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    Soulé: “Ho scelto tra Italia e Argentina, l’ho detto a Spalletti”

    FROSINONE – Le speranze di vedere un giorno Matias Soulé con la maglia della Nazionale si sono spente dopo le ultime dichiarazioni del giovane fuoriclasse della Juventus attualmente in prestito al Frosinone. Dopo il successo dei ciociari sul campo del Torino nei sedicesimi di Coppa Italia Soulè ha risposto in maniera diretta nel post-partita del suo possibile futuro in azzurro: “Ho parlato con Spalletti, gli ho detto la verità, ovvero che mi sentivo argentino. L’ho ringraziato perché mi voleva, poi ho parlato anche con Walter Samuel, che mi ha detto che ero pre-convocato. Sto aspettando l’Argentina, non so se arriverà adesso o dopo, ma sono argentino, sono nato lì e il cuore mi dice sempre Argentina”. Nelle scorse settimane proprio il ct Luciano Spalletti era andato a far visita alla squadra di Di Francesco per osservare il classe 2003 bianconero.

    Soulè ed il rinnovo con la Juventus

    L’argentino, oltre ad essere portagonista con i colori della società ciociara, sta pensando anche al futuro che lo vedrebbe vicino al rinnovo del contratto con i bianconeri: il giocatore è sotto contratto con la Juventus fino a giugno 2026 ed il club torinese non vuole rischiare di perderlo, i contatti per il rinnovo (fino al 2028?) sarebbero già in corso con l’obiettivo di avere in Matis il “nuovo Dybala”. Si era anche parlato di un possibile ritorno a Torino nella finestra del mercato di gennaio, ipotesi però scemata visto la volontà di entrambe le parti di sviluppare e far crescere il giocatore in questa stagione. Lui intanto è focalizzato sul presente: “Ho letto qualcosa, ma non penso a niente. Ho la testa qua sul Frosinone, giochiamo ogni tre giorni e questo non mi fa pensare tanto, ma neanche lo voglio perché non so se a gennaio, però a giugno manca tanto, quindi sono tranquillo”. LEGGI TUTTO

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    Mercato Juve, Samardzic ha fretta: gli amici Vlahovic e Yildiz lo aspettano

    Lazar Samardzic ha voglia di Juve. Un desiderio (corrisposto) che sta iniziando ad aumentare. Giorno dopo giorno, sempre di più. Il gioiello serbo, infatti, appare pronto a lasciare l’Udinese già nel mercato di gennaio e sogna di volare in una big il prima possibile. Inizialmente la sua partenza era prevista per l’estate 2024, ma gli scenari starebbero prendendo un’altra piega. E così i tempi potrebbero essere anticipati già nella finestra invernale di mercato. Il suo ciclo in Friuli appare appunto ai titoli di coda e le attuali difficoltà in classifica del club (attualmente terzultimo e in zona retrocessione) possono dare un’ulteriore accelerata alla separazione. A gennaio la famiglia Pozzo andrà a ristrutturare l’organico, ma per arrivare al traguardo salvezza servono giocatori totalmente mentalizzati e motivati. Della serie: chi non è più felice a Udine, può pure salutare la ciurma. Anche se è uno dei big dell’organico.
    Il pensiero di Cioffi
    Il nuovo tecnico Cioffi è stato chiaro al momento del suo insediamento: vuole giocatori dediti al 100% alla causa. Altrimenti meglio guardarsi intorno. E Laki appare decisamente tentato di accasarsi altrove subito. D’altronde non è un mistero che la Vecchia Signora l’abbia messo nel mirino e lo stia corteggiando da settimane. Il talento nato a Berlino ma naturalizzato serbo è un vecchio pallino di Cristiano Giuntoli da almeno un paio d’anni. Più volte il dirigente bianconero – quando era ancora al Napoli – aveva provato ad ingaggiarlo. Stavolta il corteggiamento potrebbe, finalmente, arrivare al traguardo. Anche perché lo stesso club friuliano ha incaricato della gestione della trattativa un intermediario di fiducia e stoicamente vicino al club. Il segnale di come le contrattazioni possano presto entrare nel vivo. Nelle scorse settimane sono stati avvistati sugli spalti della Dacia Arena anche gli scout del Borussia Dortmund, evidentemente pure loro spettatori interessati alle prestazioni del classe 2002. LEGGI TUTTO

