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    Ronaldo fa il ds della Juve: Mbappé e Camavinga rapiti dal campione

    C’è chi lo definisce un taumaturgo e in effetti, quanto all’arte di compiere prodigi, Cristiano Ronaldo non è secondo a nessuno. Il fuoriclasse prende l’ascensore per colpire il pallone di testa nel corso di Francia-Portogallo dell’altra sera, Adrien Rabiot e i connazionali lo guardano mentre lui resta in eterea sospensione. I 256 centimetri d’altezza raggiunti in un Sampdoria-Juve prenatalizio forse non tremano, i 228 del recente Roma-Juve chissà, ma il 35enne di Funchal può e questo basta. Qui però si tratta di un altro lato del fenomeno CR7, oltre gol e trofei, forte di un effetto ipnotico straordinariamente efficace su chi lo subisce.

    Il precedente De Ligt
    Ricordate quando – era il 10 giugno 2019 – Matthijs De Ligt rivelò al mondo che «è stato Ronaldo a chiedermi di andare alla Juventus?». Il giorno dopo la finale di Nations League tra l’Olanda e il Portogallo poi campione era quasi tutto chiaro. «Quella domanda mi ha scioccato, inizialmente non l’ho capita». Ecco, all’ex Golden Boy tremavano le gambe, ai francesi che hanno incrociato Cristiano forse no, ma il potere ammaliante del campione non si discute. È come fosse una sorta di “effetto ds”, già, il ds Ronaldo al servizio della sua Juve. De Ligt a Torino atterrò per davvero, Kylian Mbappé ed Eduardo Camavinga chissà.
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    Dybala ora deve dribblare i guai: febbre in ritiro però è negativo. Ritorna domani

    TORINO – Le poche linee di febbre, che in altri momenti sarebbero state considerate soltanto tali, hanno fatto immediatamente scattare l’allarme nel ritiro della nazionale argentina: Paulo Dybala da quattro giorni è alle prese con un problema gastrointestinale che lo ha costretto a saltare la prima sfida contro l’Ecuador e pure la seconda, in programma stasera, contro la Bolivia a La Paz. La gastroenterite può portare febbre, ma a scanso di equivoci, l’attaccante dell’Argentina e della Juventus è stato sottoposto a doppio tampone che ha dato esito negativo. Sarebbe stato un caso eccezionale se fosse stato trovato positivo perché il bianconero aveva già contratto il Coronavirus a marzo ed era guarito addirittura dopo 42 giorni. «La protezione post infezione pare scarsa – precisa il professor Giovanni Di Perri, primario di Malattie Infettive all’ospedale Amedeo di Savoia di Torino -, ma Dybala individualmente non rischia nulla. Il malessere attuale può essere facilmente dovuto ad altra infezione».

    Nonostante l’indisposizione, i piani della Joya non cambiano: non rientrerà in anticipo a Torino, ma oggi volerà a La Paz dove si unirà ai compagni di nazionale e dopo la partita di qualificazione mondiale farà ritorno in Europa con lo stesso aereo dell’andata, ovvero il charter privato di Leo Messi, un Gulfstream V da oltre 13 milioni che l’asso del Barcellona ha messo a disposizione dei connazionali e degli amici (all’andata c’era anche l’uruguaiano ed ex compagno di squadra Luis Suarez) per poter viaggiare in sicurezza.
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    Kulusevski pronto a sfidare Ronaldo: “Ma nessuno può fermarlo”

    TORINO – “Come si ferma Ronaldo? Non c’è nessuno che può farlo. Se è in giornata, decide da solo le partite. All’andata non siamo riusciti a frenarlo, mercoledì ci riproveremo”. Dejan Kulusevski ritrova CR7 da avversario: i due giocatori della Juve si affronteranno mercoledì con le rispettive nazionali in Nations League e già nella prima gara, disputata il mese scorso in Svezia, Ronaldo fu decisivo con una doppietta. “Abbiamo parlato della prossima partita, ci abbiamo un po’ scherzato su ma mi ha detto che nella gara d’andata era rimasto impressionato da noi e che avevamo giocato bene – racconta Kulusevski ad ‘Aftonbladet’ – sarà divertente affrontarlo quando lo conoscerò un po’ di più”.
    Kulusevski e Ronaldo reduci dall’isolamento
    L’ex attaccante del Parma ha raggiunto la nazionale svedese in ritardo dopo l’isolamento fiduciario attuato dalla Juve, saltando la gara con la Russia, mentre Ronaldo ha interrotto la quarantena raggiungendo il Portogallo con un aereo privato: “Ho seguito quello che mi ha detto lo staff medico della Juve e non ho avuto alcun problema – spiega Kulusevski – sono stato nelle condizioni di potermi allenare due volte al giorno, penso che fosse la cosa migliore”.(In collaborazione con Italpress)
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    Vigorelli: “Frabotta stile Grosso. Juve su Zaniolo? Vi dico come”

    Il quartier generale è a Milano, ma da un anno Claudio Vigorelli ha un ufficio anche a New York: «La Mls americana mi ha sempre intrigato – racconta il 57enne procuratore – e poi ho voglia di allargare gli orizzonti e provare nuove esperienze». Il campo principale resta l’Europa: nei salotti della Premier è di casa e in Italia, dopo gli anni d’oro con i vari Abbiati, Brocchi, Storari, Stankovic, Eto’o…, ha avviato un nuovo ciclo. Se il romanista Nicolò Zaniolo è la stella più luminosa della sua scuderia, lo juventino Gianluca Frabotta è la novità del momento.
    Quando ha capito che Frabotta sarebbe stato confermato nella Juventus di Pirlo?«A luglio, quando Pirlo sembrava dovesse allenare la seconda squadra, la Juventus ha rifiutato tutte le offerte di prestito dalla B. Frabotta è un freddo, il suo debutto mi ha ricordato quello di Santon nell’Inter di Mourinho. L’importante è che continui a lavorare con questa serietà. Gli impegni dei bianconeri sono tanti e sono convinto che si possa togliere delle soddisfazioni con questo atteggiamento».

    A lei chi ricorda Frabotta?«Diciamo che, come stile di laterale sinistro, rivedo un po’ Fabio Grosso: buon piede, bella gamba, bravo a spingere. Con i paragoni, però, andiamoci piano: Grosso è campione del mondo, mentre Gianluca è soltanto alla terza presenza in Serie A».
    Prima del doppio infortunio al ginocchio, si è parlato spesso anche di Zaniolo per i bianconeri: quanto è stato vicino?«Per Nicolò si erano interessati tutti i top club, non solo la Juventus. Poi l’infortunio, il Covid e l’avvento della nuova proprietà giallorossa hanno cambiato gli scenari (…)».
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    Morata tutto per la Juve

    TORINO – Se Luis Enrique non ti convoca, forse ti ha fatto pure un favore. Siamo all’esagerazione, evidentemente, perché Alvaro Morata non può non desiderare di tornare a indossare quanto prima la casacca della Roja spagnola, ma la possibilità di restare in città in questi giorni senza calcio giocato gli avrà fatto solamente del bene. Ha affiancato i superstiti della fuga verso le Nazionali, sognando già una maglia per Crotone, e poi s’è goduto un lungo fine settimana a base di famiglia e Torino. Il binomio risulta essere particolarmente eccitante per chi non vedeva l’ora di tornare a casa sua. L’entusiasmo con cui ha riabbracciato la Juventus non si è ancora tradotto in una prova super sul campo, anche se Morata ha le sue ragioni. Andrea Pirlo in fondo l’ha gettato nella mischia da subito, otto giorni fa all’Olimpico contro la Roma, e il ragazzo non ha fornito risposte negative se si considera che era appena arrivato. Per Juve-Napoli, al netto della serata strana e stando alle scelte del tecnico bianconero, Alvarito s’era visto “rubare” il posto da Paulo Dybala.
    Juve, Dybala salta anche Bolivia-Argentina

    Rischia di essere, questo, uno dei ritornelli della stagione, anche perché il mercato ha infoltito la batteria degli attaccanti in senso lato. Oneri e onori al Maestro, fermo restando che l’adattabilità di Alvaro a Cristiano Ronaldo è tutto tranne che un’opinione. E fare bene nella Juve significherà anche tornare nella considerazione del ct spagnolo, visto che Morata ha saltato più convocazioni: l’ultima volta in cui giocò con la maglia della Furie Rosse risale al 18 novembre 2019, Spagna-Romania 5-0 per la qualificazione all’Europeo. Sarà una lunga rincorsa e l’assenza in occasione delle partite di questi giorni contro il Portogallo di CR7, la Svizzera e l’Ucraina accresce gli stimoli. […]
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    Juve, Dybala salta anche Bolivia-Argentina

    TORINO – Paulo Dybala salterà la partita delle qualificazioni sudamericane ai Mondiali del Qatar tra Argentina e Bolivia. L’attaccante della Juventus aveva già accusato un fastidio intestinale che lo aveva messo ko nella sfida di giovedì scorso contro l’Ecuador e ora non partirà per la trasferta in Bolivia per continuare il programma di recupero. Come riportato dalla nazionale argentina su Twitter, “Paulo Dybala non viaggerà con il resto della Nazionale verso la Bolivia, non essendo in condizioni fisiche idonee. Continuerà il suo recupero, a seguito del recente problema gastrointestinale”. Un problema fisico per l’argentino della Juve, che potrebbe anche rientrare prima in Italia e tornare a disposizione di Pirlo per il prossimo impegno nel campionato di Serie A. LEGGI TUTTO

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    Juve, Ronaldo e le voci sul Psg nel 2021: cosa c'è di vero

    Dicono gli spagnoli che Cristiano Ronaldo a fine stagione potrebbe lasciare la Juventus per andarsene al Paris Saint Germain. La Juventus – sempre secondo gli spagnoli – vuole svecchiare la squadra e CR7 è tentato dall’esperienza parigina. Lo scenario non è necessariamente inverosimile, anche se oggi non c’è alcun riscontro concreto che si possa realizzare ed è oggettivamente avventuroso spingersi in previsioni che vanno così lontano, in questo particolare (eufemismo) periodo storico. I fattori sono tanti e, soprattutto, estremamente variabili. «Come si concluderà questa stagione?». E’ la prima e fondamentale domanda, declinabile in due modi: sportivo e finanziario.

    Se la Juve vincesse la Champions…
    Se, per esempio, la Juventus vincesse la Champions non è da escludere che Ronaldo possa sentire il richiamo di nuovi stimoli e piantare una bandierina in un quarto campionato top d’Europa dopo Inghilterra, Spagna e Italia. Ma si può ragionare di successo in Champions prima di iniziare i gironi? E ancora: quali saranno le condizioni economiche della Juventus e del Psg a fine stagione? LEGGI TUTTO

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    Juve-Napoli, mercoledì la sentenza: ecco di cosa si terrà conto

    Pochi vorrebbero essere nei panni del giudice sportivo Gerardo Mastrandrea. Messo sotto pressione dal mondo del calcio, ma anche dalla politica. E alle prese con una sentenza che, comunque vada, farà storia (e giurisprudenza), visto che si tratta del primo caso di una squadra di Serie A che non si presenta a una partita nell’era moderna. Ha davanti a sé poco più di tre giorni, visto che dovrebbe ufficializzare il dispositivo (e probabilmente anche le motivazioni) mercoledì. Dal suo punto di vista di giudice sportivo, la situazione non sarebbe complicata: assenza di una squadra e un protocollo non applicato. Insomma, un’autostrada verso il 3-0 a tavolino e un punto di penalizzazione per il Napoli.
    Juve-Napoli, cosa sbaglia De Luca sul protocollo e Ronaldo

    Il memoriale difensivo del Napoli
    Tuttavia, non è così semplice, perché il Napoli ha presentato un dettagliato memoriale difensivo la cui carta fondamentale è l’e-mail della Asl2 del capoluogo campano, nella quale si fa esplicito divieto alla squadra di partire per Torino. Ora, al netto di come e perché quel documento sia stato prodotto, resta il documento di un’autorità sanitaria locale, che ha pieno diritto di vietare la trasferta alla squadra di Gattuso. Quindi il giudice dovrebbe concedere il «legittimo impedimento» e procedere con il rinvio della partita. Il nocciolo della questione, però, è la questione del protocollo Governo-Figc.
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