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    La Juve in Nations League e amichevoli nazionali: date e orari dei bianconeri

    “Dopo un avvio su ritmi forsennati, con tante partite concentrate nel primo mese di stagione, i campionati si fermano per fare spazio agli impegni delle Nazionali, tra Nations League e amichevoli. Sono 14 i giocatori della Juventus che risponderanno alla chiamata delle loro selezioni”. Con questa nota pubblicata sul proprio sito ufficiale, il club bianconero rende noti i calciatori convocati dalle rispettive rappresentative e il programma dei match validi per le amichevoli internazionali o per la Nations League cui prenderanno la parte. LEGGI TUTTO

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    Di Maria difeso dalla moglie: «Chiedere scusa è una virtù di pochi». Ma il popolo juventino s'interroga sull'argentino

    TORINO – A poche ore dal brutto gesto, il tifoso juventino non ha dimenticato ed è probabile che a poco serva il post di Jorgelina Cardoso, moglie di Angel Di Maria, scritto nella serata di domenica e dato in pasto ai followers in attesa. «Sbagliare è un difetto di tutti, accettare l’errore e chiedere scusa è una virtù di pochi…», seguito da un inequivocabile «continuare a lavorare sempre»: non c’è dubbio, infatti, che il Fideo dopo i 40 minuti scarsi di Monza raggiungerà gli Stati Uniti dove la sua Argentina giocherà un’amichevole di preparazione al Mondiale contro l’Honduras nella notte italiana tra venerdì e sabato all’Hard Rock Stadium di Miami, prima di bissare il mercoledì successivo contro la Giamaica.
    AutogestioneIl problema è lì, non si scappa. Perché, fermo restando l’impatto dell’argentino sui destini bianconeri e ammettendo che nei rarissimi momenti in cui la Juventus si è accesa in quest’avvio di stagione, lo ha fatto soprattutto grazie alla fantasia dell’ex Psg (la pennellata per Bremer contro il Benfica non è roba consentita a molti), il sospetto che gravita intorno a una buona fetta della tifoseria è che il Fideo abbia anticipato quell’autogestione dei propri muscoli, che lo porterà dritto dritto alla rassegna iridata in Qatar. Attenzione: è altamente sconsigliabile farsi trascinare dall’onda di pessimismo acuto che s’è preso il cuore del popolo bianconero in questi ultimi giorni, meglio mettersi a cercare un pertugio che assomigli seppur lontanamente a un barlume di riscatto, però è evidente che nel momento in cui il genio del campione deve accendersi per provare a risollevare una squadra dominata anche dall’ultima in classifica del campionato di Serie A, ecco, quel tocco non c’è. L’ultimo esempio? Ieri, prima della meritata espulsione per la gomitata di reazione nei confronti di Izzo, Di Maria non ha lasciato tracce, visto che l’unico segnale di vita del Fideo nel report della Lega è incasellato nella classifica dei falli commessi: due. L’ex difensore del Toro ha montato una guardia «provocatoria» (Landucci l’ha spiegata così) sull’argentino che c’è cascato in pieno.
    ProspettiveE sarà pur vero che Di Maria in Francia fosse abituato a giocare “in avanti” assieme a Messi e Neymar e che prima di sbarcare a Torino non conoscesse il significato dell’espressione “fase difensiva”, dovendosi allineare ad abitudini a lui ignote, però insomma: il Fideo a Monza l’ha fatta grossa, ha perso la testa, si è doverosamente scusato assumendosi tutte le responsabilità della prova fallimentare in Brianza, ma deve fare di più. Ora l’argentino rischia di saltare Bologna, Milan e il derby (difficile, non impossibile che accada) riservandosi solamente il doppio incrocio di Champions con il Maccabi Haifa nei trenta giorni che verranno da oggi in poi. Non benissimo.
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    Monza-Juve 1-0: ko senza reagire

    E’ finita come contro il Benfica, con la Juventus sconfitta a prendere i fischi della curva, questa volta quella dello U-Power Stadium di Monza, comunque gremita di tifosi bianconeri che avevano contestato anche prima del fischio d’inizio, placati da Danilo. Fischi che la squadra di Massimiliano Allegri, in tribuna perché squalificato, come Cuadrado e Milik, prenderà di certo anche allo Stadium alla ripresa contro il Bologna. Starà al tecnico e ai giocatori, tra i quali oltre agli squalificati dovrebbero rientrare Locatelli, Rabiot e Alex Sandro, provare a spegnerli battendo i rossoblù e cominciando a risalire una classifica che comincia a farsi preoccupante. A preoccupare, però, più ancora della classifica e della sconfitta, sono la prestazione e l’atteggiamento dei bianconeri: Di Maria in primis, che ha fatto la differenza al contrario facendosi cacciare con un fallo di reazione di incredibile ingenuità.Guarda la galleryLa Juve paga l’ingenuità di Di Maria: fallo di reazione su Izzo, espulso al 40′

