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    Zidane entra, Vlahovic si alza in piedi: il tributo Juve alla leggenda

    “Game recognizes game” dicono gli inglesi. Tradotto: i giocatori forti si riconoscono tra di loro. Si potrebbe riassumere così il grande applauso tributato da Dusan Vlahovic a Zinedine Zidane durante il “Together, a Black & White show”. La leggenda francese bianconera è entrata in campo ed è subito scattata l’ovazione di tutto il pubblico e dei giocatori di Allegri presenti, in particolare dell’attuale numero 9 della Juventus.
    Zidane e le altre Legends bianconere
    Zidane è solo uno dei tanti ex campioni bianconeri che si sono rimessi gli scarpini ai piedi per l’evento del Pala Alpitour che celebra i 100 anni della presidenza Agnelli. Una partita di calcio a 7 davvero speciale tra Legends juventine in cui il francese, 212 partite giocate in bianconero tra il 1996 e il 2001, è schierato nella squadra ‘White’ insieme a Peruzzi, Torricelli, Iuliano, Conte, Matri, Montero, Barzagli, Marchisio contro i ‘Black’ di Storari, Carrera, Di Livio, Pepe, Ravanelli, Ferrara, Evra, Mandzukic, Davids e Del Piero. LEGGI TUTTO

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    Elkann: “La passione degli Agnelli è la stessa di tutte le famiglie Juve”

    “Questa sera dimostra quanto bene abbia fatto la Juve e quanto ce ne sia ancora da fare”. Commenta così John Elkann l’evento “Together, a Black & White show” che si sta tenendo al Pala Alpitour di Torino. Un grande appuntamento per festeggiare i 100 anni della presidenza Agnelli, che ha richiamato illustri personaggi ed ex calciatori legati al mondo bianconero. Tra questi non poteva mancare il presidente di Stellantis e amministratore delegato di Exor, che ha parlato ai microfoni di Sky Sport della Juventus sotto diversi aspetti.
    John Elkann: “La nuova generazione Agnelli in campo adesso”
    Elkann, ad della holding che controlla la società bianconera e rappresentante della dinastia Agnelli, ha aggiunto: “Il legame della nostra famiglia ha 100 anni e la cosa più importante, come possiamo sentire stasera, è la passione. Questa passione forte che c’è tra la nostra famiglia e la Juve è come quella di tutte le famiglie juventine”. Quindi, un pensiero ai più giovani, anche a quelli a lui più vicini: “Si sente questa sera il nome della Juve che significa gioventù. Ci sono tantissimi bambini qui per la Juve e sono felice si veda da casa perchè è un momento forte. Nuova generazione Agnelli? Sono in campo adesso, per quello è difficile non distrarsi. Tutti e due giocano a calcio, anche mia figlia. La Juve è una grande parte delle loro vite”. LEGGI TUTTO

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    Zidane: “Io come Conte. Quant’è bello stare con la famiglia Juve”

    Zinedine Zidane spettacolare al “Together, a Black & White Show”. La leggenda della Juve prima è stata accolta da una vera standing ovation al suo ingresso in campo, poi ha rilasciato delle dichiarazioni dopo essere stato sostituito. “Il bello è essere qui con questa gente, con la famiglia Juve questa è la cosa migliore – ha dichiarato il francese ai microfoni di Sky Sport -. Ogni tanto ci vuole, sono contento di stare qui con gli juventini”.
    Zidane e il suo futuro
    Zidane, 212 partite in bianconero fra il 1996 e il 2001, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo ha intrapreso una nuova avventura da allenatore vincendo anche tre Champions League consecutive con il Real Madrid. Il classe 1972 è pero, adesso, senza una squadra. “Panchina? Per adesso niente, mi godo la famiglia come Conte – ha dichiarato in proposito Zizou -. Poi si vedrà più avanti. Fino a quando sono allenatore si parlerà sempre, poi vediamo”. LEGGI TUTTO

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    La Juve a Lione: ecco chi è andata a vedere

    Gli occhi della Juve su…
    Il nome di Kephrem Thuram del nizza è sempre il più caldo, ma occhio anche a Hjoberg del Tottenham: il problema è il costo. A gennaio la Juventus li vorrebbe in prestito per poi valutare l’acquisto in caso di qualificazione Champions. Ma intanto uno 007 juventino è stato avvistato a Lione. Chi è andato a vedere? Rayan Cherki, 20 anni, gioiellino del centrocampo: un colpo alla Giuntoli. Oppure Mahamadou Diawara, trequartista 18enne che si dice sia stato apprezzato molto dal nuovo allenatore del Lione, Fabio Grosso. E occhio anche a Arthur Vermeeren, 18enne dell’Anversa, centrocampista versatile che si sta facendo notare nel campionato belga. Colpi giovani e quasi sconosciuti: è la nuova via della Juventus. LEGGI TUTTO

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    Danilo scrittore! Il primo articolo del capitano Juve svela un retroscena

    Danilo, saggezza Juve e introspezione: la massima condivisa sui social. Vi avevamo raccontato così non più tardi dello scorso 28 settembre la passione per la lettura del capitano dei bianconeri, che ha iniziato una nuova esperienza fuori dal rettangolo di gioco. Danilo, oltre che un accanito lettore, ama, infatti, anche scrivere ed ha deciso di intraprendere una nuova esperienza fuori dal rettangolo di gioco: una volta al mese scriverà un articolo per la rivista brasiliana Vida Simples raccontando aneddoti della sua vita, ma tratterà anche argomenti come la salute mentale, l’alimentazione e non solo.
    Juve, Danilo scrittore: il primo articolo
    La settimana scorsa è stato pubblicato il primo pezzo scritto da Danilo. Il difensore ha raccontato un aneddoto che risale all’inizio della sua carriera in Brasile e che ha avuto una ripercussione su tutta la sua carriera: l’aver rifiutato un sostanzioso assegno per restare “fedele” a quelli che, tutt’oggi, sono i suoi procuratori, che preferisce chiamare “compagni”.
    L’articolo di Danilo: “Principi”
    “Ray Dalio, nel suo best seller Principles, racconta che anche dopo aver fondato un’azienda di successo, continuava a farsi guidare dai principi di casa. Ed è da qui che nasce la mia identificazione con il libro. Perché prima ancora di rendermene conto, sono stato guidato dai principi appresi da mia madre, Zezé, parrucchiera, e da mio padre, Baiano, camionista e atleta dilettante. Ecco un esempio dei principi che ho avuto modo di mettere in pratica solo essendo figlio dei miei genitori.
    All’età di 17 anni, mi stavo affermando nella squadra professionistica dell’América-MG, e una banca che sponsorizzava il club aveva in cambio il diritto di prendere una percentuale e di gestire la vita fuori dal campo dei giovani atleti. Io ero uno di loro. All’epoca lavoravo con i miei procuratori solo da un anno. Sono gli stessi ancora oggi, mentre festeggio il mio 32° compleanno, e per questo preferisco chiamarli compagni.
    I rappresentanti della banca mi invitarono a una riunione. Decisi di andarci da solo per intuizione. Quando entrai nella stanza, c’erano degli uomini seduti attorno ad un imponente tavolo, di fronte ad un ragazzo di Bicas, che era completamente estraneo all’ambiente che lo circondava. Indossava abiti semplici, le scarpe da ginnastica che vestiva erano le migliori che aveva. Ma con sé portava un universo di sogni e ambizioni.
    Io, che guadagnavo uno stipendio di 680 reais al mese, ricevetti un’offerta per lasciare il controllo delle mie azioni future alla banca per 500.000 reais. All’epoca mio padre viveva per strada e mia madre passava le ore in salone per aiutare a casa e crescere i miei tre fratelli. Nonostante ciò, quell’offerta non mi fece cambiare l’impegno e la fiducia già instaurati con i miei collaboratori per il modo in cui mi trattavano.
    Questo “feeling” era in realtà una lezione appresa da un’esperienza precedente, quando ci sedemmo a un tavolo improvvisato a casa mia: io, i miei amici/collaboratori e mio padre. Loro parlavano preoccupandosi di sapere da dove venivo, ma dopo un lungo discorso, mio padre rispose semplicemente: “Se Danilo ha scelto voi, è perché ha capito che siete le persone giuste per aiutarlo a perseguire il suo sogno. L’unica cosa che vi chiedo è di ricordare che è un essere umano, non una merce. Trattatelo come un essere umano”.
    Questo è uno dei tanti principi che mi hanno guidato qui. In quella riunione, ho scelto di non scambiare un sogno in cui credevo per un assegno, ho seguito i principi della mia famiglia e mi sono trattato come un essere umano. Proprio come sono io. Proprio come siamo noi!
    Sono Danilo, padre di João e Miguel, co-fondatore di VOZ Futura, calciatore della Nazionale brasiliana e capitano della Juventus”. LEGGI TUTTO

