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    Bremer in palestra: tra Juve e Mondiale, ecco quando il brasiliano tornerà

    TORINO – Non serve uno scienziato per capire quanto Gleison Bremer servirebbe a una Juventus che lentamente si sta riprendendo dallo choc. Non ne è ancora uscita completamente, ma le premesse di squadra sembrano buone, al netto delle disavventure riscontrate in un’infermeria come quella bianconera, in cui non è mai possibile chiudere le porte perché sono tutti risorti da un ko. Tra le situazioni da monitorare c’è quella di Leonardo Bonucci, che contro l’Empoli ha preso una botta e anche se il capitano non sembra stia vivendo un gran momento di forma, la sua assenza a Lisbona potrebbe pesare parecchio. Al Da Luz non ci sarà neanche Bremer: la lesione del bicipite femorale della coscia sinistra resta un problema, al pari della difficoltà di recuperare in tempo per Juve-Inter del 6 novembre.

    Tempo al tempo

    L’ultimo segnale social del brasiliano, ad ogni modo, suscita curiosità e accresce l’ottimismo del popolo juventino. Si nota l’ex Toro al lavoro a piedi nudi in palestra, s’intravvede la carica del giocatore e quell’immagine della clessidra fa capire che il difensore non conta le ore, però (magari) i giorni sì. Hai visto mai che Bremer per il derby d’Italia ce la possa fare?
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    Rabiot, siparietto social con Tortu: “Diglielo Filippone”

    TORINO – Seconda doppietta stagionale allo Stadium, dopo quella al Maccabi Haifa, per Adrien Rabiot: assoluto protagonista della sfida contro l’Empoli e trascinatore della Juve in questo ultimo periodo di difficoltà. Il francese ha preso le chiavi del centrocampo bianconero con tanta felicità di Allegri che ha sempre creduto nelle sue carattaristiche. Non solo il tecnico di Livorno ha visto in lui l’importanza atletica e fisica per la mediana della Juve, anche Filippo Tortu aveva eletto l’ex Psg come uno dei migliori. “A centrocampo? Il mio preferito è Rabiot – aveva detto Tortu -. Il Giraffone a me piace tantissimo, è un altro che corre bene, ha un gran passo”. Una dichiarazione speciale che nella notte della doppietta contro la formazione di Zanetti, il velocista azzurro ha voluto esprimere nuovamente ripostando le sue parole sul proprio profilo Instagram. Non è mancato il ringraziamento di Rabiot che ha ricondiviso la story di Tortu diventando il protagonista di un simpatico siparietto social.”Diglielo Filippone”, seguito da due emoticon che hanno l’intenzione azzittire quanti lo hanno criticato nel suo periodo a Torino. Insomma, una vera e propria rivincita per Adrien.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juventus, Rabiot sbocciato: dal Maccabi all'Empoli, il dato sulle doppiette

    Serata di sorrisi in casa Juve. La vittoria all’Allianz Stadium per 4-0 contro l’Empoli ha confermato i progressi visti dalla squadra di Allegri nel derby vinto contro il Toro per 1-0. In gol Moise Kean, che non segnava da Sassuolo-Juve 1-2 del 25 aprile 2022, Weston McKennie e Adrien Rabiot, che con una doppietta ha chiuso definitivamente il match.

    Rabiot, l’unica doppietta prima della Juve

    In attesa del ritorno di Pogba, Allegri può dunque continuare a fidarsi dell’altro centrocampista francese in rosa, una delle poche note liete della stagione fino a questo momento. Rabiot, contro la squadra di Zanetti, ha bissato la doppietta realizzata sempre in casa contro il Maccabi Haifa in Champions League (partita vinta per 3-1 dai bianconeri). C’è un dato raccolto da Opta che certifica la crescita esponenziale del francese: in carriera, prima di questa stagione, il classe 1995 aveva realizzato solo una doppietta nel 2015 contro il Tolosa in Ligue 1, quando ancora indossava la maglia del Psg. LEGGI TUTTO

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    Juventus-Empoli, Kean al primo gol stagionale: da quanto tempo non segnava

    A Torino contro l’Empoli l’ha sbloccata Moise Kean. L’attaccante bianconero è tornato al gol portando in vantaggio la Juve: il numero 18 dopo aver raccolto un assist di Kostic ha anticipato De Winter e battuto Vicario. Un ottimo avvio di partita per Moise Kean che prima del gol ha avuto anche un’altra occasione per segnare.

    L’ultimo gol di Kean

    Ma da quanto tempo non segnava Kean? L’ultimo gol dell’attaccante bianconero risale alla sfida in trasferta contro il Sassuolo: era il 25 aprile 2022. Dopo essere partito titolare nel derby contro il Toro, Allegri gli ha dato ancora fiducia confermandolo titolare contro l’Empoli. Fiducia ripagata da un bel gol! LEGGI TUTTO

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    Vlahovic, rissa sfiorata con Bandinelli e Allegri lo toglie

    Una serata di sacrificio per Vlahovic, a cui è mancato soltanto il gol. Contro l’Empoli, l’attaccante serbo è stato autore di una buona prestazione, ma le tre reti bianconere sono state segnate da Kean, McKennie e Rabiot. Al 56′ del secondo tempo, Vlahovic è quasi arrivato alle mani con Bandinelli. Il serbo si è lamentato con l’arbitro Fabbri per una spinta in area, ma il direttore di gara ha mimato il gesto che non c’era alcun rigore. Mentre Vlahovic era ancora a terra, il capitano dell’Empoli si è avvicinato intimandogli di alzarsi, provocando così la reazione furiosa dello juventino. Faccia a faccia tra i due giocatori e rissa sfiorata. Il nervosismo di Vlahovic ha fatto riflettere Max Allegri che ne ha approfittato e ha deciso di sostituire l’attaccante al minuto 65 per fargli risparmiare minuti preziosi in vista della sfida di Champions con il Benfica. LEGGI TUTTO

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    A tutto Nicolussi Caviglia: la Juventus, Cristiano Ronaldo, Grabbi

    TORINO – Hans Nicolussi Caviglia, centrocampista, contratto con la Juventus fino al 2026, si racconta a Dazn. Dalla vita in bianconero all’infortunio, quindi la ripartenza in Serie B con il Sudtirol. Fin qui la sfortuna non lo ha risparmiato, ma il ragazzo, 22 anni, ha ancora tanto da dare al calcio. In pratica, è un nuovo inizio.
    La Juventus, il debutto, la formazione
    «La Juve è la mia esperienza fondativa. Sono arrivato in bianconero a otto anni e ho fatto tutta la trafila delle giovanili fino alla Primavera. Poi, grazie al progetto Under 23, nel 2018 ho avuto l’opportunità di giocare in Serie C e nel 2019 ho fatto metà stagione con la prima squadra esordendo con loro. La società mi ha accompagnato nel mio percorso da bambino a uomo, oltre che di giocatore. Al debutto è stata un’emozione grandissima. Ho pensato solamente a stare nel gioco e a vivere il momento».
    Cristiano Ronaldo il meglio, poi Dybala
    «Il giocatore più forte che ho visto nella Juve? Sicuramente Cristiano Ronaldo. Ma anche Dybala, Cancelo e Chiellini. Ho imparato semplicemente nel vedere queste persone in allenamento, sono un consiglio vivente. Il fatto di lavorare con questi campioni è un aiuto, si impara semplicemente guardandoli. Già nel periodo delle giovanili ci viene trasmessa la mentalità della Juventus, che è vincente e sempre basata sul lavoro. Al tuo bagaglio aggiunge questa cosa in più».
    Da Nicolussi Caviglia a Miretti
    «Con Fabio Miretti ci sentiamo poco, sono contento che stia giocando. E’ più piccolo di me ma ci siamo sempre seguiti a vicenda. Non abbiamo mai avuto la possibilità di giocare insieme perché sono stato in prestito quando lui era in Primavera».
    Grabbi allenatore doc
    «Ho preso tanto da tutti gli allenatori che ho avuto, alcuni molto bravi. Forse, però, quello che mi ha lasciato di più è stato Corrado Grabbi, nelle giovanili bianconere. Mi ha allenato per cinque anni ed è stato come un secondo papà, mi ha trasmesso tanto a livello umano. Tuttora lo chiamo sempre per avere qualche consiglio, abbiamo un rapporto diretto».
    L’obiettivo è tornare in Serie A
    «L’infortunio è alle spalle. L’obiettivo è recuperare le forma fisica e poi tornare in Serie A. Ho appreso molto da quella esperienza. Non si può restare inermi davanti alle prove che la vita ti mette davanti. Fin qui ho superato dislivelli incredibili, ho vissuto un esordio in Serie A e uno spezzone di stagione con la Juventus, ho visto davanti a me porte che si aprivano e poi momenti veramente duri, ma non ho mai perso la voglia di andare avanti. Penso che ognuno di noi sia la somma degli avvenimenti positivi e negativi che lo riguardano. Ho maturato consapevolezza delle possibilità del mio corpo, della mia testa. Sono migliorato nelle letture delle situazioni di campo e nella gestione della partita. La mia motivazione, se possibile, è cresciuta ancora di più. Ora ho solo voglia di giocare il più possibile e il meglio possibile. Mi sto allenando duramente e sto giocando partite importanti, mi sento bene. Sono concentrato a rispondere al meglio sul campo alle richieste del mister, a imparare da quello che chiede a ognuno di noi e interpretare con la mia personalità e i miei strumenti la sua idea di calcio per la salvezza del Sudtirol. Ho una grande voglia di lavoro quotidiano e di giocare il più possibile e nel miglior modo per fare la mia parte e aiutare la squadra che sta scrivendo la propria storia. Una sfida difficile, ma appassionante, per la quale siamo tutti uniti».
    Le trappole della Serie B
    «La Serie B è un campionato molto competitivo e anche complicato, può nascondere molte insidie. Oltre al lavoro quotidiano richiede l’atteggiamento giusto. Abbiamo l’umiltà di andare in campo senza sottovalutare nessun avversario, ma maturando in consapevolezza. Abbiamo valori importanti e vogliamo ottimizzarli sul campo contro qualsiasi squadra si incontri. Sono stato una stagione con il Perugia, ho giocato 30 partite e quell’esperienza mi è servita per conoscere la categoria e le sue insidie; è un campionato che aggiunge molto all’esperienza di un calciatore. Punto a essere valutato secondo i miei meriti e tornare dov’ero prima dell’infortunio, cioè in Serie A. Qui a Bolzano sto avendo continuità nel mio rendimento e penso solo a stare concentrato sugli obiettivi di squadra, a mettermi a disposizione del tecnico».