    JUVE MOLLE Spenta, forse intimidita e sfiduciata (e non sarebbe un bel segnale) dalla contestazione, la Juventus ha iniziato lasciando l’inziativa al Monza, che ha recepito la richiesta di coraggio da parte del nuovo tecnico Palladino provando a pressare alto. Nello specifico, le punte Mota Carvalho e Caprari attaccavano i centrali Gatti e Bremer, il trequartista Pessina puntava Paredes che si abbassava per costruire, mentre gli esterni Ciurria e Carlos Augusto e i mediani Rovella e Sensi curavano terzini e mezzali bianconere, ossia De Sciglio e Danilo e McKennie e Gatti. Un pressing non certo ossessivo, ma che è comunque bastato per impedire alla squadra bianconera di prendere l’iniziativa – 42% il possesso juventino nel primo tempo – e soprattutto di creare pericoli: 6 i tiri bianconeri, 7 quelli biancorossi, solo uno per parte nello specchio. Nessuno, né da una parte né dall’altra, pericoloso. Una sterilità, quella bianconera, frutto anche di tanti, troppi errori in fase di circolazione di palla, soprattuto da parte di McKennie e Kostic, forse stanchi dopo tante partite (il serbo era alla quinta da titolare in 15 giorni, lo statunitense alla quarta, più 45 minuti a Parigi). Così Vlahovic e Di Maria hanno finito per restare isolati e quando il Fideo ha provato ad accentrarsi e abbassarsi non è mai riuscito a legare il gioco con efficacia. Anzi, proprio in una di queste occasioni, pressato probabilmente oltre il limite del fallo da Izzo, ha reagito con una gomitata tanto plateale quanto assurda che gli è giustamente valsa il cartellino rosso.

    Guarda la galleryMonza-Juve, Allegri al telefono in tribuna durante la partita

    IL CROLLO In 10, nella ripresa la Juventus ha mantenuto la difesa a tre a cui era passata nella seconda metà del primo tempo, schierandosi con un 3-5-1. Un assetto che avrebbe dovuto garantire almeno copertura, invece la squadra bianconera ha subito rischiato grosso quando, su cross da destra di Ciurria, Mota Carvalho ha anticipato Gatti sul primo palo senza trovare la porta da due passi, mentre Gytkjaer ha alzato troppo la mira di testa ancora su cross da destra, stavolta di Barberis. Questi ultimi messi dentro da Palladino assieme a Caldirola al 10’, per provare a sfruttare con forze fresche un eventuale calo atletico della Juventus in 10. Landucci, il vice di Allegri, ha invece mantenuto in campo i 10 rimasti degli undici iniziali, continuando a cercare di proteggere l’area per provare a colpire in contropiede. Dopo averne sprecato uno con un passaggio di Danilo intercettato da Pablo Marì, la Juventus è però capitolata all’ennesima occasione concessa al Monza: Gytkjaer ha ancora anticipato Gatti su cross da destra di Ciurria e stavolta ha battuto Perin. A questo punto è arrivato anche il primo cambio bianconero, con Kean per Kostic e il passaggio al 4-3-2. Proprio Kean di testa ha avuto l’unica occasione per pareggiare, ma ha girato troppo centralmente. E così il Monza si è preso la prima vittoria in Serie A, senza neppure tremare troppo nel recupero.

    Sullo stesso argomentoJuve al buio, è confusione totale: tutti i motivi della crisi bianconeraJuventusIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juve, che errore Di Maria: da uomo in più a uomo in meno

    MONZA – No, non sta andando esattamente come aveva auspicato. Doveva essere l’uomo in più di questa stagione, Angel Di Maria, invece finisce per essere l’uomo in meno. A Monza. Gli si chiedeva di aiutare la squadra a svoltare, invece – come fosse una zavorra – la sta trascinando a fondo proprio nel momento del bisogno in una partita che rischia di essere spartiacque. L’argentino si è fatto cacciare ingenuamente al 43’ del primo tempo, reagendo con una gomitata alla marcatura pressante di Izzo. Infortuni, ricadute, esplosioni, espulsioni e squalifiche. Il campionario, finora, di chi sta passando più tempo fuori, piuttosto che dentro i meccanismi della Juventus. Minuti giocati: 222, in 5 presenze. Un gol segnato. Ci si aspettava di più in termini di giocate e apporto tecnico, ma anche di personalità. Invece…
    Non benissimoDopo la sconfitta contro il Benfica, il Fideo aveva fatto discutere per i suoi commenti increduli a certe scelte di Allegri, pizzicati durante una chiacchierata con Milik («Perché ti ha tolto?»). E si era pure beccato qualche punzecchiatura dal tecnico, a posteriori: «Ho dovuto togliere Milik perché con Di Maria fuori forma a centrocampo stavamo faticando».Ieri un altro fattaccio per l’argentino, che a quanto pare dimostra nervosismo, forse insofferenza per la situazione ed il contesto. Ora partirà per la convocazione con l’Argentina, salterà la ripresa (2 ottobre: Juventus-Bologna) e sarà di nuovo a disposizione per la Champions League: Juventus-Maccabi del 5 ottobre. Occhio all’ipotesi di una squalifica da due giornate: c’è rischio che salti anche il Milan.
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    Monza-Juve, le scelte di Allegri: Di Maria-Vlahovic-Kostic in attacco

