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    Juventus, il “Corto Muso” di Allegri entra nella Treccani

    TORINO – Adesso non sarà più necessario «intendersene di ippica», perché «corto muso» è entrato nell’Enciclopedia Treccani, la più famosa enciclopedia in lingua italiana, edita dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, a partire dal 1929 a cura di Giovanni Treccani e Giovanni Gentile. Dopo Maurizio Sarri e il suo «sarrismo» che qualche anno fa aveva avuto l’onore di entrare nei volumi dell’opera, è il turno di Massimiliano Allegri che il 13 aprile del 2019 introdusse il concetto di «corto muso» nel calcio. Nella conferenza stampa post partita di Spal-Juventus, persa dai bianconeri, il tecnico spiegò ai media come la vittoria di uno scudetto non debba per forza arrivare con decine di punti di distacco, ma si può anche ottenere e godere grazie a un distacco più risicato, come accade ai cavalli che arrivano al fotofinish al termine di una gara. «E a quel punto basta mettere il musetto davanti, corto muso!», disse Allegri, coniando una delle icone della sua filosofia calcistica e della conferenzistica con quel memorabile attacco: «Tu te ne intendi di ippica», diventato un meme per ogni occasione.

    CONCETTO IN ESPANSIONE  – Perché il cortomusismo può anche travalicare il calcio. Si possono vincere le elezioni di corto muso, si può ottenere una promozione a scuola di corto muso o cavarsela per un pelo in qualche situazione complicata. Corto muso, nell’uso comune, ha anche generalizzato la sua accezione, diventando sinonimo di pragmatismo, praticità, essenzialità. Chi va di corto muso bada al sodo, concreto e senza fronzoli superflui, ma soprattutto senza aver timore di sembrare brutto o di apparire così agli occhi degli altri. Altri che danno importanza anche alla forma (talvolta trasformandola in un vero e proprio dogma), ma il cui arrosto non è sempre proporzionale al fumo generato.

    EFFETTO SOCIAL – Chissà cosa ne penserà Allegri di essere finito nell’Enciclopia Italiana, lui che a scuola di libri ne apriva pochini e nel coltivare la sua saggezza l’ha sempre annaffiata sempre con la pratica e quasi mai con la teoria. La curiosità è che da quel 13 aprile 2019, l’espressione corto muso non l’ha praticamente mai più usata, se non direttamente sollecitato da una domanda. La diffusione, quindi, non dipende dall’autore, ma dai social che ne colse subito l’universalità, inserendola a colpi di hastag nel linguaggio virtuale di tifosi e non. LEGGI TUTTO

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    Supercoppa, Inter-Juve il 12 gennaio a San Siro: è ufficiale

    MILANO – La Lega Serie A ha fissato ufficialmente la data e la sede della Supercoppa Italiana 2021-22, che si disputerà tra l’Inter campione d’Italia e la Juventus, vincitrice dell’ultima Coppa Italia: la finale si giocherà mercoledì 12 gennaio 2022 a San Siro (Stadio Meazza di Milano). Il match quindi tornerà a disputarsi in casa della squadra vincitrice dello scudetto e non in campo neutro, come accaduto quasi sempre nelle ultime edizioni. In ballo c’era l’ipotesi dell’Arabia Saudita, che ha un accordo con la Lega Serie A per ospitare un’altra edizione della Supercoppa.
    Un solo precedente in Supercoppa
    La Juventus è la squadra con più successi nella storia della Supercoppa Italiana, 9 trofei vinti, mentre l’Inter ha conquistato 5 edizioni del trofeo. C’è un solo precedente di un derby d’Italia in questa manifestazione, nata nel 1988: il 20 agosto 2005 l’Inter si impose 1-0 (gol di Veron) ai supplementari al Delle Alpi di Torino sulla Juventus, che poi sarebbe stata travolta dal ciclone di Calciopoli. A Milano non si gioca invece dal 2010, quando l’Inter superò la Roma per 3-1. LEGGI TUTTO

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    Chiellini, la Superlega e la Serie A da riformare: il capitano spiega il calcio

    “Siamo a un punto di non ritorno: istituzioni, club e giocatori devono incontrarsi per riformare il calendario, creare nuove competizioni e dare slancio a questo sport che resta il più bello al mondo, ma migliorabile”. Giorgio Chiellini non ha dubbi e, in un estratto dell’intervista concessa a Dazn, parla di Superlega e di Serie A.

    Il calcio secondo Chiellini

    “Col presidente (Andrea Agnelli, ndr) ne parlo da qualche anno e secondo me il futuro del calcio mondiale va verso un’europeizzazione rispetto al campionato nazionale. Gli atleti del nostro livello e i tifosi vogliono vedere più partite del livello europeo con tutto il rispetto di alcune squadre del campionato italiano, che sono troppe: dovrebbero essere 18, si potrebbe tornare anche a 16, ma 18 è il numero giusto per aumentare la competitività e dare più spazio a partite di livello europeo”. Poi Chiellini ricorda che “in America hanno creato superleghe in ogni sport e anche se noi romantici del calcio vorremmo l’abolizione della Var, giocare senza fuorigioco o tornare al passaggio al portiere, il mondo sta andando avanti e non bisogna essere spaventati dal cambiamento”. Secondo il bianconero “manca il dialogo e si sta andando verso una situazione insostenibile per tutti, per noi e per i club, anche i tifosi lo percepiscono. Mi auguro che si trovi una soluzione e ci si metta al tavolo fra persone serie per parlare di calcio e non di interessi personali”. Il capitano dell’Italia e della Juve auspica anche un maggiore coinvolgimento dei calciatori nei processi decisionali: “Siamo ben pagati ma questo non vuol dire che non dobbiamo essere presi in considerazione, siamo gli attori protagonisti. Guardate alle ultime due soste per le nazionali, coi poveri sudamericani costretti a viaggi interminabili e che non tornano neanche in tempo per le partite. È una mancanza di rispetto verso tutti, bisogna fare tutti un passo indietro per trovare la soluzione migliore per il futuro del calcio”.

    Guarda la gallerySerie A, da Chiellini a Ibrahimovic: la top 11 dei più anziani schierati LEGGI TUTTO

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    Usa-Uruguay per la Juve: McKennie e Bentancur si giocano il posto

    TORINO – L’ideale sarebbe mixarli: verrebbe fuori una mezzala capace di recuperare palloni e poi inserirsi in avanti e segnare. Per il rammarico di Massimiliano Allegri, però, Weston McKennie e Rodrigo Bentancur non possono fondersi come i personaggi di Dragon Ball: come i personaggi del cartone animato di culto negli anni Novanta, però, si sfideranno a duello. Una sfida tra Nord e Sud America in cui lo statunitense e l’uruguaiano si contendeRanno il posto di mezzala destra nel 4-3- «e davanti si arrangino» che, per dirla alla Allegri, rappresenta l’attuale assetto bianconero. Un ballottaggio confermato dalle ultime dichiarazioni del tecnico dopo la vittoria sulla Fiorentina: «McKennie sta meglio degli altri e infatti gioca. Rodrigo sta ritrovando la gamba che aveva prima, è che secondo me tutti e due a fare la mezzala sinistra fanno un po’ fatica. In questo momento quindi sta giocando Mckennie, però Rodrigo ha fatto bene e sta recuperando energie». Pronto, quando entrambi torneranno dagli impegni con Stati Uniti e Uruguay, a sfidare il compagno di squadra per riconquistare il posto alla destra di Manuel Locatelli, inamovibile in mezzo se non per rifiatare.