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    Soulé diventa un caso: l’Argentina, l’Italia e i piani di Scaloni e Spalletti

    Se non è un caso internazionale, poco ci manca. Avevamo dato in più occasioni notizia dell’attenzione che Luciano Spalletti ha dedicato a Matias Soulé, giocatore classe 2003 di proprietà della Juventus e rivelazione di questo avvio di stagione in Serie A con la maglia del Frosinone. Il ct azzurro ha anche avuto l’occasione di parlare faccia a faccia con il ragazzo: un colloquio in cui Soulé ha manifestato la propria gratitudine per l’attenzione della Nazionale, ma in cui ha pure ribadito il proprio senso di appartenenza argentino.

    Soulé, la mossa dell’Argentina

    Se ne può parlare, però nel frattempo è arrivata forte e chiara la replica della federazione albiceleste: al Frosinone è giunta ieri mattina la comunicazione ufficiale della pre convocazione di Soulé per gli impegni dell’Argentina nel mese di novembre, alla prossima sosta. È un segnale piuttosto chiaro, a maggior ragione dopo quanto emerso nelle ultime settimane, anche se non è la prima volta che l’esterno offensivo di proprietà Juve viene chiamato dalla Nazionale campione del mondo: Soulé però non ha mai debuttato ed è dunque ancora opzionabile per la Nazionale italiana essendo in possesso di doppio passaporto. Stavolta tuttavia la situazione potrebbe essere un po’ diversa: con Spalletti in pressing e la prospettiva di diventare un elemento importante in azzurro, il ct Scaloni potrebbe non solo convocarlo, ma pure concedergli qualche minuto in partite ufficiali (qualificazioni mondiali con Uruguay e Brasile). E a quel punto Soulé verrebbe blindato ufficialmente dall’Albiceleste. LEGGI TUTTO

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    Danilo, le condizioni in vista di Fiorentina-Juve. E il retroscena del 2017

    Slitta il rientro di Danilo, che sicuramente salterà la trasferta a Firenze ed è a rischio anche per la successiva gara casalinga contro il Cagliari. Il capitano bianconero, che stava recuperando da un infortunio subito in Nazionale, nel corso dell’allenamento di martedì ha avvertito ancora fastidio.

    Il difensore si era fatto male a metà ottobre durante la sfida tra Brasile e Venezuela, i successivi esami al J Medical avevano evidenziato una lesione muscolare di basso grado al bicipite femorale della coscia sinistra. Il capitano ha saltato Milan e Verona, mettendo nel mirino la Fiorentina: fino a lunedì il suo recupero era considerato possibile, con tanto di tabella di marcia della settimana per averlo ristabilito in vista di domenica. Invece le ultime evoluzioni privano per almeno una gara, se non due (dopo il Cagliari ci sarà la sosta), Allegri del difensore. LEGGI TUTTO

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    Juve-Verona e la prova tv chiesta per Gatti: riprova, sarai più fortunato

    Per Federico Gatti è stata chiesta la prova tv. A questo punto per Davide Faraoni ci aspettiamo almeno una nomination per i David di Donatello per la sua grande interpretazione. Certo, la regia, riprendendolo di spalle, ne ha penalizzato la performance, privandoci dell’espressione, ma quello stramazzare dopo il gol di Kean è roba che anche Kubrick avrebbe gridato: «Buona la prima». La recita del veronese deve essere piaciuta molto anche a quelli della Procura Federale, perché non hanno menzionato il gesto antisportivo nella loro minuziosa richiesta presso il Giudice Sportivo. È vero, per carità, non c’erano appigli regolamentari per punire quella poco edificante scenetta, peraltro costata un gol alla Juventus, ma chissà che, a parti invertite, uno sforzo non sarebbe stato fatto (in fondo parliamo di chi riesce a cambiare i capi di imputazione nel corso di un processo in cui non ci si può difendere). LEGGI TUTTO

