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    Juve- Milan, le pagelle dei bianconeri: Szczesny si riscatta solo col rigore

    Juve, le pagelle della squadra di Pirlo

    SZCZESNY 5.5 La sua uscita imperfetta propizia l’1-0 del Milan. Ma nella ripresa evita il tracollo parando il rigore a Kessie.

    CUADRADO 5 Il dinamismo è perso, la sua presenza impalpabile. Specie quando comincia il tracollo.

    DE LIGT 5.5 Subito pericoloso in avvio, con una conclusione fermata da Theo Hernandez, ha però responsabilità sul gol di Tomori.

    CHIELLINI 5.5 Con le buone o alla… Chiellini, comunque toglie ancora qualche castagna dal fuoco. Suo il mani che regala il rigore (fallito) al Milan.

    ALEX SANDRO 5 Preferito a Danilo, appare eccessivamente timido, in avanti, ma anche su­fficientemente attento, dietro. Di positivo solo un anticipo su Ibrahimovic di testa sul finire del primo tempo.

    MCKENNIE 4 Prosegue una pericolosa involuzione dopo lo spumeggiante avvio di stagione. Non ne azzecca una.

    BENTANCUR 4 Impegna Donnarumma nella parata più di­ cile. Però è un’azione casuale in un mare di giocate sbagliate o banali. Kulusevski (22’ st) ng.

    RABIOT 5 Si perde nel grigiore di una partita inutile.

    CHIESA 5 Torna dopo l’infortunio di Bergamo e tre giornate trascorse da spettatore. Recupero affrettato, spesso fuori dal gioco. Dybala (34’ st) ng.

    MORATA 4 Troppo paracarro per una squadra che già fa fatica di suo.

    C. RONALDO 4 Primo e unico squillo al quarto d’ora della ripresa. Partita imbarazzante per mancanza di qualità e di volontà. Sembra già altrove.

    ALL. PIRLO 4 Al di là del desolato non gioco, incredibile come non sia riuscito a trasmettere alla squadra un minimo di orgoglio e rabbia. Finisce così per subire un ko netto, che vanifi ca persino il 3-1 dell’andata in caso di arrivo in parità.

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    Juve, Cristiano Ronaldo non si diverte più

    TORINO – Se nel primo tempo gli attaccanti più pericolosi sono due signori che di mestiere i gol piuttosto provano a evitarli – De Ligt e Chiellini – no, non ci siamo. Se nel secondo tempo è Bentancur su assist di tacco di Morata a chiamare l’intervento di Donnarumma e per l’unico tentativo di Ronaldo occorre aspettare 68 minuti di nulla, la Juventus semplicemente non c’è. Traditi, i campioni d’Italia che furono, da un duo d’attacco che al netto dell’eccellente esibizione difensiva del Milan è passato davanti all’obliteratrice e anziché timbrare ha preferito dileguarsi. Se Morata al di là del tacco di cui sopra non ha fatto altro, se a Dybala sono bastati dieci minuti per combinare qualcosa in più dei sodali di reparto, il problemone è però altrove. Si chiama mister Champions, all’anagrafe Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro.Guarda la galleryJuve, la sconfitta con il Milan vista dai social: tutte le ironie

    Record negativo

    Sempre meno impattante, CR7, sempre più girovago, quasi a spasso nella città delle tenebre, lì dove di compagni attorno non ne vedi perché immersi nel buio di un immobilismo totale. Tutti fermi e lui gira e rigira per il campo. Ma state sicuri: non se la spassa per niente. Un dato su tutti: nel primo tempo il signor Ronaldo non ha toccato neppure un pallone nell’area avversaria. Nel secondo è andata leggermente meglio, ma di un pelo, e Cristiano una conclusione delle sue l’ha provata pure, ma senza schivare il nulla cosmico. Mai una vittoria – quella di Udine, segnata dal doppio gancio del portoghese negli ultimi minuti – si rivelò più illusoria. Un Ronaldo moscio, poco o nulla aggressivo, insoddisfatto perfino quando Kessie gli rubava il tempo nella metà campo juventina e gli impediva un passaggetto in orizzontale.

