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    Juve-Samp, la probabile formazione di Pirlo: stop Alex Sandro, Pellegrini caldo

    TORINO – Non si avvicina al debutto in panchina nel migliore dei modi, Andrea Pirlo. A complicargli la strada verso l’esordio da allenatore della Juventus, domani sera contro la Sampdoria, ieri è arrivato un problema muscolare alla coscia destra di Alex Sandro. Il brasiliano sarà sottoposto oggi agli esami che chiariranno entità del problema e tempi di recupero, ma contro i blucerchiati non ci sarà di sicuro e la sensazione è che si tratti di un infortunio da 20-30 giorni di stop. Se così fosse salterebbe anche la sfida in casa della Roma del 27 settembre e quella all’Allianz contro il Napoli del 4 ottobre, per tornare in campo il 17 a Crotone, dopo la sosta per le Nazionali. A proposito, Danilo è il solo giocatore di Serie A convocato nel Brasile da Tite per le partite di qualificazione ai Mondiali contro Bolivia e Perù, mentre Dybala e gli altri “italiani” Gomez (Atalanta), Simeone (Cagliari), De Paul (Udinese) Pezzella (Fiorentina) Musso (Udinese) Correa (Lazio) e Martinez (Inter) sono stati inseriti tra i preconvocati del ct argentino Scaloni. LEGGI TUTTO

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    Fiocco azzurro in casa Rugani: è nato Tommaso

    Fiocco azzurro per Daniele Rugani e Michela Persico: oggi è nato Tommaso, primo figlio della coppia. Lo ha annunciato il difensore della Juventus tramite un post su Instagram. “Proveremo a insegnarti le cose della vita, ma la verità è che tu ci hai già insegnato cosa conta nella vita – ha scritto Rugani – Oggi, il giorno in cui ho imparato il vero significato della parola felicità. Bravissima e grazie per tutto questo Michela Persico”. LEGGI TUTTO

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    Juventus, Pjaca verso il Genoa in prestito

    TORINO – Marko Pjaca è sempre più vicino al Genoa. Dovrebbe andare in rossoblu in prestito, ma i due club stanno definendo i dettagli della formula, stabilendo anche le cifre per un eventuale riscatto. Durante le ultime due settimane, l’attaccante croato aveva stupito Andrea Pirlo, allenandosi con applicazione e mostrando il suo indubbio talento, ma alla fine anche lui ha preferito trovare un club che gli dia la possibilità di giocare con continuità, quella che probabilmente non avrebbe avuto alla Juventus. LEGGI TUTTO

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    Juve, Cuadrado l'intoccabile: corre, inventa e copre

    Le le linee guida del calcio predicato da Andrea Pirlo poggiano su difesa alta e aggressiva, gioco collettivo ma che esalti le individualità, costruzione di una mentalità di stampo europeo (incluso il diktat secondo cui tengo palla quanto più posso e se la perdo, con ferocia cerco di riappropriarmene in stile Bayern da Champions), Juan Cuadrado sarà molto difficilmente escluso dall’undici titolare. E’ vero, dovrà rifiatare quando non ne avrà più, ma il colombiano resta un pilastro intoccabile della Juventus che sta nascendo. Non una novità straordinaria, in fondo, se l’esperto che corre ancora come un ragazzino – direste voi che ha 32 anni? – ha collezionato 182 presenze in bianconero, di cui 128 da titolare indiscusso.
    Nell’undici che il Maestro sta provando a modellare a sua immagine e somiglianza è dunque naturale che un posto per l’ex Chelsea ci sia di sicuro. E non è una questione collegata a un mercato asfittico sul fronte dei terzini abili a coprire e spingere, visto che il dg Fabio Paratici non sta cercando un nuovo laterale a tutta fascia, a meno che non spuntino intriganti occasioni. Il fatto è che, davvero, di Cuadrado ce n’è solamente uno e il contratto di durata biennale blinda il giocatore dal rischio di eventuali paturnie, mai peraltro esistite su questi schermi. Il sudamericano ha caratteristiche uniche e nel progetto firmato Pirlo reciterà un ruolo sempre più preponderante. Lo si è visto anche domenica nel corso dell’amichevole giocata alla Continassa contro il Novara: partendo dall’amata mattonella posta sulla fascia destra nel cangiante 3-5-2 juventino, Cuadrado s’è sciroppato 66 minuti di corsa, assist (a Weston McKennie, tra gli altri), combinazioni nel breve (provando a imbeccare Cristiano Ronaldo), occasioni da gol (vedi il tiro da posizione defilata che ha impegnato il portiere Ivan Lanni), inneschi per la rete di un compagno (l’1-0 di CR7 nasce proprio dalle leve snodabili del colombiano). E riscontrando l’approvazione di Pirlo che con Cuadrado in campo ha messo alla prova la già nota difesa a quattro che passa a tre in fase di impostazione, mentre con l’uscita del colombiano l’allenatore ha tenuto il terzetto arretrato più sulle sue. La duttilità storicamente riconosciuta del Panita sarà sfruttata appieno nel corso di questa stagione.
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    Lalas: “McKennie? Un mix tra Gattuso, Kanté e Vidal”

