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    Chiellini è guarito dal Covid: l'annuncio della Juve

    TORINO – “Giorgio Chiellini ha effettuato il controllo con test diagnostico (tampone) per Covid-19 con esito negativo. Il giocatore pertanto guarito e non più sottoposto al regime di isolamento si unirà alla squadra domani al JTC”. Per mezzo di un comunicato diramato sul proprio sito ufficiale, la Juventus rende noto che il capitano bianconero si è completamente ristabilito dopo l’infezione da Coronavirus e che torna a disposizione di Massimiliano Allegri. Difficile un suo completo recupero, data la recente inattività, per la trasferta all’Olimpico con la Roma di domenica 9: più probabile un suo rientro mercoledì 12 per la Supercoppa Italiana contro l’Inter. LEGGI TUTTO

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    Orgoglio De Laurentiis: “Grazie Napoli, vera squadra da battere”

    TORINO – Orgoglioso del suo Napoli, Aurelio De Laurentiis affida a Twitter la sua gioia dopo l’1-1 contro la Juventus allo Stadium di Torino. Un pari ottenuto nonostante l’acuta emergenza dovuta alle numerose assenze, tra i calciatori partiti per la Coppa d’Africa e il Covid che ha colpito diversi membri del gruppo, compreso il tecnico Luciano Spalletti che è stato sostituito in panchina dal vice Marco Domenichini: “Grazie alla squadra – ha ‘cinguettato’ il presidente azzurro -, grazie a tutto lo staff, grazie a Spalletti che anche da lontano ha mandato messaggi importantissimi ai suoi ragazzi. Con tutte le assenze che ha avuto, il Napoli dimostra di essere una vera squadra da battere!”.Guarda la galleryJuve, pari in rimonta con il Napoli: è Chiesa a rispondere a Mertens LEGGI TUTTO

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    Chiesa c'è ma la Juve non sfonda

    TORINO – Si chiude senza vincitori né vinti la partita delle polemiche. Non è una novità, in tempi recenti, quando si incrociano Juventus e Napoli. Se all’andata avevano tenuto banco i rientri (mancati e non) dei sudamericani dalle qualificazioni mondiali, stavolta tocca di nuovo al Covid, con la situazione tesa in casa azzurra, tra assenti per positività (come Spalletti) e giocatori che avrebbero dovuto restare in isolamento e che invece si presentano in campo. Finisce 1-1, risultato giusto di una gara nervosa quanto basta, sviluppata con poca continuità dalla Juventus e con ordine dal Napoli. Un punto che rallenta la corsa bianconera verso la zona Champions e che rafforza un gruppo azzurro azzoppato dalle assenze anche per la Coppa d’Africa. Un’occasione persa più dai primi che dai secondi.

    Sorprese in campo

    L’ufficializzazione delle formazioni regala una sorpresa. Invece di essere in quarantena in hotel, come disposto anche dall’Asl di Torino in seguito a quanto deciso dall’Asl 2 di Napoli, Rrahmani, Lobotka e Zielinski compaiono tra i titolari. Nessun colpo di scena in casa Juventus, invece, dove Chiesa fa il suo ritorno dal primo minuto. Ed è proprio il numero 22 a rendersi subito protagonista, con un paio di conclusioni che creano apprensione a Ospina, anche se il pericolo maggiore lo propone McKennie, con un colpo di testa su angolo (4′) che va fuori di poco: un errore di mira che accende il disappunto di Allegri. Il Napoli mette fuori la testa dopo la sfuriata iniziale bianconera e lo fa con la forza del fraseggio, quello che porta alla rete ospite. L’azione si sviluppa sull’asse Insigne-Politano con appoggio per Mertens: la conclusione del belga è toccata da Szczesny, che mette fuori causa De Ligt appostato sulla linea. Napoli che si rende ancora pericoloso con una conclusione di Zielinski e una punizione di Mertens, mentre la Juventus può recriminare su un tocco con il braccio del belga (in area) su punizione di Cuadrado, non vista da Sozza e dal Var.

    Risveglio bianconero

    Dopo l’intervallo la Juventus riprende il comando del gioco, trovando quasi subito (9′) il pareggio: il merito è di Chiesa, pronto ad avventarsi su una palla deviata da Morata su cross di McKennie. La partita è piacevole, i ritmi sono alti. I bianconeri vanno a fiammate, il Napoli tiene maggiormente il pallone, con il difetto di cercare con poca continuità la conclusione quando si trova in area avversaria. Mertens impegna Szczesny in un paio di incursioni, sull’altro fronte Ospina è tenuto sveglio da Chiesa e da Dybala, che fa il suo ingresso al 21′ dopo quasi un mese di assenza. Nel finale il Napoli recrimina su un contatto sospetto tra De Ligt e Di Lorenzo, quindi Kean (da poco entrato) manda alto di testa da buona posizione, infine una punizione di Dybala viene deviata in angolo dalla barriera: è l’ultimo brivido. Domenica di nuovo in campo, con la Juventus che va in casa della Roma e il Napoli che ospita la Sampdoria.

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    Juventus-Napoli, il primo tempo può terminare in parità

    Allo Stadium di Torino si gioca Juventus-Napoli. Al momento i partenopei in classifica hanno cinque punti in più del club bianconero.
    Juventus-Napoli show! Fai ora i tuoi pronostici
    Match molto equilibrato
    I bianconeri ripartono con 8 Under 2,5 in scia accompagnati da 7 No Goal sempre nelle ultime 8 giornate. In materia di esiti “ritardatari”, invece, la Vecchia Signora non fa registrare l’X primo tempo da 7 giornate consecutive. Più solida che spettacolare la creatura di Allegri, che nel corso di questo campionato solo in due occasioni è andata a segno più di due volte. Per le quote il match dell’Allianz Stadium è all’insegna dell’Under 2,5. Intrigante nell’occasione l’ipotesi “X primo tempo”. LEGGI TUTTO

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    La Juve punta il Napoli: Allegri lavora su manovra e tiri in porta

    TORINO – La Juve è a lavoro al Training Center per preparare la sfida contro il Napoli, in programma fra due giorni alle 20.45 all’Allianz Stadium. Allegri continua a far lavorare la squadra sul campo per arrivare al meglio al match del 6 gennaio, il primo del 2022: quella dell’Epifania sarà soltanto la prima di sei sfide che vedranno la Juve impegnata su tre fronti a gennaio: in Serie A, in Supercoppa e in Coppa Italia. LEGGI TUTTO

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    Juve-Napoli, si ferma Bonucci. Rugani con De Ligt la difesa di Allegri

    TORINO – Neanche il tempo di godersi i recuperi, peraltro previsti, di Chiesa e Dybala in attacco, che Massimiliano Allegri si ritrova a rischio emergenza in difesa, perlomeno per giovedì sera contro il Napoli. Emergenza che ha preso corpo negli ultimi giorni, quando Leonardo Bonucci ha lamentato un affaticamento alla coscia sinistra che ha continuato a tormentarlo finché ieri è stato sottoposto agli esami strumentali: che hanno permesso a lui e alla Juventus tutta di tirare un sospiro di sollievo, escludendo lesioni, ma senza cancellare l’ansia in vista dello scontro diretto contro la squadra di Spalletti. Il fatto stesso di aver effettuato gli esami per accertare se il muscolo presentasse o meno lesioni certifica che l’affaticamento non è irrilevante e potrebbe dunque costringere il difensore a saltare la prima partita del 2022. Potrebbe, al condizionale, perché l’azzurro ha ottime capacità di recupero a livello muscolare e i tre giorni, quasi quattro visto che si giocherà giovedì sera, che passeranno tra ieri e il fischio d’inizio potrebbero anche bastargli per recuperare. […]Sullo stesso argomentoJuve, per Bonucci escluse lesioni. Allegri punta il NapoliJuventus

    Rugani e De Ligt contro il Napoli

    […] L’assenza del trentaquattrenne di Viterbo si aggiungerebbe infatti a quella di Chiellini, positivo al Covid come Arthur e Pinsoglio, e a quella di Danilo, non ancora recuperato dalla lesione all’adduttore riportata contro la Lazio il 20 novembre. Recupero che però procede bene, come conferma l’ex Manchester City su Instagram, con una foto sorridente e gli emoticon di una clessidra e dei colori bianconeri. Senza la coppia centrale della Nazionale, e senza il brasiliano che può adattarsi bene al centro, toccherà a Rugani affiancare De Ligt al centro della difesa: se il ventisettenne toscano ha giocato più di 100 partite in bianconero è perché è affidabile, ma è chiaro che non sarebbe lui il prescelto per affrontare uno scontro diretto. Peraltro Allegri in difesa dovrà fare a meno anche di Pellegrini, alle prese, come Kaio Jorge, con una sindrome influenzale, e in questo momento era proprio il ventunenne ex romanista il titolare della fascia sinistra, davanti a uno spento Alex Sandro che avrà così l’occasione di rilanciarsi.