    TORINO – Sotto con il Monza. Domenica alle 15 la Juventus riparte dai brianzoli del nuovo tecnico Raffaele Palladino, ultimi in classifica. La squadra di Massimiliano Allegri si presenterà senza otto giocatori, che diventano nove contando anche il giovane Aké. Squalifiche (Milik e Cuadrado) e infortuni (Rabiot, Locatelli, Alex Sandro, Pogba, Chiesa, Kaio Jorge) dimezzano le scelte del “Conte Max”, orientato a riproporre il 4-3-3/4-4-2 trasformabile in 3-5-2 delle ultime esibizioni. Ma con un’arma in più: quel Di Maria annunciato in campo dal primo minuto dallo stesso allenatore.
    Le scelte di MaxSzczesny è di nuovo convocato (è la prima volta dopo l’infortunio alla caviglia del 31 agosto contro lo Spezia), ma in porta toccherà nuovamente a Perin. Davanti all’ex genoano ecco De Sciglio, con Bremer, Bonucci e Danilo. In mediana la coperta è cortissima. Ai lati di Paredes, spazio a McKennie e Miretti. In attacco, Kostic è segnalato in vantaggio su Kean a sinistra, mentre sulla fascia opposta giocherà Di Maria. Il serbo e l’argentino dovranno armare Vlahovic, ancora a secco a settembre, con cross e assist.
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    Lo strano weekend di Milik: senza la Juve, si consola con Agata nella nuova casa

    TORINO – Monza-Juventus la guarderà in tv, lontano per una volta dallo stress del campo dove in realtà avrebbe fatto tutto tranne che la figura dell’estraneo. Ma Arkadiusz Milik non può cambiare la storia, ingiusta, di una doppia ammonizione rimediata una settimana fa contro la Salernitana, la seconda per via di un’esultanza con strip non consentito a seguito di un gol poi ingiustamente annullato. La topica della combo Marcenaro (arbitro)-Banti (Var) ha partorito un 3-2 poi convertito in 2-2, però con la conferma dell’espulsione dell’attaccante polacco, con conseguente squalifica. L’ex Napoli mancherà a Massimiliano Allegri in Brianza, non alla sua dolce metà. Si chiama Agata Sieramska, nota per essere la nuova fidanzata del bomber e per il suo fisico da urlo, lei che spesso e volentieri con Arek condivide intense sedute in palestra.
    Una rete ogni due partite«Finalmente a casa nuova con il mio amore», è l’ultimo post pubblicato sul suo profilo social da Milik, che da poco si è felicemente sistemato nella nuova residenza torinese a due passi dal centro di Torino. La punta bianconera trascorrerà la sosta del campionato aggregandosi alla nazionale polacca per gli impegni in Nations League contro Olanda e Galles. Poi tornerà a fare le fortune della Juve, dopo aver già realizzato tre gol in sei partite stagionali con la maglia bianconera. Anche mercoledì aveva avviato bene il match con il Benfica grazie a una capocciata delle sue e se la squadra s’è poi arenata sul ricordo di mezzo tempo giocato come si conviene, facendosi rimontare dai portoghesi, poche colpe o nessuna possono ricadere su Arek. Allegri lo aspetta a braccia aperte. Milik ha caratteristiche a loro modo insostituibili: altro che un centravanti di scorta, si sta dimostrando assai utile.
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    Monza-Juventus: scopriamo Barbieri, Iling-Junior e Barrenechea

