consigliato per te

  • in

    Buffon, ecco dove può andare: c’è anche il Barça di Messi!

    TORINO – Meriterà uno Stadium pieno, appena sarà possibile. Che sia per una passerella in borghese prima di una partita, per un’amichevole tra la Juventus e la squadra con cui, forse, giocherà, oppure per un match d’addio al calcio, Gigi Buffon si merita il saluto di tutti i tifosi juventini che possono essere contenuti dallo stadio in cui lui ha dato un contributo decisivo a scrivere uno dei capitoli più entusiasmanti di oltre 120 anni di storia bianconera. […]

    Buffon e il futuro, spunta il Barça

    Di certo Buffon si è accorto che il ruolo di secondo delle ultime due stagioni non gli va più: «O smetto o se trovo una sistemazione che mi dà stimoli per giocare o per fare un’esperienza di vita diversa la prendo in considerazione». Una sistemazione sono pronti a offrirgliela Olympiacos, Eintracht Francoforte, Galatasaray, Dynamo Kiev e lo Sporting dove è cresciuto, e dove magari finirà la carriera, il suo amico Cristiano Ronaldo: «Ho un ottimo rapporto con lui, mi sta molto simpatico. Ha fatto un sacco di gol come sempre, però il singolo viene esaltato quando la squadra raggiunge traguardi importanti. Se non succede anche il singolo ne risente». Buffon potrebbe però trovarsi anche a dividere lo spogliatoio con il rivale di CR7, Leo Messi: perché anche il Barcellona sta pensando a Super Gigi, che però dovrebbe accettare di nuovo di essere il dodicesimo.

    Tutti gli approfondimenti sull’edizione di Tuttosport LEGGI TUTTO

  • in

    Sassuolo-Juve, il grande dubbio di Pirlo si chiama Ronaldo

    TORINO – Sfoglia la margherita Andrea Pirlo: schierarlo titolare oppure no stasera al Mapei Stadium contro il Sassuolo. Oggetto del grande dubbio Cristiano Ronaldo. La resa dei conti passa anche attraverso i piedi del fuoriclasse portoghese, ma dopo la prova imbarazzante di domenica contro il Milan c’è da chiedersi se sia meglio tenerlo in panchina, per evitare che la Juventus si ritrovi di nuovo con un giocatore abulico in campo, oppure gettarlo nella mischia contando su un moto d’orgoglio. A Udine era stato il salvatore della patria griffando una doppietta che aveva ridato ossigeno ai bianconeri, sette giorni dopo è scomparso dal radar contro il Milan, autore di una prova che ha sfregiato la sua grandezza, senza anima, passione e concentrazione.

    Rinunciare a priori a CR7 potrebbe essere un clamoroso autogol per Pirlo, anche perché il penta Pallone d’Oro è in grado di ribaltare il corso di una partita, però il tecnico dovrebbe avere la forza, qualora Cristiano giri a vuoto e non incida, di sostituirlo. Ieri, alla vigilia della sfida, il tecnico bianconero non ha sciolto l’indecisione: «Non ho ancora parlato con lui, non so se ha bisogno di riposare. Ha giocato tante partite quest’anno e le ha fatte bene, segnando tanti gol. Vedremo come sta e decideremo». Anche se, in fin dei conti, è CR7 a decidere se giocare o meno.

    Tutti gli approfondimenti sull’edizione di Tuttosport LEGGI TUTTO

  • in

    Lapo Elkann risponde a Moggi: “Si sa che la gente dà buoni consigli, se non può più dare cattivo esempio”

    TORINO – Il 2006, calciopoli, la Juventus che cade e rinasce giocando in Serie B. Una nuova storia da riscrivere con gol, record, sconfitte e vittorie. Fino a tornare campione d’Italia, per nove anni consecutivi. E sempre Lapo Elkann è stato in prima fila, come tifoso, accanto a quei colori che ama, tanto che proprio quell’anno, che rimarrà impresso nella memoria di tutti gli appassionati bianconeri, si fece tatuare lo stemma del club sull’avambraccio. In un articolo su Libero, l’ex dg Luciano Moggi lo chiama in causa, attaccandolo. Lapo, che dopo il ko contro il Milan, ha richiamato la squadra con un tweet («La Storia e la Maglia MERITANO AMORE, RISPETTO, PASSIONE e PROFESSIONALITÀ. SVEGLIATEVIII TUTTI») risponde così, citando il cantautore genovese: «Caro Luciano, De André cantava: Si sa che la gente dà buoni consigli. Sentendosi come Gesù nel tempio. Si sa che la gente dà buoni consigli. Se non può più dare cattivo esempio». LEGGI TUTTO

  • in

    Buffon, l'annuncio: “A giugno lascio la Juve”

    TORINO – Buffon saluta la Juventus: “Il mio futuro è chiaro e delineato. Quest’anno si chiuderà in maniera definitiva questa bellissima e lunghissima esperienza con la Juve. O smetto di giocare o se trovo una situazione che mi dà stimoli per giocare o fare un’esperienza di vita diversa lo prendo in considerazione. Penso di aver dato tutto per la Juve. Ho ricevuto tutto e più di così non si può fare. Siamo arrivati alla fine di un ciclo ed è giusto che uno tolga il disturbo” ha dichiarato il portiere bianconeri in un’intervista a bein Sports. 
    Buffon, addio alla Juve: l’annuncio
    Buffon ha parlato anche della stagione, spiegando: “Ci è mancata continuità. Alla fine nelle partite che abbiamo giocato contro le prime 5-6 squadre della classifica spesso abbiamo vinto, ogni tanto pareggiato e alcune volte perso. Però ce la siamo sempre giocata alla pari. Invece contro le squadre meno blasonate abbiamo perso punti stupidi. Questo significa che sei una squadra che deve ancora crescere caratterialmente”.

    Sui Social: “È la fine del mio secondo tempo alla Juve”
    L’ex portiere del Psg si è espresso anche via social pubblicando una foto su Instagram con la seguente didascalia: “Ogni inizio ha anche una fine. E questa è la fine del mio secondo tempo alla Juve. Una decisione presa, maturata e comunicata già da mesi. Ma non una decisione facile. Perché non è facile tagliare questo cordone, qua dove c’è la mia storia, la mia gioia, le mie lacrime, la mia casa. Ma so che quel momento è arrivato. Non esiste un grazie grande abbastanza. Ho dato tutto. Ho ricevuto di più. Il tempo che verrà è tutto da scrivere. E da vivere. Sempre, fino alla fine”. LEGGI TUTTO

  • in

    Juventus, avanti con Pirlo. Non ci sono segnali di esonero

    TORINO – Nessun vertice in sede e nessun esonero mattutino per Andrea Pirlo che, all’indomani della disfatta con il Milan, ha diretto regolarmente l’allenamento della Juventus in vista della partita di mercoledì a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Dalla società filtra un solo un messaggio: «Si va avanti così». D’altra parte, un cambio di guida tecnica a tre giornate dalla fine sarebbe più un diversivo che una soluzione: anche trovando un allenatore (da Igor Tudor, uno degli assistenti di Pirlo, sulla cui nomina si era vociferato nella notte, in giù) in grado di far vincere alla Juventus le prossime tre partite, i bianconeri dovrebbero sperare anche in qualche sconfitta o pareggio di Milan e Napoli, dirette concorrenti e decisamente avvantaggiate. Inoltre, sembra che i vertici del club non vogliano tradire la fermezza con la quale hanno portato avanti il progetto Pirlo anche nei momenti più critici della stagione.

    Dopo la fine

    Ogni decisione verrà presa dal 23 maggio in poi, data dell’ultima partita di campionato, quattro giorni la finale di Coppa Italia (a Reggio Emilia contro l’Atalanta). L’esonero di Pirlo, dunque, pare solo rinviato, perché è diventato sempre più difficile trovare qualcuno che ipotizzi una sua conferma sulla panchina della Juventus, anche all’interno della Juventus stessa, dove c’è sempre stata grande compattezza nel fare quadrato intorno a lui. Ma dal 23 maggio in poi verranno prese decisioni anche sulla dirigenza, il cui contratto scade il 30 giugno. Nel momento del bilancio di fine stagione, le somme verranno tirate per tutti, non solo per il tecnico. Fabio Paratici è stato, negli ultimi mesi, nel mirino della critica e del gossip, fra due settimane verrà giudicato dagli unici che possono decidere il suo destino. E’ sereno, per quanto possa concederglielo la crisi della squadra, ma è il primo a sapere che la conferma non è garantita al 100%. Va detto che, intorno a lui, si continua a respirare fiducia, quindi sarebbe più sorprendente un addio rispetto a un rinnovo.

    Il piano di rinascita

    Ieri allo stadio c’era John Elkann, che è sempre in costante contatto con Andrea Agnelli. Saranno loro due a ridisegnare il progetto di ripartenza della Juventus dopo questa deludente stagione, prenendo decisioni anche sulla dirigenza, che possono andare da un cambiamento nelle posizioni chiave fino al rimpasto interno, con l’ulteriore promozione di Federico Cherubini. Una cosa è certa, se la squadra dovesse fallire l’accesso alla Champions League, finendo in Europa League (Ceferin permettendo, ma questa è un’altra storia), il piano di rinascita partirebbe con un deciso taglio dei costi. Ronaldo, probabilmente, scapperebbe, liberando di un peso da 80 milioni il bilancio, ma altri sacrifici potrebbero essere fatti per tornare su una linea di galleggiamento economico. LEGGI TUTTO

  • in

    Juve, John Elkann testimone della disfatta

    TORINO – Mettiamola così: a bordo campo apparivano compatti, i dirigenti. Più di quanto non lo sarebbero risultati i giocatori in campo. Come preannunciato, il presidente di Exor e azionista di riferimento della Juventus, John Elkann, s’è presentato all’Allianz Stadium e prima dell’inizio del match e si è intrattenuto amabilmente con i “pezzi grossi” dell’organigramma bianconero: il direttore generale Fabio Paratici, il vicepresidente Pavel Nedved, il presidente Andrea Agnelli, e l’altro direttore generale Federico Cherubini. I saluti e una chiacchierata cordiale con Paolo Maldini (a tema generazione di campioni), poi qualche battuta, qualche riflessione. Con il chiaro intento di mandare un nuovo messaggio teso all’unità di intenti, sulla scorta di quanto già fatto pochi giorni fa: il 29 aprile. Allorché, si intende, si era re-cato personalmente alla Continassa per pranzare con Agnelli e la dirigenza. Trattasi – nelle intenzioni – di doppio messaggio ai naviganti teso a dimostrare la “presenza sul territorio” in un mo-mento in cui si sprecano le voci che invece vorrebbero presentare uno scenario di frazionamenti e fratture, a maggior ragione dopo il caso SuperLega. No, a quanto pare e come in effetti era filtrato dal quartier generale, le scelte erano e restano condivise.Guarda la galleryJuve-Milan, John Elkann a colloquio con Agnelli

    John Elkann presente all’Allianz Stadium per Juve-MIlan

    «La presenza di John Elkann? A noi fa sempre piacere averlo con noi – aveva spiegato Paratici prima dell’inizio dell’incontro – , logicamente il peso specifico che ha lo conosciamo tutti: non solo all’interno della Juventus, ma per il mondo, l’ Italia in generale. Quindi siamo molto felici di averlo al nostro fianco».

    Tutti gli approfondimenti sull’edizione di Tuttosport LEGGI TUTTO