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    Youth League, Juve: tris al Maccabi, Montero al secondo posto nel girone

    TORINO – La Juve di Paolo Montero trova finalmente la prima vittoria nel girone di Youth League. A Torino i bianconeri superano il Maccabi Haifa per 3-1 grazie alle reti, tutte nella ripresa, di Yildiz, Hasa e Anghelè. La Juve, dopo il pirotecnico 5-3 della prima giornata contro il Psg e il pareggio per 1-1 col Benfica, si porta così a 4 punti e in attesa della sfida proprio tra i francesi e i portoghesi si porta al secondo posto. 

    RISULTATO FINALE: Juve-Maccabi 2-1 (Yildiz 46′, Ben Shimol 53′, Hasa 71′, Anghelè 79′)

    Finisce la partita: la Juve conquista la prima vittoria in Youth League. Le reti arrivano tutte nella ripresa. Montero sale a quota 4 punti, sorpasso in classifica proprio sugli israeliani. In attesa di Psg-Benfica la Juve è seconda nel girone

    3-1 Anghelè: assist perfetto di Strijdonck, il neo-entrato fa partire un destro imprendibile per il portiere avversario. Tris per la squadra di Montero

    2-1 Hasa: situazione incredibile nell’area del Maccabi. Huijsen colpisce il palo, poi Mancini viene steso e conquista un calcio di rigore per la Juve. Dal dischetto va Hasa che però sbaglia. Il numero 10 bianconero però recupera subito palla e prova il tiro che finisce in porta. 

    1-1 Ben Shimol: tutto da rifare per la Juve. Errore in fase di impostazione di Dellavalle, gli israeliani ne approfittano e pareggiano.

    1-0 Yildiz: sblocca subito la sfida la Juve. Il baby fenomeno turco si scatena con i dribbling, poi in area un rimpallo lo premia e gli permette di trovare il gol che porta i bianconeri in vantaggio.

    Inizia il secondo tempo: le squadre sono tornate in campo per la ripresa. I bianconeri di Montero hanno altri 45 minuti a disposizione per trovare il gol.

    Fine primo tempo: si chiudono senza reti i primi 45 minuti di gioco. Juve nettamente più pericolosa in campo e capace di sfiorare il gol in più occasioni. Al 22′ Huijsen ci prova con un tiro potente ma l’estremo difensore ospite reagisce bene. Poi al 33′ Hasa calcia di poco fuori e pochi minuti più tardi c’è il diagonale di Yildiz sul quale Greis si allunga compiendo un vero e proprio miracolo. Nel finale ancora Juve vicina al vantaggio con Ripani ma il portiere del Maccabi è di nuovo determinante.

    Juve-Maccabi, le formazioni ufficiali

    JUVENTUS (4-4-2): Daffara; Valdesi, Dellavalle, Huijsen, Rouhi; Hasa, Ripani, Boende, Strijdonck; Turco, Yildiz. All. Montero

    MACCABI HAIFA (4-3-3):  Greis; Feingold, Kay Laish, Eissat, Shibli; Ben Shimol, Hermesh, Otachi; Khalaili, Kahvic, Razon. All. Degu LEGGI TUTTO

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    Juve-Maccabi, il dilemma di Allegri. E intanto Pogba fa godere i tifosi

    TORINO – All’uscita del Training Center della Juventus non sono poche le persone in attesa: è un’immagine che quotidianamente ricorre, perché al netto di un avvio difficoltoso di stagione, la passione della gente per quei colori inconfondibili non si spegne, anzi. C’è Paul Pogba che a bordo della sua auto si ferma a scattare selfie e firmare autografi con i baby-tifosi bianconeri, come Alessandro che per il suo compleanno riceve gli auguri più belli e desiderati: «Tanti auguri Ale!», sussurra il Polpo e da questo momento in poi la vita del piccolo non sarà più la stessa. Dentro il JTC, Massimiliano Allegri fa le sue prove in vista del Maccabi Haifa, che non sarà il Real Madrid campione d’Europa, ma che per l’occasione va considerato alla pari dei merengues: non sarebbe cosa buona e giusta se la Juve sottovalutasse l’avversario o equiparasse il match di mercoledì sera a una sorta di passeggiata di salute.Guarda la galleryJuve, rifinitura Champions: i sorrisi di Chiesa, le facce e le esultanze

    Dubbi e certezzeTra i dilemmi che frullano nella mente del tecnico bianconero c’è la scelta del sistema di gioco: difesa a 3 oppure a 4? Al momento è del tutto possibile che la Juventus si schieri con il medesimo 3-5-2 già visto contro Paris Saint-Germain e Benfica e che, evidentemente, non ha portato benissimo in chiave qualificazione agli ottavi di Champions League, però è anche vero che il modulo con 4 difensori schierati contro il Bologna ha funzionato. Danilo-Bremer-Bonucci-Alex Sandro o De Sciglio da un lato; Danilo-Bonucci-Bremer dall’altro. L’obiettivo è naturalmente la doppia vittoria nel giro di una settimana contro gli israeliani, anche per giustificare l’attesa montante, relativa al ritorno di Pogba, che da quel maledetto 23 luglio non s’è più visto sui campi in cui ha giocato la Juve. Paul ha una voglia matta di mettersi all’opera e di testare la propria condizione con il bianconero indosso.
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    Juve, gli auguri a Cuccureddu: “Sei volte Campione d'Italia in bianconero”

    TORINO – 12 stagioni in bianconero con la conquista di 6 Scudetti, 1 Coppa Italia e 1 Coppa Uefa: questo il palmares con la maglia della Juve di Antonello Cuccureddu. L’ex difensore e centrocampista compie 73 anni e arriva l’augurio da parte del club sui propri canali social: “6 volte campione d’Italia in bianconero. Tanti auguri Antonello”. Un passato glorioso da calciatore con quasi 300 presenza sotto la Mole, ma anche da allenatore della Primavera della Juve (con la vittoria del Torneo di Viareggio e la possibilità di crescere un giovanissimo Alessandro Del Piero) e da vice-allenatore di Maifredi in prima squadra. Un vero e proprio simbolo della Juve Cuccureddu nato ad Alghero il 4 ottobre 1949. LEGGI TUTTO

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    Camoranesi compie 46 anni: gli auguri social della Juve

    È un giorno speciale per Mauro German Camoranesi. L’ex calciatore italo-argentino, infatti, compie oggi 46 anni e la Juve lo ha voluto omaggiare sui propri social dedicandogli un post. Sbarcato in Italia nel 2000, dopo essersi messo in mostra con la maglia dell’Hellas Verona, la Vecchia Signora lo ha acquistato due estati dopo in comproprietà per 4 milioni di euro. Con Lippi si guadagna subito la maglia da titolare e non la lascerà più.

    Camoranesi e i trionfi con la Juve e la Nazionale

    Nei suoi anni sotto la Mole ha conquistato due scudetti (2003 e 2005,  quest’ultimo revocato per Calciopoli) e due Supercoppe italiane (2002 e 2003). Rimase alla Juve anche in Serie B divenendo uno dei protagonisti della risalita nella massima serie. Proprio il tecnico con cui ha iniziato la sua avventura in bianconero lo ha voluto con sè per la spedizione azzurra ai Mondiali di Germania 2006 culminata con la vittoria finale. Dopo 288 presenze e 32 reti in otto stagioni, Camoranesi ha lasciato Torino per trasferirsi in Germania, allo Stoccarda. Qui è rimasto sei mesi prima di chiudere la carriera in patria con le maglie di Lanus e Racing. Oggi compie 46 anni: tanti auguri Mauro German Camoranesi. 

    Camoranesi, in campo con Nedved prima della Juve

    Un curioso aneddoto riguardo l’esordio di Camoranesi in Serie A: il 22 ottobre 2000 l’italo-argentino entra in campo con la maglia dell’Hellas Verona per la prima volta subentrando a Vincenzo Italiano (attuale tecnico della Fiorentina), nel match valevole per la terza giornata e vinto 2-0 contro la Lazio. I biancocelesti, al tempo allenati da Sven-Goran Eriksson, schieravano in campo anche Pavel Nedved, con cui Camoranesi avrebbe poi condiviso trofei e successi con la maglia della Juventus dal 2002 al 2009.
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    Juve, rivoluzione Rabiot! Da esubero a colonna

