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    Allegri dopo il pari con la Fiorentina: “La Juve deve cambiare mentalità”

    FIRENZE – “Alla fine ero arrabbiato perché volevo finisse la partita, dal momento che la Fiorentina stava spingendo. Anche se abbiamo subito un po’ di cross e un tiro in porta su cui ha fatto una bella parata Perin, potevamo sfruttare meglio qualche contropiede con la loro difesa alta. Però la partita andava chiusa al primo tempo. Serve un cambio di mentalità, abbiamo avuto palle pesanti, che non capitano dieci volte in una partita, e in quei momenti la partita va azzannata. E invece non ne siamo stati capaci, ed è l’unico rammarico. I ragazzi però hanno fatto una buona partita, poi sono usciti Di Maria, Paredes, ci siamo aggiustati, ma c’è stato un buono spirito. Intanto abbiamo fatto il quinto risultato utile consecutivo e ora pensiamo alla Champions, poi alle prossime due di campionato prima della sosta”. Questa, ai microfoni di Dazn al termine del match del Franchi pareggiato 1-1, l’analisi del tecnico della Juventus Massimiliano Allegri.
    Fiorentina-Juve, Allegri: “Da 2-0 a 1-1… Il calcio è bestiale”
    “Quando Di Maria è uscito ho dovuto mettere Cuadrado alto e lui lì fa fatica, Paredes è rimasto finché ha retto, poi ho messo Fagioli e Miretti. Sono molto contento del risultato. Nel secondo tempo ci siamo abbassati, ma in quei momenti è normale, a Firenze le partite si possono anche perdere. Dal 2-0 nostro all’1-1 con un rigore contro… Il calcio è bestiale. Finché non capiamo che la palla della Juventus è diversa da quella di molte altre squadre, con tutto il rispetto, rischiamo di passare da un raddoppio al pareggio. E le partite cambiano. Oltre alla gestione della palla, mi ha fatto arrabbiare questo tentativo di tenerla anziché cambiare il gioco. Ci sono state 2-3 situazioni, prima della palla di Miretti per Kean sopra la linea, che sono state clamorose, dove bastava giocare la palla ed andare dentro al terzo passaggio, invece tornavamo indietro. Detto questo, ribadisco che sono contento del risultato”.
    Allegri su Vlahovic in panchina: “Avevo solo 5 cambi…”
    “Il calo nel secondo tempo? Oggi abbiamo giocato con Di Maria che veniva da due allenamenti, Paredes che è appena arrivato, Bonucci ha fatto mezzo allenamento ed è dovuto entrare l’ultimo quarto d’ora… Ci sono ragazzi che hanno giocato 5 partite di fila ogni 2 giorni. Non è facile. Prendiamo le cose positive. Queste partite, in altre situazioni, si rischiano di perdere e noi invece abbiamo sfiorato la vittoria. Intanto andiamo sul 2-0, poi magari si perde 3-2, ma è più difficile. Vlahovic in panchina 90′? Più di 5 cambi non potevo fare. Alex Sandro aveva un problema sul flessore, Paredes era cotto, all’intervallo è uscito Di Maria. Mi erano rimasti due cambi e ho preferito mettere Kean che poteva darmi più profondità e poi Milik in quelle situazioni è abile. Vlahovic si è riposato e sarà pronto per le prossime partite. La quota Scudetto? Non è altissima in questo momento. Si alzerà se qualcuno inizierà di fare dei filotti, speriamo di essere noi”.
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    Juve, solo un pari a Firenze

    TORINO – Alla vigilia Massimiliano Allegri non avrebbe firmato per un pareggio, ma per come si è sviluppata Fiorentina-Juventus il punto con cui i bianconeri tornano a Torino vale oro. Il canovaccio, purtroppo, è quello di sempre: la Juventus parte spronata, trova subito il gol del vantaggio, poi si affloscia, viene raggiunta, evita la sconfitta grazie a San Perin. Due le cose che preoccupano: a livello fisico, la mancata tenuta, a livello mentale, la mancata reazione sull’1-1. E’ vero che si gioca ogni tre giorni, ma siamo soltanto all’inizio della stagione, le forze sono ancora fresche e invece il calo di rendimento nella ripresa è evidente. Per quanto riguarda invece l’atteggiamento, mancano la fame e la cattiveria agonista, unite anche a qualche difficoltà tattica visti i tanti volti nuovi che hanno pochi allenamenti insieme.