    Weston McKennie ha un antenato con i capelli lunghi e rossi. L’indimenticabile Alexi Lalas. Il difensore del Padova 1994-96 è stato il primo americano a sbarcare in Serie A. McKennie, a distanza di 26 anni, è diventato il primo statunitense della storia della Juventus. Quando Lalas giocava in Italia, il 22enne centrocampista bianconero non era nemmeno nato. Ma Weston, come tutti i ragazzini degli Usa che si appassionano al soccer, è cresciuto con il mito del connazionale che quando non era in campo, suonava la sua chitarra.
    Buongiorno Lalas, cosa ha pensato quando la Juve ha acquistato McKennie?«Il primo pensiero è stato: alla Juventus sono davvero molto intelligenti».
    Perché?«Perché McKennie è un colpo smart, intelligente. Pirlo è stato un fuoriclasse e sa bene che per vincere, oltre ai creativi come era lui, servono i giocatori che lavorano anche per i campioni. Weston è uno di questi: giovane, di alto livello e bravissimo nella riconquista della palla. Senza gente alla McKennie non si vince nemmeno se davanti hai i migliori attaccanti». […]
    A chi paragonerebbe McKennie?«Può essere un nuovo Gattuso per Pirlo, che ha giocato con l’originale e sa bene quanto fosse importante per gli equilibri di quel Milan. McKennie ha qualcosa di Gattuso, ma anche di Kanté e Vidal. Come si dice qua: Beauty and the Beast. Il bello e la bestia servono entrambi per vincere. E McKennie, oltre che un conquistatore di palloni, ha anche ottime doti nella costruzione del gioco e di testa è sempre pericoloso sulle palle inattive».
    Qualità importanti, McKennie, le ha già fatte intravedere nella prima amichevole.«Fidatevi di me: Weston ha grande personalità, sarà apprezzato dentro e fuori dal campo dagli juventini e da tutti gli appassionati di calcio. Vi stupirà in positivo».
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    Danilo: “Pirlo si è allenato con noi, è ancora incredibile”