    TORINO – Come può cambiare lo scenario nel calcio in poco più di un mese: chiedetelo ad Adrien Rabiot. La prestazione da guida del centrocampo, al fianco di Manuel Locatelli, domenica sera contro il Bologna è la punta dell’iceberg di una vera e propria rivoluzione per il francese, passato, da agosto a ottobre, dalla scomoda posizione di esubero rimasto nonostante la possibilità di andare altrove al ruolo di titolare fondamentale per Massimiliano Allegri. Attenzione: sulla posizione del tecnico bisogna avanzare una doverosa premessa. L’allenatore non ha mai messo in dubbio l’importanza del centrocampista francese nelle rotazioni bianconere e nemmeno il suo valore tecnico: né nella passata stagione, né nell’ultima, movimentata estate. Semmai è il mercato che ha creato la possibilità di vedere le strade di Rabiot e della Juventus dividersi.Guarda la galleryJuve-Bologna, le pagelle: super Bremer. Milik, che sventola!
    Juve, Rabiot colonna del centrocampo
    E che possibilità: il Manchester United è addirittura arrivato a Torino per convincere il giocatore e la mamma-agente Veronique Rabiot della bontà del progetto inglese. Non se ne è fatto nulla e dalle parti della Continassa hanno dovuto rinunciare a un’operazione che avrebbe portato nelle casse bianconere una cifra vicina ai 20 milioni di euro, per di più per un calciatore in scadenza di contratto a giugno e dunque libero di accasarsi altrove a parametro zero nella prossima stagione. Nel precampionato poi l’ex Psg sembrava destinato a vivere una situazione da separato in casa, dopo aver saltato la tournée negli Stati Uniti per motivi personali: in realtà per Allegri è sempre stato un punto fermo, al netto delle decisioni societarie e delle questioni contrattuali. Per comprendere l’importanza di Rabiot nello scacchiere bianconero è sufficiente citare un dato statistico relativo a questa stagione che aiuta a comprendere l’equilibrio che il francese garantisce: con lui in campo, in circa 300 minuti, la Juventus non ha mai incassato gol. Con il Bologna si è visto il dinamismo che lo ha reso importante anche nella Nazionale francese: anche la spinta della partecipazione al Mondiale è un incentivo in più, per Rabiot, per continuare a schiacciare sul pedale dell’acceleratore nella Juventus, dopo aver recuperato dall’infortunio.

    Rabiot, Allegri se lo tiene stretto
    Ma la situazione contrattuale resta sospesa: dopo il mancato accordo con il Manchester United, i discorsi non sono più andati avanti, né in un senso né nell’altro. Ed è onestamente difficile che le parti possano sedersi al tavolo a intavolare una trattativa per il rinnovo visto l’ingaggio del giocatore e la volontà bianconera di cambiare politica sul monte ingaggi. Dipendesse da Allegri, Rabiot resterebbe nella Juventus ancora a lungo: intanto se lo tiene stretto.
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    Juve, Di Maria suona la carica in vista del Maccabi Haifa

    TORINO – Angel Di Maria è pronto a tornare e vuole farlo nella massima competizione europea per rilanciare una Juve che ha bisogno a tutti i costi dei tre punti. La sfida dello Stadium al Maccabi Haifa è un vero e proprio crocevia della stagione bianconera e il Fideo vuole iniziare a rendersi protagonista. Dopo l’espulsione rimediata contro il Monza e dunque l’assenza contro il Bologna alla ripartenza della Serie A dopo la sosta nazionali, l’argentino scalda i motori in vista del match contro gli israeliani. Sul proprio profilo Instagram, Di Maria non ha usato parole, ma quattro emoji chiare che spiegano il suo momento e la sua grande voglia di dimostrare ancora una volta tutto il suo talento. Angel Di Maria è pronto, una notte di Champions da protagonista per suonare la carica alla Juve. LEGGI TUTTO

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    La Juve riparte: 3-0 al Bologna

    TORINO – La partita contro il Bologna doveva segnare per la Juventus l’inizio di una nuova stagione, aveva ordinato Massimiliano Allegri alla vigilia, ed è una stagione che si è aperta decisamente bene: ritorno alla vittoria dopo più di un mese (il 31 agosto con lo Spezia l’ultima, nel frattempo tre sconfitte e due pareggi), ritorno al gol di Vlahovic e porta di nuovo inviolata dopo altrettanto tempo. Con una vittoria per 3-0, però, contro il Sassuolo alla prima giornata, era iniziata anche la stagione effettiva della squadra bianconera, subito macchiata dallo scialbissimo 0-0 in casa della Sampdoria una settimana dopo. Ora non c’è più spazio per passi falsi, la Juventus dovrà essere continua: lo diranno il campo e il tempo. Intanto i segnali contro i rossobù sono stati incoraggianti.

