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    Vlahovic dopo Juventus-Inter: “Non poter lottare è la cosa che mi fa più male”

    La Juve vince 2-0 contro l’Inter e con un solo colpo supera in classifica Roma, Udinese, ma soprattutto la squadra di Inzaghi. Rabiot e Fagioli regalano tre punti preziosi ad Allegri che con la vittoria di questa sera prosegue la striscia positiva in campionato e arriva a quota quattro vittorie di fila. Senza Vlahovic, ma con un ritrovato Bremer: i bianconeri dopo i primi 45′ un po’ in difficoltà trovano un super gol di Rabiot e chiudono la partita con la seconda rete in bianconero del giovane Fagioli. Nel seondo tempo il Var ha annullato un gol a Danilo per un tocco di mano.

    Vlahovic esulta sui social: “Ora gioiamo tutti insieme”

    Premiato come MVP di ottobre, Dusan Vlahovic ha assistito al riscaldamento dei compagni da bordocampo ed è stato bersagliato dai tifosi dell’Inter con fischi e insulti razzisti. Alla fine della partita l.’attaccante bianconero ha espresso tutta la sua gioia con un post social: “Non poter lottare con i miei compagni è la cosa che mi fa più male, ma con il cuore sempre con voi! Per chi ha sofferto allo stadio, per chi in campo e per chi a casa. Ora gioiamo tutti insieme “. LEGGI TUTTO

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    Resiste e colpisce: è una Juventus ritrovata

    TORINO – Una partita come metafora di una stagione intera? La Juventus proverà a far sì che la vittoria sull’Inter lo sia, intanto festeggia il successo su una grande (e quella che i tifosi godono di più a battere) che in campionato mancava dal 15 maggio 2021, anche allora sui nerazzurri, e incamera la quarta vittoria consecutiva, frutto della quarta partita di Serie A senza subire reti. Stavolta contro una squadra che segnava da 24 turni. Una vittoria e un poker che valgono il sorpasso sull’Inter e l’aggancio alla Roma, con il quarto posto occupato da Lazio e Atalanta lontano solo due punti.Guarda la galleryJuventus-Inter, il gol di Danilo convalidato e poi annullato da Doveri FOTO

    Resistere…

    Una partita come metafora di una stagione intera perché nel primo tempo, come in questa prima parte di stagione, la squadra di Massimiliano Allegri ha creato pochissimo in avanti e, pur concedendo complessivamente poco, ha rischiato due volte di subire gol: graziata, e questa fortuna è stata invece un inedito o quasi (il quasi è il palo di Hjulmand contro il Lecce), dagli errori di Dzeko e Dumfries. Ha resistito, la Juventus, e le si poteva chiedere poco di più, senza nove indisponibili tra cui uomini chiave come Pogba, Vlahovic e Paredes, e altre due stelle come Di Maria e Chiesa in panchina con una ventina di minuti nelle gambe. A complicare il tutto, la maggior freschezza dell’Inter, con sei giocatori nuovi rispetto alla partita di martedì a Monaco di Baviera, giocata senza l’assillo del risultato, mentre Allegri aveva potuto cambiarne appena due rispetto alla sfida col Paris Saint-Germain, giocata un giorno dopo. 

    Sullo stesso argomentoAllegri, lo scudetto e l’aiuto della sosta: “La Juventus ha una nuova certezza”Juventus

    …e colpire

    Al netto della citata fortuna nelle due occasioni nerazzurre, la Juventus ha però resistito con attenzione, determinazione e carattere, confermando di aver ritrovato almeno queste doti. Nella ripresa ha ritrovato anche altro: ha ritrovato il cinismo, ha ritrovato gli acquisti, con Kostic e Bremer che hanno giocato i loro 45 minuti migliori in bianconero, e ha ritrovato Chiesa e Di Maria, preziosi nel tenere palla in avanti nel finale. Ha ritrovato, cioè, tutto quello che Allegri si augura di ritrovare da adesso in avanti. E ha vinto, nonostante un discutibile gol annullato dal var (e anche qui c’è del già visto…) a Danilo perchè il pallone che calcia col sinistro sfiora la sua mano destra, quella del braccio che De Vrij gli stava trattenendo. Ha vinto segnando il primo gol con un gran contropiede di Kostic finalizzato da Rabiot, omaggio a Trapattoni rimasto l’unico allenatore juventino ad aver vinto più partite (319) di Allegri, che con 228 ha superato Lippi. E ha vinto chiudendo il conto con Fagioli, al secondo gol consecutivo in campionato e ancora tra i migliori. Resistere e colpire: ora la Juventus deve riuscire a farlo anche con Verona e Lazio, poi soprattutto da gennaio in poi. Come lo ha fatto nei 90 minuti contro l’Inter.

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    Juventus-Inter, Fagioli a colloquio con Doveri: Allegri interviene

    Pochi minuti dall’inizio di Juve e Inter e il clima è già caldissimo. Dopo un’azione di gioco l’arbitro Doveri ha fischiato contro i bianconeri e Fagioli si è avvicinato all’arbitro per chiedere spiegazioni, ma senza riceverne. Il centrocampista bianconero ha proseguito nel chiedere chiarimenti fino a che non è intervenuto Allegri. Le telecamere hanno pizzicato il tecnico mentre si rivolge al centrocampista dicendogli: “Fagio, lascialo perdere”. LEGGI TUTTO

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    Juventus-Inter, i tifosi nerazzurri contro Vlahovic: ecco cosa hanno urlato

    TORINO – «Sei uno zingaro, sei uno zingaro». Nient’altro, perché di nient’altro c’era bisogno, perché tutti hanno sentito e tutti si saranno fatti la loro personalissima opinione. Il coro è partito dal settore riservato ai tifosi dell’Inter, tradizionalmente occupato allo Stadium dai sostenitori ospiti e composto da duemila posti e spiccioli, nei minuti precedenti il fischio d’inizio. Il destinatario del coro razzista, Dusan Vlahovic, avrà fatto spallucce, ché del resto non è mica la prima volta che un episodio del genere lo riguarda da vicino. Nell’ottobre 2021 il serbo, allora bomber della Fiorentina, era stato apostrofato alla stessa maniera dai tifosi dell’Atalanta, appena battuta da una sua doppietta. Tempo di presentarsi all’intervista flash del postpartita di Bergamo a bordo campo e poi ecco quei cori spregevoli, con conseguente espressione inequivocabile dell’attaccante che andò oltre la sgradevole situazione. Ieri l’ex viola ha dovuto saltare il derby d’Italia per colpa della pubalgia. Ma Dusan era comunque presente allo Stadium per sostenere i compagni. E sul volto gli si leggeva chiaro il pensiero di chi, per nessuna ragione al mondo, avrebbe voluto saltare Juventus-Inter. Amen, il fattaccio è un altro: seguiranno conseguenze per i “complimenti” ricevuti ieri sera?Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Torino, il ricordo del derby vinto contro la Juventus e Pulici gol in pallonetto

    TORINO – Un clic e la memoria va all’indietro, un ricordo indelebile. Basta un tweet del Torino che posta una foto in bianconero e scrive: «Il 5 novembre 1972 il Torino vinse il derby con la Juventus per 2-1. In quella partita, cinquant’anni fa, Paolo Pulici ci deliziò con un pallonetto da fuori area che ancora oggi rimane tra i gol più iconici della nostra storia». Altri tempi che Ivan Juric e i tifosi granata vorrebbero davvero rivivere. Intanto, si va a Bologna per povare il tris di vittorie di seguito in sìSerie A. LEGGI TUTTO

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    Europa League, sorteggio playoff: i sette nemici Juve ai raggi X

    Tra 48 ore la Juventus conoscerà l’avversario che dovrà affrontare nei sedicesimi di Europa League nel doppio confronto che vedrà i bianconeri giocare all’Allianz il 16 febbraio e il ritorno una settimana dopo. Lunedì all’ora di pranzo il sorteggio indicherà la prima tappa di questo cammino juventino che ha di fronte a sè sette possibili nemici: tre francesi, Nantes, Rennes e Monaco, i danesi del Midtjylland, i tedeschi dell’Union Berlino, gli olandesi del Psv e gli inglesi del Manchester United dove gioca un certo Cristiano Ronaldo. Rennes, United e Psv gli avversari più pericolosi. LEGGI TUTTO

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    Juve-Inter a Doveri. E i tifosi bianconeri mugugnano: scopriamo perché

    TORINO – Premesso che non serve sforzarsi più di tanto, trattandosi di un evento accaduto il 12 gennaio di quest’anno, chi ha buona memoria non dimentica. E quando a metà settimana il nome dell’arbitro Daniele Doveri è stato abbinato a Juventus-Inter, beh, più di un tifoso bianconero si sarà fatto un’amara risatina oppure avrà sbuffato. Già, perché quasi undici mesi fa a San Siro ci si giocava la Supercoppa tra i nerazzurri allora campioni d’Italia e la Juve che, con Andrea Pirlo al timone, una Coppa Italia se l’era portata a casa. Ebbene, alla fine di quella partita gli sconfitti, dentro e fuori dal campo, non la presero benissimo.