    “Il primo anno in Italia? Lo considero buono, è stata una stagione di adattamento”. Danilo è pronto a iniziare la sua seconda stagione in bianconero. Il terzino brasiliano, arrivato nell’estate del 2019 nell’ambito dell’operazione Cancelo, ha rilasciato un’intervista alla Fifa parlando di tutto: “Ho lasciato la Premier League, che è completamente diversa dal campionato italiano da un punto di vista tattico e fisico. Ho provato ad adattarmi il più velocemente possibile. Ho giocato tante partite, siamo riusciti a vincere lo ccudetto, ma è evidente che l’obiettivo della Juve sia la Champions. Spero che il mio secondo anno sia migliore e senza infortuni”.
    Juve, ecco la probabile formazione di Pirlo
    Danilo loda Pirlo
    “Pirlo è stato un giocatore senza eguali. Non era il più veloce, ma era un abile pensatore e aveva un’indiscutibile qualità con la palla. In realtà negli ultimi due giorni ha partecipato a un paio di sessioni di allenamento, è ancora incredibile per visione di gioco e tecnica. Se dovessimo avere degli infortuni, chi lo sa…” (ha detto ridendo, ndr). Da allenatore capisce davvero la mentalità dei giocatori in campo, ha smesso di giocare da poco. Conosce la Juve da dentro, sa come trasmettere i messaggi e parlane a ogni giocatore, ricevendo il meglio da ciascuno. Sta applicando idee tattiche davvero buone, è molto chiaro con ciò che vuole. I primi giorni con Andrea sono stati davvero positivi”.
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    Danilo: “Ronaldo? Ottimo rapporto”
    “Cristiano Ronaldo? Ciò che fa in partita, le sue statistiche, elementi che dicono tutto. È estremamente competitivo in allenamento, e ciò si rispecchia in partita. Ha molte qualità, ed è davvero un grande ragazzo. Ho un ottimo rapporto con lui, siamo stati insieme anche al Real Madrid. Parliamo di tutto. Ha un lato molto umano. Chiede sempre cose sul Brasile. Ad esempio, durante il Coronavirus ha voluto sapere informazioni sulla situazione brasiliana. Se ne preoccupa. È molto umano, davvero gentile“. 
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    Danilo: “Le differenze tra Zidane e Guardiola”
     “Zidane e Guardiola erano totalmente diversi nel modo in cui lavoravano, ma sono state entrambe esperienze estremamente positive per la mia crescita. Zizou è molto calmo, genuino, carismatico. Ottiene il meglio dai giocatori facendoli sentire a proprio agio. È stato davvero bello lavorare con lui ed è stato un periodo di grande successo per il Real Madrid. Ho un ottimo rapporto con lui. Pep è l’opposto. È molto intenso e ottiene il meglio dai suoi giocatori attraverso l’intensità. Ho passato due anni con lui, è stato anche un periodo di successo dal punto di vista dei risultati, e mi ha aiutato con questa intensità, a dare il massimo sempre. È così che lavora”. LEGGI TUTTO

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    Juve, la risposta ai perché su Suarez, Dzeko, Giroud e Milik (spoiler: non c'è un euro)

    Care amiche e cari amici di Tuttosport
    1. Perché Milik non si decide ad andare alla Roma?2. Perché Suarez fa comunque l’esame di italiano per il passaporto se la Juve non lo prende più?3. Perché Dzeko non è ancora arrivato?4. Perché è Giroud l’alternativa a Dzeko?5. Perché il mercato dell’attaccante è così intricata e sembra quasi improvvisata?
    Vi state facendo almeno una di queste domande? Allora provo a rispondere.
    1. Perché Milik è arrabbiato, offeso e speranzoso. Arrabbiato soprattutto con il Napoli e l’ultimo strappo è arrivato perché il club è andato dritto alla conclusione dell’affare con la Roma, trovando l’accordo con i giallorossi (20 milioni più 5 di bonus) senza che lui fosse d’accordo. Offeso con la Juventus, ma comunque speranzoso di riuscire a finirci in qualche modo. Paratici lo ha sedotto un paio di mesi fa e poi accantonato nelle ultime quattro/cinque settimane, essendo cambiate alcune circostanze, la più evidente delle quali è in panchina. Prima c’era Sarri che caldeggiava il suo arrivo, ora c’è Pirlo che preferisce di gran lunga Dzeko. Ma Milik ha speranze di andare effettivamente alla Juventus? Non molte, forse proprio nessuna. La Juventus ha altre priorità e non ha i 25 milioni da investire per il cartellino. Chissà, se Milik resistesse fino alla fine del mercato e la Juventus non avesse trovato alternative, forse, ma forse, potrebbe provare la soluzione, cercando un difficile accordo al ribasso con il Napoli. Ma, per quanto remota, Milik sta cullando quella possibilità. Nella peggiore delle sue ipotesi rimane al Napoli e si libera a parametro zero alla fine della stagione: una prospettiva che non gli dispiace, ma forse sottovaluta i rischi, che possono essere seri. Un anno in tribuna con conseguenze pesanti e il rischio di non trovare, fra una stagione, un ingaggio da 4,5 milioni netti più bonus che gli sta offrendo la Roma. Tuttavia, ricordatevi che non è solo la razionalità che guida i pensieri di Milik in questi giorni.
    2. Perché Luis Suarez, comunque vadano le cose, a fine stagione ha finito la sua permanenza al Barcellona, quindi si libererà a parametro zero. E in quei casi un passaporto comunitario è uno strumento assai utile per ricollocarsi in modo rapido ed efficace. Come detto, la Juventus ha congelato tutto perché sembra ormai scontato che le pratiche per ottenere la nazionalità non saranno così brevi. Il bomber uruguaiano diventerà italiano fuori tempo massimo: sconfinando, quindi, oltre la fatidica soglia del 5 ottobre, che segna la fine del mercato e la consegna liste Champions. Quindi zero Juve subito, ma l’esame e le pratiche le fa comunque. Anche perché, in teoria, esiste una remota possibilità legata a uno scenario per ora virtuale, ma tecnicamente possibile. Eccolo: salta Dzeko per il no di Milik, la Juventus prende un attaccante come Giroud e, a quel punto, ha ancora il margine economico (e tecnico) per ingaggiare Suarez in autunno inoltrato, da svincolato (se nel frattempo si è svincolato) e passaportato. Attenzione: potrebbe usarlo in campionato, ma non in Champions, almeno fino agli ottavi quando si ritoccano le liste.
    3. Perché Milik non ha ancora detto sì alla Roma. Per il resto è tutto fatto: sono pronti i contratti (alcuni anche firmati) e sono pronti i documenti. Non appena scatta il sì del polacco tutto può andare in buca nel giro di poche ore.
    4. Perché Giroud è l’operazione più conveniente nel rapporto qualità/prezzo/velocità. In 48 ore si potrebbe consegnare a Pirlo un centravanti, senza rischiare di aspettare vanamente Dzeko e andare all’inseguimento di altre opzioni (Morata?) con poco tempo e l’acqua alla gola. Nella scelta giocano tempismo e calcolo dei rischi, anche se ovviamente si tratterebbe di una scelta tecnicamente inferiore al bosniaco.
    5. Perché, senza girarci troppo intorno, non c’è un euro da spendere. O, meglio, ce ne sono molto pochi. Una condizione abbastanza diffusa fra i club europei (finora non è stato un mercato vivace e men che meno ricco) e che vede un club come il Barcellona regalare i giocatori o uno come il Real ancora fermo. Alla Juventus manca la liquidità e c’è la ferma intenzione di non esagerare sul mercato in vista di una stagione con ricavi sicuramente erosi (dal 30% in su)  per gli effetti del Covid. E quando non hai soldi, il mercato lo subisci più che farlo, sicché tenere aperte più possibilità diventa una condizione inevitabile. E’ tutto più difficile e anche un filo isterico, ma non per mancanza di idee chiare, ma perché per realizzarle servono incastri e colpi di sponda sulla volontà altrui che, vedi Milik, può sballare tutto. Un po’ di confusione si genera inevitabilmente.
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    Juve, allenamento in vista della Sampdoria: c'è anche Khedira

    TORINO – Dopo l’amichevole vinta per 5-0 con il Novara di domenica mattina e un giorno di riposo, la Juventus è tornata ad allenarsi in vista dell’esordio in campionato, previsto per domenica prossima contro la Sampdoria: nel pomeriggio, agli ordini del tecnico Andrea Pirlo, c’era anche Sami Khedira, “esubero” eccellente, che ha svolto una parte della seduta con il gruppo. La sessione si è svolta prima con una parte atletica e poi sul possesso palla, per concludersi con una partitella. Gli unici indisponibili sono De Ligt e Bernardeschi. Domani la Juve torna ad allenarsi al mattino. LEGGI TUTTO