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    La mamma di Rabiot alla Continassa: la Juve e Adrien provano ad avvicinarsi

    TORINO – Chiamatelo un pourparler, un abboccamento, un incrocio non certo casuale ma programmato tra persone che si conoscono molto bene: la Juventus, rappresentata dal direttore sportivo Federico Cherubini, da un lato; madame Véronique Rabiot, madre e agente del bianconero Adrien dall’altro. Fin troppo esagerato, anzi sarebbe estremamente sbagliato, pensare a un incontro determinante per le sorti del centrocampista che alla quarta stagione in bianconero ha raccolto finora 148 presenze segnando 11 gol. È come dire che, nel mini-vortice di allenatori che dal 2019 si sono succeduti in panchina, il nazionale di Didier Deschamps non ci ha perso praticamente, perché ha giocato, sempre o quasi. Quanto alle reti, beh, avrebbe potuto fare molto meglio e questo, probabilmente, lo sa lui per primo.Guarda la galleryJuventus, per Pogba e Vlahovic intero allenamento con la squadra: le FOTO della seduta LEGGI TUTTO

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    Juventus Women, Gunnarsdottir e la gravidanza: ha vinto il reclamo contro il Lione

    La calciatrice della Juventus Women, Sara Bjork Gunnarsdottir, ha vinto il reclamo contro il Lione per il mancato riconoscimento dell’intero stipendio durante la passata gravidanza. Una vittoria storica per l’intero movimento del calcio femminile europeo e per i diritti delle atlete. La decisione è stata presa dalla Camera di risoluzione delle controversie della Fifa, in base alla quale il club francese deve pagare alla ex nazionale islandese l’importo di euro 82.094,82 a titolo di compenso residuo, oltre al 5% di interessi, per il periodo tra il 10 settembre 2021 e la data di effettivo pagamento.
    Gunnarsdottir-Lione, la vicenda
    È stata la stessa calciatrice, pubblicando una lettera sul sito The Players Tribune, a ripercorrere quanto successo. Partendo fin dal principio: “All’inizio, saputo della gravidanza, l’unica cosa che provavo era felicità, ma poi la realtà mi mi ha colpito, e pensai: “Come reagirà il club a questa notizia?”. Dietmar, il mio agente, mi disse che il direttore del Lione era sorpreso ma felice per me, e ha organizzato un incontro, dove abbiamo discusso i passi successivi. Il dottore ha detto che a quel punto avrei dovuto smettere di giocare. Volevo solo portare a termine il resto della mia gravidanza a casa in Islanda, dove avrei potuto capire i medici nella mia lingua madre e stare con mia madre, il mio partner e la mia famiglia. Quindi abbiamo chiesto al direttore e lui ha detto di sì. Ma dopo il parto sarei voluta tornare al Lione, fui molto chiara su questo. Per un po’ ho avuto così tante cose da fare che non ho avuto il tempo di pensare o preoccuparmi dei miei stipendi dal club: non avevo motivo di pensare che qualcosa sarebbe andato storto. Fino a quando non ho ricevuto il mio primo stipendio: tutto ciò che è stato depositato era solo una piccola percentuale dalla previdenza sociale. Ad essere onesti, c’erano molte cose logistiche da affrontare, quindi non ci ho dato troppo peso, pensai ad un errore. Ma ho controllato con le altre compagne, solo per essere sicura: erano state pagate puntualmente. Successivamente persi un altro stipendio. A quel punto chiamai Dietmar che scrisse a Vincent, il direttore del club. Non ci fu risposta. Dopo un secondo tentativo a vuoto, inviammo una lettera formale. Quando Vincent finalmente rispose, si scusò per i due mesi e disse che sarei stata pagata per quelli, ma non per il terzo, seguendo la legge francese. Il che significava che non mi avrebbero dato altro. Ho detto a Dietmar: “No, non è giusto, dovrebbero seguire le regole della FIFA”. 