    Missione non facile, quella dell’uruguaiano, perché al di là del buono stato di forma, McKennie possiede una dote di cui la Juventus ha particolarmente bisogno e che a Bentancur fa invece decisamente difetto: segna, grazie a ottimi tempi d’inserimento in area avversaria, eccellente tempismo in elevAzione e freddezza al tiro. […]

    McKennie-Bentancur, sfida per un posto a centrocampo

    […] Chi vincerà? Magari nessuno, o meglio la Juventus, obiettivo del “giudice” Allegri. Che proverà a migliorare le capacità difensive di McKennie e quelle offensive di Bentancur e nel frattempo cercherà di operare di volta in volta la scelta migliore tra i due. In base allo stato di forma del momento, ma anche delle caratteristiche: così lo statunitense potrebbe essere il prescelto nelle partite in cui la squadra bianconera avrà la necessità di aumentare il proprio potenziale offensivo, l’uruguaiano in quelle in cui il primo obiettivo sarà chiudere gli spazi per ripartire in contropiede.

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    La Juve sfida Mourinho sul mercato: ecco il piano per il centrocampo!

    Un nove e un centrocampista per tentare la risalita in campionato. Se l’obiettivo numero uno per l’attacco è Dusan Vlahovic, in mediana la Juventus sta valutando diverse situazioni. Tra il pupillo Aurelien Tchouameni (Monaco) e il vecchio pallino Axel Witsel (Borussia Dortmund), guadagna posizioni Denis Zakaria del Borussia Monchengladbach. Il nazionale svizzero ha il contratto in scadenza a giugno, proprio come il belga. In estate si libererà gratis, però già in inverno potrebbe cambiare maglia in saldo.Guarda la galleryJuve, festa sui social per la vittoria contro la Fiorentina

    La Juventus aveva valutato il 24enne ex Young Boys già nei mesi scorsi: Zakaria era nel gruppo delle alternative under 30 a Manuel Locatelli assieme a Tchouameni e Tiémoué Bakayoko, poi tornato al Milan. Chiusa la trattativa con il Sassuolo e messo nel mirino il francese, alla Continassa avevano un po’ raffreddato la pista tanto che tra settembre e ottobre la Roma si era portata in pole position. Il mercato, però, è fatto di sorpassi e controsorpassi. Stando a quanto filtra dagli ambienti della Svizzera, venerdì avversaria degli azzurri del ct Roberto Mancini, negli ultimi tempi la Juventus ha messo la freccia sul club di José Mourinho, segnalato meno convinto a causa dei costi complessivi dell’operazione. La sfida non è ancora chiusa e non si può escludere qualche nuovo inserimento dall’Inghilterra.

    Esame italiano

    In Svizzera sostengono che Zakaria sia intrigato dall’interesse della Juventus e dall’idea di ripartire dalla Serie A. Intanto venerdì il mediano nato a Ginevra si sottoporrà a un “esame di italiano” nella delicata sfida contro gli azzurri e tutti gli occhi juventini saranno per lui. Zakaria-Juve è un’ipotesi concreta, però non ancora in discesa.

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    tuttosport.fun: il punto sulla Serie A

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    Dopo 12 giornate è anche il momento di analizzare cosa è accaduto in Serie A per prepararsi al meglio alla ripresa del campionato e provare a diventare “il campione” del gioco e ad essere il punto di riferimento per migliaia di appassionati.
    In cima c’è la “strana coppia” Napoli-Milan: intendiamoci, le due compagini erano accreditate per la zona Champions ma staccare di 7 punti la terza, l’Inter, dopo appena 12 turni non era prevedibile.
    Il Napoli di Spalletti ha proprio i numeri da candidata allo scudetto: 24 gol fatti e appena 4 subiti. 
    Gli tiene testa soltanto il Milan di Pioli che sembra aver consolidato gli equilibri e trovato la formula valida.
    Riuscirà l’Inter a rientrare in corsa? I numeri sembrerebbero dire di sì soprattutto se guardiamo ai 29 gol fatti ma per recuperare 7 lunghezze c’è bisogno che Simone Inzaghi registri un pò meglio la difesa.
    Voto al Napoli: 9, Voto al Milan: 9, Voto all’Inter: 6
    Se le prime 3 difficilmente non entreranno in zona Champions, dietro è bagarre: attualmente è l’Atalanta ad occupare la quarta posizione anche se,la Lazio di Sarri migliora di giornata in giornata ed è una candidata affidabile per la corsa alla qualficazione alla massima competioner europea.
    Si è fermata la Roma trascinandosi in zona Europa League altre 3 squadre: la delundete Juventus, l’ottima Fiorentina e l’incredibile Bologna di Siniša Mihajlovi?.
    Ecco tutti i restanti voti alle squadre della Serie A dopo 12 giornate:
    Napoli 9, Milan 9, Inter 6, Atalanta 6, Lazio 6, Roma 5,5, Fiorentina 7, Juventus 4, Bologna 9, Verona 7,5, Empoli 9, Torino 6,5, Sassuolo 5, Udinese 6,5, Venezia 7, Spezia 6, Genoa 5,5, Sampdoria 5, Salernitana 6, Cagliari 4,5.
    Se sei un appassionato di sport, non farti sfuggire l’occasione
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    Danilo e la fascia di capitano della Juve: “Orgoglioso”

    Arrivato alla Juve nel 2019, dopo le due esperienze al Real Madrid e al Manchester City, il difensore brasiliano è diventato un punto fermo della squadra bianconera. Danilo è uno dei calciatori più impiegati da Allegri nella prima parte stagionale: il tecnico bianconero lo apprezza non solo per le sue qualità tecniche ma anche per le sue doti caratteriali. E non a caso, nella conferenza stampa prima della sfida con lo Zenit, insieme al mister è intervenuto proprio il brasiliano. La sua esperienza e la sua maturità stanno aiutando molto anche all’interno dello spogliatoio dove Danilo rappresenta un punto di riferimento anche per i più giovani. Il suo attaccamento alla Vecchia Signora, oltre a dimostrarlo in campo e sui social, lo ha confermato proprio quest’estate quando ha deciso di cambiare numero di maglia, scegliendo un numero importante nella storia della Juve: il 6 di Gaetano Scirea.

    Danilo capitano: “Un momento speciale”

    Il gesto di Danilo ha rafforzato ancora di più il legame che si è creato con i tifosi della Juve. E proprio nella contro la Fiorentina, per Danilo è arrivata anche un momento speciale: ha ricevuto la fascia di capitano da Paulo Dybala. Il numero 10 della Juve, prima di essere sostituito da Bentancur nei minuti finali, ha ceduto la fascia proprio al difensore. Un momento di gioia e orgoglio che lo stesso Danilo ha voluto condividere con tutti i tifosi bianconeri: sul suo profilo Instagram ha postato due scatti: ” Un momento speciale! Oroglioso!”, a cui ha aggiunto due cuori, uno bianco e uno nero. LEGGI TUTTO

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    Pagelle Juve-Fiorentina: Cuadrado decisivo, alti e bassi per Rugani

    La botta al costato di Szczesny lo rimette in pista, timbra il cartellino con una respinta su Bonaventura e una smanacciata ad anticipare Castrovilli.

    Danilo 5.5

    Coinvolto nelle uscite difficoltose dalla trincea, pecca di imprecisione nel servire McKennie nello spazio. Spende un giallo perché Castrovilli lo manda in confusione.

    Rugani 6

    Alti e bassi alla prima stagionale da titolare: perde una volta Saponara, poi prova con fatica a togliersi la ruggine.

    De Ligt 7

    Piace assai nel duello a suon di muscoli con Vlahovic, marcato rigidamente per impedirgli anche una sponda a metà campo. Un solo errore non da lui: brutto il buco su cross di Callejon.

    Alex Sandro 5.5

    Deve stare attento agli inserimenti di Bonaventura, mentre Callejon così largo e Odriozola sono riferimenti difficili da seguire. Un tempo ed esce. Pellegrini (1′ st) 6 Un errore grave in uscita quando regala il pallone agli avversari, ma come Rugani deve tenere botta.

    Guarda la galleryJuve, ironia social sulla Fiorentina: Allegri, il corto muso e Cuadrado LEGGI TUTTO