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    Doan, samurai alla moda. Il Friburgo ha il suo Messi

    Un quarto d’ora, l’ultimo della gara di sabato a Mönchengladbach contro il Borussia, per testare l’ormai pieno recupero dopo la botta che l’aveva costretto a uscire col Leverkusen il 26 febbraio. Ritsu Doan, 24enne ala giapponese del Friburgo, è pronto per l’eurosfida di giovedì all’Allianz Stadium. È lui, il samurai, l’asso della squadra tedesca: l’uomo in grado di accendere l’attacco grazie ai suoi guizzi improvvisi, le giocate di fantasia, il sinistro diabolico. Il più dotato tecnicamente. Una specie di Dybala nipponico anche se i media giapponesi, a maggior ragione dopo l’ultimo Mondiale in Qatar, hanno insistito con un paragone troppo ingombrante: è il Messi del Sol Levante… LEGGI TUTTO

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    Roma, Dybala replica ai tifosi Juve in una chat: la verità sull’esultanza

    TORINO – L’esultanza di Paulo Dybala per la vittoria da ex ha fatto male a tanti tifosi della Juventus. Per questo motivo, sul canale Telegram, l’attaccante argentino della Roma ha deciso di rispondere ai tanti che lo hanno insultato per aver celebrato il successo della Roma alla fine partita: “So che è difficile per voi, lo è anche per me, ma oggi gioco per un’altra squadra e con altri compagni ai quali devo portare rispetto. Vincere non è mai facile e per noi era importante”. LEGGI TUTTO

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    Juve, non reagisce solo Kean. Anche Allegri in conferenza ha… dato i numeri

    A volte sono i dettagli a fare la differenza. Anche le dichiarazioni. I modi. I toni. La forma che diventa sostanza. E così pure una (non) risposta in conferenza stampa, nel dopo Roma-Juventus, può diventare emblematica e indicativa di un momento. Tanto più se giunge a seguito di altre (non) risposte a tono, nonché a distanza di pochi minuti dall’espulsione lampo subita da Moise Kean, cacciato per fallo di reazione dopo appena 39 secondi dal suo ingresso in campo all’Olimpico. LEGGI TUTTO

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    Roma-Juve, Capello severissimo su Kean: “Non perderei tempo a parlare con lui”

    TORINO – Non ha usato mezze misure Fabio Capello, per spiegare come si sarebbe comportato adesso se avesse dovuto parlare con Kean. L’attaccante della Juventus è stato espulso nel match con la Roma pochi secondi dopo il suo ingresso in campo per un fallo di reazione su Mancini. Un gesto che è stato rimproverato da Allegri nel post-partita, pur sottolineando che il ragazzo ha chiesto scusa negli spogliatoi per aver lasciato la squadra in inferiorità numerica. LEGGI TUTTO

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    Gentile: “Juve, il sogno Champions è sfumato”. Sul -15 e il futuro di Di Maria…

    “Il sogno Champions per la Juve è definitivamente sfumato, era già un’impresa senza la sconfitta di Roma, dopo ieri finiscono a mio avviso tutti i sogni di gareggiare la prossima Champions. Purtroppo quella di ieri è una sconfitta che brucia, perché è stata immeritata, la Juve ha preso tre pali, ha giocato anche discretamente, la Roma non è stata così superiore da battere la Juve. Ma questo è il calcio, bisogna pensare già al futuro”. Così Claudio Gentile, ex difensore della Juve e campione del mondo ’82, ospite di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1. Come si vive questo momento col -15 alle spalle? “Sicuramente è un peso in più, è come se sei in mare e non sai dov’è la terra. La politica della società ha avuto un po’ delle situazioni particolari, penso che questa penalizzazione abbia dato una mazzata all’ambiente juventino. Non sono fiducioso che verrà tolta questa penalizzazione, mi rassegno che questo sarà più o meno il finale di quest’anno per la Juve”. LEGGI TUTTO

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    Juventus, stagione frustrante e maledetta. Ma Vlahovic?

    Se ci si mette pure la sfortuna, la Juventus può solo arrendersi. In una stagione in cui la squadra di Allegri ha sofferto infortuni pesantissimi, un tornado giudiziario, quindici punti di penalizzazione e ha accumulato sconfitte ampiamente meritate, all’Olimpico scopre la dolorosa sensazione di sbattere tre volte contro il palo e di perdere una partita che aveva fatto più della Roma. Il che – intendiamoci! – non significa aver attaccato per novanta minuti, ma aver comunque costruito qualche azione in più, aver mostrato un briciolo di qualità in più e aver dato l’idea di avere più giocatori in grado di sbloccarla. Perché, diciamolo, per quasi tutto il primo tempo e buona parte del secondo non sembrano neppure scacchi, ma proprio dama. Squadre bloccate, sempre tre o quattro uomini di scorta nella propria metà campo e l’iniziativa lasciata al colpo di genio, la giocata del fuoriclasse, la botta di fortuna. LEGGI TUTTO