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    Juve, per la Champions si fa dura: il calendario completo

    TORINO – Fosse finito ieri sera il campionato, la Juventus avrebbe perso la corsa Champions qualificandosi soltanto per l’Europa League. Ma visto che ci sono ancora nove punti in palio, alla squadra di Andrea Pirlo resta qualche chance per accedere alla massima competizione europea. Da ieri sera, però, i bianconeri oltre a vincere devono sperare in qualche passo delle rivali. Se le speranze sembrano poche è anche – ma non solo – per il calendario tutt’altro che semplice: mercoledì la trasferta a Reggio Emilia contro il Sassuolo, che cerca punti per entrare in Europa, sabato la sfida dell’Allianz Stadium contro l’Inter Campione d’Italia di Antonio Conte e, all’ultima giornata, la sfida in casa del Bologna, l’unica che non ha problemi di classifica. La sconfitta contro il Milan relega i bianconeri al quinto posto con 69 punti, a una lunghezza dal Napoli, a quota 70, e a tre da Atalanta e Milan, a 72. LEGGI TUTTO

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    Tracollo Juve: ora è fuori dalla zona Champions

    TORINO – Una serata da incubo per la Juventus: lo 0-3 incassato all’Allianz Stadium dal Milan fa malissimo nell’immediato e rischia di farlo ancor più in chiave futura per il piazzamento tra le prime quattro per la prossima Champions League. Con la sconfitta nel posticipo i bianconeri scivolano al quinto posto, superati dal Napoli e a meno 3 dalla coppia Atalanta-Milan seconda dietro l’Inter. In più hanno perso anche il vantaggio nello scontro diretto con i rossoneri, che all’andata erano caduti 3-1 a San Siro: ora la differenza reti pende a favore dei ragazzi di Pioli e sarà decisiva in caso di arrivo alla pari. Un risultato che riflette appieno una prova ancora una volta insufficiente. Stavolta non ci sono i 10′ finali a salvare la partita, come accaduto a Udine. Il Milan si è rivelato di consistenza ben differente, ben disposto in campo e capace di affondare i colpi in una squadra slegata, senza idee e improponibile in diversi singoli, a cominciare da Cristiano Ronaldo. E senza un aiuto da parte di Pirlo dalla panchina.

    Inizio incoraggiante

    L’inizio della Juventus è incoraggiante, anche se le occasioni migliori arrivano su palla piazzata. Ci prova prima De Ligt, con una conclusione al 4′ impattata da Theo Hernadez, quindi tocca a Chiellini incornare fuori alla mezz’ora dopo una uscita mancata da parte di Donnarumma. Alle occasioni però non fa da supporto uno sviluppo fluido del gioco, per le difficoltà in costruzione di Bentancur e Rabiot e per una certa difficoltà sulle fasce. Lo si nota soprattutto a destra, dove Theo Hernandez non è impegnato a occuparsi di Chiesa come all’andata e si muove in grande libertà, con incursioni non controllate sull’asse McKennie-Cuadrado. Inoltre l’ordine del tattico del Milan prende il sopravvento con il trascorrere dei minuti. Così, nel primo minuto di recupero, ecco il vantaggio firmato da Brahim Diaz, bravo a impossessarsi a limite area di un pallone respinto con il pugno da Szczesny: vinto un contrasto con Cuadrado, il suo destro a giro a va a infilarsi all’incrocio dei pali più lontano.

    Occasione sprecata 

    Anche il secondo tempo vede la Juventus partire convinta per poi impelagarsi nella ragnatela rossonera. E il Milan butta a mare l’opportunità più ghiotta per il raddoppio: sulla conclusione di Brahim Diaz c’è il braccio largo di Chiellini. Valeri in un primo tempo fa continuare, poi cambia idea dopo aver rivisto le immagini su suggerimento del Var Calvarese. Sul dischetto va Kessie, ma la sua conclusione è debole e Szczesny (26′) manda in angolo, intuendo la traiettoria alla sua sinistra.