    Quel precedente

    Il trofeo in mano ad Alexis Sanchez (autore del gol partita in coda al secondo tempo supplementare) e compagni fu diretta conseguenza di un 2-1 marchiato dalle reti di Weston McKennie, Lautaro Martinez su rigore e, appunto, il Niño Maravilla. Ma per Tuttosport la direzione di gara di Doveri non meritò più di un misero 5 in pagella. Il penalty assegnato all’Inter per fallo di Mattia De Sciglio su Edin Dzeko non scatenò le polemiche che sarebbero scaturite dagli altri episodi, tali da giustificare il voto di cui sopra. Quali? Detto che anche i tifosi nerazzurri se la presero in avvio con Doveri per un presunto rigore non fischiato dopo contatto Chiellini-Barella, gli juventini urlarono per una mancata sanzione a carico di Alessandro Bastoni, reo di aver rifilato una manata in faccia a McKennie: gesto involontario, ma danno chiaramente procurato. E rigore netto per gli ospiti, non assegnato né da Doveri né tantomeno su consiglio di un Var particolarmente silenzioso. Era il minuto 93, non esattamente un dettaglio, quella sera.

    La probabile formazione di Allegri per Juve-Inter

    Dubbi e domande

    Proteste a parte, l’Inter strappò la Supercoppa alla Juve soprattutto perché Alex Sandro al 121’ incappò in quelle giornate in cui il brasiliano gradisce fare regali all’avversario di turno (nel caso, si trattò di un controllo di palla nettamente sbagliato e che favorì la rete del 2-1 finale), ferma restando un’onesta prova da parte dei bianconeri a quell’epoca indietro di undici punti in classifica in campionato rispetto ai rivali. Ciò non toglie che Doveri più di un dubbio l’avesse lasciato, specialmente nei ricordi degli sconfitti. Ed ora? Quello di domenica per il fischietto della sezione di Roma sarà il primo derby d’Italia a casa della Juventus, perché per il resto aveva avuto il privilegio di dirigere altre due sfide dirette, sempre a San Siro e sempre in campionato: il 16 maggio 2015, 2-1 per i bianconeri, reti di Mauro Icardi, Claudio Marchisio su rigore (e ti pareva…) e Alvaro Morata nel finale; il 17 gennaio 2021, netto 2-0 nerazzurro sui bianconeri trafitti dall’ex Arturo Vidal e da Nicolò Barella in uno dei derby d’Italia più sbilanciati di questo secolo, per la soddisfazione dell’allora tecnico interista Antonio Conte. Allo Stadium la prossima “sentenza”, mentre sui social già circolano commenti di sostenitori juventini sicuri di come andrà. C’è chi ha scritto: «Sarà la 200ª direzione di Doveri: come la festeggerà?». Del resto, che derby d’Italia sarebbe senza almeno una polemica che duri il più a lungo possibile?

    Guarda la galleryJuve, in campo contro l’Inter con una maglia specialeSullo stesso argomentoJuve a Doveri: il pestone di Dzeko a De Sciglio trasformato in rigore per l’InterSerie AIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Dalla Ferrari di Chiesa alla Lamborghini di Lautaro: è Juve-Inter supercar!

    Domenica 6 novembre non è una giornata da segnare sul calendario solo per i tifosi romanisti e laziali con il Derby all’Olimpico; la prima settimana di novembre è ricca di incontri sportivi e a chiuderla c’è anche il Derby d’Italia. A scendere in campo all’Allianz Stadium di Torino saranno la Juventus e l’Inter alle ore 20.45.

    Come la maggior parte dei calciatori, anche gli sportivi neroazzurri e bianconeri custodiscono passioni diverse rispetto al pallone, e fra queste non possono che spiccar le quattro ruote. Non tutti però vantano supercar da capogiro, ma anzi alcuni con sorpresa ci tengono a “restare umili”. Scopriamo perciò quali sono le auto dei calciatori di ambo le squadre.

    Chi vincerà al volante? LEGGI TUTTO