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    Juve, sino a quando continuerà questo strazio?

    Dopo l’umiliazione patita in Israele la domanda è: sino a quando? Sino a quando la Juve continuerà a farsi del male così? Sino a quando non cambierà nulla perché questo continui a essere un disastro senza fine? Ma Elkann non ha nulla da dire? E non basta certo l’autocritica di Agnelli a fine gara, apprezzabile per la franchezza quanto il minimo sindacale, visti i chiari di luna e tuttavia evanescente nella sostanza. “Dobbiamo vergognarci e chiedere scusa ai tifosi che sin vergonano come me e faticano ad andare a giro per strada. E’ il momento di prenderci le nostre responsabilità. Non è colpa dell’allenatore se non vinciamo un tackle. Il problema non è Allegri. Da noi le decisioni si prendono a fine anno”. Cioè, addirittura a nel giugno 2023? Eh? La società non interviene nemmeno adesso che l’eliminazione dalla Champions League è a un passo e persino la discesa in Europa League è compromessa? Ma quante accidenti di partite deve perdere ancora la Juve? E perderle in questo modo che non è da Juve, non è mai stato da Juve, essendo un oltraggio continuo alla storia, al prestigio, soprattutto ai tifosi della Juve? Mai la squadra aveva inanellato tre sconfitte nelle prime quattro partite della fase a gironi. La partita di Haifa è stata il paradigma della desolazione: squadra concepita male e messa in campo peggio; Bonucci e Rugani, una coppia da sciogliere, tanto che il miglior difensore bianconero è stata la traversa che ha respinto la punizione di Chery; McKennie e Danilo inguardabili sulla fascia di competenza dove il Maccabi ha fatto ciò che ha voluto; Vlahovic ha fatto un colpo di testa e poi basta; Milik s’è mangiato un gol fatto; il centrocampo è andato in barca; Paredes non si è mai visto e doveva essere il regista che non c’era. E non c’è.. E poi la jella accanitasi su Di Maria dopo soli 22 minuti. L’argentino doveva essere l’uomo in grado di riaccendere la Juve, invece, da quando indossa la maglia bianconera, è riuscito a giocare soltanto una gara intera, all’andata con gli israeliani. Adesso, il nuovo infortunio mette addirittura a rischio la sua presenza sino al 13 novembre, per non dire del Mondiale con l’Argentina, già in ambasce per Dybala. Ma questi sono altri discorsi. Le parole di Arrivabene prima del calcio d’inizio sono acqua sui vetri: “Allegri? Bisogna evitare le scelte emozionali, ma analizzare i problemi una alla volta e trovare tutti insieme le soluzioni. Fiducia assoluta”. Di fiducia in fiducia, la Juve è ottava in classifica dopo 9 giornate, staccata di 10 punti dal Napoli capolista e ha un piede e mezzo fuori dalla Champions. Se bastasse andare in ritiro per risolvere i problemi, la Juve dovrebbe là rinchiudersi sino a metà giugno. Per decisione di Allegri, ci starà sino al derby di sabato. Avessi detto.Sullo stesso argomentoAllegri: “Juventus in ritiro. Dimissioni? Non ci penso proprio”JuventusIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Champions, Maccabi-Juve sui social: tifosi bianconeri furiosi

    Prosegue la stagione poco fortunata della Juventus, sconfitta 2-0 dal Maccabi in Champions League. La squadra di Allegri, oltre al deludente risultato, ha dovuto fare i conti con un’altra brutta notizia: al 22′ del primo tempo, Di Maria è finito ko. L’argentino, dopo uno scatto solitario si è fermato di colpo toccandosi la coscia destra: al suo posto dentro Milik. La prestazione della Juve sta suscitando parecchi commenti sul web dove spopolano ironie e sfottò. LEGGI TUTTO

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    Juventus anti Maccabi con Rugani: tutti devono sentirsi coinvolti