    Confusione e ko

    Nel Milan si arrende Ibrahimovic, che esce per un problema fisico. Al suo posto entra Rebic, che ci trasforma nell’uomo della provvidenza rossonera. Dopo un’uscita a terra di Szczesny su Cahlanoglu lanciato a rete, il serbo punisce la poca aggressività dei tifosi bianconeri, con una conclusione al 33′ dai venti metri che conclude la sua corsa sotto la traversa, dopo leggera deviazione di De Ligt. I cambi (dentro Kulusevski e Dybala) non danno la scossa alla Juventus, troppo sottotono in tanti elementi. Così al 37′ arriva la rete del 3-0, che ribalta anche gli equilibri negli scontri diretti: sulla punizione di Calhanoglu svetta Tomori, che prende il tempo a Chiellini. Il finale è il tentativo bianconero di cercare almeno la rete che cambierebbe la differenza gol negli scontri diretti, speranze che si spengono su un sinistro di Dybala che finisce fuori di poco. LEGGI TUTTO

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    Cristiano Ronaldo si prepara per Juve-Milan: “Destro o sinistro?”

    TORINO – Il ritorno al gol, arrivato con la decisiva doppietta che ha permesso alla Juventus di rimontare l’Udinese nel finale e restare aggrappata al treno Champions, ha rinvigorito – qualora ce ne fosse bisogno – le ambizioni di Cristiano Ronaldo. Il fuoriclasse portoghese, a poco più di 48 ore dalla delicatissima sfida con il Milan, in programma all’Allianz Stadium domenica 9 maggio alle 20.45, ha caricato se stesso e tutto l’ambiente bianconero con due foto pubblicate su Instagram. 
    Cristiano Ronaldo carica la Juve su Instagram
    “Piede destro o sinistro?”, la didascalia scritta da Cristiano Ronaldo accanto alle due foto, che lo immortalano proprio mentre calcia in porta prima con un piede poi con l’altro. A corredo, gli hashtag “Work done” (cioè, lavoro fatto) e “Forza Juve”. Come di consueto, il post ha immediatamente ricevuto migliaia di consensi. Tra i tanti like spiccano quelli di Bonucci, De Ligt, Arthur, Demiral, Pinsoglio e Fagioli, tra i commenti quelli del cinque volte campione del mondo di football freestyle Andrew Henderson e dell’ex compagno ai tempi dello Sporting Lisbona (ed uno dei suoi più cari amici) Miguel Paixao. LEGGI TUTTO

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    Zidane può tornare alla Juve: la tentazione e il nodo ingaggio

    TORINO – Raccontano che Madrid si sia risvegliata dall’incubo con le occhiaie e i capelli scarmigliati. Perché al netto del risultato in bilico, nelle due semifinali il Chelsea l’ha ben incartata al povero Real: povero di spunti, voglia e concentrazione, s’intende, non nel conto in banca. E Zinedine Zidane, mister tre Champions consecutive, sul tema non è certo l’ultimo della fila, forte di un ingaggio da 12 milioni più 3 di bonus che sulla carta lo blinderebbbe ai cancelli di Valdebebas fino al 30 giugno 2022. Uno stipendio che mal si concilia, anzi che non si concilia in assoluto con la linea aziendale che alla Continassa fa rima con il contenimento dei salari, tanto più se ad oggi la Juventus ha ancora l’ultimo anno di contratto di Maurizio Sarri sul groppone: rob(ett) a da 6,5 milioni netti. Però Zizou è Zizou, i tifosi bianconeri sognano da tempo il suo ritorno e al netto di una penale che in un amen consentirebbe al tecnico franco-algerino di sciogliere il contratto con gli spagnoli, quel vecchio pallino – mai tramontato – di Andrea Agnelli può ravvivarsi.

    Zidane è obiettivo più volte sfumato, lo racconta la storia degli ultimi anni: al di là degli accostamenti che nel mercato non stonano, soprattutto nel 2019 la pista sfumò. Massimiliano Allegri era agli sgoccioli della sua avventura in bianconero e in sede l’avevano capito da un pezzo, ma il corteggiamento non andò a buon fine e in piena stagione 2018-19 l’ottimo Zizou fu richiamato a marzo al capezzale del Real. Solo che da allora la bacheca realista s’è arricchita solamente di una Liga e una Supercoppa di Spagna: chiedete a Florentino Perez se è soddisfatto del Zidane bis dopo averlo riassunto a suo tempo avanzando una proposta irrifiutabile.

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