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    Juventus, cresce il progetto Academy in Piemonte e Valle d'Aosta

    TORINO – Il progetto Academy della Juventus prosegue la sua espansione e si arricchisce di cinque nuove Academy in Piemonte e Valle d’Aosta, arrivando a un totale di 18 Academy distribuite nelle due ragioni. Questo per sviluppare ulteriormente la rete sul territorio, strategia che ha due obiettivi: monitorare l’emergere di nuovi talenti, ma soprattutto alimentare la crescita del movimento calcistico e dei ragazzi stessi, generando passione, competenza, amore per il calcio, ma anche tutti i valori che uno sport di squadra porta con sé. Il progetto è curato da Luigi Milani, Andrea Vaccarono e Rudy Londi e le nuove Academy in Piemonte e Valle d’Aosta sono Gds Volpiano; Asd Don Bosco Alessandria; Cuneo 1905 Olmo Ssd; Ssd Busca 1920; Asd. Diavoletti Calcio. Nei giorni scorsi a Vinovo si è tenuta la presentazione del rinnovamento del progetto in presenza dei supervisori succitati e dei tecnici che ne seguiranno lo sviluppo: Giuseppe Cedro, Pietro Pasino, Claudio Sangiorgio, Nicolò Sarti e Giovanni Serao. Sul sito della Juventus si trova l’elenco delle Academy completo.Tuttosport League, iscrizioni aperte: schiera la tua formazione, vinci viaggi in Europa e buoni Amazon. Partecipa, è gratis! LEGGI TUTTO

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    Juve, Kean prende il 18: prove tecniche di maturità

    Moise Kean giocherà con la maglia numero diciotto. Niente 7, dunque. Niente pesante eredità numerica. Non sembra sia mai stata un’ipotesi, l’attaccante azzurro non si è presentato con l’idea, un po’ presuntuosa, di prendersi la maglia di Cristiano Ronaldo. Il che, se vogliamo, è un segnale positivo, visto che da quando la Juventus ha ripreso il bomber, pochi sono stati i dubbi tecnici sulle sue capacità, tanti sull’aspetto caratteriale, il punto debole del ragazzo al punto di aver compromesso la sua partecipazione agli Europei.Guarda la galleryLa possibile Juve anti-Napoli: Allegri ha il problema sudamericani

    Ma Kean è davvero così indisciplinato? In parte, come spesso capita, è vittima di una narrazione che si lascia prendere la mano e di qualche pregiudizione, ma sono fatti comprovati certi atteggiamenti e una certa leggerezza nel confrontarsi con la disciplina, indispensabile a qualsiasi sportivo. Non è un caso, insomma, che quando la Juventus ha deciso di riportarlo a Torino lo abbia fatto contattare dai senatori, che lo conoscono bene sia per i trascorsi bianconeri, sia per averlo frequentato in Nazionale. E i senatori bianconeri hanno spiegato a Kean che stavano garentendo per lui e per un comportamento più maturo, quindi si aspettavano che questa fiducia fosse ripagata.

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    Guarda la galleryJuve, le ironie del web dopo la sconfitta con l’EmpoliTuttosport League, iscrizioni aperte: schiera la tua formazione, vinci viaggi in Europa e buoni Amazon. Partecipa, è gratis! LEGGI TUTTO

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    Funerali Morini, presenti anche Platini e Tardelli

    S.GIULIANO TERME (Pisa) – Il mondo del calcio e le tante persone presenti al funerale hanno salutato per l’ultima volta Francesco Morini, ex stopper della Juventus morto lunedì sera dopo un malore a Forte dei Marmi a 77 anni. Anche le due leggende bianconere Michel Platini e Marco Tardelli hanno raggiunto San Giuliano Terme per la cerimonia funebre, mischiandosi alla folla di centinaia di persone presente oggi nella piccola chiesa di Arena Metato, alle porte del comune toscano in provincia di Pisa, del quale l’ex difensore era originario.
    Lutto in casa Juve: addio a Francesco Morini
    Italia, con la Bulgaria lutto al braccio per Francesco Morini
    Morini, tanti rappresentanti del mondo del calcio al funerale
    Insieme a tanti suoi compaesani e vecchi amici, c’erano anche personaggi del ‘suo’ calcio come l’ex allenatore Eugenio Fascetti, l’ex difensore Alberto Batistoni, anche lui originario di San Giuliano Terme, e tanti altri. Il tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri, è andato stamani a rendere omaggio all’ex difensore bianconero nella camera ardente allestita presso la Pubblica Assistenza di Arena Metato. LEGGI TUTTO

