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    Juve, Kulusevski e De Ligt in rampa di lancio

    Per Wojciech Szczesny e Merih Demiral l’Europeo è già finito, tutti gli altri bianconeri impegnati nella competizione continentale possono invece sorridere perché continuano la loro avventura negli ottavi. Il portiere e il difensore della Juventus hanno pagato una partenza negativa (i polacchi sconfitti dai Cechi, i turchi dall’Italia), senza riuscire a risollevarsi: un peccato per Demiral, che un anno fa era felice dello slittamento perché ha potuto recuperare dal grave infortunio che lo avrebbe escluso dalla competizione se si fosse giocata nel 2020, ma la sua Turchia è uscita con le ossa rotta, senza neppure conquistare un punto (primato negativo condiviso con la Macedonia, nazionale che ha ben altre ambizioni rispetto alla Turchia), mentre Szczesny non è stato supportato dalla difesa e non è bastato l’implacabile Lewandowski per la qualificazione. […]

    De Ligt e Kulusevski, Europeo in salita

    […] Ma anche Matthijs de Ligt può festeggiare: la sua Olanda si è qualificata a punteggio pieno come gli azzurri e il difensore, che ha esordito soltanto nella seconda partita del girone causa problemi all’inguine, ha risolto l’infortunio. […] Europeo in salita invece per Dejan Kulusevski, fermato dal Coronavirus: è stato costretto a saltare la prima gara, a restare in panchina nella seconda e finalmente a debuttare contro la Polonia, dove è stato subito strabordante. Ha giocato appena 35 minuti, ma è riuscito a servire l’assist per il 2-0 di Forsberg e del gol partita di Claesson per il 3-2 finale, che ha regalato il primo posto del girone.

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    Perché Cristiano Ronaldo è inimitabile

    Domanda tra provocazione e paradosso: se Cristiano Ronaldo fosse oggi libero, una squadra potrebbe assumerlo a 30 milioni netti tutto compreso, acquisto e salario? È la situazione nella quale si trova la Juventus e allora la domanda non è più né provocatoria e nemmeno paradossale. Il club di Andrea Agnelli deve attendere di conoscere i desideri e i programmi del fuoriclasse portoghese il cui contratto va a scadenza tra un anno. Lascia o raddoppia? Il quiz provoca ansia, i conti della società sono pesanti ma qualcuno trascura che l’ingaggio di Cristiano, comunque pesantissimo per i conti va a concludersi mentre si prospetta il caso Dybala le cui richieste sfiorano i 10 milioni annui per un minimo di stagioni tre. Dunque la cifra è analoga ma il rendimento? Ronaldo è stato garanzia per l’attacco juventino, è un pericolo costante per qualunque difesa avversaria, non può avere più la stessa continuità esplosiva del suo periodo migliore ma, per i deboli di memoria, ricordo che è stato il migliore goleador dell’ultimo campionato, nonostante le difficoltà evidenti della Juventus. Andrea Agnelli e il suo staff devono riflettere, prescindendo dalla risposta del portoghese. Una eventuale partenza di Cristiano potrebbe liberare la cassa da impegni gravi e, dunque, si potrebbe pensare all’ingaggio di un centravanti, di questo ha bisogno veramente la Juventus.

    Non basta Morata che può rientrare in rosa ma non può essere l’attaccante titolare di una stagione, ecco perché su Cristiano Ronaldo, il vertice societario dovrà essere lungo e attento, magari coinvolgendo lo stesso fuoriclasse. Cristiano è stato un capriccio carissimo ma anche una risorsa importante, non è arrivata la Coppa dei Campioni ma se è per questo non l’hanno vinta né Messi, né Mbappé che guadagnano cifre altrettanto clamorose.

    A trentasei anni Cristiano Ronaldo rappresenta il bivio dinanzi al quale la Juventus dovrà scegliere quale strada intraprendere. Se dovesse restare a Torino avrà lui per primo una responsabilità diversa da quella affrontata finora. Se dovesse decidere di risolvere il contratto o di individuare un’altra squadra, la Juventus e i suoi tifosi, ma il resto del nostro calcio, dovranno comunque ringraziarlo per questi anni regalati all’Italia. LEGGI TUTTO

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    Ronaldo, futuro incerto: così il mercato della Juve è bloccato

    TORINO – Ogni volta che scende in campo, segna e sgretola primati. Bisogna però ancora capire, una volta che i riflettori degli Europei si spegneranno, con quale maglia giocherà la prossima stagione, pronto a infrangere nuovi traguardi. A 36 anni Cristiano Ronaldo non intende mollare lo scettro nè passare il testimone e la vetrina del suo quinto Europeo è un’opportunità ghiotta: nessuna china nelle sue prestazioni, anzi trascina il Portogallo agli ottavi a suon di gol e di record frantumati. L’ultimo l’aveva messo nel mirino da tempo e con la doppietta rifilata alla Francia è riuscito a raggiungere le 109 reti in Nazionale eguagliando l’iraniano Ali Daei. Un primato festeggiato in campo con i compagni e sugli spalti della Puskas Arena di Budapest dalla sua famiglia, la compagna Georgina, il figlio maggiore Ronaldo jr e gli amici più intimi arrivati in Ungheria con l’aereo privato del giocatore. «Non sono io a inseguire i record, sono loro che inseguono me» ama ripetere CR7. Domenica, quando il Portogallo sfiderà il Belgio negli ottavi, ha buone probabilità di staccare Ali Daei e diventare il miglior bomber assoluto in Nazionale. LEGGI TUTTO