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    “Chi imbroglia ci sarà sempre”: Kean, stoccata social a Faraoni

    TORINO – Juventus-Verona di sabato non è stato un match semplice per Moise Kean. L’attaccante della Juventus, partito titolare, si è visto annullare ben due gol dal Var (uno per fuorigioco millimetrico e uno per fallo), si è preso l’ammonizione per una reazione ad un fallo commesso (scagliato la palla per terra) ed è stato sostituito da Massimiliano Allegri onde evitare una possibile espulsione, il tutto non gradendo il cambio. L’ex Everton non ha digerito lo sfortunato sabato e sui social si è sfogato.
    Kean, sfogo Instagram…su Faraoni
    Sui social Kean ha “ironizzato” sul gesto di Faraoni che ha indotto il Var e poi l’arbitro Feliciani ad annullare la rete del vantaggio bianconero al 53′: dopo essere stato colpito sul volto dall’attaccante bianconero, il capitano del Verona è rimasto per qualche secondo a terra, subito dopo si è messo sulle ginocchia per seguire l’azione e una volta vista la rete di Kean ha deciso di tornare nuovamente a terra.
    Moise, ancora infastidito dall’accaduto, su Instagram non ha usato mezzi termini citando una strofa della canzone di Young Thug “Digits” che recita: “Hustlers don’t stop, they keep goin’”. La traduzione letterale è “Gli imbroglioni non si fermano, vanno avanti”. La prova tv? Sì, ma dipenderà dal procuratore federale. LEGGI TUTTO

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    Allegri, prove di 4-3-3 Juve: il tridente che voleva schierare col Verona

    Al minuto 62 della sfida tra Juventus e Verona Massimiliano Allegri ha richiamato in panchina Moise Kean, migliore in campo per distacco, ma coi nervi a fior di pelle dopo i due gol annullati. Una situazione resa ancor più delicata dall’ingenua ammonizione rimediata per un gesto di stizza. Spunta però un retroscena, che mostra come i piani del tecnico bianconero fossero ben differenti…
    Il tridente Chiesa-Vlahovic-Kean
    Dazn, infatti, è riuscita a risalire al foglio di appunti di Allegri dove, scritta a penna, c’era la formazione della Juve schierata con il 4-3-3: Chiesa largo a destra, Kean a sinistra e Vlahovic al centro. Inutile dire come sia stata proprio l’ammonizione, e più in generale il comprensibile nervosismo mostrato dall’italo-ivoriano, a far cambiare i piani di Max. L’ex Fiorentina ha fatto comunque il suo ingresso, ma al posto dello stesso duttile attaccante prodotto del vivaio bianconero, uscito poi bofonchiando “Perché?” e tirando dritto negli spogliatoi, prima di essere ‘recuperato’ da Pinsoglio e riportato in panchina. Un accenno di tridente si è poi visto nel finale, con il figlio d’arte scuola Fiorentina, Milik – entrato al posto del bomber serbo – e il giovane Yildiz, ma chissà che il tecnico livornese non stia lavorando a una Juve 2.0… LEGGI TUTTO

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    Allegri-Del Piero, siparietto sui… capelli: “Non ho questi problemi”

    Del Piero, l’analisi sulla Juve
    Dopo la battuta la leggenda bianconera ha analizzato il sudato ma importante successo dei ragazzi di Allegri sottolineando un aspetto importante: “La cosa più importante è che la Juventus è rimasta ordinata, continuando a premere nel secondo tempo, mentre nel primo tempo devo dire che il Verona ha fatto un’ottima partita e c’era stato una sorta di equilibrio dopo una prima parte in cui la Juve cercava di mettere più pressione. Ma come è vero che ci sono degli episodi che determinano le partite, in questo caso ha sorriso alla Juve dopo i due gol annullati dal Var. Locatelli mi piace molto, lo sa anche lui”. LEGGI TUTTO