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    Ronaldo festeggia 36 anni e 20 da professionista: “Darò sempre il 100%”

    In attesa della sfida di domani sera contro la Roma, Cristiano Ronaldo ha festeggiato il suo 36° compleanno in famiglia. Il fuoriclasse della Juventus ha postato sui social una foto della torta con la bandiera del Portogallo e le candeline, rigorosamente bianconere. Nello scatto, oltre a CR7, ci sono anche Georgina e i 4 figli: Cristiano Jr, Eva, Mateo e la piccola Alana Martina. L’attaccante bianconero ha scritto anche una lungo post che ripercorre la storia della sua carriera, dagli esordi fino alla Juventus, 20 anni da calciatore professionista. Ronaldo ha ringraziato anche tutti i suoi tifosi per gli auguri di compleanno e per il sostegno che gli forniscono ogni giorno.

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    Ronaldo “CR36”, gli auguri social di familiari e compagni della Juve

    Ronaldo: “Il tempo vola, mi dispiace che non posso promettervi altri 20 anni di questo”
    Sotto la foto con la torta, CR7 ha scritto una lunga lettera: “36 anni, incredibile! Sembra che tutto sia iniziato ieri, ma questo viaggio è già pieno di avventure e storie da ricordare. Il mio primo pallone, la mia prima squadra, il mio primo gol… Il tempo vola!
    Da Madeira a Lisbona, da Lisbona a Manchester, da Manchester a Madrid, da Madrid a Turim, ma soprattutto dal profondo del mio cuore al mondo… Ho dato tutto quello che potevo, non mi sono mai trattenuto e ho sempre cercato di dare la migliore versione possibile di me. In cambio, mi avete dato il vostro amore e la vostra ammirazione, la vostra presenza e il vostro sostegno incondizionato. E per questo, non potrò mai ringraziarvi abbastanza. Non avrei potuto fare a meno di voi.
    Mentre festeggio il mio 36° compleanno e il mio 20° anno come calciatore professionista, mi dispiace che non posso promettervi altri 20 anni di questo. Ma quello che posso promettervi, è che finché continuerò, non riceverete mai meno del 100% da me!
    Grazie ancora una volta per tutto il vostro sostegno e per i vostri gentili messaggi e iniziative durante questa giornata. Significa molto per me e tutti voi avete un posto speciale nel mio cuore” LEGGI TUTTO

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    Juve, bruciati 7 milioni in 3 giorni: quanto perde il club senza pubblico

    Domani sera è in programma Juventus-Roma, martedì Juventus-Inter, semifinale di Coppa Italia: facciamo finta per un attimo che non esista il Covid e che, quindi, l’Allianz Stadium nel giro di tre giorni ospiti, più o meno 84mila spettatori in due soldout. Mercoledì mattina, le casse bianconere sarebbero più ricche di circa 7 milioni per i soli incassi (3,5 milioni a partita, considerando i prezzi della stagione 2018- 19, quindi approssimando per difetto). Ritornare, un attimo dopo, alla triste realtà del virus è come bruciare sette milioni di euro in tre giorni. Il pensiero è abbastanza impressionante e la coincidenza del calendario che offre in meno di una settimana due big match offre uno spunto di riflessione concreto sugli effetti del Covid sul calcio.

    Oltre a privarlo di una parte essenziale dello spettacolo, il pubblico sugli spalti., il virus prosciuga una fonte essenziale del flusso di cassa dei club. Sette milioni in tre giorni: una cifra importante anche per chi ne fattura 600, anche perché alimenta in modo costante il flusso di cassa. E oltretutto si tratta di una cifra che andrebbe arrotondata con l’indotto generato da ogni grande partita della Juventus allo Stadium. Cibo e bevande, ma anche il negozio, solitamente preso d’assalto dai tifosi, e il museo con il tour annesso. 
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    Juve, tutto in una settimana: è la campagna d'Italia

    TORINO – Una settimana da Dio”, come il film con Jim Carrey, o “Una settimana infernale”, come il triplice episodio della quarta stagione di This is us, celebre serie tv statunitense di cui sta per uscire il remake italiano “Noi”. Di certo, quella che inizierà domani contro la Roma, per la Juventus sarà una settimana cruciale, nel bene o nel male. Una settimana in cui la squadra di Andrea Pirlo affronterà una sorta di Campagna d’Italia, nella quale si giocherà molto dei due obiettivi nazionali rimasti dopo la conquista della Supercoppa. Lo Scudetto e la Coppa Italia.

    Nel meno ambìto (ma ambìto eccome) dei trofei, il verdetto della semifinale di ritorno di martedì contro l’Inter sarà assoluto: o la Juventus respingerà il tentativo di rimonta nerazzurro e andrà in finale a giocarsi la Coppa, o lo subirà e dirà addio alla possibilità di riconquistare il trofeo che le manca da due stagioni, seguite a quattro trionfi consecutivi. Non sarà definitivo, invece, il responso delle sfide di domani alle 18 contro la Roma all’Allianz Stadium e di sabato prossimo alla stessa ora contro il Napoli al Diego Maradona, ma peserà tanto sull’inseguimento bianconero a Milan, Inter e alla stessa Roma e al decimo Scudetto consecutivo.
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    Juve, lettera di auguri a Cristiano Ronaldo: “La tua festa contro l'Inter”

    “Buon compleanno, Cristiano!”. La Juventus ha scelto una lunga lettera piena di sentimento, pubblicata sul suo sito ufficiale, per fare gli auguri al campione portoghese nel giorno del suo 36esimo compleanno. Una festa magari più sottotono, anche in vista dell’impegno di domani contro la Roma, ma che di certo non passa in sordina. “E oggi, oltre ad applaudirlo come facciamo sempre, gli inviamo i nostri più grandi auguri bianconeri”, si legge nella lettera.

    “Il regalo più bello? La doppietta all’Inter”
    Secondo la Juve, il regalo più bello è arrivato con qualche giorno di anticipo. “Perché Cristiano, che oggi compie 36 anni, probabilmente non poteva festeggiarsi meglio che con la doppietta di San Siro, martedì, che ha permesso alla Juve di battere l’Inter”. “Passano gli anni, ma ciò che resta immutato è la sua grande voglia di continuare a lavorare, a migliorarsi, a vincere, un modo di intendere il calcio che l’ha accompagnato per tutta la sua straordinaria e incredibilmente vincente carriera – continua la lettera – I numeri e i riconoscimenti di CR7 parlano per lui, ma dietro a una macchina da gol perfetta ci sono duro lavoro, una straordinaria abnegazione e un carisma che, a partire da ogni singolo allenamento, mette al servizio dei compagni per continuare a crescere, tutti insieme. Il successo si costruisce soltanto così, con l’obiettivo di non fermarsi mai e di alzare sempre l’asticella”.

    Juve, l’elogio a Cristiano Ronaldo
    La Juve non perde occasione per elogiare il suo campione. “Quando bisogna alzarla, questa asticella, Cristiano c’è sempre: i 4 trofei conquistati in poco più di due stagioni ne sono ulteriore dimostrazione, e l’ultimo di questi, arrivato proprio poche settimane fa porta – ovviamente – anche la sua firma sul tabellino finale. Soltanto in questa prima parte di stagione ha messo a segno 15 reti in 16 gare disputate in Serie A, conducendo così la classifica cannonieri, e allargando lo sguardo a tutte le competizioni il totale dei gol arriva a 22, in 23 match. Numeri mostruosi. Numeri da CR7”.

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    Verso Juve-Roma: Ronaldo show in allenamento, Dybala in campo LEGGI TUTTO

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    Ronaldo insegue Pelé e Totti: i nuovi record

    Deve esserci qualcosa di estremamente familiare, per Cristiano Ronaldo, nel rito della celebrazione del compleanno. Si tratta, in fondo, di alzarsi la mattina dal letto ed aggiornare il contagiri. Quello dell’età, per una volta. Quando il fuoriclasse portoghese è abituato a farlo, con cadenza quasi quotidiana, per record e primati assortiti. Da diverso tempo, d’altronde, è così: ogni rete realizzata da CR7 impone agli addetti alle statistiche di aggiornare qualche speciale graduatoria. La maggior parte delle quali, ormai, vede saldo il nome dell’attaccante della Juventus al primo posto. E sono certamente tutte le altre a solleticare la maniacale attenzione e l’innata competitività del cinque volte Pallone d’Oro. Nel giorno del suo 36° compleanno più che mai, proiettato verso nuovi trionfi con i bianconeri – dopo aver messo in bacheca il primo alloro stagionale con la Supercoppa Italiana – senza disdegnare nel frattempo traguardi personali preziosi per alimentare una volta di più quell’ego che gli ha permesso di entrare nell’olimpo dei più grandi di sempre.  LEGGI TUTTO

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    Come Cristiano Ronaldo nessuno mai

    La corsa velocissima, feroce, astuta con la quale ha portato via il pallone ai due smarriti interisti dovrebbe essere trasmessa e illustrata nelle scuole calcio. L’età non conta, serve la testa, serve la passione, serve l’istinto, serve, soprattutto, essere Cristiano Ronaldo. Di anni trentasei portati come nessun altro nel football, dico un attaccante, dico uno che continua a segnare gol ed ha sempre un record da battere e poi battuto, uno che costa molti milioni ma ricambia non con le promesse ma con i fatti che nel calcio contano più delle parole e dei progetti e degli impegni.

    Cristiano Ronaldo non è un fenomeno, gli basta essere un fuoriclasse, dunque fuori dalla classifica dei terrestri calciatori. Gioca a pallone con lo spirito e la fame di un bambino ma consolida il piacere con uno studio maniacale della propria salute. Riporto un racconto di Carlo Ancelotti al tempo del Real Madrid: «Ottobre del duemila e quattordici, a Liverpool vinciamo tre a zero, Cristiano segna il primo gol, poi doppietta di Benzema. Torniamo in Spagna a notte fonda, il bus della squadra ci porta al centro sportivo dove i calciatori riprendono le loro automobili per raggiungere le rispettive abitazioni. Si dileguano tutti, Cristiano no, va in palestra e fa mezzora di crioterapia per smaltire la fatica della partita e del viaggio in aereo. Mai vista una cosa del genere in tutta la mia carriera da calciatore e da allenatore»,
    Non è un semplice ricordo, è la chiave di lettura per comprendere il fuoriclasse, la differenza con il resto della comitiva. Trentasei anni sono il segnale di maturità e di maturazione, sono la corsa da volpe e tigre di San Siro, sono il broncio per la sostituzione e, trenta secondi dopo, l’incitamento sfrenato ai compagni in gioco, sono la sua fedeltà responsabile. Cristiano Ronaldo non bacia la maglia, la onora comunque, da Lisbona a Manchester, da Madrid a Torino ha cambiato soltanto il taglio dei capelli, quelli sì soffrono lo shampoo e il tempo. Il resto è rimasto intatto, come una preziosa opera d’arte che ha bisogno di essere protetta dal logorio del calcio moderno. Oggi candeline e torta in famiglia, domani la Roma, in campo, altra festa, una delle mille. LEGGI TUTTO