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    Juventus: Del Piero e Dybala insieme a Beirut

    TORINO – Nel centro di Beirut, capitale del Libano, c’è un pezzo di storia della Juventus su un muro. Paulo Dybala cammina al fianco del suo amico Alessandro Del Piero. Tutti e due con il dieci. Tutti e due con la maglia bianconera (con lo stile dell’epoca in cui hanno giocato). Tutti e due di spalle che camminano verso un orizzonte tempestoso. Un murales bellissimo che provocherà un tuffo al cuore per i tifosi bianconeri che hanno amato (e amano) tantissimo i due dieci raffigurati. L’iniziativa è di un negozio di articoli sportivi di Beirut, che evidentemente ha una certa passione e cultura juventina. LEGGI TUTTO

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    Juve, Pellegrini si presenta all'Eintracht: “Voglio fare come Kostic”

    FRANCOFORTE (Germania) – “Kostic ha avuto molto successo qui, cercherò di continuare su quella strada. Farò di tutto per aiutare i compagni a raggiungere gli obiettivi prefissati. Di quelli presenti conoscevo solo Onguene perché abbiamo giocato assieme al Genoa, ma seguo questa squadra ormai dal 2018 e so cosa sono stati in grado di ottenere. È un club che mi ha impressionato”. Luca Pellegrini, ceduto dalla Juventus in prestito per una stagione all’Eintracht, la società dalla quale i bianconeri hanno contestualmente acquistato a titolo definitivo l’esterno serbo Filip Kostic, si presenta ai nuovi tifosi in conferenza stampa: “È il mio primo anno all’estero, non conosco bene la Bundesliga come l’Italia ma so che qui le partite sono un po’ più fisiche”.
    Pellegrini: “Sono pronto a giocare anche in porta!”
    “Le mie prime impressioni sono molto positive, ho potuto conoscere l’intero staff e trovo tutti molto ospitali. Sono felice di essere qui, avevo parlato con ds e allenatore ed ero rimasto subito molto colpito. C’erano altre richieste per me, ma nel giro di pochi giorni ho scelto l’Eintracht: è successo tutto in tempi piuttosto brevi. Il mio ruolo esatto non è così importante… Se ci fosse bisogno e l’allenatore me lo chiedesse, giocherei pure in porta!”.
    Pellegrini: “Mi sento già legato all’Eintracht”
    “Mi sento già legato all’Eintracht e ai suoi tifosi, che sono fantastici. Sono sicuro che ci supporteranno per tutta la stagione e voglio ripagarli nel miglior modo possibile in campo. A fan e giornalisti vorrei dedicare un piccolo effetto sorpresa nelle prossime settimane”, conclude Pellegrini in conferenza stampa.
    Guarda la galleryJuve, i conti tornano: con il mercato estivo il monte ingaggi è scesoIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Vlahovic, la Juventus sulle sue spalle. E lui ci dà un taglio

    TORINO – (e.e.) Dusan Vlahovic ci dà un taglio. Look rinnovato e gol da ripetere in serie, con la maglia bianconera. D’altronde, è già il serbo con più reti in A, ma certo non si accontenta, affamato come non mai. Dopo l’infortunio di Angel Di Maria, poi, è sempre più centrale nel gioco e deve caricarsi la Juventus sulle spalle. Conta molto sull’aiuto del connazionale Filip Kostic che da sinistra dovrà lanciarlo a ripetizione: cross, assist, dai e vai. Tutto quanto possa servire per il bis anche contro la Sampdoria, lunedì sera. E la pubalgia sembra un ricordo lontano… LEGGI TUTTO

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    Locatelli ricorda il passaggio alla Juve: “Un anno fa, che emozione!”

    TORINO – 18 agosto 2021: dopo un lungo corteggiamento, la Juventus annuncia sul proprio sito ufficiale l’acquisto di Manuel Locatelli dal Sassuolo in prestito con obbligo di riscatto per 25 milioni più 12,5 di bonus. Il centrocampista scuola Milan, tifoso bianconero sin dalla nascita e fresco vincitore dell’Europeo con la Nazionale italiana, realizza il proprio sogno calcistico e professionale e su Internet inizia a girare una foto del 2003, dove un piccolo Locatelli di appena 5 anni esulta con addosso la maglia celebrativa del 27° scudetto della Juve, quello del 2003, il secondo del Lippi-bis.
    Locatelli: “Uno dei giorni più emozionanti. Forza Juve”
    A distanza di 365 giorni è lo stesso Locatelli a pubblicare quella vecchia foto – posta accanto a quella della presentazione in bianconero con la maglia, ironia del destino, numero 27 – sul proprio account Instagram, rammentando la gioia vissuta quel giorno: “Un anno fa. Uno dei giorni più emozionanti. Forza Juve”, la didascalia scritta. Il club torinese ha commentato il post del centrocampista classe 1998 con due cuori, manco a dirlo uno bianco ed uno nero, mentre tra i tanti like ricevuti spiccano quelli dei compagni Bonucci, Vlahovic, Danilo, Perin, Miretti e Fagioli e del ct azzurro Roberto Mancini.
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    Juve, al J-Museum di scena il botto di Ferragosto

    Fuochi di Ferragosto per il Museo della Juventus. Ha fatto il botto nel week end dal 13 al 15 agosto, complice anche la prima giornata di campionato, che ha attirato a Torino molti tifosi per seguire l’esordio vincente dei bianconeri contro il Sassuolo. Così i visitatori che si sono concessi, prima del match, un giro tra le sale grondanti di memorie e di trofei, sono stati tantissimi, persino più del periodo pre Covid. Nel dettaglio: oltre 2.600 gli ingressi nel giorno di Ferragosto, 4.200 dal sabato a lunedì e, guardando ad ampio raggio, 27.000 dal 1° luglio.

    Confronto

    La voglia di normalità dopo un biennio difficile a causa della pandemia, unita alla passione per la Juventus e alla riscoperta di Torino come meta turistica, hanno permesso di raggiungere numeri davvero abbondanti, superiori a quelli del 2019. Per fare un confronto, la media di visitatori nello stesso periodo (dal 13 al 15 agosto) tre anni fa, senza matchday però, è stato di circa 1.500 persone e la media, nei giorni gara, è stata di 2.000 visitatori. Del resto, il Museo bianconero sta scalando le posizioni nella classifica italiana, piazzandosi nei primi cinquanta. Fortemente voluto dal presidente Andrea Agnelli, sorge al fianco dello Stadium ed è stato inaugurato nel maggio 2012: fin dalla sua nascita è stato affidato a Paolo Garimberti, che ne è presidente oltre che ricoprire il ruolo di membro del Cda bianconero. Il JMuseum è stato capace di catturare l’interesse dei tifosi juventini ma anche di semplici turisti che soggiornano a Torino.

    Barça e Real

    Siamo ancora lontani dalle cifre mostruose (ma parliamo del periodo pre Covid) dei musei del Barcellona (un milione e mezzo di visitarori a stagione per 33 milioni di incasso) o del Real Madrid (1 milione e duecentomila visitatori per circa 29 milioni di incasso), ma la crescita delle sale biancone re è continua e, considerata in proporzione al numero di turisti che visitano Torino (inferiore a quelli di Barcellona e Madrid), la cifra assoluta resta interessante. Uno dei segreti del successo del Museum è quello di rimodernarsi e aggiornarsi in continuazione e non solo aggiungendo trofei – o cimeli, come le maglie dei bianconeri che hanno fatto la storia della Juventus – alla specifica sala, ma anche inventandosi nuovi modi per raccontare la storia della Juventus e farne percepire il futuro.

    I biglietti

    Costa 15 euro, a prezzo pieno e invariato da cinque anni, il biglietto per entrare al JMuseum. Se si ha meno di 16 anni e più di 65 se ne spendono 12, stessa cifra per i Member e i i soci degli Juve Club. Ingresso libero ai bimbi fino ai 6 anni. Ad agosto e settembre la disponibilità è limitata. E’ possibile abbinare all’ingresso del Museo anche il tour dello Stadium nel giorno della partita in modo di vivere il prepartita con un’esperienza unica attraverso la storia della Juventus e l’atmosfera dello stadio: in questo caso il prezzo intero sale a 30 euro, con uno sconto di 3 euro per le altre categorie.
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    Juve, troppi infortuni. La maledizione delle tournée intercontinentali

    I tifosi della Juve non hanno fatto in tempo a rimirare le prodezze di Angel Di Maria che l’asso argentino si è infortunato e dovrà restare fuori per almeno tre settimane, salvo imprevisti. Dal sollucchero per i colpi sciorinati dal campione del Sudamerica nel debutto con il Sassuolo alla polemica con lo staff dei preparatori di Allegri il passo è stato breve, rammentando il forfeit di Pogba, i problemi di McKennie, lo stop di Szczesny, peraltro brilantemente sostituito da Perin e le lunghissime degenze di Chiesa e Kaio Jorge. Distinguere fra cause di natura traumatica e muscolare è un esercizio doveroso, da eseguire per ricordare ai traumatologi e agli ortopedici del Bar Web che la Juve dispone di uno staff medico e di preparatori di alta qualità. Tuttavia, alla luce della tournée americana effettuata nel luglio scorso, la domanda del giorno è: conviene e quanto conviene cominciare la preparazione alla Continassa, ma sospenderla velocemente per volare oltre Atlantico, salire e scendere da un aereo, giocare partite subito molto impegnative, con il rischio che qualcuno si faccia male subito o poco dopo? Le esigenze di commercializzazione planetaria del marchio sono assodate e comprensibili, ma se poi perdi Pogba e Di Maria, il primo per almeno due mesi e il secondo costretto a saltare Samp, Roma, Spezia e Fiorentina, possono assalirti pensieri preoccupati e preoccupanti. O no?Guarda la galleryVlahovic, Di Maria e le 7 cose che abbiamo capito da Juventus-SassuoloIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Bremer non si ferma mai!

    TORINO – Niente da fare. Il giorno di riposo per Gleison Bremer non esiste. E così ecco che ieri il forte difensore brasiliano invece di rilassarsi ha pensato bene di mantenersi in forma con un esperto di esercizi di propriocettività, ovvero una serie di posture che consentono di aumentare la stabilità e la capacità di rimanere in equilibrio. L’ex torinista ha postato una serie di foto sul proprio profilo social instagram in cui è impegnato in questo tipo di attività. In realtà dedicare del tempo a questi esercizi svolge anche una funzione di prevenzione per una tipologia specifica di infortuni, quella in particolar modo legata alle distorsioni dei legamenti, in primis quelli delle caviglie. LEGGI TUTTO

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    Juve, altro che riposo! A tutto gas sul mercato

    TORINO – Giornata di riposo in campo e riflessioni dietro la scrivania, questo mercoledì 17 agosto a casa Juventus. Muscoli in relax, ma neuroni che girano a mille per cercare di dipanare la matassa del mercato. Se è vero che mancano due colpi per concludere la Juventus 2022-23, è altrettanto vero che si tratta di profili importanti su cui pensare di poter affrontare al meglio la stagione. Leandro Paredes e Memphis Depay non sono capricci d’estate, ma giocatori strategici per rendere completa e quindi più affidabile la rosa a disposizione di Massimiliano Allegri. Al regista argentino verrebbero consegnate le chiavi del gioco mettendolo in cabina di regia, lo stesso posto in cui ha fallito Arthur, non convince appieno Locatelli, mentre Rovella non ha ancora l’esperienza ritenuta adatta per partire titolare anche se, qualora il centrocampista del Paris Saint-Germain non arrivasse, ecco che l’ex genoano resterebbe a Torino: niente prestito al Monza e una stagione che cambierebbe tonalità di colori e vibrazioni nel futuro. Per quanto concerne l’attaccante, impossibile non dotarsi di un vero vice di Dusan Vlahovic, visto che Moise Kean non è una prima punta e quindi la sua posizione è in bilico. Il Barcellona continua a prendere tempo per liberare Depay e questa situazione non potrà andare avanti ancora per molti giorni, altrimenti la Juventus virerebbe su altri profili. E così si riaffaccerebbero quelli già apparsi in un passato nemmeno lontano. Chi? Marko Arnautovic è il primo della lista e non solo per un motivo alfabetico. Con il Bologna, comunque, non sarebbe facilissimo trovare l’intesa.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO