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    Juve, inchiesta plusvalenze. Milan e Inter assolte nel 2008

    La Procura di Torino ha aperto un’inchiesta ipotizzando il falso in bilancio e false fatturazioni per la Juventus. Sono stati iscritti nel registro degli indagati il presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved e l’ex direttore sportivo Fabio Paratici, che ora è al Tottenham Hotspurs. Nel mirino della Procura, che giovedì sera ha mandato la Guardia di Finanza nella sede juventina ad acquisire documenti, ci sono gli ultimi tre anni di calciomercato e, nella fattispecie, le ormai famigerate plusvalenze. Oggetto delle indagini movimenti per circa 50 milioni di euro. Si tratta dunque della terza inchiesta sullo stesso argomento, dopo quella della Consob e quella della Covisoc (l’organo di controllo della Figc). Il nocciolo della questione sono i passaggi di giocatori le cui valutazioni hanno consentito di produrre plusvalenze, salvifiche per il bilancio, ma che in sostanza non hanno prodotto un reale passaggio di denaro. L’esempio più citato, per restare nella storia recente juventina, è lo scambio Pjanic-Arthur fra Juventus e Barcellona. Nell’operazione il bosniaco era stato valutato 60 milioni, il brasiliano 72. Due valutazioni che avevano consentito ai due club plusvalenze consistenti (quella della Juventus fu di 46,9 milioni), senza un passaggio reale di denaro, a parte i 12 milioni di differenza. Ma sono decine le operazioni di mercato che hanno garantiti benefici contabili di quel genere, strumento di cui la Juventus ha fatto ampio uso nelle ultime tre stagioni e che sono state bandite quest’anno, perché alla lunga non producono solo benefici, ma appesantiscono il bilancio sul fronte degli ammortamenti.

    Il precedente

    Ma l’inchiesta, coordinata dai pubblici ministeri Mario Bendoni, Cirio Santoriello e dall’aggiunto Marco Gianoglio, può comportare gravi rischi per la Juventus? Dipende, ovviamente. Certo esiste un precedente anche abbastanza vicino nel tempo: Milan e inter finirono sotto processo nel 2008 per i bilanci del 2004, finiti nel mirino della Magistratura per le solite plusvalenze. Ma vennero assolte perché «il fatto non costituisce reato». Il problema è la definizione scientifica del valore di un giocatore nell’ambito del calciomercato. Non esistono, insomma, parametri esatti per decidere che una valutazione sia «falsa», visto che il numero di fattori e condizioni che possono influire. A distanza di 13 anni dall’assoluzione delle milanesi, l’inchiesta riporta l’annosa questione delle plusvalenze negli uffici di una Procura, proprio mentre Infantino, solo un paio di settimane fa, ha ipotizzato l’introduzione di un algoritmo matematico per decidere la valutazione di un giocatore. LEGGI TUTTO

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    Juventus-Atalanta, mai “No Goal” per la “Dea” nelle ultime nove gare

    Di solito è l’Atalanta ad inseguire la Juventus in classifica ma quest’anno le cose vanno diversamente con l’undici guidato da Gasperini (quarto) più avanti di quattro lunghezze rispetto a quello allenato da Allegri. Una situazione che rende ancora più importanti i tre punti in palio: sarebbero utili ai bianconeri per tentare di riavvicinarsi alle zone più alte della classifica ma servirebbero anche ai nerazzurri per… restarci sperando che le tre che attualmente sono davanti commettano qualche passo falso.
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    Segnano entrambe oppure no?
    A guardare i numeri e le statistiche di Juventus e Atalanta l’attenzione viene attirata da un elemento che potrebbe rappresentare un utile spunto di riflessione. Si tratta della straordinaria sequenza di esiti “Goal” fatta registrare da Zapata e compagni da ben nove partite a questa parte. In pratica, dal 2-1 inflitto al Sassuolo in occasione della quinta giornata, tutti gli incontri successivi disputati dai bergamaschi hanno visto andare in rete sia loro che i loro avversari (ovvero, segnando entrambe, hanno regalato nove esiti “Goal” consecutivi). La Juventus di esiti “Goal” ne ha complessivamente otto all’attivo ma distribuiti nell’arco delle tredici giornate e, per la cronaca, nelle ultime due esibizioni ha collezionato altrettanti “NoGoal”. A questo punto la domanda è una: si interromperà la serie di “Goal” dell’Atalanta oppure ci sarà il decimo di fila? Forse si potrebbe propendere per la seconda ipotesi ma, trattandosi della sequenza di “Goal” al momento più lunga registrata nell’ambito della maggior parte dei campionati europei, ognuno è giusto che guardi nella direzione che ritiene più opportuna. LEGGI TUTTO

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    Juve rientrata in mattinata da Londra e subito in campo

    TORINO – La Juve si rituffa nel campionato per cercare di mettersi alle spalle la pesante debacle contro il Chelsea in Champions League. “Dimenticare immediatamente Londra e pensare da subito a sabato” si legge sul sito del club bianconero, che riporta il report dell’allenamento odierno: Allegri e i giocatori sono rientrati in mattinata da Londra e sono scesi in campo per preparare la sfida casalinga di sabato alle 18 contro l’Atalanta. L’allenamento prevedeva lavoro di scarico per chi ha giocato ieri a Stamford Bridge, esercitazioni tecniche dedicate al possesso palla e partitelle per il resto del gruppo. Da valutare le condizioni di Chiellini, Bernardeschi e Ramsey. Giovedì 25 l’allenamento è fissato al mattino. LEGGI TUTTO

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    Daspo a tifosi Juve: attaccarono la polizia dopo il derby col Torino

    TORINO – La notifica di una serie di Daspo a tifosi della Juventus è in corso in questi giorni per iniziativa della questura di Torino. Il provvedimento, secondo quanto si apprende, è legato agli incidenti avvenuti lo scorso 2 ottobre nel capoluogo piemontese in occasione del derby della Mole contro i granata di Ivan Juric (match vinto all’Olimpico Grande Torino 1-0 con gol di Locatelli nei minuti finali). Almeno una settantina di persone, in base alle ricostruzioni della polizia, attaccarono lo schieramento delle forze dell’ordine all’esterno dello stadio dando vita anche a un lancio di oggetti. Del caso è investita l’autorità giudiziaria. Il Daspo, infatti, in molti casi è accompagnato dall’obbligo di presentazione alla polizia in concomitanza delle partite della Juventus, e contro questa misura è prevista la possibilità di ricorrere al tribunale. La procura, inoltre, valuterà le eventuali responsabilità di carattere penale. LEGGI TUTTO

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    Juve, una disfatta vergognosa. Squadra senza gioco, senza tutto

    No, Juve, no. Non si può mai giocare così in Champions League, non si deve mai giocare così. Senza idee, senza grinta, senza nulla di nulla. E chissenefrega se la qualificazione era già stata acquisita con due turni d’anticipo e guai a quelli che si attaccano a questo argomento per annacquare un disastro che da ventun anni non aveva precedenti nell’Europa bianconera (9 marzo 2000, Coppa Uefa, Celta Vigo-Juve 4-0). Ancora: nella storia dei 52 confronti con le squadre inglesi, mai la Juve era uscita con le ossa così rotte; mai, da allenatore della Juve, Allegri aveva subito una stangata di queste proporzioni; soltanto 62 anni fa, nell’allora Coppa dei Campioni, la Juve aveva subito un passivo più pesante: 7-0 dal Wiener SK. Qui stiamo parlando della Juve di ieri sera, non del vattelapesca o di un’arruffona compagnia amatoriale. Stiamo parlando della squadra che ha vinto nove degli ultimi dieci scudetti. Non c’è nessuna giustificazione, non c’è nessun alibi, non c’è nessuna attenuante a questa caporetto, a questa partita senza capo né coda, a una difesa franata sotto i colpi dei Campioni d’Europa, a un centrocampo di burro, a un attacco mai esistito se non per l’occasione di Morata. La Juve è stata surclassata in tutto: i Blues sono andati a cento all’ora, disputando la partita perfetta, i bianconeri hanno tartarugato, schiacciati, basiti, fulminati dallo strapotere rivale. Contrasti sistematicamente persi, centrocampo sistematicamente demolito dalle folate avversarie, difesa travolta. Bonucci dice che bisogna guardare avanti: come no? Certo che bisogna guardare avanti, ci mancherebbe altro. Ma dopo essersi voltati indietro per non dimenticare mai l’invereconda figura di Londra, una macchia destinata a rimanere indelebile nell’ultrasecolare vicenda del club più scudettato d’Italia che, però, non vince la Champions da venticinque anni e sei mesi. Una ragione ci sarà, come una ragione c’è per spiegare gli undici punti di distacco da Napoli e Milan. Si chiama non gioco, si chiama mancanza di coraggio, si chiama concezione speculativa del football. Il corto muso può andar bene, quando va bene, nel giardino di casa, ma quando metti il muso fuori, vai a sbattere. Come diavolo è possibile pensare, su quali basi è lecito illudersi di rimontare in campionato e andare lontano in Champions con una tattica così utilitaristica, così catenacciara, così rinunciataria? Ha detto bene Szczesny: è stata «una gara tragica». E se non ci fosse stato lui, per il Chelsea sarebbe finita 8-0. LEGGI TUTTO

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    Juve, Allegri: “Abbiamo mollato, ma eravamo già qualificati”

    LONDRA (Gran Bretagna) – Massimiliano Allegri si lecca le ferite per la pesante sconfitta della Juve, superata per 4-0 dal Chelsea in Champions League. Il primo posto nel girone adesso è in mano ai campioni d’Europa, che sono a pari punti con i bianconeri, ma in vantaggio nella differenza reti negli scontri diretti. L’allenatore della Juve però non infierisce sui suoi ragazzi: “Abbiamo fatto un bel primo tempo secondo me – dice Allegri a Sky – nel secondo loro hanno continuato con un’ottima pressione, noi abbiamo preso due gol alla leggera. Nei primi 45 minuti abbiamo concesso troppi calcio d’angolo, potevamo far meglio. Dispiace per i quattro gol presi, ma l’obiettivo è stato raggiunto”.Guarda la galleryJuve sconfitta dal Chelsea 4-0: i tifosi si scatenano sui social
    Allegri: “Abbiamo giocato per 45 minuti, poi abbiamo mollato”
    Allegri cerca di guardare alla gara con l’Atalanta in campionato, ma l’analisi della partita con il Chelsea è spietata: “Ci sono stati momenti in cui abbiamo perso troppi palloni cercando di verticalizzare subito, dovevamo tenere più la palla. In queste partite la forza dell’avversario è notevole, ripeto che sono contento per il primo tempo fatto, poi dopo il secondo e il terzo gol la partita è finita. All’andata abbiamo fatto una partita diversa e siamo stato attenti alla fase difensiva per 90 minuti, oggi l’abbiamo fatto per 45 minuti, poi abbiamo mollato”. Allegri riesce a vedere il bicchiere mezzo pieno: “Ora pensiamo all’Atalanta, una partita molto importante. Ho fatto i complimenti ai ragazzi per il passaggio del turno, ci vuole equilibrio e calma, sappiamo quali sono i nostri pregi e i nostri difetti. Anche attraverso queste serate miglioreremo”. LEGGI TUTTO

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    Juve, per Danilo brutto ko: due mesi di stop, il comunicato

    TORINO – “Gli accertamenti diagnostici a cui è stato sottoposto questa mattina Danilo presso il J|Medical hanno evidenziato una lesione di medio grado del muscolo adduttore lungo della coscia sinistra. I tempi di recupero sono di circa 8 settimane”. Questo il comunicato della Juve sull’infortunio di Danilo.Guarda la galleryDanilo ko in Lazio-Juve: lascia il campo in barella dopo lo scontro con Hysaj
    Danilo, stop di due mesi
    Il brasiliano aveva lasciato il terreno di gioco dell’Olimpico in lacrime, accompagnato fuori dalla barella, rivolgendo subito un pensiero ai tifosi: “Spero di tornare presto”. Danilo si è poi recato questa mattina al J-Medical per sottoporsi agli esami strumentali. LEGGI TUTTO

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    Juve, l'annuncio di Dybala: “Domani sono in squadra”

    TORINO – “Come sto? Bene, bene. Domani sono in squadra”. Lo ha detto l’attaccante della Juventus Paulo Dybala, presente al PalaAlpitour insieme alla fidanzata Oriana Sabatini per la finale delle Atp Finals, a proposito delle proprie condizioni fisiche. Il centravanti argentino ha saltato la gara di ieri con la Lazio per un problema al polpaccio. “Sarà una bellissima finale, una partita bella da vedere per il pubblico. Poi che vinca il migliore, sono due grandissimi giocatori”, aggiunge la Joya sul match tra Alexander Zverev e Daniil Medvedev. “Ieri hanno vinto due partite incredibili. Zverev ha avuto una partita un po’ più difficile, ma è un grandissimo giocatore. Quando gioca Djokovic tutti si aspettano che vinca, però Zverev ha fatto una bellissima partita e si merita di essere in finale – ha aggiunto l’argentino tornando sulla semifinale di ieri vinta dal tedesco -. Sinner? Purtroppo ha perso, ma è giovanissimo e ha un grande futuro”. LEGGI TUTTO