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    Covid, la Juve comunica una positività: non è un calciatore

    La Juve ha riscontrato una positività al Coronavirus. Non si tratta di un calciatore, come specificato dal club nella nota ufficiale, ma di un componente del gruppo squadra che è già stato messo in isolamento. La notizia arriva alla vigilia della sfida di campionato della squadra di Pirlo, impegnata a rialzarsi con lo Spezia dopo il pareggio del Bentegodi.

    Il comunicato della Juve
    “Juventus Football Club comunica che, nel corso dei controlli previsti dal protocollo in vigore, è emersa la positività al Covid 19 di un componente del gruppo squadra (non calciatore) che è stato posto in isolamento. La Società è in contatto con le Autorità Sanitarie per la definizione di un’efficace attuazione dei protocolli previsti per consentire le attività di allenamento e di gara del Gruppo Squadra”.
    Fiducia a Pirlo: tutta la verità LEGGI TUTTO

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    Capello: Juve, col Porto hai giocato a rugby. Manca Dybala

    MILANO – “La Juve di Pirlo più forte di quelle di Sarri e Allegri? Secondo me è più debole perchè ha meno qualità a centrocampo. Ha qualcosa di meno in quel reparto, mi riferisco ai due centrali (Bentancur e Rabiot, ndr)”. Fabio Capello, ex allenatore bianconero, commenta ai microfoni di Sky Calcio Club il particolare momento vissuto dal club torinese, da nove anni campione d’Italia ed attualmente distante 10 punti dalla vetta: “Dei giocatori attuali, chi ha fatto la differenza è Chiesa, che nel primo mese e mezzo-due mesi, ha avuto un po’ di difficoltà ad ambientarsi, a capire dove giocava, ma poi si è messo in evidenza perchè la qualità è davvero eccelsa. Davanti la differenza la fanno Chiesa e Ronaldo, gli altri fin adesso non si sono visti. Manca l’unico che gioca la palla in verticale che è Dybala, che è quello che inventa, l’uomo che dribbla e mette la palla. Che è quello che sta facendo Chiesa”.

    Capello: “Cuadrado fa la differenza”
    “Cuadrado quando c’è è un altro che fa la differenza, però manca la velocità di palla a questa squadra. Soprattutto nella gara contro il Porto hanno giocato a rugby, passavano la palla laterale. Manca Arthur? Ma è un altro che la butta vicino, fa un passaggio un po’ più lungo, non tutti riescono a buttarla lontano la palla da rugby. Ronaldo, anche se ha giocato una bruttissima partita, forse la peggiore da quando è alla Juventus, ha provato ad andare in verticale, ma non c’era nessuno che vedesse la giocata e desse la palla”.
    Il paragone tra Morata e Kulusevski
    Capello ha anche aggiunto che non si possano fare paragoni tra Morata e Kulusevski: “Morata gioca nella sua posizione, centravanti, con tutto quello che fa. L’altro non può giocare in quella posizione. Kulusevski è un ottimo giocatore se gioca sulla destra, se riceve la palla e può andare in quella zona, accentrarsi e puntare la porta. Credo che Pirlo abbia cercato dall’inizio di portare qualcosa di diverso, ha fatto tanti esperimenti”. L’ex allenatore bianconero ha continuato: “Adesso ritengo abbia trovato la via giusta per far giocare la squadra, però gli mancano certi giocatori che sono infortunati e quindi non può mettere in evidenza quello che ha in testa. In alcune gare, anche se non le giocava per tutta la partita, ma solo 20-30 minuti, la Juve non mi era dispiaciuta. Poi rigiocava in una maniera involuta, non si vedeva un tipo di gioco ben preciso e soprattutto faceva girare la palla lentamente. Come abbiamo potuto vedere anche in Champions, quando le italiane passano la palla, questa va a rimbalzelli, mentre quando giocano gli altri la palla corre. In Italia non la gioca quasi mai di prima: la prendono, la guardano e poi la passano”. LEGGI TUTTO

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    Juve, Morata ci riprova e punta lo Spezia

    TORINO – Come al solito, in questa atipica stagione dai ritmi seratissimi. Tempo per rifiatare e riflettere su quanto accaduto proprio non ce n’è: martedì bianconeri di nuovo in campo, giocoforza. All’Allianz Stadium contro lo Spezia. Di buono, per il tecnico Andrea Pirlo, c’è che la clamorosa emergenza che ha condizionato la partita dei suoi ieri contro il Verona almeno in parte potrebbe ridursi. Di certo, per cominciare, c’è il rientro di Danilo dopo la squalifica: il laterale brasiliano s’è rivelato uno dei tasselli più imprescindibili per le dinamiche di gioco della nuova Juventus oscillante tra difesa a tre e difesa a quattro. A maggior ragione in un momento in cui Juan Cuadrado, Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini son ai box, il rientro dell’ex City è fondamentale anche nella turnazione utile a provare a preservare un po’ di energie dei pochi disponibli. Anche perché dopo il Verona c’è  l’accoppiata Lazio in campionato e Porto in Champions League: cioè due partite che è impossibile sbagliare se on si vuole compromettere ulteriormente l’annata.

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    Juve, Ronaldo gol e rimpianto a Verona: risponde Barak LEGGI TUTTO

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    Chiesa: “Juve arrabbiata, ma crediamo nello scudetto”

    VERONA – Federico Chiesa mastica amaro per il pareggio della Juventus a Verona, ma crede ancora alla possibilità di vincere il campionato:  “Abbiamo giocatori importanti che non sono al meglio e devono recuperare – dice a Dazn – però siamo la Juve e questo non deve creare alibi. Noi ci crediamo ancora, dobbiamo pensare alla partita di martedì e vincere. E’ stata una partita difficile, dura, con il Verona che ci ha provato fino all’ultimo e ha portato a casa un pareggio. Dobbiamo essere arrabbiati, non dovevamo permetterlo. Questo ci deve seguire per il futuro. Cosa manca? Non si tratta di maturità, sono proprio i piccoli dettagli. Io, come tutta la squadra, credo ancora nello scudetto, daremo battaglia fino alla fine”.

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    Juve, fair play di Rabiot: corregge l'arbitro e dà un angolo al Verona

    VERONA – Gesto di grande sportività di Adrien Rabiot durante l’incontro tra Verona e Juventus: il centrocampista francese dei bianconeri, al 53′, ha corretto l’arbitro Fabio Maresca di Napoli che non aveva assegnato un calcio d’angolo agli scaligeri. Rabiot, su un tiro di Faraoni, ha toccato il pallone per ultimo prima che questo superasse la linea di fondo  juventina: Maresca ha assegnato però la rimessa per Szczesny poi, sollecitato da Faraoni, ha chiesto a Rabiot chi l’avesse toccata e il francese ha ammesso che, in realtà, andava assegnato il corner al Verona. Faraoni ha ringraziato l’avversario con una pacca sulla spalla mentre il direttore di gara gli ha stretto la mano. Subito dopo, rivolto al calciatore del Verona, Maresca ha spiegato: “Non avevo visto”. LEGGI TUTTO

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    Verona-Juve, Ronaldo a Maresca: Facci giocare!

    Alla fine del primo tempo della gara tra Verona e Juventus, terminato sul punteggio di 0-0, è avvenuto un siparietto tra Cristiano Ronaldo e l’arbitro Maresca. Secondo quanto riportato da Diletta Leotta e Federico Balzaretti, il campione portoghese avrebbe avuto un mini colloquio con il direttore di gara circa la gestione della partita.

    Ronaldo-Maresca: ecco cosa si sono detti
    Ronaldo, poco prima di rientrare negli spogliatoi, si è rivolto così all’arbitro Maresca: “Lascia giocare un po’ di più, non fischiare sempre”- queste le parole del fuoriclasse della Juventus per i troppi fischi del direttore di gara durante la prima frazione di gioco. Dello stesso avviso anche Magnani del Verona, che d’accordo con CR7, avrebbe chiesto maggiore scorrevolezza del gioco. LEGGI TUTTO

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    Juve, il Verona comunica un positivo al Covid

    A poche ore da Verona-Juventus, la società veneta pubblica sul sito ufficiale la notizia di un positivo in gruppo squadra: “In seguito ai test diagnostici effettuati, si comunica che un componente del cosiddetto ‘gruppo squadra’ è risultato positivo al Covid-19. L’intero gruppo squadra seguirà le procedure previste dal protocollo sanitario.”  LEGGI TUTTO

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    "Milik alla Juve? No, ma Depay…"

    Stadi chiusi, ma televisioni sintonizzate. Domani in Francia va in scena il derby degli Olympique tra Marsiglia e Lione. La Juventus sicuramente si collegherà sul Vélodrome tramite Dazn (diretta ore 21), ma seguirà la sfida da un’altra angolazione: quella degli attaccanti. OM-OL è anche Arkadiusz Milik contro Memphis Depay. Giocatori diversi e in situazioni differenti, il polacco e l’olandese, però entrambi nel mirino dei campioni d’Italia per l’estate. L’ex napoletano – un gol in 91 minuti con i francesi prima di fermarsi per un problema muscolare – è una pista sempre aperta. Mentre il trascinatore della squadra di Rudi Garcia (15 gol e 7 assist) ha il contratto in scadenza e si candida come golosa opportunità. «Più che Milik, vedo Depay in bianconero», racconta Yvan Le Mée, manager di Ferland Mendy del Real Madrid e agente tra i più intraprendenti di Francia.

    Buongiorno Le Mée. Perché pensa più a Depay che a Milik per la Juventus?«Perché il Marsiglia, salvo necessità economiche, non credo che si priverà di Milik dopo appena sei mesi. Il club ha fatto uno sforzo importante per portare a termine la complessa operazione con il Napoli. Poi, ovvio, nel calcio mai dire mai… Depay, invece, è a scadenza. Non è un mistero che l’olandese voglia raggiungere Koeman al Barcellona. Però i catalani hanno molti attaccanti e poca possibilità di spesa: non è detto che riescano accontentare il proprio allenatore. I parametri zero sono una delle specialità di Paratici e Depay mi sembra perfetto per i bianconeri e per giocare con Cristiano Ronaldo. Però…».
    Però…«Juventus e Lione hanno ottimi rapporti e in questo caso potrebbe essere un problema. Non credo che i bianconeri ingaggeranno un giocatore a parametro zero dai francesi. Piuttosto mi immagino un compromesso».
    Cioè?«De Sciglio è in prestito al Lione e sta facendo bene. Un’idea potrebbe essere indennizzare i francesi per Depay attraverso la cessione gratuita del terzino, che ha soltanto un anno di contratto con i bianconeri. Senz’altro l’olandese sarà uno dei parametri di lusso assieme al Kun Agüero, in uscita dal Manchester City. L’argentino, però, va per i 33 anni, mentre Depay ne ha compiuti da poco 27».
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