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    Juve, Fagioli, Dragusin, Ihattaren: progetto giovani

    […] Caso emblematico e in un certo senso paradossale: Nicolò Fagioli. E’ uno dei pupilli di del tecnico livornese e lo è da tempo, peraltro («In rosa abbiamo Fagioli. E’ un ragazzo del 2001 che conosce il calcio e i tempi di gioco. E’ un piacere vederlo giocare», disse nel 2018). Ciò non toglie, però, che per il suo bene si sia scelto di procedere con il prestito alla Cremonese. Lo sa, Fagioli, che la cosa può essere temporanea. E infatti ha salutato via social così: «Grazie è la prima cosa che mi viene da dire per questi bellissimi 7 anni in bianconero! […] Stare in mezzo ai campioni è stato una grande emozione e un grande insegnamento. Ora mi auguro che la Juventus torni ad essere la numero 1 in Italia e chissà magari anche in Europa! Sarò il vostro primo tifoso! Non è un addio ma un arrivederci!».

    Ranocchia e Di Pardo

    Al Vicenza sono invece stati girati Filippo Ranocchia e Alessandro Di Pardo: prestito semplice. Ancora in orbita Juventus anche Gianluca Frabotta e Grigorios Kastanos i quali non a caso – rispettivamente – al Verona e alla Salernitana ci sono andati in prestito con “opzione e contropzione”. Vale a dire che a fine stagione le squadre che li hanno potranno acquistarli ad una cifra già pattuita, ma la Juventus avrà la possibilità di riaverli versando un indennizzo.

    Sinergia con la Samp

    Attenzione poi alle operazioni fatte con la Sampdoria: Mohamed Ihattaren è stato acquistato dalla Juventus martedì e di lì a poche ore girato in prestito ai blucerchiati in modo che potesse giocare con continuità e ambientarsi nel campionato italiano. Il responsabile del mercato bianconero Federico Cherubini crede molto nel giocatore olandese prelevato dal Psv. In blucerchiato anche il difensore Radu Dragusin.

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    Ferrero: “Ronaldo? Voleva andare via, la Juve ha fatto bene”

    GENOVA – “L’addio di Ronaldo? A volte è meglio rinunciare a un euro che avere una persona che non vuole stare con te. È meglio che se ne sia andato per il pubblico e soprattutto per lui stesso.”. Così il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero ha commentato la cessione di Cristiano Ronaldo. Ferrero ha parlato della decisione della Juventus: “Ronaldo è Ronaldo, Allegri e il presidente Agnelli evidentemente hanno avuto la necessità di farlo partire. Del resto lui non voleva restare ed è come una moglie: quando ti tradisce e non vuole stare con te, se la tieni è come una corda spezzata. Se un calciatore non ha più la testa in quel posto è meglio che vada e faccia il suo percorso.”. LEGGI TUTTO

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    Juve, senti Ihattaren: “Voglio impormi nel campionato italiano”

    “Sono molto contento di essere qui, spero di metterci poco tempo per mostrare ai tifosi quello che posso fare”. Mohamed Ihattaren, trequartista classe 2002 acquistato dalla Juventus e girato in prestito alla Sampdoria, è pronto ad iniziare la sua nuova avventura nel campionato italiano. “Voglio vincere tante partite, giocare a calcio e far vedere a tutti chi è Mohamed. Voglio ringraziare il presidente Ferrero per avermi dato la possibilità di venire in questo bellissimo club. Spero che potremo disputare insieme un’ottima stagione, ciò che so della Sampdoria è che è un posto bellissimo, un bellissimo club”.
    Ihattaren: “Vedo il gioco velocemente”
    Il fantasista olandese, inserito nel 2019 dalla Uefa nella lista dei 50 giovani più promettenti per la stagione 2019-2020, ha superato il record che al Psv apparteneva al brasiliano Ronaldo, diventando il più giovane marcatore del club nelle competizioni europee all’età di 17 anni e 303 giorni, dopo il gol realizzato a dicembre 2019 contro il Rosenborg in Europa League. La Juventus ha creduto nelle sue qualità ed ha puntato sulla sua crescita. A Genova farà esperienza. “Dei giocatori attuali conosco Morten Thorsby – ha dichiarato ai canali ufficiali della Sampdoria – del passato ricordo Gullit. Sono un giocatore tecnico, con un buon tiro e una buona velocità palla al piede. Vedo il gioco, vedo tutto velocemente: sono le mie armi sul campo. Sono originario del Marocco, ma il mio Paese di nascita è l’Olanda. La Serie A è un gran campionato, lo seguivo dall’Olanda. Voglio vincere tante partite e dimostrare ai tifosi che tutto quello che facciamo è per loro, per la Sampdoria”. LEGGI TUTTO

