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    Ihattaren torna in libertà, il legale: “È pronto per allenarsi con la Juventus”

    UTRECHT (Paesi Bassi) – La notizia dell’arresto di Mohamed Ihattaren, giovane talento della Juventus in prestito – fino al prossimo 3 gennaio – all’Ajax aveva scosso il mondo del calcio. Il calciatore, appena 20enne e con alle spalle un gran numero di problemi extra-calcistici, a partire dai legami con la malavita, era stato prelevato dalle forze dell’ordine mentre si trovava all’interno di un’abitazione a seguito di un’anonima denuncia per minacce. Su Twitter, però, il legale del calciatore Sander Janssen ha fatto sapere che il fantasista olandese di origine marocchina è tornato in libertà.
    Ihattaren, parla l’avvocato
    “Si tratta di un caso di qualche tempo fa che è ancora oggetto di indagine da parte della polizia. Mohamed ha rilasciato dichiarazioni alla polizia in merito ed è stato nuovamente rilasciato. E tornerà in Italia il prima possibile per riprendere ad allenarsi lì”, il comunicato dell’avvocato Sander Janssen.
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    “La Juve ruba, si sa…”: il postulato mai dimostrato, ma utile a tanti

    La Juve ruba. È un mantra, un pilastro della filosofia tifoidea italiana, tecnicamente un postulato perché mai scientificamente dimostrato, ma creduto dalla maggioranza delle persone. La Juve ruba perché: gli Agnelli pagano gli arbitri, rappresenta il potere, può controllare le carriere degli arbitri, controlla la Federazione, controlla la Lega e perché… lo dicono tutti. La Juve ruba e basta, mica c’è bisogno di spiegarlo bene, basta accennare un po’ a casaccio a fatti del passato, ammiccando all’ovvietà della cosa.

    L’inchiesta Calciopoli

    Tipo: «Vabbè, Calciopoli ha dimostrato tutto, no?».  Eppure la più grande e sconquassante inchiesta mai svolta sul calcio italiano, nota – appunto – come Calciopoli, ha finito sì per condannare due dirigenti della Juventus, ma ha anche certificato che, nonostante 171.000 intercettazioni: 1. Il campionato indagato non era «alterato» e, per usare le parole esatte della sentenza: «Il dibattimento in verità non ha dato la prova del procurato effetto del risultato finale del campionato 2004/2005». 2. Tutti gli arbitri sono stati assolti, tranne uno, De Santis, condannato per una partita che non c’entrava nulla con la Juventus (Lecce-Parma). 3. i comportamenti dei dirigenti della Juventus erano del tutto analoghi a quelli delle altre squadre (cfr. Relazione Palazzi). Il postulato, quindi, non è riuscito a diventare teorema neanche con 171.000 intercettazioni e un’indagine a senso unico (sempre dalla sentenza: «La difesa è stata in fatto molto ostacolata nel suo compito dalla mole delle telefonate, 171 mila, e dal metodo adoperato per il loro uso, indissolubilmente legato a un modo di avvio e sviluppo delle indagini per congettura, emerso dal dibattimento»).

    Sullo stesso argomentoQuando fare l’antijuventino diventa un mestiereJuventusIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juve, casting fasce: occhi su Singo e Maehle

    Prosegue e si allarga, il casting della Juventus per l’alternativa ed erede di Juan Cuadrado. Anche perché non è detto che l’alternativa, da aggiungere alla rosa in questa stagione (in cui c’è comunque anche De Sciglio, al rientro dopo la sosta), e l’erede, da trovare per la prossima (quando quasi certamente il colombiano lascerà Torino alla scadenza del contratto), siano lo stesso giocatore. Anzi, è tutt’altro che improbabile che un esterno di fascia destra, capace di giocare anche terzino, arrivi a gennaio e un altro in estate. Come vi abbiamo raccontato martedì, in questo momento il principale indiziato per rafforzare la corsia destra bianconera a gennaio è Rick Karsdorp, visto che la rottura con la Roma provocata da Mourinho potrebbe portare i giallorossi ad accettare il prestito con diritto di riscatto a cui sta pensando la Juventus. Che però non pensa certo solo a Karsdorp. Ci sono anche le ipotesi Malo Gusto, diciannovenne del Lione, Odriozola, che il Real Madrid potrebbe cedere in prestito, Holm (Spezia), e Cambiaso, se il Bologna lo lasciasse rientrare a Torino in anticipo sulla scadenza del prestito (l’ex genoano dà il meglio a sinistra, ma se la cava anche a destra).Guarda la galleryJuventus, Soulé in prestito? Le cinque squadre di A interessate

    La lista si allarga: Maehle e Singo

    La lista, però, come detto si allarga: con i nomi di Wilfried Singo del Torino e Joakim Maehle dell’Atalanta. Nomi che al momento riguardano soprattutto la prossima estate, ma non è da escludere a priori che gli sviluppi del mercato possano portare a ragionarne a gennaio. Ventuno anni (ne compirà 22 il giorno di Natale), l’ivoriano del Toro convince per la giovane età e dunque per gli ampi margini di miglioramento, oltre che, ovviamente, per caratteristiche e qualità (che hanno attirato su di lui anche gli occhi di Inter, Milan e Napoli). La società granata ha esercitato l’opzione per prolungare il suo contratto dal 2023 al 2024, ma essendo la prossima l’ultima estate in cui potrà monetizzarne la cessione dovrà comunque essere disposta a trattare sulla cifra di circa 10 milioni a cui pensa di chiudere l’operazione una volta finita la stagione. E per trattare di meno, o farlo a proprio vantaggio, potrebbe anche essere disposta a discutere dell’operazione a gennaio. Nella rosa dei rinforzi di fascia destra sta emergendo anche il nome di Joakim Maehle, venticinquenne dell’Atalanta impegnato con la Danimarca ai Mondiali. Tra l’altro con il club nerazzurro la Juventus ha diversi discorsi aperti: dal portiere Carnesecchi (in prestito alla Cremonese) ai difensori centrali Scalvini e Okoli.

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    Juventus, Brambilla: “Iling così forte ha sorpreso anche me”

    VINOVO – La città di Torino l’aveva già vissuta da calciatore, tanto tempo fa, sulla sponda granata del Po. La Juventus, invece, l’ha incontrata per la prima volta quest’estate, dopo aver vinto tutto da tecnico del vivaio dell’Atalanta. Massimo Brambilla, sulla panchina della Next Gen, si è ora caricato sulle spalle il delicato compito di far sbocciare i nuovi talenti bianconeri. I risultati gli stanno strizzando l’occhio, le promozioni tra i grandi – da Iling in poi – anche. «E infatti il primo bilancio di è largamente positivo: mi sono subito trovato a mio agio con il direttore Manna, con lo staff e con i ragazzi», la premessa dell’ex centrocampista, campione d’Europa con l’Italia Under 21 nel 1996.   Sullo stesso argomentoJuve Next Gen allo Stadium: verso il grande eventoJuventus

    Massimo Brambilla, quanto ha impiegato in estate a dire di sì alla Juventus? 

    «L’intenzione di intraprendere una nuova esperienza l’avevo maturata già da un po’, l’Atalanta ne era al corrente. Avevo ricevuto diverse proposte da prime squadre, ma quando hanno chiamato i bianconeri non ci ho pensato un solo attimo».

    Si parla tanto dell’importanza della Next Gen nel percorso di crescita dei giovani: vale lo stesso anche per la figura del tecnico?

    «Dopo cinque anni in Primavera, questa panchina rappresenta una tappa ideale: un campionato giovanile non è paragonabile alla Serie C, passaggio strategico per iniziare a comprendere le dinamiche degli adulti. Vale per i ragazzi, ma anche per me». 

     Ora che sta vivendo la realtà dall’interno: la seconda squadra rappresenta davvero uno step fondamentale? 

     «In Primavera ci sono tanti giovani bravi, che però devono ancora crescere tanto. Quello che avviene in Next Gen, dove impari a confrontarti con veterani che ogni domenica si giocano la vita. Ci si deve adattare, ovviamente, ma qui ci sono il tempo e il modo per farlo». 

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    Juventus, Ihattaren arrestato a Utrecht!

    UTRECHT (Paesi Bassi) – Nuovi guai per Mohamed Ihattaren, talentuoso fantasista di proprietà della Juventus, in prestito all’Ajax fino al prossimo 3 gennaio. L’olandese con cittadinanza marocchina ha iniziato a far parlare di sé quando, appena prelevato dai bianconeri nell’estate del 2021, si trasferì a titolo temporaneo alla Sampdoria senza pressoché mai mettere piede sul campo d’allenamento. Poi, i problemi con la giustizia e con la malavita, con la lussuosa auto data misteriosamente alle fiamme. In questa vicenda dai contorni particolarmente tristi, però, si aggiunge un nuovo capitolo che aggrava la situazione del calciatore, che a dispetto delle problematiche vissute ha soltanto 20 anni: dai Paesi Bassi, infatti, rimbalza la notizia del suo arresto a Utrecht.
    Ihattaren nei guai: vittima di minacce per una relazione
    Ihattaren arrestato: la ricostruzione
    Secondo la ricostruzione del Telegraaf, Mohamed Ihattaren sarebbe stato prelevato dalle forze dell’ordine – alcuni in divisa ed altri in borghese – mentre si trovava all’interno di un’abitazione ad Utrecht ed immediatamente trasferito in una stazione di polizia. Dalle prime indiscrezioni, il calciatore di proprietà della Juventus si sarebbe macchiato di alcune minacce, che avrebbero costretto la vittima a sporgere denuncia. 
    Juventus, a gennaio torna indietro Ihattaren!
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    Juventus, gli occhi su Gvardiol. Le mani verso Ndicka

    TORINO – Non si fermerà a Gleison Bremer e Federico Gatti il processo di ringiovanimento del pacchetto dei difensori centrali della Juventus. Dopo i due innesti di questa estate, l’ad Maurizio Arrivabene e il ds Federico Cherubini puntano a un terzo in vista della prossima stagione: giovane anche lui e di piede mancino o comunque perfettamente a proprio agio sul centrosinistra. Caratteristica, quest’ultima, che la Juventus aveva cercato anche nell’ultima estate, ma sulla quale aveva poi dovuto sorvolare, privilegiando il valore assoluto. LEGGI TUTTO

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    Juve, Paredes ha solo l'Argentina nella testa: “Ora inizia il sogno”

    Un sorriso si allarga sul volto, al solito concentrato al limite del serioso, di Leandro Paredes. Le difficoltà palesate nei primi tempi alla Juventus, dopo il trasferimento sul gong del mercato estivo dal Paris Saint-Germain, sono alle spalle. Non che il 28enne di San Justo abbia (ancora) preso per mano la mediana bianconera, anzi: i progressi dei vari Locatelli e Fagioli ne hanno limitato il minutaggio nell’ultimo periodo. Ma l’argentino è a poche ore dal fischio d’inizio del proprio Mondiale.

    L’attesa è finita

    Un momento atteso da un quadriennio, un momento celebrato anche sui social. Con un sorriso, appunto. E, a margine della foto pubblicata con indosso una maglietta rigorosamente albiceleste, il pensiero: «L’attesa è finita. Domani inizia il nostro sogno». Appuntamento, per lui e per il compagno di club e di nazionale Di Maria, nella mattinata italiana: fischio d’inizio per l’Argentina alle ore 11, contro l’Arabia Saudita, per coltivare il sogno iridato.

    Guarda la galleryQatar 2022, ai Mondiali va in campo la Juventus: date e orari dei bianconeriIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Il sogno Mondiale di Vlahovic per far decollare la Serbia. E poi la Juve

    «Tutto comincia con un sogno più grande di te e tutto ciò che devi fare è credere che un giorno sarai grande come il tuo sogno». Parola di Dusan Vlahovic e il pensiero del serbo sbanca sui social di riferimento dell’attaccante della Juventus, in attesa del debutto iridato contro il Brasile. Una sfida che già scalda i cuori dei tifosi di tutto il mondo, in particolare di quelli bianconeri che potranno ammirare sul campo i movimenti non solo di DV9 (DV18 in Nazionale), ma anche di Filip Kostic, Danilo, Bremer e Alex Sandro tra i verdeoro. Perché è inutile negare l’evidenza: per il popolo juventino il Mondiale in Qatar deve essere l’antipasto di un 2023 talmente straordinario da cancellare gli stenti che hanno preceduto le ultime sei vittorie consecutive, con difesa imbattuta, della squadra di Massimiliano Allegri. Dusan è carichissimo, i tifosi juventini lo supportano anche se da lontano, davanti alla tv. E occhio alle “evoluzioni” mondiali di Angel Di Maria e Leandro Paredes: mai come in questa occasione l’Argentina sente di poter compiere la grande impresa di vincere la competizione iridata, 36 anni dopo. LEGGI TUTTO