    PARTI INVERTITE Allegri ha ripresentato subito in campo i quattro recuperati da infortuni, Szczesny, Alex Sandro, Locatelli e Rabiot (dominante in mezzo al campo), e Milik al rientro dopo la squalifica di Monza. Proprio Locatelli, centrale accanto a Rabiot nel 4-4-2 (turno di riposo per Paredes), è andato al tiro dopo un minuto, calciando però male. Conclusione che è stata comunque segnale dell’atteggiamento aggressivo della Juventus, che ha costretto il Bologna sulla difensiva, senza tuttavia creare problemi alla linea arretrata di Thiago Motta. Almeno fino al 13’ quando McKennie si è inserito bene in area ma di testa ha spedito tra le braccia di Skorupski. Episodio isolato: la squadra bianconera ha faticato a trovare spazi nella difesa bassa del Bologna e infatti è passata al 24’, quando è riuscita a prendere i rossoblù in contropiede. Bravo Milik a recuperare in scivolata su Sansone nella trequarti bianconera servendo Vlahovic, che dopo essersi divorato 40 metri in progressione ha restituito a Kostic l’assist ricevuto martedì in Serbia-Norvegia: assist che l’esterno ha sfruttato firmando con un diagonale di sinistro non banale il suo primo gol bianconero. Contrariamente a quanto accaduto troppo spesso, il gol non ha appagato la Juventus, che trovando qualche spazio in più ha iniziato a essere più ficcante e al 30’ ha sfiorato il raddoppio con Milik, non impeccabile nel sinistro al volo su cross di Alex Sandro, su cui è comunque stato reattivo e decisivo Skorupski. Parata che ha permesso a un impreciso Bologna di arrivare all’intervallo con la partita ancora aperta, sporcando per la prima volta i guanti di Szczesny con un debole colpo di testa di De Silvestri al 40’.

    UNO-DUE Un altro sinistro di Milik, stavolta malamente alto su cross di Kostic, ha aperto una ripresa in cui il Bologna ha provato ad alzare il baricentro, senza tuttavia impensierire la Juventus. Anzi, i rossoblù hanno finito con l’offrire spazi in più che la squadra di Allegri ha capitalizzato al 13’ con un perfetto contropiede nato da un angolo avversario, avviato da una verticalizzazione di Rabiot per Kostic e finalizzato di testa da Vlahovic su cross di McKennie. Il texano e Kostic hanno lasciato subito il posto a Paredes e Cuadrado e proprio il colombiano al 17’, dopo una respinta della difesa bolognese, ha rimesso in mezzo di testa il pallone che Milik ha scaraventato alle spalle di Skorupski con un gran sinistro di prima. Se anche sull’1-0 era apparso difficile immaginare come il Bologna avrebbe potuto risalire lo svantaggio, l’uno-due firmato dai due attaccanti ha chiuso la partita con mezzora d’anticipo (e Vlahovic, servito proprio da Milik, ha fallito il 4-0 al 22’ a tu per tu con Skorupski). Per sapere se ha chiuso anche la crisi della Juventus occorreranno conferme, a cominciare da mercoledì in Champions contro il Maccabi Haifa. Intanto però ieri la squadra di Allegri ha fatto quello che doveva.
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    Juve, per Di Maria festa in famiglia

    TORINO – Compleanno in famiglia per Di Maria senior, papà dell’Angel juventino. Miguel Di Maria, insieme con la moglie Diana Hernandez, è stato festeggiato dal figlio, dalla nuora e dalle nipoti Mia e Pia. «Buon compleanno caro vecchietto. Spero che tu trascorra una bella giornata. Goditela molto. Ti voglio bene papà» il messaggio via social di Angel, che stasera non sarà in campo perché sconta la prima delle due giornate di squalifica dopo il rosso contro il Monza.

    SOGNO SVANITO Anche suo padre Miguel è stato un calciatore, ma a causa di un brutto infortunio al ginocchio non ha potuto inseguire il sogno e ha dovuto lasciare ben presto il mondo del calcio, trovando lavoro in un deposito di carbone. La sua è stata una vita di grandi sacrifici per mantenere la famiglia (Angel ha due sorelle), però quando l’ala venne preso dal Benfica disse ai genitori: «Adesso basta, a voi ci penso io».
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