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    Guarda la galleryAllegri ritrova la Juve: Dybala spinge, Chiesa c’è LEGGI TUTTO

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    Bernardeschi: “Alla Juve momenti difficili, ma mi hanno fatto crescere”

    Condotto da Diletta Leotta, Day Off racconta una giornata fuori dal campo in compagnia di un calciatore della Serie A TIM. Un nuovo format, che porta lo spettatore a conoscere i giocatori sotto una luce più personale, tra confidenze e racconti, hobby e passioni, ma senza mai parlare di calcio, anzi con l’obbligo di non farlo; se si trasgredisce, arrivano le simpatiche ma spinose penitenze del barattolo di “Day Off”. Il protagonista a dare inizio alla prima puntata, disponibile da oggi su DAZN, è Federico Bernardeschi, centrocampista di Juventus e Nazionale Italiana, che racconta la sua passione per l’arte, la musica e la cucina e i momenti che hanno marcato la sua vita: tutti gli ingredienti per imparare a staccare dal calcio e ricaricarsi. Di seguito alcuni estrapolati della prima puntata di Day Off con Federico Bernardeschi:

    Day off

    “Le due regole di Day Off – non si parla di calcio e niente cellulari – mi piacciono molto. È essenziale staccare per ricaricarsi. Ho impiegato anni per trovare il giusto equilibrio, ma adesso riesco a gestirmi bene”.

    Family

    “Nella vita ho scoperto col tempo che ho sempre dato meno peso alle cose materiali e più peso agli affetti umani. Stare con tutte donne in casa è la cosa più bella del mondo. Le donne sono molto più avanti di noi uomini. Si sta bene: sono sempre coccolato e amato. Quando sono off, adesso che sono orgogliosamente padre, cerco di dedicare più tempo alle mie due figlie, Deva e Lena. Con il nostro lavoro siamo poco a casa. Cerco di dar loro tutto l’amore del mondo, ovviamente facendo anche qualche sbaglio. Ma è naturale e in realtà è anche una parte bella dell’essere genitori. Non siamo esseri perfetti: loro devono imparare ad amare anche le imperfezioni degli altri, come noi ameremo le loro”.

    Guarda la galleryJuve, Bernardeschi torna al gol e fa esultare i tifosi bianconeri

    Il segreto: la liquirizia

    “Mi avete portato una cosa per cui impazzisco: la liquirizia! Non potete immaginare quanta ne ho mangiata da bambino! È una passione trasmessami da mamma Paola. Purtroppo, crescendo e diventando un calciatore professionista, ho potuto permettermela sempre di meno… ma dai una, nel giorno di Day Off, me la posso concedere. Se devo concedermi un altro sfizio…punto sulla pasta, in particolare la mia preferita è la cacio e pepe. Sono anche bravo a cucinarla. Nel periodo del lockdown sono diventato abile in cucina”.

    Una visione bianconera e le belle sofferenze

    “Avevo 8 anni e facevo un sogno ricorrente. Andavo quattro volte a settimana avanti e indietro da Carrara agli allenamenti (a Empoli, per un totale di 230 km andata e ritorno, ndr), la sera arrivavo stanco a casa. Sognavo spesso questo tunnel e in fondo c’era una luce bianca pazzesca, ho sempre immaginato che quello fosse il punto in cui dovevo arrivare per ripagare sia me sia la mia famiglia di tutti i sacrifici fatti. Arrivando alla Juve, in bianconero, il sogno si è realizzato. Il mio percorso è stato pieno di tante avversità. Ognuno ha il suo, a me il mio piace tantissimo. Anche le sofferenze, bellissime. Non rinnego niente. Dalle sofferenze ho sempre imparato qualcosa di bellissimo. Ad esempio a 16 anni mi hanno fermato per il cuore, mi dissero che non potevo più giocare a calcio. È stato pazzesco, son dovuto stare in casa senza fare attività fisica di nessun tipo per 6 mesi. In quel periodo mi sono avvicinato moltissimo alla fede, pregavo tanto. Però non stavo bene, anche i miei amici me lo facevano notare. Ma quella sofferenza mi ha fatto capire quanto io amassi davvero il calcio, quanto io amavo davvero questa passione. Certe cose si capiscono quando ce le tolgono. Allora lì mi sono promesso di fare tutto quello che era in mio potere per arrivare a essere un calciatore professionista. Ci credevo tanto che sarei riuscito ad arrivare in alto. Noi carraresi siamo tosti di carattere, sarà il marmo? Ahh e ne andiamo molto fieri”.

