consigliato per te

  • in

    Juventus-Spezia: Miretti c'è, Vlahovic col tridente. E Gatti si candida

    TORINO – Juventus-Spezia, Allegri valuta il da farsi. Tendenzialmente non sembra orientato a cambiare molto rispetto alla formazione schierata contro la Roma. Ha peraltro sottolineato che dopo tre partite non è certo il caso di parlare di stanchezza o di turno. Inoltre domani è fondamentale vincere e quindi sarebbe un errore clamoroso sottovalutare gli avversari. Spazio dunque a Szczesny tra i pali e a una difesa a quattro con De Sciglio e Alex Sandro in corsia. Ancora Danilo sul centro sinistra e non è da escludere che Bremer possa cedere il posto a Gatti, che aspetta il debutto da titolare. A centrocampo potrebbe invece riposare Rabiot che contro la Roma era uscito per crampi, nel caso è pronto McKennie. La mediana sarà completata da Locatelli e Miretti. In attacco spazio all’ormai collaudato tridente composto da Cuadrado, Vlahovic e Kostic. Anche se non è completamente da escludere l’ipotesi che alla fine Milik riesca a convincere il tecnico a puntare anche su di lui e quindi a modificare la squadra e modularla secondo un 4-4-2 tendente al 3-5-2. LEGGI TUTTO

  • in

    Juve, il recupero di Pogba procede: quando potrebbe tornare in campo

    Al di là dei fatti di cronaca, ai tifosi della Juventus interessa il ritorno in campo di Paul Pogba, fermato dalla lesione del menisco esterno del ginocchio procuratosi durante la tournée di fine luglio negli Stati Uniti. Se il recupero procede in maniera positiva come finora, bisogna attendere almeno due settimane: per metà settembre il centrocampista, che tra qualche giorno tornerà a correre in campo, dovrebbe aver completato la fase 2 di riabilitazione e tornare a disposizione di Massimiliano Allegri. Il Polpo ha infatti scelto la terapia conservativa, anziché la meniscectomia, cioè l’asportazione del pezzettino di menisco rotto, o la sutura meniscale, cioè la cucitura del pezzetto lesionato, che avrebbero richiesto tempi più lunghi di guarigione.  LEGGI TUTTO

  • in

    Milik e Vlahovic insieme? Per la Juve è più di un piano B

    TORINO – Prima ancora che lo facesse ieri Arkadiusz Milik, era stato Massimiliano Allegri alla vigilia di Juventus-Roma a spiegare che il polacco, oltre a essere un perfetto vice per Dusan Vlahovic, potrebbe giocare anche accanto al serbo. Parere ancora più importante di quello dello stesso attaccante ex Marsiglia, dal momento che, come ha ricordato proprio Milik, «sarà l’allenatore a decidere se giocare con una o due punte». L’allenatore ha già deciso per l’assetto a una punta, quando ha programmato assieme ai dirigenti la costruzione della squadra: Di Maria a destra, Chiesa a sinistra e Vlahovic in mezzo, questo è l’attacco ideale della Juventus 2022-23. Allegri, però, è quanto di più lontano possa esserci dall’integralismo tattico: se l’assetto tipo della squadra bianconera è il 4-3-3, nessun altro modulo è da escludere a priori, compresi quelli che prevedono due punte centrali contemporaneamente in campo. In corsa, come è successo nel finale contro la Roma, o anche dall’inizio.
    La soluzione Milik è preziosa
    Proprio in questo periodo, viste le assenze di Chiesa, destinata a durare ancora un bel po’, e Di Maria, che invece rientrerà a brevissimo ma non potrà certo giocare tutte le partite, la soluzione Milik potrebbe rivelarsi preziosa. Perché Kostic è un ottimo esterno, bravissimo ad andare sul fondo e crossare, ma è ben lontano dall’avere nelle gambe i gol di Chiesa e la capacità di accentrarsi e andare al tiro dell’azzurro. Lo stesso Cuadrado da quando è in bianconero (2015-16) non ha mai segnato più di 5 gol a stagione, cifra che per Di Maria al Paris Saint-Germain ha rappresentato il bottino minimo, pur essendo anche il Fideo un uomo assist più che un finalizzatore. Considerando che anche tra i centrocampisti manca, e mancherà ancora per un po’, quello con più gol nelle gambe, Paul Pogba, il rischio di dominare le partite ma non chiuderle, come successo con la Roma, non è legato solo a sfortuna (il tocco di braccio di Vlahovic che ha portato all’annullamento del gol di Locatelli), prestazioni eccezionali di qualche avversario (Smalling), e imprecisioni al tiro o al momento dell’ultimo passaggio che possono essere migliorate.
    Le due strade principali
    Con due esterni più portati al cross che al tiro come Cuadrado e Kostic, raddoppiare i centimetri in area aggiungendo i 186 di Milik ai 190 di Vlahovic sarebbe una buona soluzione (non l’unica), per aumentare l’incisività in fase di finalizzazione. Due le strade principali per schierare le due torri: 4-4-2 e 3-5-2. La prima imporrebbe il sacrificio di un centrocampista, non indolore visto quanto bene ha funzionato il terzetto Rabiot – Locatelli – Miretti contro la Roma e visto che il reparto dovrebbe a breve arricchirsi con Paredes. La seconda è una soluzione non molto amata da Allegri (che però la ha comunque usata in due stagioni del suo primo ciclo bianconero), ma che consentirebbe di schierare tre centrocampisti: la Juventus potrebbe comunque passare al 4-4-2 in fase difensiva arretrando uno degli esterni e allargando una mezzala e un difensore. C’è anche una terza via, il 4-3-1-2, ma con le fasce affidate solo ai due terzini alla fine a Vlahovic e Milik rischierebbero di mancare proprio i cross. Al di là del modulo, come combinerebbero tra loro Milik e Vlahovic? Lo ha spiegato proprio Allegri sabato: «A Milik per caratteristiche piace più venire incontro che attaccare la profondità, dunque può giocare anche con Vlahovic». E’ quello che il neobianconero ha fatto nelle 29 partite in cui ha giocato da titolare assieme a Lewandowski nella Polonia, o nelle tre in cui ha fatto coppia dal primo minuto con Piatek. Situazioni in cui Milik va spesso a ricevere il passaggio dei centrocampisti o dei difensori sulla trequarti mentre il compagno attacca lo spazio alle sue spalle (movimenti che a volte i due ovviamente invertono anche) e che possono funzionare anche con Vlahovic. 
    Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Kiwior elogia la Juve: “Milik è un top. Szczesny sottovalutato”

    Jakub Kiwior arriva all’Allianz Stadium con lo Spezia giusto in tempo per affrontare quell’Arkadiusz Milik con cui spera di andare al Mondiale in Qatar. Buongiorno Kiwior. Sorpreso di vedere il suo connazionale nella Juventus? “Non sono stupito, tutt’altro. Parliamo di un attaccante che in carriera ha segnato molto e ha qualità importanti. Bello vedere tanti polacchi in Serie A”. Lo scorso giugno, quando lei ha esordito nella Polonia, non è riuscito a incrociare Milik. Mercoledì lo sfiderà… “Non conosco Arek personalmente, ma a Torino finalmente ci vedremo. Spero di scambiare la maglia con lui o con Szczesny a fine partita”. Oltre a Milik, nella Juventus troverà Vlahovic: 3 partite e 3 gol in campionato. Preoccupato? “Affrontare attaccanti così forti è bellissimo ed è sempre una grande sfida anche con se stessi perché ognuno di noi vuole sempre migliorare”. In porta troverà Szczesny, spesso sottovalutato nelle classifiche sui migliori portieri del mondo. “Ognuno ha la propria opinione, ma Szczesny è tra i top mondiali e la sua carriera parla da sola. E non lo dico soltanto perché è il portiere della Polonia. Il Mondiale? Esordire con la Nazionale è stato super e adesso farò di tutto per meritarmi la chiamata per il Qatar”. Cos’è Lewandowski per lei? “Robert è un attaccante di livello mondiale che in carriera ha ottenuto tutto attraverso il duro lavoro. Per noi giovani è un esempio a prescindere dal ruolo in campo”. Più contento o dispiaciuto di sfidare la Juventus priva di Pogba e Di Maria? “Affrontare i migliori è sempre stimolante, ma i bianconeri hanno comunque tanti altri giocatori di livello assoluto. Sarà dura, dovremo tenere alta l’attenzione in ogni momento della gara”. S’aspetta la Juventus aggressiva vista contro la Roma o quella più compassata dello 0-0 contro la Sampdoria? “È una delle squadre che fino all’ultimo lotterà per lo scudetto, gioca stabilmente in Champions da anni e ha tanti campioni. Sarebbe un errore pensare troppo a che Juventus incontreremo. Dovremo pensare a noi stessi e a fare il massimo per cercare di uscire dallo Stadium con un risultato positivo. Ma siamo consapevoli che non sarà affatto semplice”. È stata un’altra estate di spese pazze per i difensori: più sorpreso dai 67 milioni più bonus investiti dal Bayern per De Ligt o dai quasi 50 della Juventus per Bremer? “Non sono sorpreso. Anzi, sono felice che i club abbiano capito l’importanza dei difensori nella costruzione di una rosa e che ora vengano investiti sempre più soldi per assicurarsi i migliori del ruolo”. Lei è rimasto allo Spezia nonostante le offerte della Premier League: West Ham in primis. Perché? “Non ho mai avuto dubbi, qui sono felice. Sono rimasto con l’obiettivo di meritarmi il posto, giocare con continuità e conquistare una nuova salvezza. Non penso alle voci di mercato, sono concentrato sullo Spezia e sul big match contro la Juventus”. A quale difensore si ispira? “Per tanti anni è stato Sergio Ramos il mio modello. Ma in Italia ho la fortuna di confrontarmi ogni settimana con grandissimi centrali: cerco di “rubare” un po’ da tutti”. Dopo Thiago Motta, Luca Gotti: cosa ha aggiunto il nuovo tecnico? “Rispetto alla passata stagione abbiamo cambiato il sistema di gioco. Gotti vuole che si giochi con la palla e senza il timore di provare soluzioni difficili. Nelle prime partite siamo riusciti a conquistare 4 punti tra Empoli, Inter e Sassuolo. Ma possiamo – e dobbiamo – ancora migliorare tanto”. LEGGI TUTTO

  • in

    Uscite Juve: altre due squadre su Arthur, in bilico anche Zakaria

    TORINO – Arthur ha in testa il Qatar, ma soltanto nelle prossime 48 ore capirà se la corsa al Mondiale partirà dalla Spagna, dall’Inghilterra, dal Portogallo o dalla Francia. Sicuramente, a meno di clamorosi intoppi, il 26enne centrocampista brasiliano non resterà in Italia. Tanto per il suo agente, Federico Pastorello, quanto per la Juventus è cominciata una corsa contro il tempo per trovare una soluzione comoda a tutti entro il gong di fine mercato di giovedì (primo settembre). “Noi saremmo felici se riuscissimo a realizzare anche delle uscite in maniera tale che si bilancino il rischio sportivo e quello finanziario”, ha spiegato con chiarezza l’ad Maurizio Arrivabene a margine di Juventus-Roma. La priorità è sempre l’addio di Arthur. Per l’ex Barcellona è arrivato il momento della scelta. Separazione last minute e ovviamente in prestito (i bianconeri risparmieranno buona parte dello stipendio e libereranno spazio in rosa). Il brasiliano continua a sperare in un lieto fine con il Valencia. Il corteggiamento di Rino Gattuso, tecnico degli spagnoli, ha colpito lo juventino, intrigato anche dalla possibilità di rimettersi in gioco in un campionato che conosce perfettamente e che considera ideale per le sue caratteristiche. Dopo i contatti delle scorse settimane, Arthur ha sempre dato la precedenza al Valencia.Guarda la galleryDybala e Vlahovic si scambiano la maglia alla fine di Juve-Roma

    Può ancora succedere di tutto. Ma non dovesse sbloccarsi questa opzione (la squadra di Gattuso deve liberare un posto da extracomunitario), lo juventino dovrà guardare altrove. Attenzione, infatti, al Portogallo e allo Sporting, il club dove è cresciuto un certo Cristiano Ronaldo. I biancoverdi giocano la Champions (sono nel girone con Eintracht Francoforte, Tottenham e Marsiglia) e hanno pensato all’ex blaugrana come rinforzo per la mediana. E se in Inghilterra ha drizzato le antenne l’Everton, che dal punto di vista economico avrebbe meno problemi di tutti a soddisfare il giocatore, qualche movimento si registra anche in Francia. Il Lille ha il problema della casella Extra Ue. Mentre il Nizza, dopo l’ex juventino Aaron Ramsey, sta valutando altri due bianconeri: Arthur e Denis Zakaria. Lo svizzero è segnalato in bilico nelle gerarchie di Massimiliano Allegri, superato dal giovane Fabio Miretti. Zakaria non vorrebbe lasciare Torino dopo appena sei mesi, però non intende nemmeno correre il rischio di giocare poco con il Mondiale in Qatar così vicino. Dopo Monaco e Borussia Dortmund, il nome dell’ex Monchengladbach è finito anche nei discorsi tra Juventus e Nizza, che stanno parlando dell’attaccante classe 2000 Amine Gouiri.

    Guarda la galleryJuve, dall’emozione di Milik alla carica di Kostic: i messaggi social 

    Giovani in uscita

    Non solo Arthur e Zakaria. Trasferimento last minute anche per Nicolò Rovella, il quale aspetta lo sbarco in bianconero di Leandro Paredes per raggiungere il Monza. Si profila un nuovo prestito anche per Nicolò Fagioli: è sfida tra Sampdoria e Cremonese.

    Guarda la galleryLady Arthur compie 30 anni. E il brasiliano: “Ti meriti il meglio di questa vita”Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Moviola Juve-Roma: braccio di Vlahovic, giusto annullare il 2-0

    Pronti e via. Matic entra in ritardo su Cuadrado a ridosso dell’area: c’è il fallo da cui poi nasce la punizione trasformata da Vlahovic nell’1-0. Giusta e anche un po’ ingenua l’ammonizione subita da Locatelli, che stoppa con le “cattive” Dybala.

    Annullato il 2-0 di Locatelli

    Al 26’ annullato giustamente il raddoppio di Locatelli, dopo controllo al Var, per un tocco di braccio di Vlahovic a inizio azione. Non sono punibili da regolamento, invece, i due tocchi di braccio di Smalling. Regolare, al 24’ st, il pari di Abraham. Tre minuti dopo Vlahovic e Ibanez si strattonano a vicenda in area: fa bene l’arbitro Irrati a lasciar correre. LEGGI TUTTO

  • in

    Vlahovic, l'illusione Juve. Abraham pareggia ed esulta solo la Roma

    TORINO – Una Juventus a due facce pareggia 1-1 in casa con la Roma. Bella e vivace, corta e fulminea in avvio, con un gol strepitoso di Dusan Vlahovic su punizione sotto la traversa. Poi, è una Signora distratta e senza energie. Cala il ritmo e la squadra di Allegri perde mordente: così il cobra Abraham colpisce e pareggia. Anche il debutto di Milik in maglia bianconera non basta a raccogliere tre punti che valevano tantissimo. Troppo ondivago il centrocampo, troppi infortuni (questa volta Rabiot) e poche risorse quando il match va risolto. Kostic ancora non punge, Cuadrado brilla poco e sbaglia qualcosa. Manca sostanza, alla fine, per dominare e tenere la Roma. Una Joya a metà, si potrebbe dire. Quella che resta sospesa… Per entrambe le squadre. Ma alla fine gioisce di più Mou di Max. E la Juventus in classifica comincia a perdere troppi punti. Non basta, in campionato e in Champions sarà peggio: serve l’uomo che dia idee, Leandro Paredes, e serve che rientrino Angel Di Maria e Paul Pogba. Solo con loro si farà la differenza, altrimenti sarà sofferenza. Con tutti. E Dybala? Piazza l’assist, esce applaudito. Il suo l’ha fatto. La Juve, invece, resta sospesa nel limbo.
    LE SCELTE Allegri schiera una retroguardia brasiliana con Danilo al centro con Bremer e Alex Sandro a sinistra (in tribuna Matheus Bachi e Fabio Mahseredjian, due emissari del ct verdeoro Tite, venuti soprattutto per vedere da vicino Gleison). In mezzo punta su Miretti con Locatelli e Rabiot; davanti Kostic e Cuadrado con Vlahovic, Milik parte dalla panchina. Mourinho inserisce Matic con Cristante e mette Dybala e Pellegrini alle spalle di Abraham.
    FULMINE DUSAN Atmosfera elettrizzante allo Stadium e primo coro della Sud bianconera per la Joya: «Dybala sotto la curva». Ovazione per l’argentino alla lettura delle formazioni, fischiatissimi gli altri giallorossi e Mourinho in particolare. Tra il portoghese e Allegri un grande abbraccio, prima della contesa che vale molto, in questo avvio di stagione. Al 2′, dopo un avvio frenetico, la Juve passa con Vlahovic su punizione pennellata (bravo Cuadrado a prendersi il fallo da Matic): un sinistro sotto la traversa da grande bomber. Golazooo di Dusan e lo Stadium esplode. Atteggiamento aggressivo dei bianconeri e anche Kostic ci prova. Bremer va in pressione: la squadra è molto alta, trascinata dal pubblico sugli spalti. Il primo giallo è per Locatelli che sbarra la strada a Dybala. Si scaldano gli animi, lo stadio è una bolgia con decibel a mille. All’1 Alex Sandro da lontano la mette a lato di poco. Spinazzola dall’altra parte è una… spina nel fianco, a fasi alterne. Rui Patricio di mano in allungo sventa un pericolo. Insomma, un batti e ribatti notevole. Clamoroso contropiede Juve al 16′, condotto da Miretti: al tiro ci va Cuadrado, ma Rui Patricio ribatte. Miretti ha personalità: pulisce palloni e conduce le danze in avanti, giocando in verticale, sempre; pure Rabiot è in giornata. Al 25′ altra fuga di Vlahovic, poi da Cuadrado a Locatelli che con un tiro a effetto piazzato raddoppia. Il Var annulla però per fallo di mano di Dusan; giusto così. Matic in mezzo fa a sportellate. Splendido Kostic per Miretti: Smalling in angolo. Su punizione Cuadrado impegna Rui Patricio, ma è centrale. Il secondo calcio da fermo del match di Vlahovic va in curva, occasione sprecata. Giallo anche per Cristante su Rabiot. E finisce un bel primo tempo sul punteggio di 1-0 per la Juve.
    ABRAHAM COLPISCE Mou cambia: dentro El Shaarawy e Zalewski. L’avvio è bianconero. Poi la Roma alza il baricentro: bel duello Bremer-Abraham. Minuto 53: Cuadrado scappa ma tira male, dentro l’area. Rabiot si ferma e chiede il cambio (si tocca la coscia). Entra Zakaria. Le squadre rifiatano un po’, d’altronde il ritmo è stato notevole e la Juve controlla per come può. Abraham è pericoloso, costantemente. Szczesny c’è. Ma pochi secondi e l’inglese pareggia, al 69′. Grande assist volante di Dybala (il cinquantesimo in A) e Stadium ammutolito. La Juve prova a reagire con Zakaria, i giallorossi sono pronti a scattare. Adesso ogni risultato è possibile, la gara è apertissima. Fuori Miretti e Cuadrado, dentro Milik, all’esordio, e McKennie. Esce anche la Joya, tra applausi e fischi. Ora la squadra di Allegri rischia e tanto, con le folate giallorosse. Al minuto 83 il finimondo in area Juve: roba da Var. esce Locatelli, ecco Rovella. Quindi Kean per Vlahovic. Si va a sprazzi, con la mente annebbiata. C’è anche Chiesa a bordo campo che soffre nei minuti di recupero. E finisce così, 1-1 con i Mourinho boys contenti e i bianconeri delusi.
    Le formazioni iniziali
    JUVENTUS (4-3-3): Szczesny; De Sciglio, Danilo, Bremer, Alex Sandro; Miretti, Locatelli, Rabiot; Cuadrado, Vlahovic, Kostic. All. Allegri. ROMA (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Cristante, Matic, Spinazzola; Pellegrini, Dybala; Abraham. All. Mourinho.ARBITRO: Irrati di Pistoia
    Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO