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    Ronaldo e Georgina di nuovo a Sanremo, ma… sullo yacht

    Ronaldo e Georgina tornano a Sanremo
    Proseguono le vacanze di CR7 insieme a Georgina tra tuffi in acqua, relax e tanto sole. Il viaggio a bordo dello yacht extralusso è quello che ci voleva dopo una stagione infinita, terminata con lo scudetto e la dolorosa eliminazione dalla Champions League. Anche se da lontano, CR7 fa sentire la sua vicinanza ai tifosi con post e messaggi social. L’ultimo frame della sua vacanza arriva dal profilo della sua fidanzata: una cartolina dei due a Sanremo. 
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    Juve, lo staff di Pirlo è pronto: ecco chi sarà il suo vice

    TORINO – Un amico quasi d’infanzia, un tocco d’azzurro, qualche amarcord bianconero, professionisti con cui ha lavorato in passato: Andrea Pirlo è al lavoro non soltanto per valutare quale Juventus manderà in campo ma anche per organizzare il suo staff. Ruolo nuovo, ma idea chiare su chi circondarsi: il suo vice sarà Roberto Baronio, che già si sarebbe seduto accanto a lui sulla panchina dell’Under 23 bianconera. Sono nati a 18 chilometri di distanza, sono cresciuti tra Voluntas Brescia e le giovanili del Brescia, hanno giocato insieme una stagione (1995- 96) in prima squadra e poi si sono ritrovati, entrambi in prestito, nella Reggina, stagione 1999-2000: li separa soltanto la data di nascita, Roberto è di due anni più vecchio, in campo invece hanno lo stesso ruolo.

    Anche se le carriere li hanno portati in città diverse (Pirlo tra Milano e Torino, poi New York, Roberto soprattutto Roma, versante Lazio), sono rimasti in costante contatto, uniti da profonda stima e amicizia, oltre che dalla maglia dell’Under 21. Baronio è l’uomo di fiducia di Pirlo: arriva alla Juventus dopo una stagione poco positiva con la Primavera del Napoli, terminata con l’esonero a gennaio quando la squadra (poi retrocessa) era all’ultimo posto. In precedenza ha guidato la Primavera del Brescia e l’Italia Under 18 e 19: lunga esperienza in squadre giovanili, ma anche per l’ex centrocampista della Lazio si tratta della prima chiamata sulla panchina di un top club.
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    Juve, adesso è lotta a tre per allenare l'Under 23

    Una settimana, con tanto di presenza a Monza per vedere la Primavera della Juventus impegnata in amichevole con il Monza,. Tanto è durata l’esperienza di Andrea Pirlo alla guida della Juve Under 23, prima della chiamata a sostituire l’esonerato Maurizio Sarri. Così l’ex regista della Juventus lascia libera la panchina della seconda squadra bianconera, che milita in serie C. E si fanno i nomi di tre ex bianconeri per la successione: Fabio Grosso, Marco Baroni e Nicola Legrottaglie. Grosso, oltre ad aver chiuso la sua carriera di giocatore alla Juventus, è stato tecnico della Primavera bianconera dal 2014 al 2017, vincendo il torneo di Viareggio nel 2016, prima di avventurarsi alla guida di Bari, Verona e Brescia in serie A, dove ha sostituito Eugenio Corini, rimanendo però in carica soltanto per tre partite, tutte perse.

    Anche Baroni, che da giocatore non ha mai indossato la maglia bianconera, ha una passato juventino come tecnico della Primavera, che ha allenato nel biennio 2011-13, conquistando il torneo di Viareggio nel 2012 e la Coppa Italia nel 2012-13. Poi tante panchine di serie B e l’approdo in A vincendo i playoff con il Benevento. L’ultima esperienza, alla Cremonese, dove viene esonerato a gennaio. Legrottaglie, invece, non ha allenato la Primavera bianconera, ma della Juventus è stato difensore per sei stagioni e mezza (2003-gennaio 2005 e poi 2006-2011). Come allenatore, inizia dalle giovanili del Bari, poi esperienza in Lega Pro fino a essere il vice di Rastelli al Cagliari e passare dalla Primavera alla prima squadra del Pescara, dove viene esonerato a luglio. A giorni la dirigenza juventina scioglierà i dubbi anche perché la stagione è alle porte.
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    Agnelli e l'azienda Juve: perché l'addio a Sarri

    Per il secondo anno consecutivo la Juventus ha esonerato l’allenatore che ha vinto lo scudetto. Non è una coincidenza e, anche se nati da circostanze e con motivazioni completamente differenti, i due esoneri hanno un senso comune: la Juventus, questa Juventus dei nove scudetti, è il club di Andrea Agnelli e dei suoi dirigenti. Il si- stema solare bianconero ruota intorno agli uffici più importanti della sede, a partire da quello del presidente. Tutto è passato in queste nove stagioni: tre allenatori; Del Piero e campioni come lo stesso Pirlo, Pogba, Marchisio, Vidal, Tevez, Dani Alves, Mandzukic; bandiere sono state alzate e ammainate, dando l’impressione che ciò che conta veramente siano sempre la società e la proprietà, che non a caso non cambia da 97 anni e che in questo frangente storico ha un suo membro a capo del club.

    Questo è cio che scava un solco profondo a segnare la differenza sostanziale fra un’azienda, quale è la Juventus oggi, e una squadra di calcio, quali sono molte concorrenti in Italia. Ed è anche la ragione per quale, talvolta, le decisioni della Juventus sconcertano perfino i propri tifosi: il fattore emotivo non incide praticamente mai nel processo decisionale e, quindi, si può anche licenziare un allenatore che ha appena vinto lo scudetto. E non perché si reputi il campionato un obiettivo insoddisfacente (anzi, alla Juventus sono molto delusi dall’impatto tiepido sull’umore del tifo avuto dall’ecceziona- le risultato del nono consecutivo), ma perché le analisi vanno sempre oltre i risultati e la prospettiva futura è sempre un fattore decisivo. Si cambia prima di essere costretti a farlo dal precipitare delle situazioni. 
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    Pirlo riparte da Ronaldo: ecco la Juve che ha in mente

    E fu così che CR7 divenne centro di gravità permanente della nuova Juventus di Andrea Pirlo. Che da lui vuole ripartire. Vuole ripartire non necessariamente previa incontri preventivi in barca – come quelli di sarriana memoria – che poi però hanno provocato maldimare. E soprattutto non previa stravolgimenti copernicani, ché quella (strampalata?) idea dell’ormai tecnico juventino di spostare il portoghese dalla sinistra al centro dell’attacco ha indubbiamente rappresentato il peggior modo possibile per iniziare la collaborazione. Pirlo vuole esaltare, Ronaldo, ma non spostarlo. Vuole concentrarsi sul miglior modo di innescarlo. Vuole usare, con lui, un lessico che oggettivamente appartiene a pochi, pochissimi: quello dei fuoriclasse.

    E con il resto della squadra vuole utilizzare un’altra merce che è piuttosto rara: il carisma e l’autorevolezza (che dall’essere stato un fuoriclasse gli derivano, pur essendo completamente privo di esperienza da allenatore). E’ inutile girarci troppo intorno, del resto: se la Juve ha scelto Pirlo, non è certo per le sue idee tattiche, il gioco corale, gli schemi ripetuti (visto che ancora non stanno manco sopra una tesi da depositare al centro Federale di Coverciano). La Juve ha scelto Pirlo in virtù di un talento che – si confida – sia innato e possa emergere soprattutto in ambito di gestione dei giocatori, oltre che soltanto del gioco. 
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    Juve, De Ligt: “La Champions era un obiettivo. Sono dispiaciuto”

    TORINO – La prima stagione di Matthijs de Ligt con la maglia della Juve si è conclusa. Il difensore bianconero ha affidato ai social una riflessione sul primo anno in Italia: “Di questo strano periodo, che ha visto molte persone soffrire, resta la grande soddisfazione di aver vinto uno Scudetto a fianco di questo gruppo eccezionale e la gioia di aver sentito lo straordinario affetto dei tifosi bianconeri. Dispiace non aver raggiunto il nostro obiettivo in Champions League. Adesso abbiamo una rinnovata convinzione, fame e determinazione a fare meglio il prossimo anno”. L’ex Ajax ha poi concluso il post con gli hashtag #ForzaJuve e #FinoallaFine.  
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    Pirlo: “Juve, sono pronto. Orgoglioso di ricevere tanta stima”

    Pirlo, messaggio alla Juve… con un errore
    Poche parole, ma tanta voglia. Il percorso di Pirlo alla Juventus è cominciato come nessuno si aspettava, il passaggio dall’U23 alla gestione di campioni come Ronaldo e Dybala è avvenuto in un lampo. Ma dal primo messaggio social Andrea dimostra di avere dentro solo voglia, niente paura e un pizzico di emozione che l’ha tradito al momento del tag dell’account social della Juve: ha selezionato @Juventus invece di @Juventusfc, che è il profilo ufficiale bianconero. Poi ha corretto il tweet. Capita, quello che conta è che Agnelli lo ha scelto per due anni (biennale fino al 2022) e che sa già come far giocare la sua squadra: 4-3-3 e tutti avanti, ma con equilibrio. Il Maestro è pronto.

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    Pirlo, la sua Juve sarà con il 4-3-3: l'anticipazione a Cannavaro

    Sappiamo già come vorrà impostare Pirlo la sua nuova Juventus perché in tempi non sospetti l’ha detto lui stesso a Cannavaro durante una diretta Instagram, spiegando le intenzioni di gioco da trasmettere ai calciatori in campo. Le ha ribadite anche nella conferenza stampa di presentazione da tecnico dell’Under 23 bianconera, la sua voglia di proporre un calcio offensivo, ma equilibrato, è arrivata forte e chiara. Le idee ci sono e sono sicuramente un punto di forza di Pirlo, che però sa anche non dovrà essere troppo conservativo, ma aperto al cambiamento. 
    Mercato Juve, con Pirlo cambiano gli obiettivi
    Dentro Pirlo, fuori Sarri: la vittoria dei senatori della Juve

    La Juve di Pirlo: “4-3-3 e tutti avanti”
    Cannavaro chiedeva su Instagram durante una delle tante dirette: “Che sistema di gioco ti piace?”. E Pirlo rispondeva senza pensarci: “Dipende dai giocatori, però 4-3-3, tutti avanti e via. Grande possesso palla, te la faccio girare anche dietro la panchina la palla. Il 4-3-3 a me piace. Poi magari ti accorgi che tu hai giocatori che pensavi fossero in un modo e invece capisci che non possono giocare in quel modo, quindi ti adatti a farli giocare in un altro modo. Se ti fissi con il modulo e i tuoi giocatori non possono farlo, butti tempo e loro non rendono”. Ancora prima, dopo l’uscita della Juventus in Champions League contro l’Ajax nell’aprile del 2019, spiegava che “la chiave è a centrocampo, hai preso Ronaldo ma devi trovare il modo di innescarlo al meglio”. Ora la bacchetta ce l’ha il Maestro, deciderà lui. LEGGI TUTTO