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    Juve, dubbio Douglas Costa: United, ma può restare

    Infortunati e sul mercato. Un binomio che, in casa Juventus, rimanda immediatamente a Douglas Costa e a Sami Khedira. Reduci da una stagione da dimenticare (e sarebbe la seconda consecutiva), trascorsa più in infermeria che sul campo, non rientrano nei progetti di Andrea Pirlo. La dirigenza bianconera sta valutando come poterli cedere, seguendo due strade diverse: per il centrocampista tedesco, arrivato nell’estate 2015 a parametro zero, è disposta a rescindere il contratto, come è accaduto per Blaise Matuidi, che si è accasato all’Inter Miami; per l’ala brasiliana, riscattato per 40 milioni nell’estate 2018 dopo una stagione in prestito a 6 e un contratto in scadenza nel 2022, invece il club vuole guadagnarci qualcosa, anche perché a bilancio Douglas Costa ha ancora un valore di circa 20 milioni e Fabio Paratici non ha intenzione di iscrivere una minusvalenza su conti già in rosso. Perciò, o riesce a venderlo, oppure resta a Torino.

    Nel gennaio 2019 il Manchester United si era spinto a offrire 60 milioni per Douglas Costa, ma la Juventus li rifiutò perché, allora, credeva ancora che il brasiliano avrebbe potuto essere l’uomo della svolta, lo spaccapartite, il giocatore più amato dai bomber per gli assist che serviva. Le sue accelerate si sono però viste soltanto a sprazzi, frenate dagli infortuni che gli hanno impedito di dare continuità alle sue prestazioni così da contribuire alle vittorie della squadra. Certo, nel primo mercato post Coronavirus è impensabile partire dalle cifre di un anno e mezzo fa, ma i Red Devils continuano a mostrare un certo interessamento, anche se subordinato alle condizione fisiche dell’esterno. Prima di avviare una trattiva gli inglesi vogliono accertarsi che Douglas Costa sia tornato fisicamente integro.
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    Juve in attesa per Tudor

    TORINO – Non è cosi facile come sembra, o quantomeno come sembrava. L’ufficialità dell’inserimento di Igor Tudor nello staff di Andrea Pirlo è rimasta in standby a causa dell’ostracismo (per certi versi comprensibile) dimostrato dall’Hajduk Spalato, club che con l’ex difensore juventino vanta un contratto valevole sino a giugno 2021 e che dunque non smania dalla voglia di liberare un tecnico che peraltro in questo momento sta già guidando il ritiro pre-stagione della squadra. Quantomeno, non smania dalla voglia di liberarlo gratis. Un milione di euro – stando alle indiscrezioni raccolte dalla stampa croata – è la cifra inizialmente chiesta dai dirigenti del club.
    Pirlo, esperienza contro carisma
    Conte-Pirlo, che sfida! Da maestro a maestro alla Juve
    La Juventus, manco a dirlo, da parte sua, tutta questa voglia di sborsare grani non ce l’ha. E’ reduce da una stagione in cui in allenatori (due: Allegri e Sarri) ha smenato quasi 30 milioni di euro lordi. E ne sta iniziando una in cui ne caccerà non molti di meno, visto che deve ancora pagare Sarri e in più ha tesserato Pirlo: che percepisce meno della metà del toscano, ma sopra i 4 milioni lordi all’anno viaggia. L’ultima cosa che vogliono fare alla Continassa è investire denari persino per svincolare un collaboratore tecnico, sia pure di primissimo livello e di valore simbolico quale Tudor. […]
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    Atalanta, Plus500 è il nuovo main sponsor

    Atalanta B.C. ha il piacere di annunciare che Plus500, piattaforma tecnologica leader a livello internazionale fornitrice di contratti per differenza (‘CFD’), sarà main sponsor della Società per le prossime tre stagioni sportive a partire dal 1° settembre 2020.
    Plus500 non solo sarà main sponsor di maglia Atalanta B.C. sia a livello nazionale che internazionale, ma avrà anche una serie di altri importanti diritti.
    Plus500 è stata fondata nel 2008 ed è una società quotata sul segmento premium del Mercato Principale di Aziende Quotate della Borsa Valori di Londra ed è inclusa nell’indice FTSE250 (Simbolo: PLUS). Plus500 gestisce una piattaforma di trading online per clienti individuali per commerciare CDF a livello internazionale. Il Gruppo offre più di 2500 differenti strumenti finanziari globali principali, tra cui azioni, indici, materie prime, opzioni, EFT, valuta estera e criptovalute. I clienti di Plus500 possono commerciare CFD in più di 50 nazioni e in 32 lingue. La piattaforma di trading è accessibile da più sistemi operativi (Windows, iOS, Android e Surface) e web browser. Plus500 è titolare di licenze d’esercizio ed è regolamentata nel Regno Unito, Australia, Cipro, Israele, Nuova Zealand, Sud Africa, Singapore e Seychelles.
    David Zruia, Amministratore Delegato di Plus500, ha dichiarato: “Siamo contenti di collaborare con Atalanta B.C., una società ricca di anima, che occupa un posto speciale nei cuori della gente di Bergamo. Atalanta è una potenza in ascesa in Italia e nel calcio internazionale e non vediamo l’ora di supportarli mentre continuano a crescere e a progredire, soprattutto vista la loro partecipazione in UEFA Champions League anche nella prossima stagione. Questa partnership, insieme ai nostri accordi di sponsorizzazione già esistenti, si aggiunge alla fantastica forza dei nostri programmi di sponsorizzazione a livello globale. Inoltre, rafforza la nostra presenza in Italia, un mercato importante con un buon potenziale di crescita, e supporta il riconoscimento internazionale di Plus500 e la nostra abilità di aumentare la nostra clientela a livello globale”.
    Luca Percassi, Amministratore Delegato e proprietario di Atalanta Bergamasca Calcio, ha dichiarato: “Siamo davvero contenti di annunciare la partnership e dare il benvenuto a Plus500, azienda leader a livello internazionale, che per le prossime tre stagioni sarà main sponsor Atalanta.? È una grande soddisfazione per noi poter collaborare con un brand così prestigioso che senza dubbio contribuirà in modo importante ad un’ulteriore crescita del Club. È inoltre per noi motivo di orgoglio che Plus500, per sviluppare e rafforzare il suo brand in Italia, abbia deciso di stringere questa partnership con Atalanta”. LEGGI TUTTO

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    Conte-Pirlo, che sfida! Da maestro a maestro alla Juve

    In teoria, normalmente, si parlerebbe di un allievo (al debutto) e di un maestro, che illo tempore in quell’allievo ha instillato il seme della conoscenza, della curiosità, della disciplina. In questo caso, però, occorre rivedere un po’ i parametri. Giacché l’allievo più allievo di così non potrebbe essere: al primissimo giorno di scuola, senza neanche qualche ora di inserimento all’asilo. Epperò è un maestro già di suo: il, Maestro. Con quell’aura di carisma e autorevolezza – accentuata dal barbone folto – che Andrea Pirlo si porta appresso già dai tempi in cui giocava. Perdon, dirigeva. Ragion per cui la scelta azzardata di affidargli la guida della Juventus dei big, leggermente meno azzardata può apparire. Ciò non toglie, comunque, che un po’ di gratitudine, se non addirittura più o meno inconscia referenza, Pirlo la nutrirà nei confronti del suo, di maestro: Antonio Conte. Tra tanti tecnici super titolati, autentici mostri sacri, l’unico che davvero gli ha fatto scattare la scintilla. Per carità, belle parole per ciascuno: «Allegri sembrava dall’esterno un tecnico che gestiva soltanto, ma in realtà era un gran lavoratore», «Conosco abbastanza bene Lippi, ti dava grande motivazione e ti faceva discorsi che coglievano sempre nel segno. Ti diceva sempre le cose in faccia», «Ancelotti è stato come un secondo padre per me, siamo cresciuti insieme nel Milan». Però Conte… «Per me è il miglior mister che abbia mai avuto in carriera. La prima volta che ho valutato la possibilità di fare l’allenatore è stata dopo una sua lezione tattica. Ce ne faceva sempre da 40 minuti l’una. È stato allora che tra me e me ho pensato: anche io voglio fare l’allenatore. Da lì mi è scattata la voglia di proseguire».

    Le differenze fra Conte e Pirlo
    A questo punto – ammesso che Conte sieda ancora sulla panchina nerazzurra l’anno prossimo – sarà curioso capire se alla fine della stagione il tecnico pugliese non dovrà magari guardare anche con un po’ di rammarico alla bravura di Pirlo, che magari gli avrà soffiato il titolo. O potrà invece consolarlo con un «sarà per la prossima volta». Certo è, però, che nella Juventus di Pirlo ci sarà molto della prima Juventus di Conte. In termini di organizzazione, di cura del dettaglio, di analisi tattiche e studio degli avversari.
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    Juve, tra 7 giorni il raduno senza De Ligt e Dybala: la situazione degli infortunati

    Primo giorno alla Continassa oggi per Giorgio Chiellini, ma in settimana sono attesi altri bianconeri reduci da infortuni che si portano avanti con il lavoro, in vista del raduno fissato lunedì prossino, per recuperare in maniera graduale dagli acciacchi e tornare a disposizione del nuovo tecnico Andrea Pirlo. Così si rivedranno Merih Demiral, che ha subito la stessa operazione del capitano ai legamenti del ginocchio ed è rimasto fermo per un lungo periodo, rientrando soltanto all’ultima giornata, Mattia De Sciglio, ormai recuperato dalla lesione al bicipite femorale della coscia sinistra rimediata a Bologna, che necessità però ancora di fisioterapia, e Luca Pellegrini, di rientro dal prestito al Cagliari, la cui stagione è finita anzitempo per un trauma alla caviglia destra. LEGGI TUTTO

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    Juve, Chiellini brucia tutti e inaugura l'era Pirlo

    L’era Pirlo entra nel vivo e a inaugurarla non poteva che essere Giorgio Chiellini. Capitano, senatore, unico sempre presente nella leggenda juventina dei 9 scudetti di fila. Ma Giorgio è anche (e soprattutto) quello che più di tutti – e per svariati motivi – non vede l’ora di mettersi alle spalle l’ultima stagione. Il grave infortunio ai legamenti del ginocchio e i diversi acciacchi post lockdown lo hanno obbligato a essere più spettatore che protagonista in campo (4 presenze in tutto, l’ultima nella trasferta thrilling in casa del Sassuolo).
    Il dilemma di Dybala

    Senza contare quella scintilla mai scoccata con la gestione Maurizio Sarri. «Il nono scudetto consecutivo è stato il più difficile», ha spiegato il centrale toscano. Tutti motivi, uniti ai 36 anni appena festeggiati, che hanno indotto Chiellini e lo staff juventino a fare le cose con calma e nel modo migliore. Così domani, ad appena dieci giorni dalla bruciante eliminazione contro il Lione in Champions, il capitano riattaccherà per primo la spina e inaugurerà i rientri dei campioni d’Italia.
    Chiellini brucia le tappe
    Vacanze brevissime. Giorgio scatta subito, come nei tempi migliori, e avvia la caccia al decimo scudetto di fila in anticipo su (quasi) tutti i compagni, attesi per la ripresa ufficiale il 24 agosto. Chiellini, dopo tutti i guai fisici dell’ultimo campionato, inizierà in maniera graduale e sfrutterà queste prime giornate praticamente in solitaria per portare avanti un programma mirato tra campo e terapie. Sarà anche l’occasione per incrociare alla Continassa il nuovo allenatore Andrea Pirlo, ormai sempre più operativo nel quartier generale a ridosso dello Stadium.
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    Juve, Dybala a Ibiza con De Paul e… il fisioterapista

    Usa l’espressione inglese gang, la banda, Paulo Dybala per definire i suoi amici in vacanza: è partito per Ibiza con la fidanzata Oriana Sabatini e il compagno di squadra Rodrigo Bentancur, anche lui accompagnato dalla fidanzata Melany La Blanca. Ma nell’isola delle Baleari la compagnia si è allargata: si sono uniti al gruppo due compagni di nazionale della Joya, Roberto Pereyra, ex bianconero (ha incrociato Paulo nel 2015- 16 alla Juventus) e ora centrocampista del Watford, e soprattutto Rodrigo De Paul, che Dybala vorrebbe portare da Udine a Torino. Sole e nuotate all’insegna del divertimento, per cancellare i mesi bui del lockdown e della pandemia, serate in allegria per dimenticare la delusione della Champions, con l’esclusione agli ottavi.
    Il dilemma di Dybala
    Il fisioterapista
    Non è comunque finita qui perché Dybala sta aspettando anche un nuovo ospite nella villa di lusso presa in affitto: un fisioterapista della Juventus lo raggiungerà a Ibiza per iniziare le terapie in vista del raduno, fissato da Andrea Pirlo per il prossimo lunedì. Se alcuni suoi compagni, che come lui sono reduci da infortuni, cominceranno a lavorare alla Continassa già da questa settimana (vedi l’articolo a pagina 6), per la Joya è stata scelta un’altra strategia: niente rientro anticipato, visto che ha fatto gli straordinari dopo la ripartenza della stagione e ha bisogno di più giorni per ricaricarsi, però in vacanza continuerà con la riabilitazione per recuperare dal problema muscolare che lo ha costretto a saltare le ultime due sfide di campionato, contro Cagliari e Roma, e lo ha obbligato a partire dalla panchina in Champions League negli ottavi di ritorno contro il Lione, salvo poi entrare in campo e subire una caduta.
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    Juve al bivio: Milik o Dzeko

    Con Paulo Dybala o senza Paulo Dybala, ma c’è comunque una certezza. Un nuovo attaccante (ma più probabilmente due) arriverà di sicuro. Oltre al jolly Kulusevski, si intende: già acquistato, abile e arruolato Il dubbio, semmai, è capire chi possa essere questo nuovo attaccante che sarà titolare e fondamentale nel nuovo scacchiere di Andrea Pirlo.
    Il dilemma di Dybala

    E, bene inteso: il dubbio non è solo esterno alla società (di chi vuole scoprire/intuire le manovre bianconere in anticipo), bensì anche interno (di chi le manovre le compie) visto che ci sono tutta una serie di variabili in fase di evoluzione che contribuiranno a indirizzare la strada che porterà all’effettivo erede di Gonzalo Higuain.
    Le strade che portano a Roma
    Molte di quelle strade, oltretutto, proverbialmente, portano o quantomeno passano da Roma. Sì perché in vetta alla lista delle preferenze bianconere figura Arkadiusz Milik, in forza al Napoli. Arkadiusz Milik che però ha già avuto modo di apprezzare i corteggiamenti bianconeri e dare un ok di massima al trasferimento, ma attende che la Juventus passi dalla fase del corteggiamento a quella dell’accoppiamento. Vale a dire: manca una offerta concreta al Napoli.
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