i tifosi, tutti gli stakeholder. Non è davvero una cosa a cui qualcuno possa pensare perché, lo ripeto, non è un contratto legale, è un contratto sociale. Sarebbe impossibile per loro. Penso che lo sappiano, ma vogliono ottenere il massimo che possono ottenere dall’Eca o dalla Uefa solo come una sorta di negoziazione, per usarlo contro di noi. Come club e Uefa siamo molto uniti, stiamo facendo molto meglio di prima». Ieri, il passo verso la Juventus. Casuale? Difficile crederlo. E secondo Sky ci sarebbe stato un contatto telefonico diretto tra Al Khelaifi e Ferrero.
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