consigliato per te

  • in

    Juve, guarda Chiesa: già concentrato sul gioco. E con Di Maria e Vlahovic sarà boom

    TORINO – La Juve ha… Fede. E Fede è già concentrato sulla Juve. In vacanza a Portofino con la compagna, Federico Chiesa mette nel mirino le prossime tappe: in squadra a fine agosto-primi di settembre e inserimento graduale a seconda delle risposte. Il recupero sta andando bene dopo l’operazione al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro in Austria, a gennaio. Ha lavorato a lunga alla Continassa (la sala mensa era aperta per lui e per gli addetti ai lavori del centro sportivo) prima di concedersi qualche giorno di relax. La tabella è così stilata: l’idea è essere già a un buon punto con la condizione a ottobre, ma molto dipenderà dalle sensazioni che avrà il ragazzo. Certo, con Dusan Vlahovic e Di Maria l’intesa pare naturale, a base di sgroppate, assist e gol a tutta velocità. I tifosi della Juve già sognano. 

    LA PAROLE  «Quando torno? Penso di essere pronto per inizio settembre, però vediamo se riusciamo ad anticipare i tempi – ha detto nell’ultima intervista – Il mio sogno è quello di rientrare il prima possibile, ma ci sono delle tabelle da rispettare. Lo staff medico è fantastico e mi sta aiutando in tutto e per tutto. Ho iniziato a correre e a fare i primi cambi di direzione. Con Vlahovic mi trovo benissimo in campo, poi siamo amici. Non vedo l’ora di giocarci insieme e di dargli dei palloni buoni per segnare qualche gol in più. La maglia numero 10? Fa piacere a chiunque e alla Juve rappresenta qualcosa di incredibile, visto che l’hanno indossata dei campioni. A luglio saprete il numero che vestirò. Di Maria? «È un fuoriclasse. La mia posizione? Mister Allegri sa bene dove rendo al meglio, sull’esterno destro o sinistro». LEGGI TUTTO

  • in

    Bremer: «Orgoglio Toro, Juric il top». Inter, Juve o Premier? «Tutto aperto, vado in Champions»

    TORINO – (e.e.) Tormentone? No. Ma è uomo mercato del Toro, al centro di un triangolo tra granata, Inter, Juve. Parliamo di Bremer, non a caso premiato come il miglior difensore del campionato italiano. In Brasile, lo hanno ospitato nella trasmissione Flow Sport Club, conduttore l’ex Bayern Monaco Ze Roberto. Bremer che ha prolungato col Toro fino al 2024 con la promessa di essere lasciato andare in caso di offerta di 25 milioni, ha un accordo da tempo con l’Inter, ma il club di Cairo vorrebbe ottenere di più e allora prova ad alimentare l’asta: così dentro ci finisce la Juve, che da tempo lo ha messo nella lista dei papabili se Matthijs De Ligt andasse nella Premier.Guarda la galleryBremer e il Toro in Brasile: porta la maglia granata in tv

    SI PARTE Ma riavvolgiamo il nastro. Bremer racconta degli inizi difficili, la famiglia, l’arrivo in Italia sotto la Mole. «Ero giovane e dovevo imparare, ho iniziato con Mazzarri. L’adattamento è stato graduale, anche con la lingua. All’inizio dicevo solo “ciao”. In campo? Ero destro e giocavo a sinistra. Sono rapido e così sono cresciuto con il lavoro. Un crescendo continuo, anche di testa, per non prendere troppi cartellini». Ze Roberto: «Mi parlavano di te come un grande atleta, in particolare Rincon». Bremer: «E Rincon mi aiutava, sempre, lui aveva esperienza, era stato anche alla Juve». E ancora: «Ho passato quattro anni della mia vita a Torino, passeggiando per il centro, stando molto bene. Nel derby contro la Juventus, il club top, da titolare, che emozione. Non mi conoscevano… Il sistema di gioco è sempre stato con tre centrali e due esterni e l’ordine era giocare la palla».

    IL FIUTURO Ze Roberto lo elogia: «Il miglior centrale della Serie A, non solo nelle statistiche. Tutti ne parlano, anche qui in Brasile. Oggi vogliono sapere dove andrà a giocare Bremer». Eccolo, il granata, pronto nella risposta: «Ne sto parlando con il mio agente e al momento non c’è nulla di definito. Stiamo parlando. Non so se rimarrò in Italia o andrò all’estero. L’unica cosa fondamentale è giocare la prossima Champions League e questo è importante per continuare a crescere. Si definirà tutto nei prossimi giorni, nelle prossime settimane». Quattro anni in Italia e quindi italiano? «Mia moglie ha antenati italiani e sarà naturalizzata. Automaticamente anche io dopo gli anni di permanenza». L’Italia o la Seleçao? Chiede Ze Roberto, ricordando che il gruppo verdeoro per il Mondiale è fatto: «Il mio sogno è essere convocato dal Brasile. In Italia ho fatto una carriera solida e qui c’è una possibilità aperta, vediamo». Real e Barcellona club che piacciono anche a Bremer, ovvio. «Thiago Silva un esempio. E un onore è stato essere premiato come il top del campionato italiano». Applaude Izzo e Djidji, «idoli». La partita delle partite? «Torino-Juventus». La conquista fatta e quella da fare? «Il titolo individuale di miglior difensore in A, ora sogno di vincere la coppa del mondo». Il migliore allenatore con cui ha lavorato? «Juric, il croato». L’avversario più forte mai incontrato? «Cristiano Ronaldo». Saudade? «Sì, di Bahia». E un po’ anche di Torino, dai…   LEGGI TUTTO

