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    Juve, Milik: “Sconfitta meritata, abbiamo giocato solo venti minuti”

    TORINO – Non è bastato alla Juve il suo gol di testa al 4′ che ha sancito il momentaneo 1-0 contro il Benfica. Dopo il ko contro i portoghesi, l’attaccante polacco Arkadiusz Milik ha risposto alle domande dei giornalisti di Sky Sport: “Troppo presto per dire qualcosa, la partita è finita da poco: risultato deludente per noi”, ha affermato l’ex Marsiglia. “Abbiamo meritato questa sconfitta, venti minuti positivi all’inizio, abbiamo creato occasioni e avevamo il controllo: è difficile dire come abbiamo perso continuità, è difficile trovare le parole. Siamo delusi, dobbiamo lavorare duramente: è l’unico modo per uscire da questa situazione”. Sui problemi dei bianconeri: “Mancanza di intensità? Ci può stare se l’intensità cala dopo 60 minuti, dopo 30 no: non può essere questo il problema. Dobbiamo accettare il momento negativo e lavorare, dando il 100% in ogni occasione e prendendoci ognuno le proprie responsabilità”. Sul suo ruolo in squadra, che sembra più quello di un titolare piuttosto che un vice-Vlahovic: “Nel calcio le cose cambiano, sono contento delle mie prestazioni ma oggi abbiamo perso, quindi sono deluso. Sono ottimista per il futuro ma dobbiam orestare concentrati: abbiamo bisogno di punti sia in Champions che in campionato”.Guarda la galleryLa Juve cade contro il Benfica e il web si scatenaIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juve, Allegri: “Inutile dare spiegazioni, si deve solo lavorare”

    TORINO – Seconda sconfitta consecutiva per la Juve nel girone di Champions League: al termine del match perso 2-1 contro il Benfica, il tecnico bianconero Allegri ha analizzato il momento della squadra ai microfoni di Sky Sport: “E’ difficile da spiegare la serata, dopo il 2-1 la partita è finita. Abbiamo rischiato di capitolare ancora: è inutile dare spiegazioni, bisogna solo lavorare e pensare alla prossima. Critiche? Ho parlato già alla squadra, questi momenti capitano: dobbiamo uscirne tutti uniti prendendoci grandi responsabilità. Ora abbiamo un appuntamento importante in campionato e poi penseremo ancora alla Champions, che non è assolutamente ancora perduta. Abbiamo subìto nel giro di quattro giorni condizioni psicologiche non facili, oggi il rigore ci ha condizionato. E’ la prima volta che una mia squadra perde per due volte di fila in Champions. Preoccupato? Non bisogna esserlo, bisogna solo lavorare”, afferma l’allenatore toscano.  LEGGI TUTTO

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    Juve, Del Piero dopo il ko col Benfica: “Va fatta una riflessione su ciò che sta accadendo”

    TORINO – “Non è un momento facile per la Juve, e questa partita lo dimostra: bisognerà fare mente locale nello spogliatoio ed una riflessione su quello che sta accadendo. Bisogna capire quali problemi possono essere risolti subito e quali invece devono essere analizzati meglio. Siamo al 14 settembre, non possiamo subito tirare una mazzata alla squadra. Detto ciò, ci sono tanti problemi che si sono visti molte volte: si fa fatica a creare occasioni da gol e tenere botta in Europa”, questa l’analisi dell’ex capitano della Juve Alex Del Piero ai microfono di Sky dopo il ko della squadra di Allegri contro il Benfica in Champions League. “Il Benfica ha dimostrato compattezza dietro e creatività in avanti: sapevano sempre cosa fare. Hanno una struttura incredibile, un gran settore giovanile e incassano tanto dalle cessioni. Nonostante le cessioni giocano ogni anno un calcio moderno. La Juve però poteva fare molto di più anche con i suoi problemi. Per stasera c’è rammarico, in più non sono d’accordo nel dare il rigore per un normale pestone”, conclude.  LEGGI TUTTO

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    Joao Mario esulta in faccia ai tifosi della Juve e Bonucci si infuria

    TORINO – Prima della fine del primo tempo di Juve-Benfica l’esultanza dell’ex Inter Joao Mario dopo il pareggio su rigore del Benfica ha scatenato la reazione di Bonucci e di tutta la Juventus insieme al pubblico dello Stadium. Il centrocampista portoghese è stato prima abbracciato dai compagni di squadra e poi accerchiato dai bianconeri che gli contestavano i festeggiamenti polemici verso la curva juventina.
    Cosa è successo
    Joao Mario è andato dal dischetto e ha spiazzato con sicurezza Perin, firmando l’1-1 al 43′. Poi ha esultato correndo sotto la curva della Juve e portandosi le mani alle orecchie, provocando i tifosi di casa, che l’hanno subito investito di fischi. A quel punto Bonucci è stato tra i primi ad avvicinarsi all’ex Inter, rimproverandogli a brutto muso il gesto antisportivo. Presto anche gli altri bianconeri si sono uniti, allargando la protesta e aumentando la tensione. L’arbitro ha ammonito Joao Mario, sedando sul nascere i tafferugli.
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    Snodo Champions, Allegri cerca la vera Juve