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    Juve, il borsino del centrocampo: promossi e bocciati con vista sul futuro

    TORINO – Sono in sei a centrocampo, perché il settimo – tale Paul Pogba – pur non avendo ancora debuttato in bianconero guarda al futuro con discreto ottimismo. Il Polpo sente la Juve anche quando non gioca e comunque resterà in coda a questa tormentata stagione. Al gruppo, volendo, si aggiungerebbe un ottavo componente che con gli altri condivide il cartellino (proprietà juventina) e che magari a fine annata tornerà alla base dopo l’esperienza, sin qui molto buona, di Monza: Nicolò Rovella, a parte l’ultima espulsione, sta giocando tanto, e bene, in Brianza, a differenza di Denis Zakaria, che alla Juve potrebbe fruttare un bonus da 31 milioni tra prestito e riscatto, mittente il Chelsea. Ma concentriamoci su chi lavora oggi agli ordini di Massimiliano Allegri. Rapido borsino, al fixing della Continassa risulta quanto segue.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    De Winter su Juventus-Empoli: “Vlahovic, sono pronto!”

    INVIATO A EMPOLI – La Juventus, Koni De Winter, la definisce «La tua… non ex squadra… la tua squadra che ti manda in prestito» e quella precisione nell’evitare il termine ex, assieme al sorriso con cui dice «Vediamo…» di fronte alla prospettiva di tornare nella prossima stagione in bianconero, la dicono lunga sui suoi obiettivi a lungo termine. A breve termine, però, cioè domani sera, è determinato a vincere con l’Empoli nello stadio in cui l’8 dicembre aveva esordito da titolare in Champions League.

    De Winter, che sensazione prova al pensiero di tornare a giocare all’Allianz Stadium?  «Bella. E’ sempre bello giocare contro la tua… non ex squadra… la tua squadra che ti manda in prestito. E’ una partita molto importante e voglio fare bene. Quando è uscito il calendario una delle prime cose che ho fatto è stato controllare quando avremmo giocato contro la Juve».  In dieci giornate ha giocato quattro partite da titolare, tra cui le ultime tre: come si sente da giocatore di Serie A? «Bene. Ho cambiato squadra e livello, più alto della Serie C fatta con la Juve Under 23, ma mi trovo bene. In queste ultime partite poi ho preso fiducia, mi sento a mio agio in campo: è il momento perfetto per questa partita».  L’ Empoli è decimo, sorpreso? «No. Durante la preparazione mi ero accorto che siamo un gruppo forte. Poi non conoscevo il livello della Serie A e quindi non potevo fare confronti, ma sapevo che noi siamo forti».  Guardate più le squadre davanti a voi o quelle alle vostre spalle? «Guardiamo quella che affrontiamo, partita per partita».  Qual è il segreto dell’Empoli? «Penso il fatto che siamo un gruppo davvero molto unito, in cui tutti vogliono fare bene, lavorare e dare tutto per tutti. Questa è la nostra forza più grande». Non è sorpreso dall’ottimo avvio dell’Empoli. Da quello difficile della Juve? «Sì, non mi aspettavo queste difficoltà, perché è una squadra forte»

    Come la affronterete?  «Dovremo dare tutto e giocarcela, provando a vincere. Di sicuro ci vorrà molta personalità. A livello tattico ci penserà il mister ad aiutarci dicendoci quello che dobbiamo fare, noi dovremo solo seguire le sue indicazioni».  A lei in particolare cosa chiede Zanetti durante la settimana?  «Di migliorare in tutto. E lo fa dandomi la possibilità di sbagliare, crescendo anche attraverso gli errori».  Sullo stesso argomentoJuve, De Winter in prestito all’Empoli: ora è ufficialeCalciomercato EmpoliIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO