Juve, Douglas Costa e Khedira in bilico: tutte le novità
In bilico anche Pjaca, che vorrebbe finalmente lasciarsi alle spalle un destino carico di infortuni in serie LEGGI TUTTO
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ha scritto per te Carlo Piacenti
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Il Rennes ha creduto nell’operazione Rugani, ma il difensore vuole restare in bianconero LEGGI TUTTO
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Il tecnico ribadisce la sua preferenza, ma il bosniaco è ancora prigioniero della trattativa fra Milik e la Roma LEGGI TUTTO
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L’attaccante può fruire del decreto crescita, ma deve scendere a 10 milioni LEGGI TUTTO
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TORINO – “Dopo la giornata di pausa di ieri, i bianconeri hanno iniziato la seconda settimana di lavoro agli ordini di Coach Pirlo; una settimana particolare, dato che gli allenamenti non vedranno ovviamente la presenza dei giocatori impegnati con le loro Nazionali”. Sul proprio sito ufficiale, la Juventus rendiconta la giornata di lavoro alla Continassa: “Oggi la squadra, dopo il riscaldamento e il ‘torello’, ha lavorato sui possessi palla, disputando poi una partitella finale, intervallata da esercizi atletici. Come da programma, Douglas Costa e Dybala hanno svolto una seduta di allenamento personalizzata, mentre Bentancur e Ramsey hanno lavorato in gruppo; giornata di scarico per Sami Khedira, secondo il suo programma”. Dulcis in fundo un’importante novità: “Infine, da segnalare che Matthijs de Ligt è rientrato al JTC per iniziare il percorso riabilitativo. Domani il gruppo si ritroverà al mattino”.
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ha scritto per te Carlo Piacenti
Erano i più attesi, alla Continassa, al taglio del nastro sulla nuova stagione. Un po’ per il fatto di essere gli unici volti nuovi portati dal mercato prima che scattasse il raduno, osservati con quella curiosità che ora dovranno condividere anche con Weston McKennie. Un po’, soprattutto, perché incarnazione di quella linea guida che oggi vuole la Juventus particolarmente sensibile a profili che, ad un grande talento, abbinino anche una giovane età. Arthur Melo e Dejan Kulusevski non hanno tradito le aspettative nella prima settimana di lavoro allo Juventus Training Center. Riscuotendo al contrario impressioni piuttosto favorevoli da tutto il gruppo, senatori in testa, per il loro approccio al nuovo mondo. Una reazione che è ruotata intorno al concetto chiave di entusiasmo: quello che il brasiliano e lo svedese hanno riversato in campo durante gli allenamenti, nella prima settimana di lavoro in vista del via alla nuova stagione, ne ha generato a sua volta in tutti i compagni di squadra.
Arthur, voglia di rivincita
Il seme che i primi passi in bianconero stanno innaffiando in Arthur è quello del desiderio di rivincita. Di rivalsa dopo il periodo più complicato dell’ancora albeggiante carriera del centrocampista di Goiania. Reduce da un’esperienza al Barcellona che, se da un lato l’ha presentato al grande calcio europeo con tanto di biglietto da visita, dall’altro l’ha profondamente turbato per l’amaro epilogo. Quello che l’ha portato ad una secca rottura con il club, al punto tale da non prendere parte nemmeno all’inedita Champions League (con annessa batosta contro il Bayern Monaco) d’agosto. Una rabbia e una carica, quelle accumulate, che ora Arthur sta sfogando in allenamento, come testimoniato anche dalla partitella in famiglia andata in scena sabato mattina. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
TORINO – Fosse solo per l’età, entrambi avrebbero un futuro scritto nel destino della Juventus. Ma per Daniele Rugani e Cristian Romero – quarantotto anni in due – farsi largo tra i santoni della difesa bianconera Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci, ai quali si aggiungono le buonissime impressioni suscitate da Merih Demiral e l’impatto devastante di Matthijs De Ligt, è un compito molto difficile. Il lucchese se n’è accorto fin da quando nel 2015 ha firmato per la Juve, l’argentino rientrato dal prestito al Genoa non dovrebbe neppure fare in tempo a “sperimentarlo” nelle prime giornate di campionato.
Juve, Pirlo proverà a transformare Bernardeschi nel nuovo Zambrotta
Alla Continassa si stanno facendo tutte le valutazioni del caso, legate in particolare all’assenza dell’ex Golden Boy operato alla spalla e che dovrà restare fermo ai box fino ai primi di novembre. Una sana prudenza consiglierebbe di tenersi uno dei due centrali a rischio taglio, soprattutto nel caso in cui Andrea Pirlo optasse subito per la difesa a 3, ma De Ligt non vede l’ora di tornare e i tempi di recupero dovrebbero essere rispettati. Spazio, dunque, alle trattative. O meglio, ai sondaggi dalla Francia (voci sul Rennes) per provare a capire se la destinazione fosse gradita a Rugani. Ma lasciare la Juve non è semplice. […]
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ha scritto per te Carlo Piacenti
TORINO – L’alternanza dei moduli sarà una caratteristica fondante della nuova Juventus, ma ad Andrea Pirlo non basta. Conterà anche saper sfruttare in toto le qualità dei protagonisti, compreso chi per svariate ragioni non è reduce da una stagione indimenticabile. Prendete Federico Bernardeschi: sa lui, per primo, che nell’unica annata con Maurizio Sarri ha denotato una certa discontinuità di rendimento. Pirlo, al netto delle svolte del mercato, sta coltivando un’idea che presto metterà in pratica: l’esterno di Carrara sarà testato alla Continassa da quinto di centrocampo nel 3-5-2.
Obiettivo palese: trovare un’alternativa a Juan Cuadrado e Alex Sandro, ma soprattutto capire se il 26enne ora impegnato con la Nazionale possa svolgere appieno il lavoro di stantuffo a tutta fascia. Il modello, tra i tanti, è ben noto al tecnico bianconero: Gianluca Zambrotta. Eventuali dubbi sulla tenuta di Bernardeschi in quella posizione potrebbero essere spazzati via semplicemente scorrendo la carriera del giocatore. Due esempi: nel corso del biennio vissuto con Paulo Sousa in panchina a Firenze.
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