    TORINO – Massimiliano Allegri spegne le telecamere su Juventus-Salernitana («Dico solo che per noi allenatori espulsi sarebbe più giusta una multa salata da dare in beneficienza della squalifica») e prova a tenere accesa la sua Juventus per 90 minuti nella sfida di domani sera contro il Benfica. «Importante ma non decisiva», ha provato a togliere un po’ di pressione alla squadra, per quanto sia difficile visto che lui stesso ha definito il doppio confronto con i portoghesi la sfida chiave per il passaggio del turno. Resta il ritorno, ma al Da Luz, quindi l’appuntamento di domani sera è da non fallire per la squadra bianconera. E il primo passo per riuscirci è evitare i blackout che in un momento o in un altro delle partite, spesso dopo buoni inizi, fin qui hanno contraddistinto le prestazioni juventine.

    COSTANZA «E’ un problema e ne abbiamo parlato – ha spiegato Allegri -. Dobbiamo avere equilibrio e sapere che abbiamo 95 minuti per vincere le partite: se non segniamo subito non dobbiamo farci prendere dalla frenesia e sbilanciarci come è successo contro la Salernitana; se segniamo subito invece non dobbiamo smettere di giocare come è accaduto in altre occasioni. Guardiamo la cosa positiva, che è la voglia di fare. C’è anche una questione ambientale, ci si spazientisce un po’ troppo in fretta. Abbiamo giocatori esperti ma anche altri che non lo sono, Bremer è un acquisto straordinario, ma domani sarà alla seconda partita in Champions».

    DI MARIA C’E’ Esperienza e personalità potrà portarle Angel Di Maria, le cui assenze sommate a quelle di Pogba, Chiesa e alle altre cui la Juventus ha dovuto e deve far fronte (domani mancheranno anche Rabiot, Locatelli e Alex Sandro, in dubbio Szczesny) hanno sicuramente impoverito il tasso di maturità e personalità. Il Fideo, dall’inizio o più probabilmente a partita in corso, può portare oltre alla sua qualità tecnica proprio un’enorme esperienza in sfide di altissimo livello. Aggiunta sicuramente preziosa, ma da sola non può bastare. Tutti i bianconeri però devono crescere in questo: «E dobbiamo farlo in fretta», ha detto Danilo.
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    L'urlo di Milik: “Siamo la Juve, dobbiamo fare di più. Che battaglia con il Benfica!”

    TORINO – «Lasciamoci alle spalle la partita di ieri con la consapevolezza che siamo la Juve e possiamo e dobbiamo fare di più. Testa alla prossima battaglia, insieme. Fino alla fine». Firmato, Arkadiusz Milik, semplicemente il giocatore bianconero più decisivo nelle ultime uscite. Vale a dire, sin da quando – il 26 agosto – ha firmato per i colori juventini. Il suo bilancio: due gol in 5 partite e pure un’espulsione per doppio giallo, rimediato domenica contro la Salernitana, il secondo cartellino per essersi tolto la maglia dopo aver realizzato il 3-2. Rete, poi, assurdamente cancellata dal Var Banti che aveva segnalato all’arbitro Marcenaro una sorta di “anomalia” (offside inesistente di Bonucci, tenuto in gioco da Candreva) rivelatasi fasulla. Il polacco aveva esternato il suo pensiero sui social con un post poi cancellato, oggi è tornato sulla partita pareggiata l’altra sera allo Stadium per ricavarne i giusti insegnamenti. Vale a dire: ok la topica arbitrale, ma la Juventus anti-Salernitana non è, non può essere Juventus. Arek dovrebbe giocare dall’inizio contro il Benfica (non si spiegherebbe altrimenti la scelta di Massimiliano Allegri di preferirgli Moise Kean in avvio di partita, apparso del tutto fuori contesto) e l’obiettivo è riprendere anche un discorso personale interrottosi in Europa il 5 maggio nella semifinale di Conference League contro il Feyenoord, mentre l’ultimo gol di Milik nelle Coppe risale al 10 marzo: doppietta servita al Basilea nei quarti.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juve, obiettivo Benfica: Di Maria lavora in parte con il gruppo

    TORINO – Domenica sera ha sofferto in tribuna, assieme alla moglie Jorgelina Cardoso, mentre la Juventus prima le prendeva dalla Salernitana e poi rimontava, con tanto di giallo finale e gol del successo inspiegabilmente cancellato dall’asse Marcenaro (arbitro)-Banti (Var). Poche ore dopo l’ingiustizia subita, Angel Di Maria è tornato in campo alla Continassa svolgendo una seduta in parte differenziata e in parte in gruppo, con Massimiliano Allegri che a meno di controindicazioni dell’ultim’ora convocherà il campione argentino in vista del match di mercoledì sera in Champions League contro il Benfica per poi capire se e quanto utilizzarlo. Mettiamola così: il Fideo, tra l’altro un ex benfiquista e che l’estate scorsa è stato anche cercato dai portoghesi, si garantisce almeno un posto sulla panchina della Juve, visto che schierarlo titolare potrebbe rivelarsi un rischio per un giocatore che da inizio stagione s’è già fermato due volte per guai agli adduttori. Ma a partita in corso, magari a sostegno della coppia Milik-Vlahovic, sarebbe sorprendente se il tecnico bianconero non utilizzasse l’elemento dotato di più spiccata fantasia nella sua rosa. Allenamento differenziato in campo anche per Wojciech Szczesny, pure lui in fase di recupero, mentre all’appuntamento dello Stadium saranno quasi certamente assenti sia Adrien Rabiot, sia Manuel Locatelli.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Rui Costa “blinda” Grimaldo. Ma la Juve non molla la presa

    Mentre Alejandro Grimaldo è entrato nei radar dei club più importanti d’Europa, Juventus compresa, Manuel Rui Costa prova a sdrammatizzare: “Il suo è un processo in corso che analizzeremo, ma non è questo il momento”. Eppure, il Benfica potrebbe perdere gratis, a fine stagione, uno dei propri uomini più importanti. Negli scorsi mesi, i dirigenti bianconeri si sono fatti vivi con la società lusitana per conoscere a fondo la sua situazione e capire se ci fossero margini di manovra per portarlo a Torino. E già, perché la scorsa primavera, subito dopo aver chiuso la terza stagione consecutiva senza titoli, il canterano del Barcellona era sbottato in diretta tv: “Non ci siamo proprio. Non possiamo continuare così”. La verità è che se non fosse stato per il netto rifiuto del Benfica di prescindere da quello che è considerato uno dei migliori terzini sinistri d’Europa, il ventiseienne spagnolo avrebbe già lasciato il Da Luz da tempo. Un calciatore completo che ha subito conquistato Roger Schmidt che in estate lo ha difeso dall’ira dei tifosi biancorossi. Il meglio di sé lo dà nella metà campo avversaria: nella scorsa stagione, nessun altro terzino d’Europa ha segnato più di lui (5, per un totale di 20 in carriera). L’ultimo, il golazo al Maccabi Haifa, ha così finito per riaprire il dibattito sul suo futuro. E sebbene Rui Costa faccia finta di nulla, anche lui sa bene che il suo club non può permettersi di aspettare fino a gennaio per formulare l’offerta giusta. Con l’anno nuovo, infatti, Grimaldo sarà libero di trattare con chi vuole. La sensazione è che non saranno in pochi a interessarsi a lui: “Un problema? Lo sarebbe se stesse giocando male perché, di solito, è questo il pericolo che si corre con i calciatori in scadenza di contratto”, ha assicurato l’ex fuoriclasse della Fiorentina.
    Juve, Benfica, Barcellona e Grimaldo
    Il più grosso ostacolo che il presidente del prossimo rivale della Juventus nella massima competizione europea dovrà superare è quello legato al suo salario. In un momento di spending review, dopo aver chiuso la scorsa campagna con un debito accumulato di 35 milioni di euro, il Benfica non può di certo fare follie per un calciatore che costa già quattro milioni all’anno. Una montagna di soldi per i biancorossi, un’inezia per diversi club europei, inglesi in testa. Grimaldo, però, non si farà conquistare dal miglior offerente: i soldi sono importanti, ma non rappresentano di certo la priorità per un calciatore che, come dicevamo, ha fame soprattutto di trofei: “Il mio capitolo con il Barcellona non è chiuso. Da quando sono andato via sono sempre stato convinto che il mio non era un addio, ma un arrivederci”, ha ammesso in più di un’occasione. Ciononostante, i blaugrana non si sono fatti vivi, sebbene avessero bisogno di un terzino sinistro e Xavi Hernández avesse esplicitamente chiesto il suo ingaggio a Joan Laporta. Il presidente del Barcellona, però, ha preferito virare su Marcos Alonso memore dei problemi caratteriali che, nel 2016, con Luis Enrique sulla panchina della prima squadra, portarono al suo addio. La sua qualità, però, è fuori discussione: anche Pep Guardiola avrebbe voluto portarlo a Manchester. Il City, però, ha fatto altre scelte ed è proprio in questo interstizio che potrebbe inserirsi la Juve.
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