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    Juve, Kean è già carico: “Come se non fossi mai andato via”

    TORINO – Dopo due anni Moise Kean torna a vestire la maglia della Juventus, il giocatore azzurro è ufficialmente bianconero. Prestito biennale con obbligo per il club torinese che potrebbe, stando a Sky Sport, aver chiuso con l’attaccante ex Psg il suo mercato estivo. Kean ha subito comunicato via social il suo ritorno con un post Instagram: un’esultanza dopo un gol con un messaggio breve e conciso: “Sono tornato come se non fossi mai andato via”. LEGGI TUTTO

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    Juventus, addio Morini, insuperabile pirata

    TORINO – E’ scomparso, all’età di 77 anni, Francesco Morini, indimenticabile difensore della Juventus Anni 70 e poi dirigente bianconero per tutta l’era Boniperti, durante la quale ricoprì il ruolo di direttore sportivo e poi di team manager. 
    MORGAN – Nato a San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, inizia la sua carrira di calciatore nella Sampdoria nel 1963, per poi passare alla Juventus nel 1969, all’età di 25 anni, su suggerimento di Boniperti, all’epoca consulente della società e non ancora presidente. Di ruolo “stopper” (che, aggiornando la terminologia del calcio delle marcature a uomo, sarebbe un difensore centrale marcatore), sfruttava l’imponente fisico (1,86 per 80 chili) per dominare i duelli aerei e sfiancare i centravanti avversari, da cui era molto temuto. Per assonanza con il nome era stato soprannominato Morgan, come il pirata, di cui secondo i cronistici dell’epoca emulava il coraggio e l’impeto in area di rigore. Nel corso degli Anni 70 formò una coppia insuperabile con Gaetano Scirea, perfettamente complementare a lui. Morini era il prototipo del difensore arcigno e spietato, Scirea aveva tempismo e capacità di far ripartire l’azione: insomma, insieme erano perfetti. Come spiegava lo stesso Morini: «Ho sempre saputo di avere piedi non raffinatissimi, quindi il mio compito era recuperare la palla e poi appoggiarla al compagno più vicino, spesso era proprio il grande Gaetano che era un difensore con i piedi di un trequartista». POLPO – E di palloni ne recuperava tantissimi, grazie a uno spirito agonistico superiore e alla capacità di allungare le lunghe leve per sradicare la palla dai piedi avversari, così che – ben prima di Pogba – era stato definito «una piovra che cattura i palloni con i suoi tentacoli». Carattere carismatico, era uno dei leader della Juventus tutta italiana che nel 1977, guidata da Giovanni Trapattoni, vinse il campionato con il record di punti (51 su 60) e conquisto la Coppa Uefa nella leggendaria doppia finale con l’Athletic Bilbao, della quale Morini fu uno degli eroi.DIRIGENTE – Finita la carriera nella Juventus nel 1980, quando venne sostituito da un altro gigante, Sergio Brio, Morini finì quella di calciatore con un breve epilogo in Canada, giocando per una stagione nei Toronto Blizzard. Al ritorno in Italia, frequentò il corso di Coverciano per dirigente, per poi essere richiamato a Torino da Boniperti che gli affidò il ruolo di direttore sportivo («Un lavoro che mi ha sempre appassionato», aveva spiegato in una delle ultime interviste). Morini fu uno dei pilastri della dirigenza comandata da Boniperti e rimase alla Juventus dal 1981 al 1990, per poi tornare nella stagione 1993-94 come team manager. Lasciata definitivamente la società, aveva lavorato alla Robe di Kappa nell’ambito delle sponsorizzazioni, rimanendo sempre un grande tifoso della Juventus, che quando poteva seguiva anche allo stadio.

    CINQUE SCUDETTI – Nella Juventus ha vinto cinque scudetti, una coppa Italia e una Coppa Uefa da giocatore, mentre da dirigente ha vinto quattro scudetti, Coppa dei campioni, Coppa Intercontinentale, Coppa delle Coppe, Coppa Uefa e Supercoppa Europea. LEGGI TUTTO