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    Cairo e il ko nel derby con la Juve: “Molto deluso. Juric? Fiducia totale”

    È ancora tanta la delusione in casa Torino dopo la sconfitta patita nel derby dell’Allianz Stadium contro la Juventus. I granata sono usciti sconfitti per 2-0, ma a lasciare l’amaro in bocca è stata soprattutto la prestazione dei ragazzi di Ivan Juric. Un malcontento che non ha nascosto Urbaino Cairo, presidente del Torino, due giorni dopo il ko, ribadendo comunque la fiducia nei confronti del proprio tecnico.
    Cairo: “Deluso, ma ho fiducia in Juric”
    Così il presidente granata a margine della presentazione della partenza del Giro d’Italia: “La partita non ci è piaciuta, è stato brutto perdere così: era una sfida alla portata, sono stato molto molto dispiaciuto e deluso. Il primo tempo è stato di studio, senza grandi occasioni, ma si poteva fare qualcosa in più. Tante sconfitte con la Juve? Non è che gli ultimi 30 anni si siano vinte tante partite, i successi sono più precedenti…”. Fiducia in Juric? Cairo chiarisce: “È totale”. Ma il patron del Toro, seppur sorridendo, chiosa così: “Quello che non riesco a fare con Juric è che non ascolta la mia formazione, l’ho fatto con il Giro che passa vicino a casa mia, a Masio”. LEGGI TUTTO

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    Zidane: “Juve più di una famiglia. L’Avvocato? Le sue telefonate all’alba…”

    Zidane, la Juve e la crescita personale

    A Torino dal 1996 al 2001, Zidane ha disputato con la maglia della Juve 212 partite conquistando due Scudetti, una Supercoppa italiana, una Coppa Intertoto, una Coppa Intercontinentale e due Supercoppe Uefa. Un periodo ricordato con grande affetto dall’ex centrocampista francese: “La Juve è stata più di una famiglia, è stata un luogo in cui ho imparato davvero cosa significava “competitività” come giocatore, e che mi ha spinto anche nella mia vita di uomo e in famiglia”. Martedì al Pala Alpitour ci sarà anche lui tra le tante Legends (Del Piero, Platini, Marchisio, Mandzukic e Conte solo per citarne alcune) che si sfideranno in campo nell’evento anche benefico grazie all’iniziativa “Juventus per le Famiglie” tramite la quale vengono sostenuti i progetti di Save the Children dedicati ai bambini più vulnerabili e alle loro famiglie. LEGGI TUTTO

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    Bremer si scusa con Chiellini… che risponde: Juve-Toro sui social

    Bremer, la questione dei numeri 3

    Gleison Bremer, ex di giornata, resta a terra diversi minuti. Lo staff medico interviene tempestivamente effettuando le cure del caso. Alla fine il numero 3 bianconero rientra in campo con un cerotto sullo zigomo, ma soprattutto con l’iconico “turbante” che più volte è stato visto indosso alla leggenda Giorgio Chiellini.

    Bremer, le “scuse” social

    Al termine della sfida, si corre sui social a condividere la felicità dei 3 punti conquistati e i migliori scatti del match. Bremer ha tenuto però a “scusarsi” con Chiellini per il turbante “preso in prestito”. Tra i commenti, oltre alle emoji delle fiamme di Kostic, arriva puntuale proprio quello di Giorgio Chiellini, sorridente davanti alla foto del brasiliano, che forse un po’ lo ricorda. LEGGI TUTTO