consigliato per te

  • in

    Juve, l'agente di Arthur: “Piace al Valencia e lui vuole andare”

    TORINO – Per lanciare l’assalto a Leandro Paredes del Psg la Juve aspetta l’uscita di Arthur il cui futuro sarà quasi sicuramente nella Liga e agli ordini di Gennaro Gattuso, scelto dal Valencia come nuovo allenatore.
    Le parole del procuratore
    L’interesse degli spagnoli per il 25enne regista brasiliano, che non rientra nei piani di Massimiliano Allegri, è stata confermata da Federico Pastorello: “C’è un interesse del Valencia e speriamo si possa concretizzare – spiega l’agente di Arthur -. Lui ha il desiderio di andare noi vogliamo trovargli presto una soluzione, perché un giocatore così forte non deve rimanere a guardare gli altri”. Terzo protagonista della vicenda è Maxi Gomez, attaccante uruguaiano del Valencia che piace al Fenerbahce: se andrà in Turchia gli spagnoli apriranno la porta ad Arthur, che a sua volta lascerà un posto libero per Paredes alla Juve. LEGGI TUTTO

  • in

    Juve, a Villar nel segno di Locatelli e Bonucci

    VILLAR PEROSA – Vincono i grandi nell’amichevole di Villar Perosa che ha messo di fronte la Juventus contro l’Under 23. Locatelli e Bonucci nel primo tempo fissano il risultato sul 2-0 poi l’invasione di campo, nei minuti iniziali della ripresa, chiude la sfida.Una sgambata utile per mettere minuti nelle gambe, per ammirare un grande protagonista come Di Maria che ha distribuito palloni, confezionato giocate e deliziato il pubblico con una conclusione a giro di sinistro di poco alta, e per vedere i giovani in azione, da Fagioli, partito titolare, a Soulè fino a Rovella che, appena entrato, ha provato subito a insidiare la porta di Garofani con un tiro da fuori. Vlahovic ci ha messo invece la testa, ma non è riuscito a lasciare il segno: per ben tre volte ha avuto la chance, senza tuttavia finalizzare. A sbloccare la partita ci ha pensato Locatelli con un tiro dalla distanza, raddoppio di capitan Bonucci di testa, su angolo di Di Maria.Guarda la galleryJuve A-Juve B 2-0: Locatelli e Bonucci in gol, poi scendono in campo i tifosi

    JUVENTUS-JUVENTUS U23 2-0

    MARCATORI: pt 2’ Locatelli, 17’ BonucciJUVENTUS (4-3-3): Szczesny (30’ Perin); Danilo, Bonucci (36’ Gatti), Bremer (1’ st Rugani), Alex Sandro (1’ st Pellegrini); Zakaria (1’ st Rovella), Locatelli, Fagioli (36’ Soulè); Di Maria, Vlahovic, Kean. All. Allegri.JUVENTUS U23 (4-2-3-1): Garofani; Leo, Riccio (15’ pt Stramaccioni), Poli, Verduci; Sersanti, Barrenechea, Iocolano; Lipari, Pecorino, Sekulov. All. BrambillaArbitro: Maggioni LEGGI TUTTO

  • in

    Juve a Villar Perosa, Marocchino e i ricordi: “La Primavera e il fascino dell'Ajax”

    TORINO – Un Villar Perosa con la Primavera e quattro con la prima squadra. Domenico Marocchino, ala della Juventus anni settanta/ottanta (137 presenze, 12 gol, 2 scudetti e una Coppa Italia), ha vissuto il tradizionale vernissage nella località della Val Chisone tanto cara agli Agnelli prima da ragazzino delle giovanili e poi da giocatore affermato.

    Buongiorno Marocchino. Se chiude gli occhi e ripensa alla partita di Villar Perosa disputata con la Primavera, quali sono i primi ricordi?

    «Gli sguardi dell’allenatore e dei giocatori della prima squadra…».

    Perché?

    «In quell’amichevole eravamo partiti fortissimo e qualche problema, noi ragazzini, lo avevamo creato ai “grandi”… Merito dell’allenatore che avevamo in Primavera, Francesco Grosso. Era innamorato dell’Ajax e quando poteva andava a vedere la squadra olandese. Grazie a lui, noi, già in quegli anni, giocavamo a zona e facevamo un fuorigioco sistematico. E nella partita di Villar mandammo in offside più volte gli attaccanti della prima squadra. Al punto da spazientirli un pochino…».

    C’è dell’altro?

    «Mi vengono ancora i brividi se penso alla baraonda. Noi ragazzi della Primavera non eravamo abituati a giocare davanti a cinquemila persone. Bellissimo, una sensazione pazzesca».

    Sullo stesso argomentoJuve e Villar Perosa: forza e potenza di un rito secolareJuventus

    Quando era in Primavera, quale era il suo giocatore preferito?

    «Avevo un debole per Bettega. Un po’ perché Roberto, come me, aveva giocato nelle giovanili bianconere. Ma soprattutto perché era un giocatore unico nel suo genere. Bettega era un vero e proprio regista d’attacco, fenomenale anche dal punto di vista tattico. Davvero un grandissimo. Uno come lui non lo vedo nel calcio di oggi».

    Se ripensa, invece, agli altri Villar Perosa, quelli vissuti da giocatore della prima squadra?

    «Era un appuntamento vissuto sempre con grande responsabilità, ma anche con molta allegria perché arrivava al termine di un ritiro duro».

    Il ricordo più bello?

    «Più che un aneddoto particolare, porterò sempre con me l’orgoglio del primo Villar vissuto con la prima squadra. Sì, l’immensa soddisfazione per essere arrivato a giocare quella partita tanto sentita dall’altra parte della barricata. Non più solo come ragazzo della Primavera, bensì tra i “grandi”».

    Sullo stesso argomentoJuve, Villar Perosa per Beccantini: “Un ponte tra epoche, uomini prima di calciatori”Juventus

    Ha mai segnato a Villar Perosa?

    «Mi sembra di sì, anzi sono praticamente sicuro. Ma non ricordo come. Però…».

    Però…

    «Non dimenticherò mai alcuni scherzi fatti a Villar Perosa».

    Ad esempio?

    «A pranzo mangiavamo in una tavolata disposta a ferro di cavallo. Trapattoni sedeva al centro. Una volta posai uno stuzzicadente sulla sua seggiola. E quando il Trap si sedette… Ma questo è soltanto uno dei tanti scherzi che si facevano. Un altro mio classico era quello di sporcare con un po’ di aceto il bicchiere di vino di qualche compagno. Erano tutti modi per scherzare e fare gruppo. Quelli di Villar erano ritiri nel vero senso del termine, non come quelli di adesso dove tramite i cellulari e la tecnologia non si perde mai il contatto con il mondo esterno».

    Sullo stesso argomentoJuve, Villar Perosa culla storica dove ritrovare l’essenza più veraJuventus

    Ogni tanto le capita di riguardare o cercare sul web delle foto dei suoi Villar Perosa?

    «Sinceramente, anche se un pizzico di nostalgia c’è sempre, riguardo pochissimo le foto di quando giocavo. E la sapete perché? Perché altrimenti mi viene da confrontarmi e mi sento vecchio… (risata). A parte le battute, le immagini più belle sono quelle che conservo nella mente. E soprattutto nel cuore. Villar Perosa per tutto il mondo Juventus, inteso come giocatori, società e tifosi, è – e sarà sempre – un momento magico nel quale viene espresso al massimo il senso di appartenenza juventino».

    Angel Di Maria, uno dei grandi colpi dell’estate bianconera, vivrà l’atmosfera di Villar Perosa per la prima volta…

    «E sono convinto che, nonostante abbia giocato nei top club di mezza Europa (Benfica, Real Madrid, Manchester United, Psg), Di Maria resterà impressionato da Villar e dal tifo bianconero. Capirà immediatamente che cosè la Juventus. Una società che, grazie agli Agnelli, ha allo stesso tempo una dimensione mondiale e famigliare».

    Sullo stesso argomentoJuve, Villar Perosa e le foto di Giglio: “La paura di Ronaldo e le partite a carte con i tifosi”Juventus

    Da quando ha smesso di giocare è più tornato a Villar Perosa?

    «Sì, un paio di anni fa. Ma in un giorno normale, non per il tradizionale vernissage di agosto. Ho fatto un giro nostalgico per il paese. Dal campo al pensionato, dalla fermata del pullman alla storica trattoria. Ci tornerò anche nei prossimi mesi, stiamo organizzando una rimpatriata».

    Cioè?

    «Abbiamo pensato di vederci a Villar Perosa noi “ragazzi” classe 1957 e 1956. Un po’ come i compagni di scuola che si ritrovano dopo una quarantina d’anni. Ma rispetto ai tempi d’oro, la partita non sarà al campo di Villar: giocheremo al ristorante… Menù tipico piemontese: agnolotti, fritto misto. E ovviamente vino rosso».

    Guarda la galleryLa Juventus a Villar Perosa, l’album del mito bianconero! LEGGI TUTTO

  • in

    Juve a Villar Perosa, la prima volta del 1931

    Il nipotino dà segni di impazienza. Il nonno distribuisce occhiate severe. Dietro la formalità ruvida di un rapporto ottocentesco i due si intendono. Il nonno, per esempio, sa benissimo cosa sta aspettando il bambino, anche prima che gli sussurri nell’orecchio: «Quando inizia la partita?». Ma l’attesa è ancora lunga, la giornata aveva un programma fitto e un protocollo inflessibile. Tredici settembre del 1931: la data era importante per il senatore Giovanni Agnelli, fondatore della Fiat, e anche della Riv che nella “sua” Villar Perosa costruiva cuscinetti a sfera e quel giorno festeggiava i 25 anni di attività. Per l’occasione era stata organizzata una grande festa con tutti gli operai e le autorità del piccolo centro della Val Chisone. C’è già stata la consegna dei doni da parte dei dirigenti e delle «maestranze»: un quadro del pittore Giacomo Grosso (molto in voga nella Torino dei primi del secolo) e una targa dello sculture Edoardo Rubino.Sullo stesso argomentoJuve, Villar Perosa culla storica dove ritrovare l’essenza più veraJuventus

    Poi il banchetto, lunghissimo, offerto nelle sale dello stabilimento. E quando l’ultimo paninetto (così venivano chiamati i sandwich di pane morbido prima che D’Annunzio li battezzasse “tramezzini”) è stato sollevato dalle tavole imbandite e l’ultimo brindisi è stato alzato, gli Agnelli vengono portati sul colle del Sestriere per una visita e da lì, con una teleferica, nei due sanatori che erano stati finanziati dalla famiglia e uno dei quali era stato dedicato dal senatore alla figlia Tina, persa tre anni prima. E nel viaggio in teleferica, il piccolo Giovanni, che è stato sempre vicino al padre Edoardo, si avvicina al nonno per dirgli: «E la Juventus? Quando gioca?». Manca poco, per fortuna. Finita la visita ai sanatori, la compagnia si accomoda sulla minuscola tribunetta intorno al campo sportivo, dove è stata organizzata, proprio da Edoardo, presidente della Juventus,un’amichevole contro la Pro Vercelli, una delle storiche e prestigiose rivali del club. La partita è uno spettacolo: finisce 5-0 per la Juventus e il piccolo Giovanni è eccitatissimo dal gioco bianconero.

    Sullo stesso argomentoJuve e Villar Perosa: forza e potenza di un rito secolareJuventus

    È appena iniziato il quinquennio d’oro, la squadra, allenata da Carlo Carcano, ha già vinto il primo dei cinque scudetti consecutivi, gioca un football avvincente. Le stelle sono il portiere Combi, i terzini Rosetta e Caligaris, gli oriundi Monti, Orsi e soprattutto Cesarini, che segna due gol nell’occasione. Il più giovane dei Giovanni applaude e si gira spesso verso il nonno, che segue imperturbabile il match. Non era un appassionato di calcio, il senatore: uomo di un altro secolo, non concepisce altro che il lavoro e la famiglia, ma è anche una persona molto intelligente e ha intuito l’importanza di quel gioco che sta conquistando le giovani generazioni e si sta guadagnando sempre più attenzione fra gli italiani. È per questo che ha assecondato l’acquisto della Juventus nel 1923 e ha messo suo figlio Edoardo alla guida del club, ma lui finora ne è rimasto sempre piuttosto distaccato, preoccupato di non compromettere la sua austerità. Ma l’entusiasmo del nipote scioglie la sobrietà del nonno e al quinto gol gli esce un sorriso, mentre scambia uno sguardo d’intesa con il piccolo.

    Sullo stesso argomentoJuve, Villar Perosa per Beccantini: “Un ponte tra epoche, uomini prima di calciatori”Juventus

    Da parte sua Gianni, dieci anni, è già un tifoso appassionatissimo. Ha conosciuto la Juventus quando ne aveva quattro e suo papà lo ha portato a vedere il primo allenamento al campo di Corso Marsiglia e lui si è subito innamorato del velocissimo ungherese Hirzer. Negli anni successivi ha imparato tutto del calcio e ha visto crescere la Juventus, diventata una grande del calcio italiano. Quel giorno intravede la possibilità di bissare lo scudetto: la squadra gli pare ancora più forte di quella dell’anno prima. Lo dice al nonno che gli accarezza la testa. La partita finisce, sul campo si improvvisa una festa, con il presidente Edoardo e gli altri consiglieri juventini che ringraziano i giocatori e si complimentano con Carcano.

    Sullo stesso argomentoJuve, Villar Perosa e le foto di Giglio: “La paura di Ronaldo e le partite a carte con i tifosi”Juventus

    Il senatore Giovanni è sempre un po’ distaccato, lontano dal campo. Ma tra i giocatori si parlotta, lo juventino Combi e Ardissone della Provanno da Edoardo egli chiedono se il fondatore della Fiat può posare con loro nella foto ricordo. Edoardo ha quasi paura a chiederlo al padre, ma quando glielo domanda il nipote, lo convince con un urletto. E così il senatore Agnelli compare, sorridente, al centro della foto: è la consacrazione del matrimonio fra la Juventus e la famiglia Agnelli, propiziato da un giovanissimo Avvocato e celebrato da suo nonno Giovanni e suo padre Edoardo, tre generazioni per l’inizio di un amore infinito.

    Guarda la galleryLa Juventus a Villar Perosa, l’album del mito bianconero! LEGGI TUTTO

  • in

    Juve, Miretti con Fagioli e Rovella: sfida per un posto

    TORINO – Come il cavallo che dà il via al Palio di Siena (in programma il 16 agosto, il giorno dopo il debutto della Juventus in campionato), Fabio Miretti è entrato “di rincorsa” nella gara tra giovani centrocampisti per un posto da titolare nella squadra che a Ferragosto affronterà il Sassuolo. Il classe 2003, rivelazione della parte fina le della scorsa stagione, si è infatti aggregato ieri, nel giorno del suo diciannovesimo compleanno, al gruppo di Massimiliano Allegri. Un ritardo dovuto a un inizio estate decisamente intenso, che lo ha visto impegnato all’Europeo Under 19 con la maglia dell’Italia (eliminata in semifinale dall’Inghilterra poi campione) e sui banchi di scuola per gli esemi di maturità. Ritardo che ora proverà a colmare per giocarsi con Nicolò Fagioli e Nicolò Rovella un posto accanto a Manuel Locatelli e Denis Zakaria nel centrocampo che Allegri schiererà contro il Sassuolo, privo degli infortunati Pogba e McKennie e dello squalificato Rabiot. Posto sicuro, dunque, a meno che dal mercato non arrivi presto un rinforzo: il tempo, comunque, gioca dalla parte dei giovani, già inseriti.Guarda la galleryJuve U23, la top 5 dei calciatori più impiegati in prima squadra

    Con Fagioli più qualità

    Se Juventus-Sassuolo si giocasse domani, Fagioli sarebbe il grande favorito dei tre per giocarla dall’inizio. Allegri nutre nei suoi confronti una grande stima di base tanto che fu proprio lui a far conoscere il suo nome al grande pubblico elogiandolo in una conferenza stampa nel settembre 2018. Allora Fagioli era un trequartista offensivo, ma nel passaggio dal settore giovanile al professionismo ha arretrato il raggio d’azione trasformandosi in una mezzala di qualità, capace di giocare anche da vertice basso in un centrocampo a tre o come uno dei centrali in un reparto a quattro. Proprio da mezzala Allegri lo ha impiegato come titolare in due delle tre amichevoli della tournée americana, contro Chivas Gudalajara e Real Madrid (con Locatelli centrale e Zakaria altra mezzala) e in entrambe le occasioni il ventunenne piacentino si è disimpegnato bene, mostrando alcuni lampi di qualità. Proprio quello che la Juventus ha perso con l’infortunio di Pogba: Fagioli ovviamente non è il Polpo, per spessore assoluto e per caratteristiche (non ne ha gli inserimenti, il tiro e la fisicità straripante), ma ha tecnica, fantasia e visione per dare un contributo importante in fase offensiva. Fase che, parlando di centrocampisti, sarà orfana anche degli inserimenti di McKennie.

    Rovella libera Locatelli

    Nettamente meno importante il contributo che può dare alla fase offensiva l’altro Nicolò, Rovella, se si eccettua la sua precisione nel servire i compagni sui calci piazzati. L’ex genoano è un mediano aggressivo nel recuperare palla, preciso e ordinato nel gestirla, ma poco incisivo nelle fasi di rifinitura e finalizzazione. Il suo compito però non sarebbe quello, se fosse lui il prescelto di Allegri: appoggiare l’attacco in veste di mezzala, infatti, in quel caso toccherebbe a Locatelli, come avvenuto contro il Barcellona, quando Rovella ha giocato titolare da centrale con l’azzurro e Zakaria ai fianchi. E come sembra dover avvenire nella versione definitiva della Juventus che il tecnico ha in mente, visto l’interesse per Paredes: in caso di arrivo dell’argentino sarebbe lui il centrale, con Locatelli mezzala. E’ proprio quest’ultimo il fattore in cui Rovella può sperare per sovvertire la gerarchia che al momento lo vede alle spalle di Fagioli e per tenere a bada il tentativo di rimonta di Miretti.

    Guarda la galleryI giovani Juve a lezione da Pogba e Di Maria per l’esame Allegri

    Rincorsa Miretti

    Un tentativo molto difficile, quello in cui si cimenta da ieri il più giovane dei tre, quasi impossibile considerndo il mese in meno di lavoro nelle gambe rispetto agli altri due, presenti alla Continassa fin dai primi di Luglio. Il calendario però è più che fitto e, se non con il Sassuolo, Miretti proverà a conquistarsi spazio per le partite successive, quando rientrerà Rabiot, ma il perdurare delle assenze di Pogba e McKennie offrirà comunque spazi ai giovani. Spazi che il diciannovenne di Pinerolo può cercare in un ambito più vasto rispetto ai suoi due “concorrenti”. Rovella come detto può giocare solo al centro e se Fagioli invece oltre che da mezzala potrebbe agire da regista basso, il fatto che Allegri finora non lo abbia mai provato in quella posizione indica che il tecnico almeno al momento non consideri questa una soluzione ottimale. Miretti al contrario davanti alla difesa ha già giocato nello scorso campionato, così come da mezzala, può dunque trovare spazio in entrambi i ruoli. E il ritardo di condizione a 19 anni e con una struttura fisica normale è facilmente recuperabile. Difficile che ci riesca per il Sassuolo, dunque, poi però la sua rimonta fino a contendersi minuti con Fagioli e Rovella sarebbe tutt’altro che improbabile. A meno che le tante richieste (Monza e Cremonese in prima fila per Fagioli e Miretti, Monza e Salerinitana per Rovella) non spingano uno dei tre lontano dalla Continassa (ma solo in prestito). Vista l’attuale emergenza, però, è una prospettiva che eventualmente diventerà concreta solo a fine agosto. LEGGI TUTTO

  • in

    Juve di nuovo in campo: Atletico Madrid all'orizzonte. Rientra Miretti

    TORINO – La pausa per smaltire il jet-lag dopo il ritorno dagli impegni statunitensi è terminata, e la Juve è già a lavoro alla Continassa per prepararsi al meglio all’ultima amichevole pre campionato contro l’Atletico Madrid che si giocherà in Israele il 7 agosto alle 20.30 italiane. I bianconeri hanno ripreso gli allenameni, concentrandosi prima sull’atletica e successivamente sulla tecnica, con esercitazioni relative alla trasmissione della palla e alla manovra avanzata con gestione del possesso. Si è aggiunto alla squadra, proprio nel giorno del suo compleanno, Fabio Miretti, mentre De Sciglio e Szczesny hanno lavorato parzialmente in gruppo. Nella giornata di domani invece, dopo l’allenamento del mattino, sarà prevista la consueta ‘festa in famiglia’ a Villar Perosa e l’amichevole contro la Juve U23.  LEGGI TUTTO

  • in

    Juve Women, Gama si ferma: il report medico

    TORINO – Partita la nuova stagione per la Juve Women con il raduno e le visite mediche, ma subito uno stop per Sara Gama. La capitana delle bianconere non inizierà infatti la preparazione con le compagne di squadra per un problema fisico riscontrato proprio durante i test fisici prestagionali. Questo il comunicato del club sulle condizioni della centrale difensiva azzurra: “In seguito agli esami strumentali eseguiti al J|Medical, volti alla ripresa dell’attività agonistica della nuova stagione, è emersa un’infrazione al piatto tibiale della gamba destra di Sara Gama. La calciatrice pertanto non potrà iniziare la preparazione assieme al gruppo squadra e ha iniziato l’iter riabilitativo e fisioterapico volto alla graduale ripresa dell’attività”. LEGGI TUTTO

  • in

    Juve, gli auguri a Miretti: “Buon compleanno, Fabio!”

    Tramite un Tweet pubblicato sul proprio account ufficiale, la Juventus ha voluto fare gli auguri di compleanno a Fabio Miretti, giovane centrocampista bianconero che oggi compie 19 anni. “Tanti auguri, Fabio!”, il messaggio della Vecchia Signora. Miretti ha esordito con la prima squadra della Juve in Champions League l’8/12/2021, contro il Malmoe, nella vittoria per 1-0 che ha assicurato il primo posto nel girone. Dopo quella partita, il debutto in Serie A è arrivato contro la Salernitana il 20/03/2022, fino ad arrivare a disputare le ultime quattro partite di campionato da titolare, guadagnandosi sempre di più la fiducia di Max Allegri.

    Miretti, il messaggio della Juve

    Il club bianconero, con un lungo messaggio, ha ripercorso le tappe più significative del percorso di Miretti fino ad oggi, augurandogli di poter continuare a crescere come sta facendo. “Oggi Miretti compie 19 anni e siamo sicuri che sarà un compleanno speciale per lui e non potrebbe non esserlo, anche perchè da quell’esordio in Champions League sono cambiate ancora tante cose, sempre in crescendo. Fabio nella passata stagione, infatti, dall’Under 23 (dove ha totalizzato 30 presenze) è passato in pianta stabile in Prima Squadra e nel finale di campionato, dopo aver esordito a fine marzo anche in Serie A, ha avuto l’opportunità di partire dall’inizio nelle ultime quattro partite stagionali dimostrando grande personalità e soprattutto dimostrando di poterci stare in un palcoscenico così prestigioso e importante. Tutti noi oggi gli mandiamo i nostri più sentiti auguri, ma l’augurio più grande è quello di continuare a vederlo crescere e migliorare giorno dopo giorno, come ha sempre fatto da quella prima volta in cui varcò le porte del centro sportivo di Vinovo”.

    Sullo stesso argomentoJuve, Miretti lavora anche in vacanza: allenamenti al campetto!Juventus LEGGI TUTTO