    Le scelte

    Le scelte di Allegri sono dettate dagli infortuni ma soprattutto dal debutto in Champions, con il prossimo impegno martedì al Parco dei Principi davanti al Psg delle stelle. Così Vlahovic e Miretti partono dalla panchina, insieme con il rientrante Bonucci, in bianconero esordisce Paredes e Milik scende in campo da titolare nel tridente d’attacco completato da Di Maria a destra. In porta c’è Perin al posto dell’infortunato Szczesny, Cuadrado vince il ballottaggio con De Sciglio nel ruolo di terzino destro e Danilo ritorna al centro della difesa con Bremer. A centrocampo, oltre all’argentino ex Psg come regista, agiscono McKennie e Locatelli visto che Rabiot è fermato (non è neppure partito per Firenze, ma a Parigi dovrebbe esserci) da una botta alla coscia.

    Il primo tempo

    Venti minuti in campo e due gol. Se Allegri cercava un vice Vlahovic che sapesse essere all’altezza del titolare ha pescato bene con Arek Milik. Sì, sempre il bomber polacco: lo avevamo lasciato esultante all’Allianz Stadium per il primo gol con la maglia bianconera, nel recupero di Juventus-Spezia, dopo appena 8’ minuti dal suo ingresso in campo e lo ritroviamo ugualmente festante al Franchi di Firenze, a segno dopo appena nove minuti.Un’azione tanto bella quanto corale con il pallone che passa da Di Maria a Locatelli, il quale lo infila nel corridoio per Cuadrado, cross del colombiano che trova Kostic sul versante opposto e il serbo scodella un tiro cross che Milik devia in rete con il petto. La Juventus passa in vantaggio ma, come è accaduto già contro la Roma, non sa essere cinica e chiudere subito i conti con i viola, che reagiscono, alzano il baricentro e incominciano a farsi pericolosi con Dodò che impegna Perin.I bianconeri avrebbero l’occasione per raddoppiare alla mezz’ora, però la conclusione di Kostic viene deviata e sul contropiede della Fiorentina arriva il pareggio di Kouamé, che raccoglie la splendida verticale di Sottil, si invola e con lucidità trafigge Perin. E nel finale di tempo è proprio il portiere bianconero a ergersi a protagonista deviando sul palo il rigore (braccio di Paredes sul cross di Sottil) battuto da Jovic con la palla che poi sfila lungo tutta la linea di porta senza entrare. Un brivido che avrebbe dovuto far riflettere i bianconeri.

    La ripresa

    Nella ripresa con l’ingresso in campo di De Sciglio per Di Maria non cambia l’assetto tattico, ma i suoi interpreti: Cuadrado avanza a ala destra, al posto dell’argentino, mentre De Sciglio fa il terzino destro. La Juventus però viene schiacciata dall’iniziativa viola: neppure gli inserimenti di Kean (per Kostic) e di Miretti (per Cuadrado) riescono a dare una scossa, così il pallone è sempre nei piedi dei viola e i bianconeri faticano a passare la metà campo, in evidente difficoltà. Nel finale, con Bonucci in campo la Juventus passa al 3-5-2 e alza il suo baricentro, ma non riesce a rendersi pericolosa. Anzi, è la Fiorentina a sfiorare il raddoppio, con Perin che compie un secondo miracolo deviando in tuffo la parabola di Amrabat.

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    Fiorentina-Juventus: sugli spalti con con la maglia del Liverpool

    TORINO – È una foto. Ci sono un signore e un bambino sugli spalti dello stadio Franchi di Firenze. Hanno entrambi la maglietta del Liverpool. Non c’è audio. Lo immaginiamo.
    -Babbo, perché ci mettiamo la maglia del Liverpool per andare a vedere la Fiorentina?-Perché c’è la partita contro la Juve, figliolo-Cosa c’entra il Liverpool quindi?-Come cosa c’entra, non ti ricordi la storia dell’Heysel?-La finale di Bruxelles? Lo stadio nel quale sono morte 39 persone e anche un bambino come me?
    Ecco, da qui non si riesce più immaginare la risposta. Perché fa quasi paura pensare che quel signore sia riuscito a dare una risposta al figlio o al nipote o comunque al ragazzino che ha portato con sé al Franchi, per vedere una partita (che regalo meraviglioso) e lo ha fatto indossando una maglietta del Liverpool. Maglietta che, di per sé è una bellissima e storica maglietta, ma in quel contesto, Fiorentina-Juventus, ha un significato spaventoso perché vuole “celebrare” la morte di 39 persone, fra cui anche un bambino come quello accanto a lui.
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    Paredes alla Juve, il messaggio di Messi: “Ti auguro tanti successi”