    La questione alla FIFA e la rottura con il Lione
    La vicenda andò per le lunghe, fino alla FIFA, con la conseguente rottura tra la calciatrice e il club: “Fu coinvolto il sindacato giocatori in Francia, e poi la FIFPRO. Le settimane si trasformarono in mesi: non avevo ricevuto ancora nessuna busta paga completa. Il Lione si rifiutò di dare una risposta chiara su quale fosse il criterio applicato. Quando Dietmar disse a Vincent che la FIFPRO avrebbe portato questa situazione fino alla FIFA, la risposta fu: “Se Sara va alla FIFA con questo, non ha alcun futuro a Lione”. Abbiamo ottenuto la decisione dalla causa FIFPRO a maggio. Il club è stato condannato a pagarmi gli stipendi non pagati per l’intero importo. Il Lione ha chiesto le motivazioni della decisione: la FIFA ha parlato del “dovere di cura” da parte club, nonché dell’assenza di contatti con me nell’arco della mia gravidanza. Nessuno mi controllava o vedeva come stavo sia mentalmente che fisicamente, come dipendente e come essere umano. Quando il Lione ha ricevuto i motivi della decisione, ha deciso di non fare ricorso. Ho avuto diritto al mio stipendio per intero relativo alla gravidanza e fino all’inizio del mio congedo di maternità, secondo le regole della FIFA. Questi fanno parte dei miei diritti, e non possono essere messi in discussione, nemmeno da un club grande come il Lione”.
    Un finale felice che dovrà essere da esempio
    Ora la felicità ritrovata, con un presente e futuro radioso in bianconero, ma con l’obiettivo che le cose cambino per il calcio femminile: “Ora sono alla Juventus e sono molto felice. Ma voglio assicurarmi che a nessuno capiti ciò ho passato io.  E voglio che il Lione sappia che quel comportamento non è giusto: non è soltanto business, ma riguarda i diritti di una lavoratrice, intesa sia come donna che come essere umano. Oggi sono fiduciosa per il calcio femminile, c’è tanto da festeggiare. Siamo arrivati lontano, con strutture, investimenti e tifosi che riempiono lo stadio. Ma la realtà è che, quando si tratta della cultura generale, c’è ancora tanto lavoro da fare. Meritiamo di meglio”. LEGGI TUTTO

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    Juve Next Gen, Brambilla: “A Foggia sarà una prima volta per i miei ragazzi”

    Juventus Next Gen, ripartire dal pari col Padova
    Prima di analizzare la semifinale della competizione tricolore, il trainer bianconero è tornato sul pareggio per 1-1 in campionato: “A Padova abbiamo fatto una buona partita. Un pari che per noi è stato importante, venivamo da quattro sconfitte di fila e quindi il punto era fondamentale. E poi abbiamo recuperato lo svantaggio facendo anche una buona prestazione: abbiamo sofferto, ma all’inizio del secondo tempo siamo scesi in campo diversamente e alla fine abbiamo anche avuto una palla importante per vincerla. In generale è stata fatta una buona partita, per di più in trasferta contro una squadra che era in grande ripresa, con giocatori che per la categoria sono importanti. Il fatto di averla ripresa è sicuramente positivo. Nel momento di sofferenza abbiamo resistito, e poi negli ultimi 20 minuti siamo usciti fuori e abbiamo avuto più energia, provando anche a vincerla. Alla fine però il pareggio credo sia stato un risultato giusto”.
    Guarda la galleryJuve Next Gen, interrotta la serie negativa: col Padova è 1-1
    Foggia, avversario e ambiente per crescere
    Brambilla analizza in tutti gli aspetti il percorso in coppa dei suoi, descrivendo avversario e ambiente che ci si troverà di fronte domani allo Zaccheria: “Per noi la Coppa Italia ha un’importanza alta, come ce l’ha il campionato. Durante il torneo la nostra forza è stata quella di aver sempre disputato le partite come fossero finali. Interpretare la gara secca non è facile, i ragazzi hanno fatto bene giocando fuori casa, in campi anche difficili, e ci siamo guadagnati questa semifinale. Ora si gioca sulla doppia partita, quindi sui 180 minuti, poi chiaramente ci potranno essere i supplementari e i rigori. Bisogna giocare bene l’andata: sicuramente l’approccio della prima gara è fondamentale per poter passare il turno. Il Foggia è una squadra costruita per i primi posti: hanno avuto un inizio di campionato un po’ difficoltoso, poi col cambio di allenatore hanno recuperato posizioni in classifica. Hanno approcciato la Coppa Italia nella maniera giusta, passando turni contro squadre forti, avendo l’atteggiamento giusto. Credo che, come noi, ci tengano ad arrivare in finale per provare poi a vincerla. Mi aspetto una partita equilibrata, poi come sempre saranno gli episodi e i dettagli a fare la differenza. Sarà bello ed importante per noi poter giocare in uno stadio di un certo tipo, caldo, dove ci sarà anche un pubblico numeroso: è anche la prima partita che facciamo al sud, sappiamo che le tifoserie meridionali sono molto appassionate. Ci sarà un ambiente vero, cosa molto intrigante. Per i ragazzi sarà motivo di crescita e porterà stimoli in più”. LEGGI TUTTO

