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    Chiellini vola in Mls. Comanda Los Angeles, l'ex capitano Juve esulta: “Primi! E resteremo in testa!”

    TORINO – Mentre dall’altra parte del mondo la tifoseria della Juventus s’interroga su errori e omissioni della squadra di Allegri, inclusa l’evidente assenza di personalità, negli Stati Uniti c’è un club, il Los Angeles Fc in testa alla classifica della Western Conference del massimo campionato di calcio. E chi, per associazione d’idee, ha pensato non casualmente a Giorgio Chiellini – a proposito di giocatori e uomini forti in ogni senso – non sbaglia. «Primi ad Ovest! E non ci fermeremo!», è l’urlo di battaglia dell’ex capitano della Juve, tutto sorrisi e abbracci con i compagni di squadra per il successo conseguito nella notte italiana tra domenica e lunedì contro lo Houston Dynamo (3-1 con doppietta del messicano Carlos Vela, non una novità). La squadra californiana ha nove punti di vantaggio (64-55) in classifica sui texani di Austin dopo 32 giornate di campionato. Chiellini, giustamente, se la gode. L’obiettivo è il titolo: Los Angeles ha tutto per riuscirci.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Bremer, vitamina Seleçao e poi la Juve: il brasiliano in Francia per ricaricarsi

    TORINO – Il Brasile per provare a tirarsi su, dimenticando le vicissitudini di una Juve in piena crisi. Gleison Bremer ha raggiunto il ritiro della nazionale verdeoro che in Francia si sta preparando alle due amichevoli programmate nei prossimi giorni in vista del Mondiale in Qatar: venerdì a Le Havre si gioca contro il Ghana, martedì 27 si replica al Parco dei Principi di Parigi contro la Tunisia, nello stesso stadio in cui meno di due settimane fa il difensore ha cercato di far fronte alle avanzate di Messi, Neymar e Mbappé ricavandone, in verità, ben poco (incluso un 5 in pagella su Tuttosport, ma non è che attorno a lui sia andata tanto meglio).
    AmbizioniPer l’ex Toro è la prima convocazione nel Brasile del ct Tite che l’ha seguito a lungo e ha apprezzato l’ottimo impatto del centrale nella sua nuova squadra di club, al di là dei risultati insoddisfacenti della Juventus. «Negli ultimi due anni ha fatto un bel lavoro, è tutto merito suo, lui è uno dei difensori top del campionato italiano», ha detto di Bremer il selezionatore in una recente intervista. E non è un mistero che lo stesso giocatore abbia scelto la Juve proprio per creare i presupposti per il grande salto nella Seleçao. A Monza il brasiliano si è “adeguato” ai ritmi non accettabili di una squadra allo sbando e la Nazionale gli servirà di sicuro per ricaricare le batterie e ritrovare il giusto spirito. Allegri non vede l’ora di ritrovarlo al rientro: Max è il suo primo tifoso.
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    Di Maria difeso dalla moglie: «Chiedere scusa è una virtù di pochi». Ma il popolo juventino s'interroga sull'argentino

    TORINO – A poche ore dal brutto gesto, il tifoso juventino non ha dimenticato ed è probabile che a poco serva il post di Jorgelina Cardoso, moglie di Angel Di Maria, scritto nella serata di domenica e dato in pasto ai followers in attesa. «Sbagliare è un difetto di tutti, accettare l’errore e chiedere scusa è una virtù di pochi…», seguito da un inequivocabile «continuare a lavorare sempre»: non c’è dubbio, infatti, che il Fideo dopo i 40 minuti scarsi di Monza raggiungerà gli Stati Uniti dove la sua Argentina giocherà un’amichevole di preparazione al Mondiale contro l’Honduras nella notte italiana tra venerdì e sabato all’Hard Rock Stadium di Miami, prima di bissare il mercoledì successivo contro la Giamaica.
    AutogestioneIl problema è lì, non si scappa. Perché, fermo restando l’impatto dell’argentino sui destini bianconeri e ammettendo che nei rarissimi momenti in cui la Juventus si è accesa in quest’avvio di stagione, lo ha fatto soprattutto grazie alla fantasia dell’ex Psg (la pennellata per Bremer contro il Benfica non è roba consentita a molti), il sospetto che gravita intorno a una buona fetta della tifoseria è che il Fideo abbia anticipato quell’autogestione dei propri muscoli, che lo porterà dritto dritto alla rassegna iridata in Qatar. Attenzione: è altamente sconsigliabile farsi trascinare dall’onda di pessimismo acuto che s’è preso il cuore del popolo bianconero in questi ultimi giorni, meglio mettersi a cercare un pertugio che assomigli seppur lontanamente a un barlume di riscatto, però è evidente che nel momento in cui il genio del campione deve accendersi per provare a risollevare una squadra dominata anche dall’ultima in classifica del campionato di Serie A, ecco, quel tocco non c’è. L’ultimo esempio? Ieri, prima della meritata espulsione per la gomitata di reazione nei confronti di Izzo, Di Maria non ha lasciato tracce, visto che l’unico segnale di vita del Fideo nel report della Lega è incasellato nella classifica dei falli commessi: due. L’ex difensore del Toro ha montato una guardia «provocatoria» (Landucci l’ha spiegata così) sull’argentino che c’è cascato in pieno.
    ProspettiveE sarà pur vero che Di Maria in Francia fosse abituato a giocare “in avanti” assieme a Messi e Neymar e che prima di sbarcare a Torino non conoscesse il significato dell’espressione “fase difensiva”, dovendosi allineare ad abitudini a lui ignote, però insomma: il Fideo a Monza l’ha fatta grossa, ha perso la testa, si è doverosamente scusato assumendosi tutte le responsabilità della prova fallimentare in Brianza, ma deve fare di più. Ora l’argentino rischia di saltare Bologna, Milan e il derby (difficile, non impossibile che accada) riservandosi solamente il doppio incrocio di Champions con il Maccabi Haifa nei trenta giorni che verranno da oggi in poi. Non benissimo.
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    Juve, cosa deve accadere adesso?

    Tanto imprevedibile e umiliante è stata la sconfitta della Juventus a Monza, quanto prevista la conferma di Massimiliano Allegri sulla panchina. Era difficile immaginare una squadra tanto molle e inerme dopo una settimana che, tra Var e Benfica, avrebbe dovuto produrre rabbia e orgoglio. Molto più facile anticipare che la partita contro il Monza non avrebbe comportato rischi per il destino di Allegri. Questo per le ragioni che stanno reggendo l’impatto dell’unanime scontento dei tifosi e, soprattutto, del rischio che la stagione deragli, causando così anche ingenti danni finanziari.   LEGGI TUTTO

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    Juve ko, parla Landucci: “Di Maria tartassato da Izzo, ma le scuse non servono”

    MONZA – “Non so se il rosso a Di Maria sia giusto, ma ha condizionato la gara. Angel ha reagito dopo essere stato tartassato da Izzo che è un calciatore conosciuto per usare certe tattiche”. Così parla Marco Landucci, vice dello squalificato Massimiliano Allegri, dopo la sconfitta della Juventus sul campo del Monza dove il ‘Fideo’ è stato espulso prima del riposo.
    Monza-Juve 1-0: statistiche e tabellino
    Le scorie di Champions
    Una gara che si è messa così in salita per i bianconeri, poi puniti da un gol di Gytkjaer: “Nel secondo tempo abbiamo avuto qualche palla per far gol ma non ci siamo riusciti – spiega ancora Landucci, che ha sostituito in panchina Allegri -. Ora comunque è il momento di chiacchierare poco e fare i fatti. Parlare non serve, bisogna fare meglio. Forse abbiamo accusato un po’ la botta per il ko di Champions, ma le scuse non servono, bisogna stare zitti e pedalare”.
    Guarda la galleryMonza-Juve, Allegri al telefono in tribuna durante la partita
    Tifosi e infortuni
    Una battuta poi sul malcontento del popolo bianconero, deluso dal difficile inizio stagione della squadra: “I tifosi? Ovviamente non sono contenti come di certo non siamo contenti noi. Dobbiamo lavorare e fare tutti di più, compreso lo staff e l’allenatore. Il gruppo è sempre stato sano e ottimo, non ci sono problemi con nessuno. Ovviamente quanto mancano tre o quattro giocatori importanti le assenze si sentono – ha concluso Landucci -, ma dobbiamo comunque fare meglio”.
    Guarda la galleryDi Maria espulso e Juve sconfitta a Monza: le ironie del webIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Monza-Juve 1-0: ko senza reagire

    E’ finita come contro il Benfica, con la Juventus sconfitta a prendere i fischi della curva, questa volta quella dello U-Power Stadium di Monza, comunque gremita di tifosi bianconeri che avevano contestato anche prima del fischio d’inizio, placati da Danilo. Fischi che la squadra di Massimiliano Allegri, in tribuna perché squalificato, come Cuadrado e Milik, prenderà di certo anche allo Stadium alla ripresa contro il Bologna. Starà al tecnico e ai giocatori, tra i quali oltre agli squalificati dovrebbero rientrare Locatelli, Rabiot e Alex Sandro, provare a spegnerli battendo i rossoblù e cominciando a risalire una classifica che comincia a farsi preoccupante. A preoccupare, però, più ancora della classifica e della sconfitta, sono la prestazione e l’atteggiamento dei bianconeri: Di Maria in primis, che ha fatto la differenza al contrario facendosi cacciare con un fallo di reazione di incredibile ingenuità.Guarda la galleryLa Juve paga l’ingenuità di Di Maria: fallo di reazione su Izzo, espulso al 40′

    JUVE MOLLE Spenta, forse intimidita e sfiduciata (e non sarebbe un bel segnale) dalla contestazione, la Juventus ha iniziato lasciando l’inziativa al Monza, che ha recepito la richiesta di coraggio da parte del nuovo tecnico Palladino provando a pressare alto. Nello specifico, le punte Mota Carvalho e Caprari attaccavano i centrali Gatti e Bremer, il trequartista Pessina puntava Paredes che si abbassava per costruire, mentre gli esterni Ciurria e Carlos Augusto e i mediani Rovella e Sensi curavano terzini e mezzali bianconere, ossia De Sciglio e Danilo e McKennie e Gatti. Un pressing non certo ossessivo, ma che è comunque bastato per impedire alla squadra bianconera di prendere l’iniziativa – 42% il possesso juventino nel primo tempo – e soprattutto di creare pericoli: 6 i tiri bianconeri, 7 quelli biancorossi, solo uno per parte nello specchio. Nessuno, né da una parte né dall’altra, pericoloso. Una sterilità, quella bianconera, frutto anche di tanti, troppi errori in fase di circolazione di palla, soprattuto da parte di McKennie e Kostic, forse stanchi dopo tante partite (il serbo era alla quinta da titolare in 15 giorni, lo statunitense alla quarta, più 45 minuti a Parigi). Così Vlahovic e Di Maria hanno finito per restare isolati e quando il Fideo ha provato ad accentrarsi e abbassarsi non è mai riuscito a legare il gioco con efficacia. Anzi, proprio in una di queste occasioni, pressato probabilmente oltre il limite del fallo da Izzo, ha reagito con una gomitata tanto plateale quanto assurda che gli è giustamente valsa il cartellino rosso.

    Guarda la galleryMonza-Juve, Allegri al telefono in tribuna durante la partita

    IL CROLLO In 10, nella ripresa la Juventus ha mantenuto la difesa a tre a cui era passata nella seconda metà del primo tempo, schierandosi con un 3-5-1. Un assetto che avrebbe dovuto garantire almeno copertura, invece la squadra bianconera ha subito rischiato grosso quando, su cross da destra di Ciurria, Mota Carvalho ha anticipato Gatti sul primo palo senza trovare la porta da due passi, mentre Gytkjaer ha alzato troppo la mira di testa ancora su cross da destra, stavolta di Barberis. Questi ultimi messi dentro da Palladino assieme a Caldirola al 10’, per provare a sfruttare con forze fresche un eventuale calo atletico della Juventus in 10. Landucci, il vice di Allegri, ha invece mantenuto in campo i 10 rimasti degli undici iniziali, continuando a cercare di proteggere l’area per provare a colpire in contropiede. Dopo averne sprecato uno con un passaggio di Danilo intercettato da Pablo Marì, la Juventus è però capitolata all’ennesima occasione concessa al Monza: Gytkjaer ha ancora anticipato Gatti su cross da destra di Ciurria e stavolta ha battuto Perin. A questo punto è arrivato anche il primo cambio bianconero, con Kean per Kostic e il passaggio al 4-3-2. Proprio Kean di testa ha avuto l’unica occasione per pareggiare, ma ha girato troppo centralmente. E così il Monza si è preso la prima vittoria in Serie A, senza neppure tremare troppo nel recupero.

    Sullo stesso argomentoJuve al buio, è confusione totale: tutti i motivi della crisi bianconeraJuventusIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Monza-Juve, le scelte di Allegri: Di Maria-Vlahovic-Kostic in attacco

    TORINO – Sotto con il Monza. Domenica alle 15 la Juventus riparte dai brianzoli del nuovo tecnico Raffaele Palladino, ultimi in classifica. La squadra di Massimiliano Allegri si presenterà senza otto giocatori, che diventano nove contando anche il giovane Aké. Squalifiche (Milik e Cuadrado) e infortuni (Rabiot, Locatelli, Alex Sandro, Pogba, Chiesa, Kaio Jorge) dimezzano le scelte del “Conte Max”, orientato a riproporre il 4-3-3/4-4-2 trasformabile in 3-5-2 delle ultime esibizioni. Ma con un’arma in più: quel Di Maria annunciato in campo dal primo minuto dallo stesso allenatore.
    Le scelte di MaxSzczesny è di nuovo convocato (è la prima volta dopo l’infortunio alla caviglia del 31 agosto contro lo Spezia), ma in porta toccherà nuovamente a Perin. Davanti all’ex genoano ecco De Sciglio, con Bremer, Bonucci e Danilo. In mediana la coperta è cortissima. Ai lati di Paredes, spazio a McKennie e Miretti. In attacco, Kostic è segnalato in vantaggio su Kean a sinistra, mentre sulla fascia opposta giocherà Di Maria. Il serbo e l’argentino dovranno armare Vlahovic, ancora a secco a settembre, con cross e assist.
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    Lo strano weekend di Milik: senza la Juve, si consola con Agata nella nuova casa

    TORINO – Monza-Juventus la guarderà in tv, lontano per una volta dallo stress del campo dove in realtà avrebbe fatto tutto tranne che la figura dell’estraneo. Ma Arkadiusz Milik non può cambiare la storia, ingiusta, di una doppia ammonizione rimediata una settimana fa contro la Salernitana, la seconda per via di un’esultanza con strip non consentito a seguito di un gol poi ingiustamente annullato. La topica della combo Marcenaro (arbitro)-Banti (Var) ha partorito un 3-2 poi convertito in 2-2, però con la conferma dell’espulsione dell’attaccante polacco, con conseguente squalifica. L’ex Napoli mancherà a Massimiliano Allegri in Brianza, non alla sua dolce metà. Si chiama Agata Sieramska, nota per essere la nuova fidanzata del bomber e per il suo fisico da urlo, lei che spesso e volentieri con Arek condivide intense sedute in palestra.
    Una rete ogni due partite«Finalmente a casa nuova con il mio amore», è l’ultimo post pubblicato sul suo profilo social da Milik, che da poco si è felicemente sistemato nella nuova residenza torinese a due passi dal centro di Torino. La punta bianconera trascorrerà la sosta del campionato aggregandosi alla nazionale polacca per gli impegni in Nations League contro Olanda e Galles. Poi tornerà a fare le fortune della Juve, dopo aver già realizzato tre gol in sei partite stagionali con la maglia bianconera. Anche mercoledì aveva avviato bene il match con il Benfica grazie a una capocciata delle sue e se la squadra s’è poi arenata sul ricordo di mezzo tempo giocato come si conviene, facendosi rimontare dai portoghesi, poche colpe o nessuna possono ricadere su Arek. Allegri lo aspetta a braccia aperte. Milik ha caratteristiche a loro modo insostituibili: altro che un centravanti di scorta, si sta dimostrando assai utile.
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