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    Allegri: “Due punti persi, peccato. Juve ancora indietro”

    GENOVA – “Abbiamo lasciato per strada due punti”. Mastica amaro Massimiliano Allegri dopo lo 0-0 di Marassi contro la Sampdoria, che dopo due giornate costringe già la Juve a inseguire (ora è a -2 da Napoli, Inter e Roma). Eppure il tecnico bianconero cerca di guardare il bicchiere mezzo pieno: “La cosa positiva è che non abbiamo preso gol per due partite – ha detto dopo il match -. Nel primo tempo hanno fatto bene loro, correndo tanto. Poi nella ripresa hanno pagato e noi abbiamo avuto due o tre occasioni favorevoli. Poi nel finale abbiamo avuto due chance con Kostic e Bremer. Peccato”.Guarda la galleryJuve spuntata, non basta Kostic: 0-0 in casa Sampdoria
    Applausi ai giovani
    Questa invece l’analisi della partita e di quello che non è andato secondo i piani: “Abbiamo avuto poca pazienza nel primo tempo – ha spiegato Allegri -, nel secondo siamo andati meglio e anche Vlahovic ha fatto bene. Deve però stare più sereno, provare a prendere anche posizione in area. Zakaria fuori? Una scelta tecnica, mi serviva più qualità nello stretto e ho preferito Miretti”. Così invece sul mercato, con la Juve che è ancora a caccia di un attaccante: “Ci pensa la società, noi dobbiamo lavorare per migliorare. Siamo partiti meglio dell’anno scorso e anche oggi i giovani hanno fatto bene, da Miretti a Rovella, lo stesso Kean”.
    Testa alla Roma
    In attesa di recuperare i big infortunati, Allegri lavora alla crescita della squadra: “Anche in un momento in cui sono fuori giocatori importanti come Pogba e Chiesa c’è la voglia di fare cose importanti. Sappiamo che rispetto alle altre siamo un po’ indietro, va fatto un passo alla volta. Stiamo crescendo in condizione e sabato ci prepareremo a una grande partita contro la Roma. Saremo pronti”.
    Guarda la galleryGatti o Rugani, la monetina di Allegri fa scatenare il web FOTOIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juve, Chiesa e Pogba: le previsioni per il ritorno in campo

    La possibilità che la Juventus scelga di non iscrivere Federico Chiesa nella lista Uefa per la Champions League, per poi reinserirlo a febbraio, diventa più concreta dopo le parole di Allegri prima di Samp-Juve. Sulle tempistiche di recupero il tecnico è stato cauto: «Il recupero di Chiesa procede bene. Ma io sarei contento se dovesse rientrare prima della sosta del Mondiale. Non possiamo permetterci di sognare, io sono un tipo realista, con i piedi per terra: in questo momento non posso fare affidamento su Federico. Ma è normale che sia così».

    Il rientro di Pogba

    Allegri ha anche specificato che conta di avere Pogba al massimo della condizione a gennaio: «Noi abbiamo due obiettivi: passare il turno in Champions e rimanere nelle prime 4 al 13 novembre. Perché poi a gennaio sicuramente sarà un’altra stagione, perché ci saranno il recupero di Chiesa e il recupero di Pogba, la squadra si conoscerà di più». LEGGI TUTTO

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    Juve, c’è Vlahovic per tutti, tutti per Vlahovic

    TORINO –  Quelli che la maschera non sanno manco da che parte si mette. Ecco, Dusan Vlahovic, fa parte di questa cerchia di persone. Gente che ciò che pensa se lo porta scritto in volto. Troppo grandi le emozioni dentro il suo cuore per riuscire a “gestirle” a livello anche di mimica facciale. Lui, il bomber che trova la pace solo se segna un gol, si trasforma tra il prima e il dopo la rete segnata. Del resto la sua, più che una professione è una missione: meglio per la Juventus, perché chi entra in campo con questa dose di grinta rende sempre al massimo del proprio potenziale. Proprio così e con il serbo non si corre mai il rischio che non avverta la tensione-partita. Appena sente il profumo dell’erba si accende una chimica capace di entrare in modalità squalo affamato ed eccitato dall’odore del sangue. Guardatelo bene in faccia, Dusan Vlahovic, magari grazie a certi primi piani durante le riprese televisive e capirete che tutto ciò che prova esce dal suo sguardo: pronto a virare dal bianco al nero a seconda di quante occasioni da gol gli capitano tra i piedi e di quante, tra queste, riesce a spedire in rete alle spalle del portiere. Per sua fortuna, poiché la serenità aiuta a essere lucidi e quindi più efficaci, il centravanti della Juventus è riuscito a partire benissimo: una doppietta contro il Sassuolo che ha permesso al bomber e alla squadra di non fallire il primo passo. Anzi, un 3-0 che seppur non impreziosito da un dominio del match e da un gioco effervescente, ha comunque offerto una prova di sostanza e tre punti che se raddoppiati questa sera con una vittoria a Marassi sulla Sampdoria permetterebbero ad Allegri di continuare a guardare alla stessa altezza Inter e avversarie dirette per lo scudetto. Certo, siamo soltanto all’inizio, però perdere terreno è sempre una condizione antipatica, a prescindere dal momento in cui la si vive: inizio, metà o fine campionato.  Guarda la galleryVlahovic, Di Maria e le 7 cose che abbiamo capito da Juventus-Sassuolo

    Tutto su Vlahovic

    Sta di fatto che la Juventus del Conte Max punta moltissimo se non tutto su Vlahovic e questo per una montagna di ragioni, una più valida dell’altra. Del resto la squadra è stata costruita intorno a lui, preso lo scorso gennaio dalla Fiorentina per salvare la stagione e quindi la possibilità di entrare in Champions. Acquistato per 70 milioni più dieci di bonus e scelto perchè attaccante ideale nel tipo di gioco che predilige Allegri, in cui l’attaccante deve soprattutto saper finalizzare e cioè metterla dentro, si è ricavato subito uno spazio importante nella considerazione del gruppo bianconero anche se alla fine della scorsa annata, a quarto posto già blindato, è stato costretto a limitare il contributo per un problema border line con la pubalgia. Del resto anche in un collettivo milionario come può essere lo spogliatoio di calcio di una squadra top come quella torinese, la filosofia delle dinamiche relazionali sono le stesse che in ufficio postale, e che sia chiaro, massimo rispetto per chi lavora alle poste. Chi dà tanto, ottiene tanto. E lui, Dusan, quello che non sa manco da che parte si mette la maschera, si sbatte come un leone: in attacco come in difesa quando si tratta di neutralizzare l’offensiva aerea sui calci d’angolo. La palla la cerca con la stessa cattiveria che lo anima in quella avversaria. Particolari che lo hanno fatto diventare un leader di una rosa che nel frattempo ha perso chi lo era di fatto, Chiellini e chi, seppur con declinazione differente, lo stava diventando, De Ligt. Quando lunedì scorso, con il Sassuolo, ha trasformato il rigore, è stato abbracciato e cercato da tutti i compagni con un affetto non in linea con il picco emotivo che l’1-0 sugli emiliani al 25’ del primo tempo avrebbe potuto giustificare. Tutti i compagni sanno perfettamente quanto Dusan soffra se non trova la via del gol e la sua ultima esultanza era ormai datata: rete alla Lazio il 16 maggio, penultima di campionato, con un colpo di testa su assist di Morata.

    Contro la Samp con un Kostic in più

    Dunque nella partita di questa sera, dove Di Maria a livello di assist per il serbo non potrà concedere il bis per via dello stop muscolare, la Juve giocherà per Dusan e lui cercherà di rispondere alla sua maniera. Senza Di Maria con i suoi assist dalla destra ma con un Kostic in più: titolarissimo e deputato a rifornire dalla sinistra la punta juventina. Se la Juventus, come squadra, avrà stampata sul volto la stessa cattiveria che caratterizzerà l’espressione del numero nove allora le possibilità di tornare a Torino con il massimo della soddisfazione aritmetica – tre punti – saliranno e molto. Dunque, Vlahovic per tutti e tutti per Vlahovic.

    Sullo stesso argomentoJuve: Kostic, quello che serviva. Con lui Vlahovic “vale” di piùJuventusIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juve, Arthur: dieci giorni per trovare una soluzione last minute

    TORINO-  Anche per la seconda giornata di campionato il nome di Arthur Melo non compare nella lista dei convocati per la trasferta a Genova contro la Sampdoria: il centrocampista brasiliano è sempre alle prese con un fastidio alla caviglia che lo affligge ormai da diverso tempo, lo stesso problema che non gli ha permesso di partecipare alla tournée negli Stati Uniti e all’ultima amichevole contro l’Atletico Madrid. Un acciacco anche in funzione mercato: è ormai risaputo che Arthur, che ha un contratto con la Juventus fino al 2025, non rientra nei piani di Massimiliano Allegri e il club bianconero spera che, da qui alla fine del mercato, giovedì 1° settembre, arrivi una buona offerta per lasciarlo partire. Del resto anche il giocatore vuole trasferirsi in un’altra squadra in modo da avere la possibilità di giocare con continuità per riconquistare la fiducia del commissario tecnico del Brasile, Tite, e avere così una chance per disputare il Mondiale di novembre-dicembre in Qatar.  Sullo stesso argomentoJuve, c’è anche Arthur da piazzare: la situazioneCalciomercato Juventus