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    La Juve anti-Monza: le ultime su Cuadrado. E Vlahovic…

    TORINO – La voglia di rivalsa degli juventini è enorme, da adesso in poi non si può più sbagliare: dentro o fuori, partita secca in Coppa Italia allo Stadium contro il Monza, per restare in corsa per uno degli obiettivi stagionali rimasti. Anzi, per un obiettivo vero, e i precedenti che legano il primo quinquennio di Massimiliano Allegri nella Juventus a questa competizione, in fondo, possono ispirare pensieri positivi: qualcuno l’aveva persino ribattezzata la “Coppa Max”, considerati i successi in serie di qualche anno fa. Per il club è un appuntamento fondamentale, per l’allenatore anche e l’idea è quella di adottare un turnover ragionato, pensando anche all’Atalanta in campionato, per sfruttare l’energia dei giovani e il desiderio di riscatto di alcuni veterani.Guarda la galleryJuventus, per Pogba e Vlahovic intero allenamento con la squadra: le FOTO della seduta LEGGI TUTTO

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    Juve Next Gen, Gallo avverte il suo Foggia: “I bianconeri hanno una caratteristica nel loro DNA”

    Juventus Next Gen, sono ore di vigilia in attesa della semifinale di andata di Coppa Italia contro il Foggia. Una sfida importante per i bianconeri, che vengono dal pareggio contro il Padova e con la vittoria che manca da cinque gare. Ma sarà un match delicato anche per i rossoneri, reduci da due sconfitte consecutive in campionato. Il tecnico dei satanelli, Fabio Gallo, sa che bisognerà invertire il trend di risultati ma soprattutto nell’atteggiamento e nelle prestazioni. A poche ore dal match allo stadio Zaccheria ha presentato la sfida contro i bianconeri in conferenza stampa.Guarda la galleryJuve Next Gen, interrotta la serie negativa: col Padova è 1-1

    Juventus Next Gen, Gallo mette i suoi in guardia

    Queste le parole del tecnico rossonero in salta stampa: “Quella di domani sarà una partita importante, lo sappiamo, ma la stagione non finisce domani: c’è un campionato da portare avanti e c’è una gara di ritorno da portare avanti, a prescindere quello che sarà il risultato. Il Foggia è chiamato a dare continuità perché la stagione ancora è ancora lunga. Vero che veniamo da due sconfitte, la prima giunta con una partita giocata discretamente e persa in modo sciocco, e quella di sabato con una prestazione non altezza, dove abbiamo fatto una figuraccia perché non c’è stata la determinazione e la voglia necessarie. Tutti insieme dobbiamo ritrovare lo spirito e la voglia di di stupire mostrati per due mesi e mezzo, quindi quale miglior occasione per una semifinale Coppa Italia contro una squadra forte. Se non  conoscete la Juve Next Gen, vi invito a vederla: è fatta di talenti di talenti veri, e quindi sarà sicuramente una partita difficile, dove bisogna metterci attenzione, determinazione, voglia e qualità. Se fai un primo tempo brutto rischi di perdere la partita, come è successo sabato. Questa partita di andata sarà come un primo tempo e non andrà sbagliato, cercando di portare a nostro vantaggio la presenza del pubblico. Non ci saranno Rizzo e Kontek per squalifica, Nicolao e Vuthaj per problemi fisici”.E ancora sulle caratteristiche dei bianconeri: “Ripeto, ci sono talenti veri. Credo sia più una squadra da partita secca più che da campionato: mi aspetto una gara a viso aperto, nel suo DNA ha quello di giocare a calcio per mettere in mostra le qualità di questi ragazzi, che sono sicuramente importanti se sono stati scelti dalla Juve. Ritengo che sia una scelta, quella dei bianconeri (di avere una seconda squadra, ndr) ottima perché dà la possibilità a dei giovani di confrontarsi a livello nazionale contro squadre professionistiche”.

    Foggia, i convocati di Gallo

    Quattro gli assenti in casa rossonera: Rizzo e Kontek per squalifica, Nicolao e Vuthaj ancora alla presa con problematiche fisiche. Dunque 21 i convocati di mister Fabio Gallo.PORTIERI: Raccichini, Nobile, DalmassoDIFENSORI: Di Pasquale, Sciacca, Leo, RutjensCENTROCAMPISTI: Garattoni, Petermann, Frigerio, Di Noia, Costa, Peschetola, OdjerATTACCANTI: Schenetti, Ogunseye, Peralta, Beretta, Iacoponi, Battimelli, Capogna LEGGI TUTTO

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    Juventus, le schede dei cinque membri del nuovo CdA

    Domani è in agenda l’assemblea dei soci che nominerà i membri del nuovo Consiglio di amministrazione. La lista dei 5 candidati è stata depositata da Exor N.V. (di cui John Elkann è ad), titolare di una partecipazione pari al 63,8% del capitale sociale di Juventus.

    Fioranna Negri

    Commercialista, revisore e iscritta all’albo dei Consulenti Tecnici d’ufficio del tribunale di Milano, ha maturato un’esperienza di 35 anni in società di vari settori, quotate e non. E’ l’esperta di revisione e di bilanci, oltre che di controllo dei rischi. Svolge incarichi professionali in società quali Satispay, Wikimedia, Guala Closures, Fincantieri e Autostrade per l’Italia. LEGGI TUTTO

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    Nuova Juventus, comincia la battaglia: due mesi per preparare il primo round

    TORINO – Il polverone ha preso quota fin dagli ultimi giorni di novembre, e da allora i granelli non si sono più posati a terra. La gogna mediatica, nel frattempo, ha però fatto il proprio corso, emettendo sentenze sull’insindacabile base del sentimento popolare. Ma l’inchiesta Prisma sui conti della Juventus, in realtà, non è ancora sfociata in processo. Di più: a livello formale, non è nemmeno ancora stato stabilito se il procedimento si terrà per davvero. A decretarlo sarà il gup Marco Picco in occasione dell’udienza preliminare, e qui veniamo alla stretta attualità: la data individuata per il prossimo passo della giustizia ordinaria, come trapelato nella giornata di ieri, è infatti quella di lunedì 27 marzo. Sullo stesso argomentoReport: ecco perché la Juve si è arrabbiata (e noi abbiamo ripassato le tesi dei pm)Juventus

    Al bivio

    Nell’occasione, dunque, il giudice dell’udienza preliminare deciderà se optare per il decreto di rinvio a giudizio o, in alternativa, per la sentenza di non luogo a procedere a carico degli indagati finiti nel mirino del procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dei pubblici ministeri Ciro Santoriello e Marco Bendoni. E, dunque, la Juventus – intesa come persona giuridica – e altri dodici individui, a partire dall’ormai dimissionario presidente bianconero Andrea Agnelli per arrivare a Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene, Fabio Paratici, Marco Re, Stefano Bertola, Stefano Cerrato, Cesare Gabasio, Francesca Roncaglio, Enrico Vellano, Stefania Boschetti e Roberto Grossi. Agli indagati, nello specifico, la Procura di Torino contesta reati quali false comunicazioni sociali, ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, manipolazione del mercato, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.

    Sullo stesso argomentoJuventus e Report, la replica del club: “L’analisi completa solo nelle sedi competenti”Juventus LEGGI TUTTO

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    Vieri, la Juventus e Allegri: “Squadra forte ma non si può giocare così male”

    MILANO – Non ha peli sulla lingua, mai avuti. Christian Vieri, da sempre Bobo per tutti, ieri insieme all’amico Bernardo Corradi ha presentato il PLB World, un nuovo spazio in centro a Milano, a due passi dalla stazione Centrale e il palazzo della Regione Lombardia, che sarà dedicato ai giovani interessati al mondo del gaming e degli esports. L’occasione è servita anche per sentire l’idea di Vieri sulla Juventus, su quanto accaduto a Napoli e sulla stagione della squadra bianconera. E come succede ai microfoni della “Bobo Tv”, l’ex centravanti, anche della Juventus nell’annata ’96-97, non si è nascosto dietro frasi fatte. Anzi. E ha messo nel mirino il gioco espresso dalla squadra di Massimiliano Allegri, uno dei tasti dolenti dell’annata juventina. Prima di tutto, però, Vieri ha voluto esaltare la squadra che venerdì ha vinto al Maradona: «Ho visto un grandissimo Napoli, ha fatto una partita devastante come per altro sta facendo da inizio campionato e pure in Champions – ha esordito Vieri -. Tutto il mondo sta vedendo e applaudendo il Napoli. Non sono tanto i 5 gol che ha segnato alla Juventus, ma come ha giocato. Perché se giochi così è più facile fare gol, se non giochi a calcio, è invece più difficile. Il Napoli è una cosa che non si vede da 20 anni in Italia, merita di vincere il campionato perché sta dimostrando di essere di un’altra categoria».Guarda la galleryJuve horror a Napoli: Bremer diventa Ogbonna sui social

    Accusa precisa

    Chiaramente il riferimento al gioco è l’assist che Bobo ha usato per entrare a gamba tesa sulla Juventus: «Non saprei come gestire questo momento, è difficile da dire. La Juve però è una super squadra, ha vinto otto partite di fila – ha proseguito -. Però deve giocare meglio, perché non basta vincere sempre 1-0 giocando in quel modo per poter pensare di poter ambire a qualcosa. Io per esempio non posso più accettare la frase “l’importante è vincere”. Andava bene 30 anni fa, oggi no, è una comunicazione non corretta. La Juve è fra i club più importanti del mondo e deve giocare meglio perché così non si va da nessuna parte». Presa la rincorsa, Vieri, così come quando era in campo a lottare contro i difensori avversari, ha proseguito dritto come un toro: «La Juventus è forte, fortissima, infatti è terza in classifica, non è che può essere ultima, ma deve giocare molto meglio – ha insistito Bobo -. Si vede che la Juve in campo fa fatica, a volte sembra che i giocatori non sappiano bene cosa fare. Non mi piace vedere una Juve così, soprattutto se vuole competere a livello europeo».

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    Capitolo assenze

    Vieri non ha voluto neanche dare l’alibi delle assenze ad Allegri: «Anche altre squadre hanno avuto problemi di infortuni – ha aggiunto l’ex bomber dell’Inter -. Il Napoli ha giocato senza Osimhen per un mese e mezzo, ma ha vinto comunque, esprimendo un bel calcio. L’Inter non ha praticamente mai avuto Lukaku però che partita ha giocato contro il Napoli? La squadra di Inzaghi adesso non sta benissimo, ma sa giocare bene a calcio, l’ha dimostrato in Europa, così come il Milan ha una chiara idea di gioco. La Juventus no, vorrei vedere una cosa diversa. E comunque quando i bianconeri hanno vinto otto partite di fila, non mi pare che sia evidenziato il fatto che mancassero alcuni giocatori, si sottolineava la solidità difensiva. Ora è facile dirlo». E a proposito di “assenti”, Vieri ha voluto dedicare un pensiero anche a Dybala, un ex forse rimpianto? «Questo non lo so, bisognerebbe chiederlo alla Juventus o all’Inter che lo voleva, però dico bravo a Mourinho per averlo portato a Roma: un grande colpo, solo lui poteva farlo. Il rendimento di Dybala e i suoi gol non mi stupiscono – ha concluso Vieri -: se sta bene, l’argentino è un grande giocatore».

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