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    Allegri, l'attacco di Zakaria: “Questa Juve dovrebbe vincere sempre 3-0”

    ZURIGO (Svizzera) – Otto mesi in bianconero per Denis Zakaria che ha parlato della sua esperienza alla Juve al portale svizzero Blick. Il centrocampista, ora in forza al Chlesea, ha raccontato il suo recente passato a Torino e il suo rapporto con Massimiliano Allegri: “Lo stile di calcio non era il mio. La squadra giocava molto bassa, non avevo molto spazio. L’allenatore è una brava persona che ha ottenuto grandi risultati, però con la rosa che ha a disposizione dovrebbe essere in testa alla classifica e vincere ogni partita per 3-0. Mi spiace che non abbiamo parlato molto”. Un rapporto difficile tra Zakaria e il tecnico bianconero, ma ora per lo svizzero c’è da affrontare l’avventura nei Blues che hanno da poco cambiato guida con Potter al posto di Tuchel.

    Zakaria: “Al Chelsea sono arrivato a 6 ore dalla fine del mercato”

    “E’ successo tutto molto velocemente. Non sapevo che fosse possibile fino a sei ore prima della fine del mercato. Ho fatto le valigie e ho aspettato che i contratti venissero firmati. Poi ho fatto le visite mediche a Torino ed è andato tutto bene. Il Liverpool? L’ho sentito dal mio agente, ma alla fine è arrivato il Chelsea. E penso che sarò più felice in Inghilterra che a Torino”. Parla così Zakaria del suo passaggio a Londra e poi ammette: “Tuchel è stato uno dei motivi per cui sono andato al Chelsea, ma non abbiamo trascorso molto tempo con lui. Questo è il calcio, va tutto veloce. Potrei avere una nuova possibilità con il nuovo allenatore. Lavorerò molto per avere un posto in squadra. Mi sento bene fisicamente. So che devo avere minuti nelle gambe per dare il massimo”.
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    Juve, Danilo in gol con Voz Futura: un progetto per i più deboli

    TORINO – Danilo da dieci. Non per le prestazioni in campo, né per il numero di maglia. Ma per l’impegno sociale che il giocatore della Juventus sta dimostrando: salute mentale, uguaglianza di genere, diversità, immigrazione, suicidio. Temi importanti, temi scomodi che difficilmente riescono a entrare nel mondo sportivo. Il tema della salute mentale, emerso durante i Giochi Olimpici di Tokyo dopo le dichiarazioni di campionesse come la ginnasta Simone Biles e la tennista Naomi Osaka è uno dei più ricorrenti di “Voz Futura”, progetto che il giocatore della Juve porta avanti con grande abnegazione. “L’idea di Voz Futura è nata durante il periodo della pandemia – dichiara il terzino bianconero ai media del gruppo Globo – nel momento più grave dell’isolamento dovuto al Covid-19. Mi sono detto che io non stavo facendo niente, e che avrei voluto aiutare di più, portare cose propositive, buone frasi da leggere, belle azioni, conversazioni simpatiche e produttive”.
    Temi impegnativi
    “Il suicidio è un argomento di cui si dovrebbe parlare di più – afferma ancora il giocatore della Juventus – molte persone pensano che sia brutto parlare di suicidio, è un tabù, ma c’è da dire che molte persone se ne vanno perché non hanno aiuto, hanno paura di parlarne, non si sentono sicure e pronte ad aprirsi. A volte ti ritrovi in un momento che nulla va bene, ma con l’aiuto della pagina e dei contenuti che pubblichiamo, la tua voce futura esisterà, cambierai, avrai una voce, potrai parlare ed essere ascoltato”.
    L’aiuto all’amico depresso
    Recentemente il terzino della Juventus ha promosso una conversazione di quasi un’ora con Zé Love, suo ex compagno di squadra al Santos, che soffre di depressione. “Non possiamo smettere di parlare per paura di essere giudicati, per paura di ciò che penseranno gli altri – conclude Danilo – io non ho intenzione di dare consigli sulla depressione o sul suicidio, ma posso mettere una persona esperta in materia a spiegarlo, o parlare con persone che hanno già sofferto della malattia”. Danilo aveva iniziato a interessarsi ai problemi di salute mentale nel 2017, quando giocava nel Real Madrid, dopo aver attraversato un periodo molto negativo. “Avevo segnato due autogol nell’arco di tre settimane in Coppa del Re, prima contro il Siviglia e poi con il Celta Vigo. In quel momento ero mentalmente morto, e non sapevo proprio da dove attingere forza, non capivo tutto quello che stavo provando”.
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    Juve in crisi, venerdì il CdA del rilancio

    TORINO – Si terrà venerdì il Consiglio di Amministrazione della Juventus che approverà il bilancio 2021-22 con un rosso da circa 250 milioni di euro. Il documento contabile sarà poi sottoposto all’attenzione, e al voto, dell’assemblea dei soci, nella seconda metà di ottobre. Venerdì si conoscerà con precisione l’ammontare del passivo: finora la cifra è stata calcolata in base a quanto emerso dal bilancio semestrale di Exor, la cassaforte degli Agnelli-Elkann, azionisti di maggioranza del club bianconero, in cui la perdita per la Juventus si aggirava sui 132 milioni, da sommare alla prima semestrale chiusa al 31 dicembre 2021, quando il meno era di 119 milioni.
    EFFETTO COVID – Si tratta del quinto bilancio consecutivo che chiude in rosso per la società presieduta da Andrea Agnelli, in cui si sentono ancora gli effetti del Covid, con gli stadi soltanto parzialmente aperti, e gli alti costi di gestione dei giocatori, con le spese residue per Cristiano Ronaldo.
    INGAGGI E VALORE ROSA – L’obiettivo della società, che ha varato un piano di sostenibilità per abbattere i costi, è quello di ridurre le perdite del 50% nell’esercizio 2022-23 e di arrivare a un rosso accettabile l’anno successivo. In un anno la Juventus ha già risparmiato 20 milioni il monte ingaggio, passando da 178 a 158 milioni. La rosa attuale a disposizione di Massimiliano Allegri costa attualmente poco più di 278 milioni, in ribasso rispetto ai 311 milioni della passata stagione. Ciò non significa rinunciare ai top player: la Juventus continuerà a comprare campioni ma, parallelamente, ogni anno vuole inserire i migliori della Primavera e della Next Gen in prima squadra. talenti che non costano nulla perché cresciuti in casa e che hanno uno stipendio anche più abbordabile.
    CRISI SPORTIVA – Inevitabilmente il Cda affronterà anche il tema dei risultati sportivi con la crisi di risultati e appena due vittorie su nove partite ufficiali. Ma la panchina di Allegri, al momento, non è in bilico. Esonerare il tecnico livornese costerebbe un’ottantina di milioni, una cifra “folle” per l’ad Maurizio Arrivabene, l’uomo che deve far quadrare i conti.
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    Figc: Del Piero, Barzagli e De Rossi tra gli allievi allenatori Uefa Pro

    ROMA – Attraverso un comunicato ufficiale pubblicato sul proprio sito web la Figc ha reso noti i nomi degli allievi che prenderanno parte al corso per allenatori Uefa Pro, il massimo livello di formazione per tecnici riconosciuto dalla Uefa. Tra i corsisti saranno presenti due figure di grande importanza del calibro di Daniele De Rossi e il match analyst Simone Contran, entrambi parte dello staff tecnico di Roberto Mancini in Nazionale. Tuttavia, l’ex centrocampista giallorosso non sarà l’unico campione del mondo del 2006 a prendere parte a sedersi tra i banchi di Coverciano: insieme a lui ci saranno di fatto anche Alessandro Del Piero, Marco Amelia e Andrea Barzagli. Al corso – al via il 3 ottobre – sono stati ammessi anche l’attuale allenatore del Monza, Raffaele Palladino, Antonio Nocerino, il tecnico dell’Alanyaspor, Francesco Farioli, l’allenatore della Virtus Entella Gennaro Volpe, i vice allenatori di Torino e Brescia, Matteo Paro e Daniele Gastaldello, e il responsabile dell’Area di Match Analysis dell’Inter, Filippo Lorenzon. Infine, presenti anche Vincent Cavin, collaboratore tecnico del ct svizzero Murat Yakin, il tecnico delle giovanili del Genoa Abdoulay Konko, Emilio Di Leo, Daniele Di Donato, Manuel Iori, Andrea Sussi, Felice Tufano e Gennaro Volpe.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    De Ligt: “Il Bayern ha mezzi migliori della Juve per vincere la Champions”

    MONACO DI BAVIERA (Germania) – “Alla Juve mi sono divertito molto, ma sentivo che per me era arrivato il momento di una nuova sfida. La Juve è una grande squadra, ma credo che venire qui (al Bayern, ndr) sia stato un’ulteriore salto di qualità per la mia carriera. Credo che in termini di ambizione il Bayern abbia mezzi migliori per vincere la Champions League. Alla Juventus invece questa sensazione l’ho avvertita un po’ meno”. Sono le dichiarazioni di Matthjis De Ligt in un’intervista con l’emittente televisiva olandese Nos. Nonostante il ricordo complessivamente positivo della sua esperienza con la maglia bianconera, il centrale olandese non ha risparmiato critiche alla sua ex squadra. LEGGI TUTTO

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    Juve, quell'equilibrio da spezzare

    TORINO – L’equilibrio è uno dei concetti più cari a Massimiliano Allegri, ma non quello che caratterizza l’avvio di stagione bianconero. A essere in sostanziale equilibrio, in questo caso, sono infatti i tiri fatti e i tiri subiti in campionato dalla Juventus: 82 i primi, 88 i secondi. Equilibrio che per giunta si spezza guardando alla Champions, dove le conclusioni effettuate dai bianconeri sono state nettamente meno, 22, di quelle subite, 34 (peggio solo i Rangers con 40). In Europa però la Juve ha giocato solo due partite e una contro una delle principali favorite, il Paris Saint-Germain dal tridente stellare: il bilancio non è certo bello (e d’altra parte lo sono ancora meno i risultati), ma lo si potrà riguardare più avanti.
    IL BILANCIO in equilibrio del campionato, invece, è decisamente più preoccupante: intanto perché l’equilibrio è sostanziale, ma i tiri subiti sono comunque più di quelli fatti, poi perché è frutto di sette giornate e perché in queste sette la Juve ha affrontato sei squadre che al momento si trovano dal 10° posto in giù in classifica. E oltre il 10° posto è la squadra bianconera sia per quanto riguarda le conclusioni verso la porta avversaria, sia per quanto riguarda quelle concesse verso la propria: per la precisione dodicesima per tiri fatti, tredicesima per quelli subiti. E’ chiaro che il numero di tiri, fatti e subiti, incide su quello dei gol, realizzati e incassati, e dunque sui risultati. In questo senso la Juve è riuscita anche a sfruttare bene quanto creato e limitare quanto concesso, visto che ha l’ottavo attacco della Serie A con 9 gol e la seconda difesa con 5 reti subite. Il rapporto tra le due, però, ossia il +4 della differenza reti, resta però troppo stretto: il Napoli ha una differenza reti di +10 e le altre squadre ai primi quattro posti, Atalanta, Udinese e Lazio, tutte di +8. E hanno tra 7 e 4 punti in più della Juve. Che deve segnare di più, oppure subire di meno: ma di certo spezzare quell’equilibrio tra tiri fatti e concessi.
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    Chiellini vola in Mls. Comanda Los Angeles, l'ex capitano Juve esulta: “Primi! E resteremo in testa!”

    TORINO – Mentre dall’altra parte del mondo la tifoseria della Juventus s’interroga su errori e omissioni della squadra di Allegri, inclusa l’evidente assenza di personalità, negli Stati Uniti c’è un club, il Los Angeles Fc in testa alla classifica della Western Conference del massimo campionato di calcio. E chi, per associazione d’idee, ha pensato non casualmente a Giorgio Chiellini – a proposito di giocatori e uomini forti in ogni senso – non sbaglia. «Primi ad Ovest! E non ci fermeremo!», è l’urlo di battaglia dell’ex capitano della Juve, tutto sorrisi e abbracci con i compagni di squadra per il successo conseguito nella notte italiana tra domenica e lunedì contro lo Houston Dynamo (3-1 con doppietta del messicano Carlos Vela, non una novità). La squadra californiana ha nove punti di vantaggio (64-55) in classifica sui texani di Austin dopo 32 giornate di campionato. Chiellini, giustamente, se la gode. L’obiettivo è il titolo: Los Angeles ha tutto per riuscirci.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Bremer, vitamina Seleçao e poi la Juve: il brasiliano in Francia per ricaricarsi

    TORINO – Il Brasile per provare a tirarsi su, dimenticando le vicissitudini di una Juve in piena crisi. Gleison Bremer ha raggiunto il ritiro della nazionale verdeoro che in Francia si sta preparando alle due amichevoli programmate nei prossimi giorni in vista del Mondiale in Qatar: venerdì a Le Havre si gioca contro il Ghana, martedì 27 si replica al Parco dei Principi di Parigi contro la Tunisia, nello stesso stadio in cui meno di due settimane fa il difensore ha cercato di far fronte alle avanzate di Messi, Neymar e Mbappé ricavandone, in verità, ben poco (incluso un 5 in pagella su Tuttosport, ma non è che attorno a lui sia andata tanto meglio).
    AmbizioniPer l’ex Toro è la prima convocazione nel Brasile del ct Tite che l’ha seguito a lungo e ha apprezzato l’ottimo impatto del centrale nella sua nuova squadra di club, al di là dei risultati insoddisfacenti della Juventus. «Negli ultimi due anni ha fatto un bel lavoro, è tutto merito suo, lui è uno dei difensori top del campionato italiano», ha detto di Bremer il selezionatore in una recente intervista. E non è un mistero che lo stesso giocatore abbia scelto la Juve proprio per creare i presupposti per il grande salto nella Seleçao. A Monza il brasiliano si è “adeguato” ai ritmi non accettabili di una squadra allo sbando e la Nazionale gli servirà di sicuro per ricaricare le batterie e ritrovare il giusto spirito. Allegri non vede l’ora di ritrovarlo al rientro: Max è il suo primo tifoso.
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