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    Heysel, 37 anni dopo: il Torino si stringe forte alla Juventus

    TORINO – “Anche questa sera, come ogni anno, i nostri pensieri sono rivolti alle vittime della tragedia dell’Heysel”, così il Torino attraverso i suoi profili social ufficiali ha voluto esprimere la sua vicinanaza ai “cugini” della Juventus, che oggi, 29 maggio 2022, ricordano dopo 37 anni le 39 innocenti vittime dell’assurda tragedia di Bruxelles, in occasione della finale dell’allora Coppa dei Campioni tra i bianconeri e il Liverpool. Un’espressione di solidarietà da subito diventata “tradizione”, proprio perché sentita visceralmente a livello cittadino. LEGGI TUTTO

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    Occasione Koulibaly, la Juve alla finestra: il piano in difesa

    TORINO – Sussurri e grida, indiscrezioni e smentite: ci sono tutti gli ingredienti perché quello di Kalidou Koulibaly diventi il tormentone che tiene desta Napoli. Lo può diventare perché il contratto in scadenza 2023 è materiale da maneggiare con cura. Lo è perché il difensore centrale, arrivato in azzurro nel 2014 dal Genk, è ormai uno di casa, molto amato dalla tifoseria. Lo è perché sullo sfondo si è materializzata la Juventus, a sua volta poco amata dalla tifoseria. Juventus ma non solo, perché il possente franco-senegalese è giocatore che può cambiare gli equilibri di una big e quindi si sono interessati a lui società importanti.Guarda la galleryChampions League: Juve ‘stakanovista’ delle finali. Real in vetta, Milan sul podio

    Come il Chelsea, che deve sostituire due parametri zero in uscita come Antonio Rudiger e Andreas Christensen, entrambi in direzione Liga (Real Madrid e Barcellona). Come lo stesso Barcellona, che non pensa unicamente al danese, ma che ha le mani parecchio legate dal fairplay imposto dalle norme spagnole, e che non a caso si muove su chi è in scadenza a giugno 2022. Come il Newcastle, che di soldi ne ha, ma cui manca un appeal internazionale che possono garantire le altre società in corsa.

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    Sullo stesso argomentoLa Juve perde terreno nel ranking Uefa ma resta nella top 10Juventus LEGGI TUTTO

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    Juve, Ramsey e Arthur i nodi da sciogliere

    Il mercato in entrata si sta scaldando, quello in uscita mostra i soliti problemi. Tanti i nodi che Federico Cherubini dovrà sbrogliare, a cominciare da Aaron Ramsey, di rientro dal prestito semestrale ai Rangers Glasgow, che non hanno intenzione di riscattare il centrocampista. Tredici presenze, per un totale di 632 minuti in campo, due gol e due assist il rendimento del gallese in Scozia dopo i fallimentari mesi in bianconero, trascorsi più in infermeria che in panchina: la Coppa nazionale alzata al cielo non lenisce l’amarezza per il rigore (decisivo) sbagliato nella finale di Europa League contro l’Eintracht Francoforte. Ramsey ha ancora un anno di contratto con la Juventus, con un ingaggio pesante, da 7 milioni netti, in virtù del suo arrivo dall’Arsenal nell’estate 2019 a parametro zero. Il club bianconero lo considera ormai da tempo fuori dal progetto sportivo ma liberarsene non è un esercizio semplice perché in passato il gallese ha rifiutato tantissime offerte, soprattutto dalla Premier, perché non aveva intenzione di abbassarsi lo stipendio.Guarda la galleryMorata, tra il futuro incerto e la voglia di Juve: social tutto in bianconero FOTO LEGGI TUTTO

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    Juve, omaggio a Scirea per il compleanno: “Sempre con noi, leggenda”

    TORINO – “Sempre con noi, leggenda”. La Juventus non lo ha dimenticato, così come i suoi tifosi. Oggi Gaetano Scirea avrebbe dovuto compiere 69 anni. Il club bianconero lo ha ricordato attraverso un breve post pubblicayo sui propri profili social. Sette scudetti, due Coppe Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa Intercontinentale, una Coppa Uefa, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea e il Mondiale del 1982 con l’Italia: un palmares semplicemente eccezionale per uno degli uomini-simbolo della Juventus di Trapattoni. LEGGI TUTTO

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    Juve, a Fagioli il premio Morosini. Balata: “Numeri incredibili”

    TORINO – La decima edizione del premio “Gentleman” categoria “Serie B” – riconoscimento dedicato all’ex giocatore del Livorno, Piermario Morosini – va a Nicolò Fagioli, centrocampista della Cremonese e della Nazionale Under 21 di proprietà della Juventus. Fagioli, classe 2001, alla prima vera stagione da professionista, ha collezionato 33 presenze mettendo a referto 3 gol e 7 assist. Inoltre, non ha mai ricevuto un’espulsione e, attraverso delle grandi prestazioni, ha trascinato la Cremonese verso la promozione diretta in Serie A dopo 26 anni. Il talento bianconero ha inoltre dimostrato di essere un pilastro della Nazionale di categoria, a tal punto da guadagnare la convocazione del ct della Nazionale maggiore Roberto Mancini per lo stage di Coverciano assieme ad altri giovani talenti del calcio italiano.Guarda la galleryJuve, prestiti d’oro: da Rovella a Fagioli, tutti i bianconeri
    Fagioli, arrivano i complimenti del presidente Balata
    Per l’occasione il Presidente della Lega B, Mauro Balata, ha voluto complimentarsi col ragazzo per l’importante riconoscimento: “Ringrazio gli organizzatori del Premio Gentleman Morosini perché quest’anno hanno scelto un grande giovane calciatore della Serie BKT, un calciatore che si è affermato, che ha dei numeri incredibili, che è titolare della Nazionale Under 21, che è stato selezionato anche per la Nazionale maggiore, e che comunque ha avuto anche una condotta e un comportamento esemplare sul campo: sto parlando di Nicolò Fagioli, uno dei grandi, grandissimi giovani di alto livello del calcio nazionale”. LEGGI TUTTO

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    Juventus, Chiellini 'Mvp of the year' di eFootball

    TORINO – Dopo il tributo riservatogli dai tifosi allo Stadium in occasione del match contro la Lazio e poi quello di tutto il calcio italiano alla fine della partita persa al ‘Franchi’ contro la Fiorentina (la sua ultima con la maglia della Juventus indossata per 17 stagioni) arriva un altro riconoscimento per Giorgio Chiellini. LEGGI TUTTO

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    “Vlahovic, non finisce qui”, dal 25 maggio in edicola con Tuttosport

    Dusan Vlahovic ha solo 22 anni ma già mille storie da raccontare. Noi di Tuttosport abbiamo provato a raccogliere le più divertenti, le più emozionanti e le più significative in un libro. Si intitola “Vlahovic, non finisce qui”, scritto dal Direttore di Tuttosport Guido Vaciago: aneddoti e retroscena della storia del serbo, contenuti nel libro che inizia dai trentadue secondi sufficienti a Dusan per entrare nella storia della Champions League e ripercorre la sua carriera, dai primi sbalorditivi numeri sui campetti di calcio a 5 della sua squadra di quartiere a Belgrado fino alla firma del contratto con la Juventus. E proprio la trattativa fra la Fiorentina e la Juventus è oggetto di un capitolo molto interessante, perché svela alcuni passaggi che non sono mai stati raccontati su siti e giornali. Significativo anche il capitolo in cui Cesare Prandelli racconta come ha fatto a trasformare un ragazzo in crisi nel campione che tutti hanno poi scoperto («Si trattava solo di lucidare un diamante», spiega l’ex ct nel libro). Lo stesso Vlahovic, d’altronde, ha detto di Prandelli una frase molto significativa: «Mio padre un giorno mi ha confidato: se l’allenatore della Fiorentina fossi stato io in persona, non avrei fatto tutto quello che ha fatto Prandelli per te».  Dal secondo padre allo “zio” acquisito: un altro capitolo interessante vede il contributo di Alberto Marangon, all’epoca team manager della Fiorentina e amico di Dusan fin dal primo giorno in cui è sbarcato a Firenze. Marangon racconta aneddoti divertentissimi su un piccolo Cristiano Ronaldo che doveva essere letteralmente cacciato dalla palestra del centro sportivo dopo la fine degli allenamenti. E la voglia di migliorarsi così come il senso del lavoro rappresentano il filo conduttore principale della vita professionale di Vlahovic, che ha sempre avuto le idee chiarissime e una determinazione fuori dal comune per realizzarle, senza mai spaventarsi di fronte alle difficoltà. Non si diventa per caso l’esordiente più giovane di sempre nel derby di Belgrado (il derby più derby di tutti, con un tifo che intimidirebbe chiunque). «Mentre scendevo in campo guardavo la curva del Partizan e pensavo: solo qualche mese fa ero lì, a tifare per i giocatori che adesso sono miei compagni».  È stato uno dei momenti più emozionanti della carriera di Dusan, uno dei tanti, perché non finisce qui.

    Il libro “Vlahovic, non finisce qui” ti aspetta in edicola con Tuttosport dal 25 maggio al 30 giugno LEGGI TUTTO

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    Juve su Koulibaly: ci sono due strade

    TORINO – Koulibaly-Juventus: c’è un piano. Anzi, ce ne sono due. Essì perché – di concerto con il vicepresidente Pavel Nedved, l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene, il tecnico Massimiliano Allegri – il direttore sportivo Federico Cherubini proverà subito a condurre in porto l’operazione. Offerta ragionevole al Napoli, offerta sontuosa al giocatore con l’obiettivo di far partire il dopo-Chiellini con uno dei difensori centrali più forti che ci sono in Italia, se non “il” più forte. Peraltro se è vero che Koulibaly non è un centrale naturalmente sinistro, come il Chiello, è altrettanto vero che è sul centrosinistra che gioca abitualmente nel Napoli.Guarda la galleryFiorentina-Juve, Bernardeschi e Dybala: addio flop. Le pagelle bianconere

    Dunque… Acquistandolo, la Juventus darebbe uno di quei segnaloni di potere e dominio nostrano che riportano ai tempi in cui – senza neanche chiedere permesso – andava “lì” e prendeva top player dalle altre big: Miralem Pjanic dalla Roma e Gonzalo Higuain, proprio dal Napoli, entrambi nell’estate del 2016 previa pagamento della clausola rescissoria. Nel caso di Koulibaly la clausola non c’è, ma il club bianconero può far leva – onde mettersi in una posizione di vantaggio – sul fatto che il forte difensore azzurro ha il contratto in scadenza tra un anno e – quantomeno per ora – non ha dato il via libera al prolungamento.

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