    I momenti difficili

    “Ho passato molti momenti difficili anche qui alla Juve, ma non rimpiango assolutamente niente. Anzi, questi momenti mi sono serviti tantissimo perché mi hanno fatto veramente crescere. La mia carriera è sempre stata un salire, ma per forza di cose nella vita c’è un momento che vai giù. È normale che ci siano anche momenti di flessione, in quei momenti lì bisogna farsi delle domande, riflettere su dove si è sbagliato e dove hanno sbagliato anche gli altri, che cosa si può migliorare in noi stessi e fare ancora di più per poi risalire. Poi, quando risali, è 100 volte più bello”.

    Qatar 2022

    “A marzo dobbiamo fare il nostro lavoro, abbiamo bisogno di tutti gli italiani come è stato quest’estate. Al Mondiale dobbiamo assolutamente andarci”.

    2021, l’anno dell’equilibrio

    “Ora credo di essere risalito, con l’Europeo ho chiuso un cerchio del mio viaggio. Il 2021 è stato un anno meraviglioso: ho vinto due trofei con la Juve, ho vinto l’Europeo, è nata mia figlia, abbiamo comprato casa e ci siamo sposati. Non ho nulla di cui lamentarmi. Elencando queste cinque cose può sembrare un anno pazzesco, ma in realtà anche in questo anno ci sono stati tanti momenti difficili. Per questo io amo i momenti difficili. Penso che il 2021 sia stato l’anno dell’equilibrio per me”.

    I viaggi

    “Il viaggio della mia vita spero che sarà quello di domani. Secondo me i viaggi ti lasciano sempre qualcosa da portarti dentro. Ho avuto la fortuna di fare tantissimi viaggi nella mia vita, quello preferito è il safari perché lì riesci a capire quanto tu sia piccolo rispetto alla natura. Ti accorgi come funzioni il mondo, poi l’Africa è veramente meravigliosa. A me e Veronica piacciono molto i viaggi wild”.

    Il rinnovo con la Juve

    “Ci sono tutte le intenzioni del mondo, siamo aperti al dialogo. Il mio agente si vedrà con la Juve, l’intenzione c’è, poi ovviamente le cose si fanno in due: è come un matrimonio. C’è una tradizione in squadra per cui chi rinnova paga la cena a tutta la squadra. Se così sarà, sarò ben felice di farlo”.

    Sullo stesso argomentoJuve, Bernardeschi sul rinnovo: “Siamo aperti al dialogo”Juventus LEGGI TUTTO

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    Icardi, il nodo riscatto e la pista Vlahovic: il piano della Juve

    TORINO – Dopo Mauricio Pochettino con Mauro Icardi prima di Natale – «E’ un bomber che dà equilibrio alla rosa», ieri Ralf Rangnick è stato ancora più lapidario su Edinson Cavani: «Gli ho detto che voglio disperatamente che rimanga fino al termine della stagione». Più cauto Alessio Dionisi, che parlando di Gianluca Scamacca e Domenico Berardi ha confessato al mensile AM: «Spero di godermeli almeno fino a giugno». Pare che gli allenatori degli attaccanti seguiti dalla Juventus facciano a gara a blindare i propri giocatori o quantomeno a cercare di trattenerli (nel caso di Dionisi l’interesse bianconero è relativo solo a Scamacca). Strade sbarrate, dunque, sia per Federico Cherubini nella ricerca di un rinforzo per l’attacco, sia per Alvaro Morata verso Barcellona, dove Xavi lo vorrebbe subito e lui andrebbe volentieri? No. E non solo perché oltre a Icardi, Cavani e Scamacca la Juventus di attaccanti che monitora anche altri.Guarda la galleryBrindisi e super look: così la Juve fa festa a Capodanno

    Icardi, nodo riscatto

    Sottolineare l’importanza di un giocatore o esprimere la volontà di trattenerlo, non necessariamente significa non essere disponibili a trattarne la cessione. E’ semmai buona prassi, che consente sia di mettersi nella posizione giusta in sede di trattativa, sia di far sentire il giocatore importante e motivato qualora rimanga. Prassi a cui sembrano appartenere soprattutto le parole di Pochettino, che nel sottolineare l’importanza di Icardi per il Paris Saint-Germain ha comunque ribadito come non si tratti di un titolare. E infatti il Psg è pronto ad aprire una trattativa, ma per ora i presupposti non coincidono con quelli bianconeri: il dg parigino Leonardo lo cederebbe solo a titolo definitivo, o in prestito con obbligo di riscatto; la Juventus lo vorrebbe in prestito fino a giugno con diritto di riscatto, in modo da avere le mani libere in estate per puntare tutto su Dusan Vlahovic.

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