    Arthur-Valencia, pista fredda

    Si è un po’ raffreddata la pista Valencia, con gli spagnoli che si sono spaventati dell’alto ingaggio del brasiliano, all’incirca 5 milioni di euro a stagione, ma nelle ultime ore si sarebbero fatte avanti nuove opportunità che adesso sarebbero al vaglio della società bianconera. Non è da poi da escludere che il Valencia di Gattuso si riprovi. L’agente del brasiliano, Federico Pastorello, dopo aver lavorato su più fronti per trovare un’adeguata destinazione visto che il primo a voler cambiare aria è proprio l’ex Barcellona, spera di raccogliere i frutti e accontentare il giocatore. La formula per provare a cedere il brasiliano è sempre la stessa, cioè quella del prestito perché la vendita a titolo definitivo appare assai improbabile in quanto significherebbe dover mettere a bilancio una minusvalenza. Arthur, arrivato alla Juventus nell’estate 2020, è stato infatti acquistato versando al Barcellona 72 milioni più 10 di bonus nell’ambito dell’operazione che aveva portato in blaugrana Miralem Pjanic al prezzo di 60 milioni più 5 di bonus.  La cessione, anche soltanto in prestito, sarebbe una soluzione per alleggerire almeno il monte stipendi della Juventus. Mancano 10 giorni alla fine del mercato: il tempo stringe, ma non è da escludere una soluzione last minute per il brasiliano. 
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    Juventus, il vice presidente Nedved e Dara a Torino

    TORINO – Pavel Nedved, vice presidente della Juventus, ormai fa coppia fissa con Dara Rolins. I due, con agli amici scatenati, hanno animato il tardo pomeriggio alla Trattoria Caprese, in piazza Savoia, in centro a Torino. Sorrisi e brindisi, canti e bicchieri in cielo, con il buonumore in sottofondo. LEGGI TUTTO

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    Juve, Depay convocato ma il Barcellona è pronto a cederlo

    BARCELLONA (Spagna) – Fermento in casa Barcellona che tra mercato in entrata e in uscita si prepara per l’appuntamento in terra basca contro la Real Sociedad. Xavi ha diramato la lista dei convocati che partirà per San Sebastien e tra le scelte del tecnico blaugrana c’è anche Memphis Depay. L’olandese è da settimane nel mirino della Juventus e la sua convocazione per il prossimo match di Liga altro non è che un chiarissimo segnale da parte degli azulgrana. Depay infatti non doveva essere nemmeno convocato, il club aveva programmato di annunciare la sua partenza questo sabato ma le richieste del giocatore nei confronti della Juve hanno ritardato l’operazione e ora tutto può succedere. I suoi legali sono ancora in trattativa e non sorprenderebbe se l’olandese venisse cancellato all’ultimo momento dalla lista di Xavi se i discorsi con i bianconeri dovessero scaldarsi nelle prossime ore. LEGGI TUTTO

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    Paredes non molla la Juve: gli agenti di Di Maria per una nuova strategia

    TORINO – Da Parigi a Torino, dal Psg alla Juventus. Leandro Paredes non ha abbandonato l’idea di raggiungere l’amico Angel Di Maria e per riuscire ad esaudire il proprio desiderio sta tentando di imitare in tutto e per tutto il compagno di Nazionale. Così il 28enne centrocampista argentino ha deciso di affidarsi anche ai rappresentanti del Fideo, nei mesi scorsi registi del trasferimento di ADM in bianconero assieme al ds Federico Cherubini, al vice presidente Pavel Nedved e all’ad Maurizio Arrivabene. Una mossa, quella di Paredes, che conferma una volta di più il legame con Di Maria. A lungo insieme sotto la Tour Eiffel – e tuttora compagni nella Nazionale del ct Lionel Scaloni – i due argentini vogliono ritrovarsi alla Juventus. E la missione, dopo la semina delle ultime settimane, è stata affidata ai rappresentanti di Di Maria. Se l’assist basterà per andare a segno, si capirà nei prossimi giorni. Di certo, stando a quanto filtra dall’Argentina, Paredes ha cambiato strategia, ma non idea. Anzi… Nei pensieri dell’ex Roma e Empoli ci sono sempre il ritorno in Serie A e le chiavi della Juventus 2.0 di Massimiliano Allegri. Paredes vuole tornare protagonista e vuole farlo assieme a Di Maria. Il tempo stringe (il mercato chiude il primo settembre) e il “no, grazie” di Adrien Rabiot al Manchester United non facilita il lavoro del ds Cherubini, ma tanto negli ambienti vicino a Paredes quanto in quelli bianconeri la fiducia resta intatta. L’incastro con il Psg, che valuta il giocatore 20 milioni, non è ancora stato trovato. Però i colloqui tra le parti proseguono e Paredes sembra disposto ad aspettare ancora un po’ i dirigenti bianconeri pur di arrivare alla fumata bianca.Guarda la galleryDi Maria e Paredes, amici che la Juve vuole tenere uniti

    Un centrocampista in uscita. uno in entrata

    Paredes si è affidato ai rappresentanti di Di Maria, ma la priorità resta quella di raggiungere la Juventus. Alla Continassa, invece, stanno individuando un nuovo incastro. Sfumati i 20 milioni assaporati dalla cessione di Rabiot al Manchester United, i dirigenti juventini hanno l’esigenza di fare cassa e liberare spazio in rosa percorrendo altre vie. La priorità resta l’addio di Arthur. Raffreddatasi la pista Valencia, si cercano nuove soluzioni in prestito per alleggerire almeno il monte-stipendi. L’agente del brasiliano, Federico Pastorello, è segnalato attivo su più tavoli visto che il primo a voler cambiare aria è proprio l’ex Barcellona. Arthur, infatti, punta a giocare con continuità per riconquistare la fiducia del ct del Brasile, Tite, in tempo per il Mondiale di novembre-dicembre in Qatar.

    La situazione di Zakaria

    Il divorzio dal sudamericano sarebbe sì importante, per la Juventus, ma probabilmente non sufficiente in ottica Paredes. Così i bianconeri da un lato sono in pressing sul Psg per ottere l’ex Roma in prestito, ma dall’altro stanno ragionando su qualche nuovo sacrificio. A Weston McKennie e Denis Zakaria non mancano i corteggiatori tra Premier League e Bundesliga. Visto l’infortunio di Paul Pogba, ko al ginocchio (lesione del menisco esterno) e indisponibile per almeno altri venti giorni, i bianconeri non vorrebbero privarsi del jolly statunitense, che dei centrocampisti a disposizione di Allegri è quello più abile negli inserimenti e in zona gol dopo il Polpo. Per tutti questi motivi non ci sarebbe da stupirsi se alla fine fosse il 25enne Nazionale svizzero, arrivato a Torino lo scorso gennaio e sempre monitorato da Roma e Borussia Dortmund, a liberare lo spazio per Paredes.

    Sullo stesso argomentoParedes, patto con la Juve. Depay a oltranza, Arnautovic il piano BCalciomercato JuventusIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juve, Rugani tra campo e voci di mercato: c’è la Samp del destino

    TORINO- La Sampdoria nel destino, a prescindere. Oggi Daniele Rugani, insieme a Federico Gatti, è candidato a prendere il posto di Leonardo Bonucci che a causa di un affaticamento muscolare dovrebbe vivere un turno di riposo. E così uno tra i due vivrà la sfida di domani sera a Marassi da protagonista. Sarà una combinazione ma su Rugani si accendono di colpo i riflettori visto che nelle ultime settimane sono cresciuti i rumors su una sua possibile partenza e in cima alla lista dei club che hanno bussato a Torino c’è proprio il club blucerchiato. Il problema è che i genovesi stanno vivendo un lungo periodo di transizione a livello di proprietà per cui sino a quando non ci sarà il passaggio di consegne le operazioni di mercato sono condizionate da un profilo low cost. E allora non è così facile, per i liguri, portare l’affondo per il difensore bianconero che ha un contratto con la Juventus sino al 2024 dove guadagna circa 2.5 milioni di euro a stagione.Sullo stesso argomentoBonucci, Samp a rischio: è sfida tra Rugani e Gatti Juventus

    Il ruolo di Rugani

    In ogni caso la posizione di Rugani è legata anche al modulo che Massimiliano Allegri deciderà di adottare nel prosieguo della stagione. Perché se il tecnico toscano ha deciso di spostarsi progressivamente verso il 3-5-2 ecco che privarsi di un difensore puro come Rugani potrebbe rivelarsi una mossa azzardata o comunque rischiosa. Diverso invece il discorso che prevede una Juventus sostanzialmente stabile con la difesa a 4 (ovvero con solo due marcatori puri in campo) e allora far partire un centrale, avendone in rosa 5 (Bonucci, Bremer, Rugani. Gatti e Danilo) comporterebbe una scelta meno critica. In ogni caso ormai il tempo per le scelte è ridotto se non ridottisimo per cui anche per la difesa sta per iniziare la settimana di fatto decisiva. A proposito ancora di mercato, si può considerare completamente tramontata l’ipotesi dell’arrivo del terzino Emerson Palmieri visto che è a un passo dal firmare per il West Ham. 

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