    INVIATO A HAIFA – E dunque niente Maccabi-Juventus per Milik, Kostic e Bremner. Allegri ha deciso di far riposare alcuni giocatori dimostrando che per la partita comunque decisiva in Champions League vuole coinvolgere anche giocatori che a volte, ultimamente, sono stati meno impiegati come Rugani; inoltre, dimostrando che la Champions è importante, sì, ma lo è pure il campionato. Nello specifico la partita in programma contro il Torino, il derby, sabato prossimo: è altrettanto fondamentale per la stagione bianconera. E dunque ecco che si spiegano le variazioni di formazione rispetto all’11 più o meno titolare o comunque quello provato nell’ultimi giorni.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Torino, niente riposo: c'è il derby

    TORINO – C’è voglia di derby: per il riscatto e per l’onore. Lo si è capito à gidomenica pomeriggio quando la curva Maratona ha “perdonato” il pareggio interno contro l’Empoli convocando la squadra sotto la curva per caricarla in vista della sfida di sabato pomeriggio nella quale il Toro deve dare un significato al suo campionato. E giocatori e staff hanno immediatamente recepito. Dalle parole si è passati subito ai fatti: i giocatori hanno chiesto e ottenuto da Juric di saltare il giorno di riposo per riprendere subito gli allenamenti. Così il Toro al Filadelfia non ha perso tempo e ha subito messo la Juventus nel suo mirino. Rodriguez e compagni vogliono regalare (finalmente) ai propri tifosi una soddisfazioni dopo che li avevano illusi con un inizio da primato (due successi e un pari nelle prime tre giornate) per poi calare in maniera preoccupante non tanto sul piano del gioco ma su quello dei risultati. LEGGI TUTTO

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    Toro: Schuurs e l'uscita palla al piede. Vi ricorda qualcuno?

    TORINO – Perr Schuurs non è un ragazzo qualunque nel Toro di Ivan Juric. Il sangue dell’olandese si sta colorando sempre più di granata e lo riconosci non solamente dalle prestazioni scintillanti, collezionate sul campo, ma anche dai gesti, dagli stimoli che dà ai compagni, dalle parole soprattutto: «Il nostro valore va dimostrato in tutte le partite, anche per i tifosi. Pensiamo subito alla prossima». Dichiarazioni di un piccolo grande campioncino, con le stimmate del leader che verrà, appartenente alla leva calcistica della classe ’99: la stessa di Matthijs de Ligt, per esempio, anche lui cresciuto nella scuola dell’Ajax. Nuovo, Schuurs, perché appena alla prima stagione di Toro, però già consolidato per abitudini ed esperienze di successo.
    Perfettibile, ma già strepitoso
    E quando Juric dice di Schuurs che «ha una mentalità pazzesca, però deve crescere ancora», esattamente cosa intende? La risposta c’è: il tecnico croato e il vice Matteo Paro stanno lavorando sul tipo di marcatura stretta e sui tempi dell’anticipo, perché l’allenatore sente di aver bisogno di un difensore fisico, che aggredisca l’avversario facendogli sentire il fiato sul collo e riesca ad anticiparlo sul pallone nei tempi più stretti possibili. E che magari costringa l’attaccante a indietreggiare per non finire in fuorigioco. Già immaginiamo Juric urlare a Schuurs istruzioni del tipo: “Devi pressare, devi essere un martello”. Direttive alle quali, evidentemente, l’olandese non era abituato per la scuola di calcio frequentata fino alla scorsa stagione.
    Muraglie umane
    Quanto al lato squisitamente tecnico, nulla da eccepire, ovvio. Si possono migliorare determinati aspetti, ma senza la necessità di insegnare qualcosa. Con Schuurs non ce n’è bisogno, il ragazzo è forte, fortissimo. Perr è destinato a prendere il comando della difesa granata dopo la partenza di Gleison Bremer. E sabato, dopo l’ottima prova contro l’Empoli, c’è il derby. Quello con il brasiliano passato in estate dal Torino alla Juventus sarà un incrocio speciale, suggestivo, intrigante. Dubbio che poi non è tale: l’uscita di Schuurs palla al piede non vi ricorda forse qualcuno? Ognuno, che sia tifoso bianconero o granata, si faccia la propria idea. Intanto l’attesa della stracittadina sta montando in città. Il Toro ci crede e le esibizioni delle due squadre in questo scorcio di campionato fanno pensare che sì, stavolta, non c’è mismatch. Come minimo, a occhio, le distanze sembrano essersi ridotte.
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    Inter, Bensebaini a zero: Ausilio punta all’erede di Gosens

    MILANO – Avanti tutta su Bensebaini, laterale sinistro del Borussia Mönchengladbach con il contratto in scadenza nel giugno del 2023. Da un anno il giocatore è nel mirino di Piero Ausilio e, il fatto che continua a non firmare il prolungamento col Borussia, ha convinto l’Inter ad accelerare per bruciare la concorrenza, pure italiana considerato che sull’algerino c’è pure la Juventus, come rivelato qualche settimana fa dalla Bild. Obiettivo dell’Inter è trovare il sostituto di Robin Gosens che vive sempre più male il suo status da precario: il tedesco non ha mai convinto Simone Inzaghi che prima gli ha preferito Perisic, poi – quando ormai il croato si era accasato al Tottenham – non gli ha consegnato quella maglia da titolare che sembrava automatica anche alla luce dell’investimento fatto per strapparlo all’Atalanta da gennaio. Un rapporto mai decollato, come dimostra la scelta da parte di Gosens di dire sì al Bayer Leverkusen nell’ultima settimana di mercato: trattativa sfumata soltanto perché l’offerta portata dai tedeschi all’Inter non corrispondeva a quanto paventato dai mediatori che seguivano l’affare. Visto l’andazzo della stagione, già a gennaio il Bayer potrebbe riprovarci.Guarda la galleryInter, Inzaghi sorride: Lukaku sta per tornare!

    L’Inter potrebbe decidere di fare un’offerta al Borussia Mönchengladbach

    E l’Inter – che già ora punta a porsi in pole position con Bensebaini – potrebbe decidere di fare un’offerta al Mönchengladbach tenendo conto che il laterale andrà in scadenza a giugno oppure decidere di monetizzare con Gosens e prendere un giocatore in prestito. Tra l’altro, in linea teorica, tra Darmian e Dimarco almeno numericamente Inzaghi non rimarrebbe scoperto. Un laterale, comunque dovrebbe essere dato a Inzaghi visto che – a meno di cataclismi – l’Inter dovrà comunque affrontare gli impegni in Europa League se non riuscisse a restare in Champions, competizione dove con Conte il club ha già sfiorato il trofeo e dove i nerazzurri avrebbero tutto per arrivare in fondo.

    Guarda la gallerySassuolo-Inter, gioia Dzeko: 100° e 101° gol in Serie AIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Arnautovic, dalla Juve mancata al clamoroso gesto dei tifosi del Bologna

    BOLOGNA – Il pareggio casalingo contro la Sampdoria (1-1) porta il caos in casa Bologna. Durante e dopo la partita del Dall’Ara contro i blucerchiati, infatti, i tifosi rossoblù hanno fischiato il tecnico Thiago Motta per aver sostituito Marko Arnautovic al 79′. Inoltre, lo stesso attaccante, che nell’ultima sessione di mercato era finito nel mirino sia della Juventus che del Manchester United, non è stato esentato dalle polemiche: l’austriaco ha visto la propria maglia simbolicamente rilanciata in campo dagli ultras, rimanendo visibilmente contrariato dal gesto. Nonostante le numerose voci di mercato nei mesi scorsi, e la crisi del gol nelle ultime 3 gare di campionato, Arnautovic è attualmente il capocannoniere della Serie A con 6 reti.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juventus, i 10 nel giorno dei 10

    TORINO – Il giorno del 10, in ricordo dei dieci che furono e aspettando di vedere l’attuale, più che mai necessario, in campo a risollevare la Juventus. In attesa di Pogba, che fa sentire almeno da fuori il suo supporto alle sfide dei bianconeri, il 10/10 del calendario richiama la maglia leggendaria attorno alla quale si è costruita una narrazione speciale nel mondo del calcio. Vi proponiamo per questo i calciatori bianconeri che hanno indossato la maglia numero 10 della Juventus dagli anni ’90 a oggi. Da Baggio a Dybala, la carrellata. LEGGI TUTTO