    PARIGI (FRANCIA) – Compagni di nazionale con l’Argentina e di club nel Psg fino a pochi giorni fa, Lionel Messi e Leandro Paredes saranno avversari martedì prossimo (6 settebre) nella prima gionata dei gironi di Champions League che vedrò la Juventus sfidare i parigini al ‘Parc de Princes’.
    Il messaggio della ‘Pulce’
    Il passaggio di Paredes in bianconero ovviamente non andrà a intaccare la grande amicizia che c’è tra i due argentini: “Ti auguro ogni successo nella tua nuova avventura – ha scritto Messi sul suo profilo Instagram rivolgendosi al nuovo regista juventino -. È stato meraviglioso condividere tante cose a Parigi e ricorderò sempre i bei momenti vissuti insieme”. Un pensiero poi anche per Ander Herrera, 33enne spagnolo che il Paris Saint-Germain ha ceduto in prestito all’Athletic di Bilbao: “Buona fortuna anche a te – ha scritto la ‘Pulce’ -, è stato bello conoscerti e ti sono riconoscente per come mi hai accolto fin dal primo giorno. Ti auguro un grande rientro nella Liga”. LEGGI TUTTO

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    Del Piero al Getafe! Tobias è in prova in Spagna

    MADRID (Spagna) – Un Del Piero al Getafe. Dopo la Juventus Academy di sede a Los Angeles, Tobias Del Piero, figlio dell’ex capitano e leggenda bianconera Alessandro, è pronto a tentare l’avventura nel calcio europeo. Il 15enne infatti è in prova con il Getafe, squadra di seconda divisione spagnola. Tobias e suo padre sono a Madrid già da metà agosto e circa due settimane hanno assistito alla sfida tra Real Madrid e Almería al Santiago Bernabeu. In seguito, i due si sono recati a Valdebebas per incontrare Carlo Ancelotti. Sui social, non sono passate inosservate le foto in compagnia di Casemiro, prima dell’addio del brasiliano in direzione United, e Rodrygo.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Clamoroso: Arthur al Liverpool in prestito dalla Juventus

    TORINO – (e.e.) Clamoroso: Arthur va al Liverpool di Klopp. L’agente Pastorello nelle ultime ore ha trovato una destinazione gradita al brasiliano. Saltano così le piste Sporting e Nizza. Il centrocampista, che vuole il Mondiale, cercherà spazio nei Reds. Saluta la Juve, al momento in prestito. Ora il viaggio da Caselle a Liverpool per visite mediche e firma. Fin qui la zavorra dell’ingaggio da 7 milioni a stagione aveva fermato tutti i possibili acquirenti, non il Liverpool. A dimostrazione che la Premier è di un altro pianeta. LEGGI TUTTO

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    Juve, Allegri: “Paredes è forte e tecnico, Milik straordinario”

    TORINO – “Abbiamo avuto delle difficoltà, all’inizio abbiamo fatto bene e poi è calata l’intensità e la palla girava piano. Si poteva fare meglio, ma ora l’importante è vincere. E poi per la terza volta nessun gol subito”. Può sorridere Allegri per la vittoria sullo Spezia e per i gol dei suoi due attaccanti, Vlahovic e Milik, alla prima rete in bianconero. “Quando abbiamo la palla dobbiamo gestire e comandare, ma si può fare anche senza palla in fase difensiva. Kean? Stasera ha fatto una buona partita, ha avuto occasioni importanti e giocando vicino a Vlahovic poteva avere situazioni favorevoli, ma l’abbiamo innescato poco e dobbiamo migliorare su questo, ma sono contento di lui”, ha aggiunto il tecnico bianconero parlando a Dazn.Guarda la galleryVlahovic, bis su punizione! Per Milik primo gol con la Juve
    Allegri su Paredes, Milik e Vlahovic
    “Paredes? È forte e ha tecnica. Se Milik può aiutare Vlahovic? Dusan può migliorare dentro l’area, Milik è straordinario come pulizia di gioco e tecnica, stasera ha fatto un bellissimo gol. Davanti però ci dobbiamo smarcare meglio. Vlahovic è molto bravo a tirare le punizione, soprattutto quelle da media distanza perché ha un tiro che scende”, ha concluso Allegri.
    Guarda la galleryJuve in campo, Paredes in tribuna: lo Stadium lo acclamaIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Vlahovic, secondo gol di fila su punizione: è nella storia della Juve

    TORINO – È tutto vero, Dusan Vlahovic l’ha rifatto. Squadra diversa, lo Spezia, ma stessa posizione della Roma e stesso mancino sopra la barriera che si insacca sotto la traversa (stavolta non la tocca però): la seconda punizione consecutiva di DV9 è un altro capolavoro. Così la Juve è andata in vantaggio, s’è affidata di nuovo al talento del suo bomber, che ora è specialista anche fuori dall’area. E c’è un dato che lo proietta nella storia bianconera: Vlahovic è il quarto giocatore della Juventus in grado di segnare su punizione diretta in due presenze consecutive di Serie A dal 2004/05 (da quando Opta raccoglie questo tipo di statistica. Prima di lui Pjanic, Pirlo e Del Piero. Cecchino. LEGGI TUTTO