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    Juve da Mondiale: la situazione dei convocati, occhio a Vlahovic!

    TORINO – La Juventus viaggia nel mondo con gli undici bianconeri che hanno raggiunto le rispettive Nazionali per preparare l’ormai prossimo Mondiale in Qatar che scatterà domenica 20 con Qatar-Ecuador alle 17. Dunque Paredes e Di Maria con l’Argentina, Danilo, Bremer e Alex Sandro con il Brasile che è alla Continassa sino a venerdì, Szczesny e Milik con la Polonia, McKennie con gli Usa, Rabiot con la Francia e la coppia Kostic e Vlahovic con la Serbia. A proposito di Dusan, al centravanti deve aver fatto bene l’aria di casa visto che si è allenato insieme alla Nazionale dopo che aveva alzato bandiera bianca nelle ultime partite con la Juventus a causa di una sofferenza per la pubalgia. LEGGI TUTTO

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    Vlahovic e Marchisio, la sfida a Fifa 23 con gli ex Juventus: chi avrà vinto?

    Marchisio e Vlahovic e la sfida a Fifa 23, chi avrà vinto? Prima della partita vera e propria, il Principino, vestito rigorosamente con la maglia Juve e l’attaccante serbo hanno partecipato a un gioco: “Davanti a voi ci sono varie icone e delle domande a cui rispondere”. Il primo a scegliere è stato Dusan che ha pescato… Zidane: “C’è poco da dire”, il commento del numero 9 bianconero che come seconda carta ha pescato un altro francese ex Juve, David Trezeguet. E su di lui Vlahovic ha detto: “È stato un attaccante fortissimo”.

    Marchisio a Vlahovic: “Te la senti?”

    Marchisio invece ha pescato una domanda: “Il rigore decisivo alla Coppa del Mondo Fifa, chi lo calcioa tra voi due?”, il Principino ha chiesto a Dusan “Te la senti?” – “Mi prendo questa resposabilità” , la replica del serbo. Terza carta ancora un altro grande ex Juve, Baggio. “Uno dei giocatori più iconici della storia del calcio italiano”, ha detto Marchisio, trovandosi d’accordo con Vlahovic che sul Divin Codino ha detto “Un giocatore meraviglioso”. Dopo il quiz sulle icone, Marchisio e Vlahovic si sono sfidati sul “campo” di Fifa 23 e con il risultato di 2-1 ha vinto proprio il…Principino.

    Sullo stesso argomentoGolden Boy: da Marchisio a Miretti, quel passaggio di consegne JuveGolden BoyIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Allegri e la verità sulla rinascita della Juventus

    TORINO – C’è un segreto in questa Juventus che ormai sa solo più vincere in campionato? Contro la Lazio è arrivato il sesto successo di fila, tra l’altro con la prova più convincente della stagione coronata da un tre a zero che rende giustizia alla superiorità bianconera. Sì, c’è un segreto. Che non consiste nel fatto che ha chiuso la porta, impedendo agli attaccanti di Torino, Empoli, Lecce, Inter, Verona e Lazio di segnare. Il segreto è un altro e lo ha spiegato tra le righe Massimiliano Allegri nel post partita in cui invece che alzare la voce nei toni e nelle parole ha comunque preferito mantenere un profilo basso. E allora ecco il segreto: «In queste partite che abbiamo vinto sono stati bravi quelli che sono partiti titolari ma ancora di più poi quelli che sono subentrati nelle ultime mezze ore. Ormai il calcio offre due partite: quella dell’inizio e poi quella della parte finale in cui i subentranti dalla panchina possono fare la differenza». Un indizio importante per quando riprenderà il cammino dei bianconeri dopo il Mondiale quando, in teoria, l’infermeria sarà svuotata e così Allegri avrà più carte da giocare per portare a casa punti e fare scopa.Guarda la galleryJuventus-Lazio sui social, Allegri stravince su Sarri: è tornato Mago Macs!Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Questa è la vera Juventus: sesta vittoria di fila e terzo posto in classifica

    TORINO – “Comincia ad assomigliare sempre più alla Juve di Allegri, anche se non lo è ancora”, avevamo scritto giovedì sera di quella che aveva vinto 1-0 a Verona: la capacità di interpretare la partita pazientando, soffrendo e colpendo il motivo della crescente somiglianza; le troppe occasioni comunque concesse ai gialloblù e una capacità limitata di colpire il motivo del distinguo. Ebbene, quella che ha inflitto alla Lazio la terza sconfitta del campionato, scavalcandola in classifica e riscavalcando l’Inter, è la Juve di Allegri. Non ancora quella che Allegri immaginava in estate, perché le mancano ancora uomini importanti, ma per spirito, mentalità, comprensione della partita è la Juve di Allegri in tutto e per tutto. Ha controllato la Lazio senza rischiare, pur concedendole il possesso, fino al quarto d’ora della ripresa (tiro di Luis Alberto) quando era già sul 2-0, grazie alla doppietta di Kean e a una incisività molto maggiore di quella vista a Verona.Guarda la galleryMoise dai gol pesanti: la Juve ritrova Kean il guerriero

    Forza sei

    La maturazione della squadra bianconera, evidente nelle ultime settimane in cui aveva inanellato cinque vittorie di fila in campionato senza subire gol e aveva perso, decimata, senza demeritare con il Paris Saint-Germain, si è compiuta alla fine di questa prima parte di stagione in cui la Juve e il suo tecnico avevano vissuto momenti durissimi. Compiuta si fa per dire, perché la squadra bianconera può e deve crescere ancora, ma ieri ha mostrato grande maturità tattica, tecnica e mentale: il resto lo faranno sopratutto gli uomini che rientreranno, ma intanto molti di quelli che sono stati in campo in questo periodo sono cresciuti enormemente. Da Kean che ha firmato la vittoria anche ieri con i primi due gol, a Fagioli e Locatelli sempre più autorevoli in mezzo al campo, fino a un Rabiot che ha stravinto il duello con Milinkovic Savic: con tanto di colpo del ko sottoforma del pallone rubato e trasformato nel lancio per l’1-0. Ma tutti meriterebbero di essere citati, compreso Szczesny che a lungo inoperoso ha sfoderato un paio di grandi interventi nel finale, salvando la striscia di partite senza subire gol, arrivata a sei.

    Milinkovic-Savic come Ronaldo: applausi dello Stadium

    Anno nuovo

    Un mare forza 6 dalle cui onde Allegri cercherà di farsi spingere alla ripresa del campionato, il 4 gennaio con la Cremonese, per provare a inseguire il Napoli e un’impresa epica. Nel frattempo potrà continuare a far maturare la sua Juve e a lavorare sulla condizione atletica (ovviamente solo dopo il Mondiale con chi andrà in Qatar) e soprattutto sulla prevenzione degli infortuni che l’hanno tartassata. E completare il recupero di tutti i suoi giocatori, a cominciare da Pogba. Intanto ieri Chiesa ha messo il suo primo graffio su questa stagione, con l’assist per il 3-0 di Milik. Una stagione ancora lunga, che la Juve ha mostrato di volersi e potersi ancora giocare.
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    Juventus, Arrivabene porta la maglia n.1 a Bagnaia

    TORINO – (e.e.) Foto clic e la maglia con il numero 1 è consegnata. L’ad della Juventus, Maurizio Arrivabene, con Pecco Bagnaia, fresco campione del mondo della MotoGP, e grande tifoso bianconero. Succede a Convivio Milano (organizzazione no profit, dove le firme più importanti sono unite nella più grande manifestazione benefica Italiana a favore di ANLAIDS), tra fashion, cena di Gala e sorrisi. Bagnaia è accompagnato dalla fidanzata Domizia Castagnini, nipote dell’ex giocatore della Juve Gianfranco Leoncini. Nell’immagine si scorgono, tra gli altri, anche il velocista Tortu, l’ex bianconero Barzagli, il responsabile delle relazioni Albanese. LEGGI TUTTO

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    Juve-Lazio, Vlahovic prova a stringere i denti

    TORINO – A due giorni dal big match contro la Lazio, ultima gara prima del lungo stop mondiale, Massimiliano Allegri ha parecchi dubbi sulla formazione da schierare domenica sera all’Allianz Stadium. Deve fare a meno dello squalificato Alex Sandro e De Sciglio, fermo dal 5 ottobre per un’infortunio muscolare, potrebbe subentrare nella ripresa.
    Torna Szczesny in porta
    La difesa, impenetrabile da cinque giornate di campionato, potrebbe essere formata da Danilo, Bremer e Bonucci, ma Rugani e Gatti sgomitano per avere una chance. In porta, invece, dovrebbe tornare Szczesny dopo che a Verona ha passato il testimone a Perin.
    Ancora Kostic
    A centrocampo Allegri deve fare i conti con Locatelli acciaccato e con Paredes che deve essere valutato: se l’argentino non ce la dovesse fare, spazio ancora a Fagioli e Rabiot con Miretti che potrebbe essere il terzo di mediana, mentre sulle corsie esterne dovrebbero agire Cuadrado e Kostic.
    Come a Verona
    In attacco, visto che Vlahovic ha svolto l’allenamento soltanto parzialmente in gruppo, difficilmente potrà partire titolare: il serbo proverà fino all’ultimo, poi si deciderà se portarlo in panchina. Senza il serbo, Allegri dovrà decidere se puntare ancora su Kean e Milik, come a Verona, oppure dare un turno di riposo al polacco e schierare Miretti alle spalle dell’azzurro.
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    Danilo come Smalling: il pallone inatteso e la mano non punibile

    Il tocco di mano di Danilo contro il Verona ha riportato alla mente un episodio analogo avvenuto a inizio stagione durante Juve-Roma del 27 agosto 2022. In quel frangente, a toccare di mano era stato Smalling, nel tentativo di fermare un cross di Miretti. Entrambi gli episodi però non sono stati puniti dall’arbitro poiché tutti e due i tocchi di mano sono stati considerati non punibili in quanto il braccio, sia quello di Smalling che quello di Danilo, viene considerato in posizione di caduta, movimento non innaturale. Che questa sia l’interpretazione corretta è anche opinione dell’ex arbitro Marelli a Dazn: “Il tiro di Veloso è stato deviato da Dawidowicz, che manda il pallone sul braccio di Danilo. La regola del fallo di mano è stata riscritta nel 2019, a livello arbitrale è un episodio semplice. Se Danilo avesse toccato il pallone direttamente sul tiro di Veloso sarebbe stato diverso”. LEGGI TUTTO

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    Kean dà il 5 alla Juve che passa a Verona

    Continua a soffrire e continua a vincere, quella che comincia ad assomigliare sempre più alla Juventus di Massimiliano Allegri (anche se non lo è ancora): per capacità di interpretare i momenti della partita, pazientando, anche soffrendo appunto, per poi colpire. Comincia a somigliare e non è ancora perché concede comunque troppo al Verona, soprattutto nella seconda parte della ripresa (ma anche un paio di contropiede nel primo tempo) quando gli errori di mira gialloblù la salvano dal pareggio, e perché colpisce troppo poco. E’ una Juventus, però, che basta per centrare la quinta vittoria consecutiva in campionato, tutte senza subire reti, e la terza per 1-0 in trasferta: 15 punti che portano i bianconeri a 2 punti dal secondo posto e li mantengono a 10 dal Napoli capolista.

    Lazio e ritorni

    Una posizione ideale, se la Juventus riuscirà completare nel modo migliore il suo campionato premondiale battendo la Lazio domenica sera, per provare a lanciarsi a gennaio in una rimonta che richiamerebbe quella straordinaria del 2015-16 (iniziata vincendo il derby, come la striscia di successi in corso). A gennaio, quando Allegri dovrebbe ritrovare – anzi, trovare, perché finora non l’ha mai avuta – la sua Juventus anche negli uomini. Perché se quella attuale assomiglia a una squadra di Allegri ma ancora non lo è, sia perché concede ancora troppo – nonostante la miglior difesa – sia perché colpisce poco, è anche per il peso e il numero delle assenze che continuano a zavorrarla: da un lato privandola dell’apporto di uomini che potrebbero fare la differenza come Pogba, Vlahovic e Chiesa, per citare tre degli indisponibili di ieri, dall’altro costringendo diversi bianconeri a straordinari che non possono che togliere loro un po’ di brillantezza e lucidità. 

    Guarda la galleryVerona-Juve, Danilo tocca di mano cadendo: ecco perché Di Bello non fischia rigore FOTO

    Milik assist morale

    Intanto ieri nella ripresa il tecnico bianconero ha recuperato anche Paredes e potuto sfruttare per il secondo spezzone Di Maria, per quanto i due argentini non abbiano inciso molto. Solo ruggine o anche il pensiero del Mondiale che si insinua inconsciamente in testa? Di sicuro non in quella di Rabiot, che corre e contrasta per nulla preoccupato di stancarsi per il Qatar e serve l’assist per il gol di Kean (anche se il “vero” assist è stato il filtrante di Milik per il francese). Un gol pesantissimo.

    Guarda la galleryVerona-Juventus, Bonucci anticipa Verdi che lo scalcia: Di Bello toglie il rigore FOTOIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO