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    Allegri, visto Vlahovic nella Serbia? È un altro. Questione di gioco

    I numeri schiacciano le parole e i numeri di Serbia-Svezia (4-1), se paragonati a quelli juventini, raccontano un altro Dusan Vlahovic. Che a Belgrado non ha segnato, ma è risultato fra i migliori in campo insieme con Filip Kostic, pure lui in ombra in bianconero e rigenerato dalla Nazionale di Stojkovic, domani impegnata nel nuovo test premondiale, stavolta con la Norvegia. La verità è semplice: la Serbia ha un impianto di gioco e un’identità che la settima Juve di Allegri non ha ancora trovato. Se Vlahovic nella Serbia detta assist e giocate vincenti, registra il doppio dei passaggi bianconeri con l’87,5% di precisione rispetto al 70,5%, una ragione ci sarà. Se Vlahovic rende di più come un altro attaccante accanto a lui, come Mitrovic, marcatore di tre gol alla Svezia anche grazie a Vlahovic, è evidente quanto Milik non possa né debba essere un’alternativa, ma un partner dell’ex viola. Se Vlahovic nella Serbia gioca con due esterni come Kostic, Zivkovic o Lazovic che lo cercano e lo servono come non gli capita nella Juve, è chiaro quanto molto debba cambiare. Nella Juve, ovviamente. In maglia viola, prima di trasferirsi a Torino, Dusan aveva segnato 20 gol in 24 incontri, media realizzativa 0,83; da quando gioca in bianconero, ha totalizzato 13 reti in 29 gare, media 0,44. L’arrivo di Milik gli gioverà senz’altro, tuttavia, il nodo cruciale che Allegri deve sciogliere non riguarda esclusivamente il modo migliore di sfruttare il talento di Vlahovic.

    La prova di Monza è stata deprimente non soltanto per la bruciante sconfitta, ma, soprattutto, per il non gioco di una squadra senza capo né coda. L’allenatore ne è convinto: la Juve di oggi è virtuale e non vera o, quantomeno, non è la squadra che lui ha in testa, sinora mai vista in azione a causa dei troppi indisponibili. In chiave Bologna, Allegri dovrebbe recuperare Alex Sandro, Locatelli e Rabiot. In quarantadue giorni (2 ottobre – 13 novembre), Max si giocherà tutto. Ha a disposizione 12 partite per ribaltare il pessimo inizio di stagione: Bologna, Maccabi, Milan, Maccabi, Torino, Empoli, Benfica, Lecce, Psg, Inter, Verona e Lazio. Proibito sbagliare. E non è un modo di dire.

    Guarda la galleryVlahovic tra i giocatori più preziosi: ecco la Top 20Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Bremer conquista il Brasile: dalla Tour Eiffel alla Juventus promosso

    TORINO – (e.e.) «Ho realizzato un sogno». Così il ragazzone di Bahia dopo aver debuttato con la maglia del Brasile nel 3-0 al Ghana a Le Havre (i gol: Marquinhos al 9′, Richarlison al 28′ e al 40′ su assist di Neymar). Un esordio nella ripresa che ha convinto anche i critici dall’altra parte dell’oceano. Bremer lì lo hanno visto giocare davvero poco, praticamente è cresciuto e diventato difensore con i fiocchi, il migliore della scorsa Serie A, grazie al Torino che lo ha preso da sconosciuto fino a farlo diventare una stella di prima grandezza. La Juventus ha tirato fuori ben 41 milioni più bonus per sostituire Matthijs De Ligt e Bremer cerca di trovare equilibrio tra crisi di risultati in bianconero e gioia per far parte della Seleça. Il ct Tite può portarlo in Qatar per davvero.Guarda la galleryDa Paredes a Danilo, da Milik a Di Maria fino a Vlahovic: la Juventus-Nazionale
    CHE DIFESA? L’ex granata ha preso il posto di Thiago Silva nella difesa a 4 in stile Juve: col Brasile si spinge di più, il baricentro si alza e lui può andare in pressione, come preferisce giocare, in una linea formata da Militao, Bremer appunto, Marquinhos e Telles. Militao terzino destro è una novità. Ma quando Telles si alza, diventa una barriera a tre. Dove Bremer si trova a meraviglia. Intanto, per festeggiare e in attesa della prossima amichevole con la Tunisia, eccolo a Parigi – il Brasile giocherà martedì al Parco dei Principi, stadio del Psg di Neymar e Marquinhos – con la moglie Deborah Claudino (che gli consentirà di prendere il passaporto italiano) e la piccola di casa. Foto ricordo, anche questa da sogno. Come il debutto nella Seleçao.
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    Torino, Lukic top player da rinnovare. E Vlahovic lo… insegue

    TORINO – Sasa Lukic e Dusan Vlahovic, i due volti della Serbia che annichilisce la Svezia di Dejan Kulusevski. Il granata segna uno splendido gol mancino a giro alla Insigne dal limite dell’area, il bianconero sforna un assist per bomber Mitrovic (tripletta e si porta a casa il pallone) e insegue Sasa dopo la sua prodezza balistica per abbracciarlo. Prove di derby tra amici, con il match sotto la Mole previsto per il 15 ottobre. Nel frattempo, il Toro riscopre il suo top player dopo un inizio di stagione choc: prima l’ammutinamento alla vigilia del debutto contro il Monza, poi il lento ripensamento e la “degradazione” (via la fascia da capitano a favore di Ricardo Rodriguez, altro grande protagonista delle gare di Nations con la Svizzera che ha affondato la Spagna di Luoi Enrique).
    LA STRATEGIA La forma sta crescendo e Lukic sta trovando di nuovo quelle sensazioni giuste che lo spingono a insinuarsi tra le linee e colpire in modo devastante. Il Toro di Ivan Juric ha bisogno di questo Lukic per riprendere a vincere e il Toro ha bisogno di rinnovare il contratto con adeguamento dell’ingaggio, tra i più bassi della rosa. Il tutto è sull’agenda del presidente Urbano Cairo: senza un’azione immediata, si rischia con il mercato invernale di arrivare ancora a mosse forti e controproducenti.
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    Juve al lavoro sul campo: partitella a ranghi misti col team Next Gen

    TORINO – Nonostante la pausa per le nazionali e gli assenti impegnati negli impegni internazionali, la Juve ha svolto una sessione di allenamento mattutina, sotto la pioggia, a Vinovo (dove i giocatori rimasti si sono allenati per tutta la settimana). Sabato di lavoro a ranghi misti per gli uomini di Allegri, che si sono allenati unitamente al team Next Gen, con cui hanno anche disputato una partitella. Dopo l’allenamento di oggi, i bianconeri osserveranno due giorni di pausa e torneranno in campo martedì pomeriggio alla Continassa.  LEGGI TUTTO

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    Juve, ufficiale la multa per cori razzisti contro il Psg

    NYON (Svizzera) – Dopo le investigazioni fatte in merito al match del Parco dei Principi nella prima giornata del Gruppo H di Champions League (6 settembre) tra Paris Saint-Germain e la Juventus, la Uefa ha ufficializzato le sanzioni verso il club bianconero per cori razzisti.
    La multa e i provvedimenti
    Multa di 15 mila euro e chiusura parziale dello Juventus Stadium, che dovrà essere composto da almeno 1.000 posti, durante la successiva partita cui la Juventus giocherà come società ospitante, per comportamento razzista di suoi sostenitori. Tale chiusura parziale dello stadio è sospesa per un periodo di prova di un anno, a decorrere dalla data della presente decisione. Inoltre divieto di vendere i biglietti ai suoi tifosi per la prossima partita in trasferta, divieto della validità di un anno.

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    Vlahovic, la ricarica in serbo. Tra voglia di gol e di derby

    TORINO – (e.e.) La Juventus, con tutti i suoi guai, è temporaneamente accantonata. Così, ecco la ricarica in serbo: Dusan Vlahovic, in Nazionale, ha ritrovato sorrisi, buonumore e carica emotiva, dimenticando nervosismo e incomprensioni. Scortato da Filip Kostic, apre l’allenamento determinato a tirato a lucido. Rivuole il gol, rivuole certe sensazioni che con il gioco di Max Allegri sta faticando a riscontrare quando indossa la maglia della Juve, spesso in fuorigioco e fuori contesto. Domani c’è la sfida di Nations alla Svezia, per far partire l’operazione Mondiale.

    GUAI ALLE SPALLE L’attaccante sta bene, lo conferma lui stesso: «Sono venuto anche durante il processo di recupero per fare il tifo per i miei compagni ed è il minimo che potevo fare per la mia nazionale in quel momento. Il ct Dragan Stojkovic mi è venuto sempre incontro e devo ringraziarlo per avermi aiutato a guarire dall’infortunio nel miglior modo possibile. Ora sono pronto e molto felice di essere di nuovo tra i convocati. Non vedo l’ora di giocare contro Svezia e Norvegia».

    Guarda la galleryIl derby è servito: con la maglia della Serbia

    IL DERBY Nella Serbia, poi, un bel gruppo arriva da Torino: Vlahovic e Kostic della Juventus, Vanja Milinkovic Savic, Namanja Radonjic e Sasa Lukic del Toro. Il derby del 15 ottobre è dietro l’angolo e già sono partite le grandi manovre: ti fermo io, e io segno, e io ti piazzo un tiro da tre punti, e io paro tutto. Da vivere intensamente, così, nella quotidianità. Poi, si avvicinerà il momento e anche i telefonini smetteranno di dialogare. Prima, però, la Serbia felice che andrà ai Mondiali con i ragazzi che vivono su sponde opposte del Po.
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    Juve, senti Fagioli: “Sono contento di essere rimasto in bianconero”

    PESCARA – “C’è rammarico per i primi cinque minuti. Poi ci siamo ripresi alla grande e nel secondo tempo, uomo a uomo, siamo riusciti ad arrivare davanti alla porta. Ci è mancato solamente il gol”. Così, il talento della Juve, Nicolò Fagioli, ha analizzato ai microfoni di Rai Sport la sconfitta della Nazionale Under 21 per 2-0 contro i pari età dell’Inghilterra. Il centrocampista classe 2001 ha poi parlato dei suoi obiettivi per il futuro: “Sono contento della scelta intrapresa con la mia famiglia e con la società. La scorsa stagione alla Cremonese è stata importantissima per me. Devo ancora migliorare sulla finalizzazione e a livello fisico. Spero di ritagliarmi il mio spazio in campo in stagione”, ha spiegato il talento bianconero. LEGGI TUTTO

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    Tacconi, novità sulle condizioni dell'ex Juve. Avanti così!

    “Stefano, dopo un lungo soggiorno presso il presidio riabilitativo, è stato nuovamente ricoverato nella struttura di Neurochirurgia per eseguire un nuovo studio neuroradiologico di controllo programmato con il completamento della chiusura dell’aneurisma che lo aveva portato nel nostro ospedale nella fine di aprile. Le condizioni cliniche e neurologiche sono soddisfacenti, pertanto al termine di questo ulteriore percorso il paziente riprenderà la riabilitazione”. Lo ha reso noto Andrea Barbanera, Direttore della Struttura di Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, che sta trattando il paziente.

    Tacconi – ex portiere della Juventus e della Nazionale – sta giocando la sua partita più importante dopo il malore (aneurisma celebrale) subito il 23 aprile scorso. Era stato portato in ospedale in condizioni serie e critiche, ma gradualmente ha fatto dei passi avanti. Operato il 6 giugno, il 65enne ex campione, è stato infatti trasferito in un centro di riabilitazione dove ha ripreso a muoversi e… a documentarsi sulla Juventus. Aiutato dall’affetto e dal sostegno della famiglia, così come da quello di milioni di tifosi. Il figlio Andrea aveva spiegato, sin da subito: «Sono rimasto colpito dalle tante manifestazioni d’affetto, non me lo aspettavo. Mi ha chiamato il mondo: non solo dall’Italia, ma pure da Stati Uniti e Giappone. Gli juventini hanno sempre amato papà».

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