  • in

    La Juve saluta Dybala: “Buona fortuna, ti ringrazieremo per sempre”

    Ultimo giorno alla Juve per Paulo Dybala. Dal 1° luglio, infatti, la Joya sarà ufficialmente un giocatore senza squadra dato che il suo contratto con il club bianconero scade proprio oggi (30 giugno 2022). Il lungo tira e molla per il rinnovo, poi la rottura definitiva e l’addio annunciato da Arrivabene, il finale di stagione e il saluto ai propri tifosi al termine di Juve-Lazio, ultima partita interna dei bianconeri, quando il popolo della Vecchia Signora ha celebrato anche Giorgio Chiellini, ora al Los Angeles FC. Il futuro del 10 argentino, però, è ancora incerto. Da settimane si parla di un possibile sbarco all’Inter, ma le parti non hanno ancora trovato la quadra. Guarda la galleryJuve, Dybala esce in lacrime dal campo: l’omaggio dello Stadium
    Il messaggio della Juve per l’addio di Dybala
    La Juve, intanto, ha voluto salutare Dybala con un messaggio sul proprio sito ufficiale, tracciando così un bilancio dei sette anni della Joya a Torino: “È arrivato che era una giovane e talentuosa promessa, e ora saluta la Juve portando con sé bagaglio di esperienze che lo hanno reso il campione che è; la carriera di Paulo Dybala continuerà infatti lontano da Torino. Si diceva, un bagaglio costruito insieme, in questi 7 anni. Un bagaglio che per Paulo è composto da 293 presenze, 115 gol, 45 assist e ben 12 titoli vinti. Numeri, che se approfonditi, raccontano tante cose: per esempio, Paulo detiene il nono posto all-time nella classifica dei migliori marcatori nella storia della Juventus, considerando tutte le competizioni; è il decimo miglior marcatore in Serie A, terzo all-time bianconero in Europa, con 18 gol messi a segno in Champions League. E sempre parlando di gol, due primati: Dybala è il giocatore che ha segnato più volte (68) all’Allianz Stadium, considerando tutte le competizioni ed è il bianconero che ha segnato più gol da fuori area (25) in Serie A. Un grande percorso, quello vissuto insieme, fatto non solo di gol e vittorie, ma di grandi giocate, nottate indimenticabili, prestazioni di qualità assoluta. E per tutto questo lo ringrazieremo sempre. Buona fortuna, anzi, suerte, Joya!”. LEGGI TUTTO

  • in

    Arrivabene e la Juve che verrà: intervista all'ad su Tuttosport

    TORINO – Un’ora e mezza con Maurizio Arrivabene a parlare della Juve e del suo futuro. Una chiacchierata al termine della quale si è potuto capire qualcosa di più su come sarà la Juve di domani e come cambia quella di oggi. Sul giornale in mattinata in edicola troverete tre pagine con l’intervista all’amministratore delegato della Juventus che spiegherà le strategie del club, i retroscena del mercato e la direzione globale che sta prendendo il club. E’ un numero di Tuttosport da non perdere per chi vuole scoprire e capire qualcosa di più sulla Juventus. LEGGI TUTTO

  • in

    Kvaratskhelia, l'agente: “Era della Juve, Paratici l'aveva preso”

    TORINO – Lasha Kokiashvili, agente del nuovo acquisto del Napoli Khvicha Kvaratskhelia, ha raccontato su Twitter un retroscena sul suo assistito e sulla trattativa non andata a buon fine con la Juve negli anni passati: “Avevamo un pre-accordo con la Juventus, ma l’accordo è fallito dopo che Paratici se n’è andato. Se Fabio non se ne fosse andato, Khvicha sarebbe stato un giocatore della Juve oggi. Avevamo un rapporto con il direttore sportivo Massara (Milan), ma non c’era nessuna proposta da parte loro”. LEGGI TUTTO

  • in

    Juve, i complimenti per Paltrinieri: “Non si ferma più!”

    TORINO – “Non si ferma più! Gregorio Paltrinieri è ORO MONDIALE anche nella 10 km di fondo a Budapest 2022. Inutile cercare altri aggettivi per lui. Non esistono!”. Sono i complimenti sui social della Juventus per Gregorio Paltrinieri, che ha vinto la medaglia d’oro nei 10 km di fondo ai Mondiali di nuoto in corso a Budapest. Per Paltrinieri, noto tifoso bianconero, è la quarta medaglia della manifestazione ungherese. La Juve ha così dedicato un altro post al campione azzurro dopo quello per la vittoria nei 1500 stile libero. LEGGI TUTTO

  • in

    Di Maria, famiglia e fede: i pilastri dell'Angel Juve

    Famiglia e fede. Tanto del mondo di Angel Di Maria ruota intorno a questi due elementi. La famiglia di origine, prima di tutto: papà Miguel, calciatore mancato a causa di un infortunio al ginocchio e costretto a spezzarsi la schiena in una miniera di carbone, mamma Diana che lo aiuta, come le due sorelle, Vanesa ed Evelyn, e lui stesso, a distribuire legna e carbone arrivando spesso agli allenamenti con le mani sporche e con qualche piccola ferita. È il medico di famiglia a consigliare lo sport a quel bambino così gracile, da meritarsi il soprannome di Fideo, spaghetto, ma iperattivo tanto che in casa spacca tutto.Sullo stesso argomentoJuve, Di Maria sempre più vicino: altro indizio social della moglieCalciomercato Juventus

    A 6 anni viene iscritto al piccolo club El Torito dove viene accompagnato agli allenamenti dalla mamma – che gli ha salvato la vita quando a un anno è caduto in un pozzo – in bicicletta, e dove viene subito notato dagli scouting del Rosario Central che offrono 26 palloni per il bambino, promessa però non mantenuta. Quando, a 19 anni, arriva la chiamata del Benfica, ai genitori Angel dirà: «Adesso basta, a voi ci penso io» ricordando i sacrifici e le tante rinunce patite dalla famiglia, anche soltanto per comprargli un paio di scarpe da calcio. E poi c’è la famiglia che el Fideo ha messo su, il legame strettissimo con la moglie, Jorgelina Cardoso, conosciuta nel 2009 e spostata due anni dopo, e le due figlie Mia, di 9 anni, e Pia di 5.

    Sullo stesso argomentoJuve, Di Maria: tutto pronto per l’annuncioCalciomercato Juventus

    Un rapporto speciale tanto più che la coppia ha rischiato di perdere Mia, nata prematura, a solo sei mesi. I medici le avevano dato il 30 per cento di possibilità di sopravvivere, ma la neonata ce l’ha fatta. Alla moglie e ai figli dedica ogni momento libero, tanto da raccontare che con loro si allena più che in campo perché lo tengono costantemente in movimento. A dargli la forza per stare accanto alla figlia Mia nei momenti difficile e lottare insieme a lei è stata anche la fede: Di Maria è molto credente e ha anche tatuato il volto di Gesù sul polpaccio. Ma non è l’unico: prima di partire per l’Europa, ingaggiato dal Benfica, insieme con sei amici d’infanzia si era fatto tatuare sul braccio sinistro la frase «Nascere a El Perdriel è stata e sarà la cosa migliore che mi sia mai capitata in vita mia», rivendicando le origini umili di chi nasce in un quartiere disagiato di Rosario. L’ultimo tatuaggio risale invece all’anno scorso, quando si è tatuato sulla coscia la Coppa America, conquistata dall’Argentina anche grazie al suo gol.

    Guarda la galleryJuve-Di Maria, tempesta di ironie e reazioni social tra attesa e conferme LEGGI TUTTO

  • in

    Di Maria-Cristiano Ronaldo il top, ora tocca a Di Maria-Vlahovic

    TORINO – Angel Di Maria e Cristiano Ronaldo, storia vincente al Real Madrid. Di Maria e Dusan Vlahovic, storia da inventare. Con l’arrivo del Fideo a Torino, c’è un giocatore che già esulta, a prescindere: è appunto il serbo che sogna di andare a rete lanciato dall’argentino, in campionato e in Champions. Massì, un assist al bacio e il gol è assicurato- Di Maria è infatti l’uomo che fa più passaggi vincenti anche nella massima competizione europea, dove soltanto Cristiano e Messi ne hanno di più.
    LA COPPIA Angel con il portoghese andava d’amore e d’accordo. Raccontava tempo fa: «Cristiano Ronaldo? È un fenomeno. Quello che fa in campo è evidente, ma fuori lo è ancora di più. Al mio primo compleanno al Real Madrid, erano venuti alcuni miei amici. Della squadra avevo invitato Marcelo e Pepe, che uscivano sempre con Cristiano, e ho invitato anche lui. Pensavo che non sarebbe venuto, ma mi ha mandato un messaggio e ha detto che veniva. Si è seduto fuori con i miei amici a bere birra. Calmo, come se niente fosse. La verità è che mi ha sorpreso molto. In campo vinceva sempre, pensando fosse tutto merito suo, ma fuori dal campo è un altro tipo di persona». Ecco, Vlahovic ha la stessa fame, la stessa determinazione, la stessa cultura del lavoro di CR7, ma è appena all’inizio del cammino. L’attaccante serbo in carriera ha segnato 61 gol in 156 match, con la Juve 9 in 21 gare. Cristiano in bianconero ha messo la firma 101 volte in 134 partite. Roba da fenomeno, ovvio. Ora la palla passa a Dusan. E al Fideo. LEGGI TUTTO