    TORINO – Oggi davanti a un tablet, tifando (invano) per i loro compagni della Juventus Next Gen impegnati in casa del Renate, domani in panchina a Monza, tifando per i compagni per un giorno della prima squadra e covando la speranza che Massimiliano Allegri decida che c’è bisogno di uno di loro. E’ un weekend speciale per Tommaso Barbieri, Samuel Iling-Junior e Enzo Barrenechea, terzetto di giovani convocato dal tecnico bianconero per la trasferta in Brianza, che si aggiunge all’altro terzetto, quello stabilmente in prima squadra composto da Fagioli, Miretti e Soulé. Ecco chi sono.
    BARBIERI Vent’anni compiuti il 26 agosto, Barbieri è un terzino capace di giocare su entrambe le fasce, che ha nella progressione e nella capacità di spingere in avanti le sue dote principali. La Juventus lo acquistò nell’estate del 2020 dal Novara, con la cui maglia aveva giocato 15 partite in serie B nella stagione precedente. Già protagonista nello scorso campionato di C con la seconda squadra bianconera, non ha ancora esordito in partite ufficiali ma Allegri lo ha impiegato nelle amichevoli precampionato e lo aveva già convocato mercoledì contro il Benfica.
    ILING-JUNIOR Diciannove anni il 4 ottobre, inglese, Iling-Junior è un esterno d’attacco, capace però all’occorrenza di coprire tutta la fascia come quinto in un 3-5-2, pur dando del ruolo un’interpretazione offensiva. Dotato di tecnica, resistenza e velocità, la Juventus lo acquistò nell’estate 2020 dal Chelsea e in bianconero è diventato subito punto fermo della Primavera, fino a passare in questa stagione alla Next Gen. Dotato di ottimo dribbling, in questi anni ha affinato le sue capacità in fase di finalizzazione.
    BARRENECHEA Ventuno anni compiuti il 22 maggio, argentino, Barrenechea è un centrocampista centrale che abbina fisico e tecnica, dote quest’ultima che sfrutta anche come rigorista. Cresciuto nel Newell’s Old Boys, nel 2019 passò al Sion da dove la Juventus lo prelevò a gennaio 2020. Subito protagonista in Under 19, nella stagione successiva debuttò anche in Serie C con la seconda squadra, ma a maggio 2021 la rottura di un crociato aveva interrotto la sua ascesa fermandolo per nove mesi. Tornato in campo a primavera, quella per la partita contro il Monza è la sua prima convocazione in prima squadra.
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    Juve, se lo staff di Allegri (18 membri) deve fare un superlavoro: 13 infortuni in 2 mesi

     Nei giorni delle grande crisi, uomini, risultati e peso degli infortunati Juve vengono analizzati per capire quali siano le cause della falsa partenza stagionale (solo 2 vittorie nelle prime 6 giornate di campionato; 2 sconfitte consecutive nella fase a gironi della Champions League, evento senza precedenti nella storia delle partecipazioni bianconere al più importante torneo continentale). Di certo, non si può dire che la società degli Agnelli abbia lesinato uomini e mezzi, mettendo a disposizione di Allegri il meglio che ci sia. Stamane, Tuttosport ha pubblicato la composizione dello staff del tecnico: compreso l’allenatore, i membri sono addirittura 18. Ricapitolando: Massimiliano Allegri allenatore in prima; Marco Landucci, Paolo Bianco, Aldo Dolcetti e Simone Padoin, collaboratori tecnici; Maurizio Trombetta, responsabile della preparazione atletica, suoi collaboratori Simone Folletti, Francesco Lucia ed Enrico Maffei; Andrea Pertusio, responsabile Forza & Sport Service; Duccio Ferrari Bravo, suo collaboratore; Claudio Filippi e Antonio Gualtieri, preparatori dei portieri; Tommaso Orsini, responsabile Match Analysis, Riccardo Scirea e Paolo Pettinato, suoi collaboratori; Domenico Vernamonte, responsabile delle prestazioni; Giovanni Andreini, coordinatore delle prestazioni. Si aggiungano l’eccellenza dell’équipe medica e dei fisioterapisti. Decisamente, una task force sotto pressione, chiamata a un superlavoro sia per rimettere in sesto una condizione atletica inopinatamente insufficiente sia per capire quali siano le cause dell’impressionante serie di infortuni che nel periodo 16 luglio – 16 settembre ha martellato la Juve.Guarda la galleryJuve, lo staff tecnico: da Folletti a Andreini, da Landucci a Allegri

    Tredici gli stop, il più grave dei quali ha messo fuori causa Paul Pogba di cui la squadra, in questo periodo, avrebbe proprio un grande bisogno. Ai lungodegenti Kaio Jorge e Chiesa, in fase di recupero, ma indisponibili sino a fine anno, infortunio dopo infortunio si sono aggiunti Arthur, (ora al Liverpool) De Sciglio, Pogba, McKennie, Aké, Szczesny, Cuadrado, Pellegrini (ora all’Eintracht Francoforte), Di Maria, Bonucci, Locatelli, Rabiot, Alex Sandro. Per uscire dalla crisi, Allegri ha più che bisogno che il suo staff lo aiuti.

    Sullo stesso argomentoJuve, Andreini coinvolto maggiormente a sostegno di AllegriJuventusIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO