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    Mundo Deportivo: “Dembelé, il Barcellona ha in mente un piano ben preciso”

    Ousmane Dembelé non dovrebbe rinnovare il suo contratto con il Barcellona, nonostante i tanti sforzi fatti dai catalani per convincerlo. Visto questo rifiuto, i catalani parrebbero propensi a cercare di venderlo già in questa sessione di mercato. Inoltre, secondo il Mundo Deportivo, la società dovrebbe ritirare l’offerta di rinnovo affinché il giocatore non ritorni sui suoi passi. Ha una clausola rescissoria da 500 milioni, ma il Barcellona dovrebbe accettare offerte più ragionevoli, altrimenti rischia di perderlo a zero.Sullo stesso argomentoDembélé, l’obiettivo Juve sotto accusa: “Fa sempre tardi, va al fast food con la Mercedes da 180mila euro”News Motori

    Potrebbe finire fuori rosa

    Su di lui ci sarebbe l’interesse di molti club tra ci la Juventus. Nel caso in cui Dembélé si rifiutasse di partire ora, i blaugrana non escluderebbero di tenerlo in tribuna per il resto della stagione, e soprattutto dopo aver recuperato giocatori come Ansu Fati, Memphis Depay e Ferran Torres, oltre ad Abde, che ha rinunciato a giocare la Coppa d’Africa con il Marocco per aiutare il Barcellona a risalire in campionato. 

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    Juventus-Dybala: chi ha ragione? Ecco i fatti per decidere (e votare)

    TORINO – Chi ha ragione: Dybala o la dirigenza della Juventus? Ammesso che esista la ragione e il torto in questa vicenda, per affrontare un’analisi vale la pena stabilire gli elementi oggettivi.

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    L’inizio

    La trattativa del contratto di Paulo Dybala è iniziata nell’autunno del 2020, quattordici mesi fa. La dirigenza della Juventus era rappresentata da Fabio Partici, ora al Tottenham. E l’offerta sul tavolo era di 10 milioni di euro netti a stagione, a fronte di una richiesta, da parte di Dybala di oltre 12 milioni netti. Fu proprio in quel periodo che il presidente Andrea Agnelli, confermando la centralità di Dybala nel futuro della Juventus, disse: «La nostra è una proposta che lo pone tra i primi venti giocatori più pagati in Europa. Stiamo aspettando serenamente una sua risposta, la cosa più importante è che risponda sul campo. Tutti insieme vorremmo diventasse uno dei primi cinque giocatori in Europa, lui ancora non lo è lo sa».

    I dubbi della Juve

    Dal dicembre del 2020, quando Agnelli aveva pronunciato quella frase, Paulo Dybala non è diventato uno dei primi cinque giocatori del mondo. Vittima di infortuni e ricadute, ha giocato 34 partite delle 62 disputate dalla Juventus e segnato 13 gol. Più specificatamente il rendimento di Dybala nelle ultime tre stagioni è il seguente, stagione 2019-20 con Sarri: 47 gare, 17 gol; 2020-21 con Pirlo: 21 gare, 10 gol; 2021-22 con Allegri (finora) 21 gare 10 gol. Ma al netto dei numeri, ciò che spesso la società ha imputato a Dybala nelle ultime stagioni è la mancanza nelle partite più difficili o importanti della stagione, come quelle costate l’eliminazione dalle ultime Champions, per esempio (assente all’andata e al ritorno con il Porto; presente ma non incisivo all’andata con il Lione e infortunatosi al ritorno; assente all’andata con l’Ajax, presente ma non incisivo nella gara di ritorno). In questa stagione, Paulo Dybala ha segnato 7 gol in campionato, che gli garantiscono il 15° posto nella classifica cannonieri, al pari di Pedro della Lazio (che guadagna 3,8 milioni netti a stagione).

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    L’accordo di ottobre

    La Juventus, che nel frattempo ha cambiato i suoi vertici, ha ricominciato la trattativa per il rinnovo del contratto alla fine della scorsa stagione. Curiosamente, la crisi economica ha mutato la base della negoziazione: la Juventus ha offerto meno dei 10 che offriva a dicembre 2020, Dybala chiedeva 10. Così, dopo una serie di incontri estivi, a ottobre ha raggiunto un’intesa di massima sulla base di un complesso accordo, nel quale i bonus hanno un ruolo decisivo. Dybala avrebbe uno stipendio da circa 8 milioni di euro più 2 milioni legati al rendimento sul campo. Perché, a quel punto, l’accordo non è stato firmato? Per varie ragioni. Primo: Jorge Antun, amico della famiglia Dybala, che ha trattato per lui, non è un agente e deve mettersi in regola con la burocrazia italiana per poter rappresentare legalmente Paulo e intascare le commissioni. Secondo: il contratto è passato attraverso una lunga fase di analisi da parte degli avvocati proprio in virtù della complessità dei bonus.

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    Il contenimento dei costi

    Nel frattempo, la Juventus ha varato e compiuto l’aumento di capitale da 400 milioni di euro, al quale è legato un piano di sviluppo e una strategia precisa di contenimento dei costi. La parola d’ordine è: sostenibilità. Cosa c’entra con il contratto di Dybala? Molto. Perché non è un mistero che il nuovo amministratore delegato bianconero, Maurizio Arrivabene si è chiesto se quelle cifre corrispondevano al reale impatto che Dybala aveva in campo, insomma se quel contratto è da considerarsi “sostenibile”. E, senza una firma che lo rende definitivo, forse ha anche iniziato a ragionare sull’opportunità di modificarlo (ma non sono mai state fatte altre offerte al ribasso). È un destino comune agli altri giocatori in scadenza (Cuadrado, Bernardeschi e De Sciglio, per i quali tuttavia le cifre sono diverse e la situazione è meno tesa) e fa parte dell’esigenza di pesare con attenzione ogni costo del club, proprio nell’ottica di riportare quell’equilibrio finanziario perso con la pandemia e alcune mosse di mercato particolarmente dispendiose. Tutto è rinviato a febbraio (ma non è da escludere che si sfori a marzo). Cosa cambia? Non moltissimo, ma il club potrebbe avere idee più chiare sulla qualificazione Champions e sulle prestazioni di Dybala nel frattempo.

    Le ragioni di Dybala

    E si arriva, dunque, alle ragioni di Dybala che, dopo aver raggiunto un accordo in ottobre, lo vede in pericolo dopo le ultime dichiarazioni di Arrivabene che, va specificato, non ha mai messo in discussione l’accordo, ma ha solo punzecchiato il campione con precisi riferimenti al fatto di doversi «meritare» certi ingaggi. È da tre stagioni che Dybala si sente messo in discussione dalla società: nell’estate del 2019 era stato al centro del tentativo di scambio con Lukaku (fallito proprio per il no di Paulo allo United); poi era spuntato il Tottenham di Pochettino (che lo avrebbe fortemente voluto) e la Juventus aveva volentieri ascoltato le proposte, ritenendole poi inadeguate sotto il profilo economico. Se da una parte la Juventus dichiara la centralità di Dybala nel progetto, dall’altra ha preso in seria considerazione la sua cessione e nutre dei dubbi sull’opportunità di concedergli un contratto da top player, alla luce delle ultime discontinue prestazioni. Ma una stretta di mano rimane una stretta di mano e il dubbio che possa essere disattesa (ma la Juventus non ha mai riformulato nuove offerte al ribasso finora) agita l’animo del giocatore e del suo entourage.

    Il gesto

    Da qui la rabbia di Dybala e il plateale gesto di ieri sera dopo il gol segnato contro l’Udinese. Un gesto che ha diviso i tifosi, molti dei quali non hanno preso bene la non esultanza e quello sguardo truce rivolto alla tribuna della dirigenza. Dybala, evidentemente percepisce un clima ostile intorno a sé, ma va puntualizzato che, dall’estate del 2015 a oggi, ha guadagnato 73,1 milioni di euro lordi (38,7 netti) in sei stagioni e mezza. Che sono comunque parecchi soldi. Il dilemma, che nella testa di ogni tifoso va risolto, è se sono abbastanza per digerire qualche punzecchiatura o no. LEGGI TUTTO

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    Juve, De Ligt: “Ronaldo ci è mancato, ma ora abbiamo Dybala”

    TORINO – “Io sono giovane, ma ho già giocato 250 partite. Noi giovani cresciamo quando giochiamo tante partite, queste gare sono importanti per noi per acquisire esperienza. Dobbiamo migliorare ancora, ma l’importante era vincere”. Nonostante l’età De Ligt fa valere il carisma e parla da veterano dopo la vittoria conquistata dalla Juve contro l’Udinese. “Noi dobbiamo pensare solo a crescere come squadra, lo stiamo facendo piano piano, i risultati stanno arrivando ma dobbiamo crescere ancora perché la squadra è molto giovane” ha aggiunto a Sky.Guarda la galleryDybala apre, McKennie chiude: la Juve stende l’Udinese
    De Ligt: “CR7? Ora abbiamo Dybala”
    “Cristiano Ronaldo era uno che andava dentro l’area e faceva sempre gol anche con una sola occasione e ci è mancato ad inizio stagione. Ora però stiamo trovando altri giocatori che possono segnare, come McKennie e Dybala. Non abbiamo un bomber come Cristiano che fa trenta gol, ma tutti i giocatori devono avere continuità nel segnare. Dybala? È tranquillo, ha fatto bene, ha fatto il gol e il pre-assist a De Sciglio”, ha concluso De Ligt.
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    Atalanta-Inter, piace il Multigol Ospite 1-2

    Al “Gewiss Stadium” la sfida si preannuncia equilibrata. Domenica sera gli uomini allenati da Simone Inzaghi giocano in trasferta sul campo dell’Atalanta.
    Atalanta-Inter show! Fai ora i tuoi pronostici
    I numeri delle due squadre in campo
    Edin Dzeko e soci nei prmi 10 incontri disputati lontano dai lidi amici hanno fatto registrare 7 vittorie, 2 pareggi e 1 sconfitta con 24 gol realizzati e 9 subiti (solo 1 nelle ultime cinque). La “Dea” al “Gewiss Stadium” segna e subisce gol con estrema facilità. Con 18 reti all’attivo e 15 al passivo i bergamaschi in casa hanno regalato in 7 gare su 9 sia il Goal che l’Over 2,5. La sfida si preannuncia spettacolare ma occhio ai precedenti. L’Inter negli ultimi 5 confronti disputati a Bergamo non ha mai realizzato più di due gol. Da provare il Multigol Ospite 1-2 al 90’. LEGGI TUTTO

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    Serie A, Juve-Udinese 2-0: decidono i gol di Dybala e McKennie

    TORINO – Tanto faticosa quanto meritata e preziosa, la vittoria sull’Udinese rimette la Juventus sui binari dell’inseguimento al quarto posto, dopo l’avventurosa finale di Supercoppa di mercoledì a San Siro. Dopo il 4-3 contro la Roma, arriva il 2-0 contro i friulani che vale un virtualissimo quarto posto alla pari con l’Atalanta (che ha due gare in meno rispetto ai bianconeri). Non ha giocato bene, la Juventus, ma è stata sufficientemente concentrata e compatta e, quest’anno, è già un successo. Non era un avversario irresistibile, questa Udinese, ma quest’anno la Juventus ha perso punti in modo anche più clamoroso. Insomma, nell’ottica di una lenta progressione con la quale la squadra dovrà tornare a essere competitiva, la gelida serata dello Stadium è senza dubbio un passo avanti importante, il resto sono chiacchiere.

    I soli noti

    Tante se ne faranno, di chiacchiere, sul gesto polemico di Dybala che spicca nei flosci novanta minuti della gara. Ma forse meritebbe una riflessone anche il fatto che ancora una volta la squadra di Allegri non ha subito gol. In una stagione difficile e nella quale poche cose funzionano come dovrebbero, i bianconeri possono tenersi una solidità difensiva degna dei primi quattro posti come una maniglia per la quale aggrappare le speranze di una qualificazione Champions. Per il resto convincono i soliti (Cuadrado, De Sciglio, De Ligt, McKennie, Bernardeschi e lo stesso Dybala), non convincono gli altri soliti (Kulusevski, Arthur e Bentancur) e gioca ancora una buona gara Rugani.

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    Gol e polemica

    Non è una partita bellissima. L’Udinese ha svolto solo due allenamenti in settimana dopo il focolaio Covid che ha colpito i friulani, mentre nelle gambe della Juventus ci son i 120 intensi minuti della finale di Supercoppa di mercoledì (anche se al primo minuto sono solo cinque i reduci da San Siro). Il ritmo non è altissimo, l’Udinese si chiude dietro, la Juventus assedia cercando nei pochissimi spazi a disposizione. Dybala brilla anche nella costruzione offensiva, si intende con Arthur e scambia bene con Cuadrado. Ed è proprio la Joya a portare in vantaggio la Juventus al 19′. Azione ben orchestrata, buon assist di Kean per l’argentino che entra in area fra l’immobile difesa udinese e con un gran sinistro fulmina Padelli. E a quel punto esulta in modo polemico, senza abbracci e uno sguardo truce verso la tribuna, probabilmente a cercare l’amministratore delegato bianconero Maurizio Arrivabene, ultimamente molto severo nei suoi confronti («Il rinnovo va meritato»). È senza dubbio l’emozione più forte del primo tempo, perché alla polemica di Paulo segue una mezzora piuttosto blanda e, a tratti, perfino noiosa.

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    Due a zero

    La ripresa vede una serie di cambi della Juventus, quasi che Allegri voglia mandare un segnale di sveglia alla sua squadra. Fuori un discreto (ma acciaccato) Arthur e un soporifero Kulusevski per Locatelli e Bernardeschi (che entra deciso). E poi ancora via Pellegrini e un invisibile (tranne che per l’assist a Dybala) Kean per De Sciglio e Morata. La partita continua in modo abbastanza stanco: l’Udinese è più intraprendente rispetto al primo tempo, ma poco incisiva; la Juventus alterna fiammate agonistiche a pericolosi rintanamenti in difesa. Ma dopo una mezzora bruttina, arriva il raddoppio bianconero: azione insistita, Dybala innesca De Sciglio sulla sinistra, l’azzurro va sul fondo, pennella un ottimo cross e McKennie la incorna come contro la Roma: 2-0 al 33′. E tutto finisce lì, con l’esultanza da Harry Potter anche se di magico questa sera c’è stato pochino.

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    Juve, Dybala gol e polemica contro la dirigenza: che sguardo ai dirigenti

    TORINO – Paulo Dybala segna e sfida la dirigenza della Juventus. Dopo aver firmato il gol del vantaggio della Juventus contro l’Udinese (segnato al 19′ con una girata di sinistro su assist di Kean), il numero dieci argentino non ha esultato, ha respinto l’abbraccio dei compagni con un gesto abbastanza secco e ha cercato con uno sguardo truce qualcuno in tribuna. Certamente non la fidanzata Oriana Sabatini.

    Arrivabene

    Dopo le dichiarazioni di Maurizio Arrivabene, sempre abbastanza severo con Dybala, al quale aveva mandato messaggi neanche troppo in codice sul rinnovo del contratto. Aveva detto l’amministratore delegato bianconero domenica scorsa: «Abbiamo detto che ci saremmo seduti di nuovo con i giocatori a febbraio, anche per prenderci il tempo di valutare. Ognuno deve guadagnarsi il proprio posto in squadra e ognuno deve dimostrare che vale il valore gli si dà. Quindi senza se e senza ma, ognuno di noi – dirigenti, calciatori e allenatori – deve fare il suo dovere. E viene giudicato per questo. Dybala non è un giocatore scarso, vediamo nelle prossime partite: questo lo sapete voi, lo sappiamo noi. Guardiamo avanti e cerchiamo di raggiungere tutti insieme gli obiettivi che ci siamo sempre posti, questo è molto, ma molto importante». E aveva ribadito mercoledì sera, prima di Inter-Juventus, sul valore di Dybala: «Un confronto con Dybala? Non mi confronto con nessuno, dico quello che penso. Voglio vedere carattere, grinta e voglia di vincere. Chi porta il numero 10 nella Juventus deve rendersi conto del peso che ha questo numero per noi. Il discorso che ho fatto su di lui vale per tutti».

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    Come Trezegol

    E così questa sera, dopo il gol all’Udinese, è arrivata la silenziosa, ma eloquente, risposta di Dybala con quello sguardo di sfida che a qualcuno ha ricordato quello di David Trezeguet molti anni fa. Era il 2007, ultima giornata del campionato di Serie B, Trezeguet aveva un futuro incerto davanti a sé e dopo aver segnato una doppietta si rivolse verso la tribuna facendo con le mani gesti per dire: «Ho fatto 15 gol e mi vogliono mandare via». Per la cronaca, non lo mandarono via: rinnovò il contratto e segnò ancora moltissimi gol. LEGGI TUTTO

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    Venezia-Empoli, i veneti possono segnare 1 o 2 gol

    Allo stadio “Pierluigi Penzo” va in scena Venezia-Empoli. Strano ma vero, i toscani raccolgono più punti in trasferta (5 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte) che in casa (3 successi, 1 pareggio e 7 ko). La compagine veneta non vince da 7 partite di fila, adesso Aramu e compagni hanno solamente un punto in più del Cagliari terz’ultimo. 
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    Match molto equilibrato
    Per le quote la sfida si preannuncia molto equilibrata. In questa prima parte di stagione l’undici allenato da Aurelio Andreazzoli ha già dimostrato lontano dai lidi amici di saper mettere in difficoltà i propri avversari. I toscani nell’ultima trasferta disputata hanno pareggiato per 3-3 contro la Lazio ma in precedenza si sono riusciti a spingere anche oltre vincendo sui campi di Napoli (1-0) e Juventus (1-0). Il Venezia non può più permettersi di sbagliare, difficile dire se vincerà (sia i veneti che i toscani “ritardano” il segno 1 da 5 giornate) ma di certo può mettere in difficoltà la retroguardia avversaria. I “Lagunari” in casa hanno sempre realizzato almeno un gol tranne che nella sfide contro l’Inter e il Milan. Ok il Multigol Casa 1-2 al novantesimo. LEGGI TUTTO

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    Supercoppa Italiana, la Juve si congratula con l'Inter sui social

    MILANO – La leggerezza di Alex Sandro al 120′ ha regalato a Sanchez il gol del 2-1, che ha regalato all’Inter la sesta Supercoppa Italiana della propria storia. La Juve, che con 9 trionfi è in testa all’albo d’oro della competizione, ha reso omaggio su Twitter agli eterni rivali, nonostante la beffa subita ad un passo dai calci di rigore: “Complimenti all’Inter per la vittoria della Supercoppa Frecciarossa”, il post social del club bianconero.Guarda la gallerySanchez ringrazia Alex Sandro: shock Juve al 120′, Supercoppa all’Inter LEGGI TUTTO