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    Nuova Juve contro il Monza, tra punti fermi e qualche incognita. La sicurezza di Allegri

    TORINO – Alla Continassa sta germogliando una nuova Juventus. Lo racconterà, innanzitutto, la lista dei convocati per la sfida interna al Monza, intanto lo ha confermato tra le righe anche Massimiliano Allegri. Che, nella consueta conta di presenti e acciaccati, ha aperto a un cambiamento di assetto tattico in virtù dei preziosi rientri. Non nell’immediato, ma nelle prossime settimane. Il tecnico è infatti pronto a riabbracciare Pogba e Vlahovic, che già contro i brianzoli potrebbero essere impiegati a gara in corso per 20 o 30 minuti. Ma, al contempo, dovrà rinunciare a Chiesa e Cuadrado, alle prese con i fisiologici acciacchi di chi è ritornato in campo dopo tanto tempo: l’obiettivo è averli a disposizione per la Lazio, dato che le Coppe rappresentano un focus importante.Guarda la galleryJuventus-Monza, Allegri l’ha pensata così: probabile formazione

    Serve compattezza

    Il vero problema, nell’immediato, è la corsia di sinistra, dove si candida giocoforza Soulé. Senza Chiesa, senza Cuadrado e anche senza McKennie, in partenza per una nuova avventura al Leeds. Spazio all’argentino, dunque, con il rientrante De Sciglio a disposizione dalla panchina per una partita dall’importanza capitale, a maggior ragione in virtù del delicato contesto che circonda la squadra. «Campionato falsato? La mia opinione non conta: dobbiamo pensare a difenderci in campo, anzi, ad attaccare lì perché dobbiamo recuperare punti», il pensiero di Max. Che, intanto, chiama tutti a raccolta. Parlando di un «blocco granitico», quello che deve raggruppare spogliatoio, dirigenza e anche tifosi in queste settimane difficili. Contro l’Atalanta se n’era avuto un primo assaggio. Per il match con il Monza lo Stadium è chiamato al bis. LEGGI TUTTO

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    Juventus, Cabrini: “Battere le avversità, il nostro dna. Il club non cambierà mai proprietà”

    MILANO – Tra un dritto e rovescio al Palace Padel Milano Antonio Cabrini si siede, prende fiato e pensa a quello che sta succedendo alla sua Juventus. Qualcosa di inaspettato. Forse di ingiusto. Sicuramente di discutibile. Un sentimento sincero. Si perché lui il bianco e il nero non li ha tatuati solo sulla pelle ma anche nel cuore. Ma la Juventus è un club, una squadra, una tifoseria abituata a lottare. Da sempre e così sarà anche adesso perché «il Dna bianconero è sempre quello di non mollare mai e sarà così».

    La società non deve mollare e la squadra?

    «Le vicissitudini societarie non devono condizionare le prestazioni di squadra, le partite che la Juventus è chiamata a giocare in campionato. I giocatori devono pensare a fare i professionisti, non farsi distrarre da cose che non li riguardano direttamente, se non per la nuova classifica. Devono pensare solo a giocare a calcio, a vincere. Non devono mai dimenticare che indossano la maglia bianconera della Juventus. E non è da tutti…».

    Pensa che questa nuova penalizzazione possa far nascere un nuovo orgoglio?

    «La Juventus è abituata a pensare sempre in grande. È abituata a guarda avanti per tornare competitivi e raggiugnere subito grandi risultati. Credo che sia la stessa filosofia degli uomini che oggi sono al comando». LEGGI TUTTO

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    Vlahovic, auguri Juve per i 23 anni: i gol bianconeri venuti da Belgrado

    TORINO – Dusan Vlahovic compie oggi 23 anni e spera di pote festeggiare al meglio il suo compleanno con la Juventus. Il serbo infatti è pronto al rientro dopo il lungo stop dovuto alla pubalgia e sarà nei convocati di Massimiliano Allegri in vista del match di domenica (ore 15) allo Stadium contro il Monza. L’ex Fiorentina non gioca in bianconero dal 25 ottobre quando la Juve perse a casa del Benfica in Champions League, da quel momento ha saltato 10 partite ufficiali tra campionato e coppe fatta eccezione per i Mondiali dove giocò un totale di 124′ in 3 partite con la Serbia. In settimana Vlahovic ha scaldato i motori in settimana nella partitella tra i bianconeri e la loro Next Gen andando a segno e convincendo Allegri, in questa stagione ha giocato 15 partite con 7 gol realizzati. LEGGI TUTTO

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    McKennie al Leeds: ecco la formula magica per convincere la Juventus

    TORINO – Come è cambiata la prospettiva bianconera del mercato da un anno all’altro. Riavvolgendo il nastro, a gennaio del 2022 di questi tempi a Torino era in arrivo Dusan Vlahovic, che portava con sé un carico di gol e speranze. Trecentosessantacinque giorni dopo, la sessione invernale è volata via, superata a destra da questioni lontane dal campo ma prioritarie per il presente e il futuro. L’unica novità dovrebbe, anzi potrebbe essere l’uscita di Weston McKennie al fotofinish, colui che da mesi è ormai indicato dagli addetti ai lavori come l’elemento sacrificabile sull’altare del bilancio in questa sessione.

    Anche perché l’uscita del centrocampista texano non porterebbe alla necessità di sostituirlo con un elemento in entrata e dunque il club può valutare una cessione anche all’ultimo giorno di trattative, ovvero martedì. Il Leeds resta in pole position, anche perché ha già incassato il via libera di massima da parte del giocatore, che entrerebbe a far parte di un progetto made in Usa, ma la Juventus sta effettuando le opportune valutazioni: del resto, senza fretta e senza l’obbligo di dover tamponare con un rimpiazzo, dalle parti della Continassa bisogna capire se dalla Premier arriverà un’offerta capace di far saltare il banco oppure no.

    Guarda la galleryMcKennie che collezione da urlo: Ferrari, Lamborghini e Nissan da sogno! LEGGI TUTTO

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    Juventus, i tifosi di tutto il mondo alzano la voce: “Giustizia da banane”

    TORINO – Si espande a macchia d’olio, ben oltre i confini disegnati dalle vette delle Alpi o dalle acque del Mediterraneo, la protesta innescata negli scorsi giorni dai referenti regionali degli Juventus Official Fan Club di tutta Italia. Il sentimento d’amara ingiustizia che ha contagiato il popolo bianconero all’indomani della sorprendente sentenza della Corte Federale d’Appello, che ha gravato con quindici punti di penalizzazione la classifica degli uomini di Allegri in seguito alla revocazione della sentenza sulle plusvalenze, ha infatti ben presto raggiunto i quattro angoli del globo. I tifosi di tutto il mondo si sono uniti a una contestazione che, nelle prossime ore, assumerà contorni più definiti per quanto concerne tempistiche e modalità. L’adesione alla causa, intanto, è stata registrata in Francia, su impulso del Fan Club di Talange, pochi chilometri da quella Joeuf che ha dato i natali a Platini, come in Iraq, attraverso una dura nota dei tifosi con base a Nassiriya in riferimento a “una giustizialista giustizia sportiva”. E così via: da un Paese all’altro, da un continente all’altro. “Esprimiamo il nostro disappunto per il modo in cui la giustizia sportiva si è espressa, senza parametri e con parzialità”, si legge in un documento firmato da tutti i JOFC dell’America Latina, dall’Ecuador fino al Venezuela.Guarda la galleryJuve, la protesta social dei club ufficiali corre dall’Italia fino a Cina e Nord America

    Dagli Usa all’Arabia Saudita: unico coro Juve

    “L’iniquità è diventata una costante della giustizia sportiva italiana quando c’è di mezzo la Juventus”, le parole invece utilizzate nel comunicato congiunto sottoscritto dai ventuno club presenti nella Cina continentale. E così via, appunto, lungo il solco tracciato a inizio settimana dai tifosi residenti negli Stati Uniti e in Canada, i primi a unirsi alla galoppante protesta in Italia con un documento che ha abbracciato l’intero Nord America. “Esprimere un supporto incondizionato alla società è d’obbligo dopo l’ingiusta decisione subita”, spiega invece la nota promossa dagli Juventus Official Fan Club appartenenti al mondo arabo, firmata dai sostenitori bianconeri presenti in Algeria, Arabia Saudita, Bahrain, Egitto, Emirati Arabi, Giordania, Kuwait, Marocco, Mauritania, Libano, Libia, Oman, Palestina, Qatar, Siria e Tunisia. Parole del tutto analoghe a quelle espresse dai tifosi presenti nelle decisamente più vicine Bulgaria, Croazia, Macedonia e Serbia, unite in coro all’interno di un comunicato diffuso dagli JOFC dei Balcani, o di quelli a Montecarlo e in Svizzera. Ma il serpeggiante malcontento dei cuori bianconeri, dopo il verdetto di venerdì scorso che ha lasciato perplessa persino un’abbondante fetta di addetti ai lavori, tra avvocati e magistrati, si è spinto davvero a tutte le latitudini. A Cuba, anche, dove i Fan Club locali si sono espressi circa “una sanzione che sembra parte di un linciaggio” e “un caso che pare più un complotto che un atto di giustizia”. E perfino in Australia, dove quello da parte della giustizia sportiva italiana è stato definito un “Banana’ show”.

    Guarda la galleryJuve penalizzata, tifosi furiosi sui social: tv, istituzioni, club, non si salva nessuno LEGGI TUTTO

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    Emre Can, il tumore alla tiroide e il ringraziamento ai medici Juve

    TORINO – Nel corso di un’intervista rilasciata a DAZN, l’ex giocatore della Juventus Emre Can, oggi al Borussia Dortmund, ha parlato dell’operazione per un nodulo alla tiroide scoperto durante le visite con il club bianconero nel 2018: “Avevo un tumore alla tiroide e avevo urgente bisogno di un’operazione. Questo ha cambiato molto nella mia vita. Puoi avere tanti soldi, puoi avere tutto, ma la salute è la cosa più importante. Fa parte della vita, consiglio a tutti di fare dei controlli. Non importa quanto crediamo di essere sani; se scopriamo queste cose in tempo, si può agire”.
    Juventus, i ringraziamenti di Emre Can
    Nel corso dell’intervista Emre Can ha voluto ringraziare i medici della Juventus: “Sono estremamente grato ai dottori: un paio di mesi dopo le visite mediche con la Juve mi chiamarono. Non sapevo nemmeno cosa stesse succedendo, non avevo mai sentito parlare di una tiroide e non sapevo che potesse esserci un tumore. Il trasferimento a Torino è valso solo per questo”. LEGGI TUTTO

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    Juventus, Chiesa back on track: arriva il documentario Amazon

    TORINO – La Juventus torna protagonista su Amazon Prime ma non con la seconda stagione della docuserie della piattaforma “All Or Nothing” ma con uno speciale dedicato a Federico Chiesa. Il documentario sarà disponibile il 3 febbraio, si intitola “Federico Chiesa – Back on Track” ed è la prima produzione originale di Juventus Creator Lab, dove vengono ideati e prendono vita tutti i contenuti digitali del club. La produzione racconta tutto il percorso di riabilitazione del giocatore bianconero dall’infortunio al ginocchio (2 gennaio 2022) al rientro in questa stagione: un calvario lungo dieci mesi, durante il quale Federico dovrà riscoprirsi, come atleta e come uomo. Al suo fianco ci saranno la famiglia, i compagni, lo staff della Juventus e un nuovo prezioso amore. LEGGI TUTTO

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    Plusvalenze, il Governo aiuti la Giustizia Sportiva: trasparenza e credibilità

    Dopo Abodi, Giorgetti: il Governo si interessa alla questione delle plusvalenze e si interroga sulle norme. Cosa buona e giusta, perché la questione, sotto il profilo strettamente giuridico sportivo è quanto meno opaca. Ieri, Giancarlo Giorgetti, ministro dell’economia, ha detto: «Abbiamo avviato un’analisi su un fenomeno che tutti dicano avvenga, ma se è così non credo che lo Stato possa riconoscere l’esistenza di plusvalenze fittizie. Stiamo riflettendo se la normativa fiscale fotografa in modo coerente e corretto questo fenomeno». Da economista, Giorgetti, si muove con cautela perché consapevole che il concetto di “fair value”, ovvero del “giusto valore” è complesso di suo e, quando si tratta di esseri umani che fanno i calciatori, diventa ancora più scivoloso. Tant’è, il giudice federale Torsello ha trovato buone suole e ha appioppato alla Juventus 15 punti di penalizzazione per il processo plusvalenze, una pena enorme in assenza di una normativa specifica. Il ministro dello sport Abodi, mercoledì, ha auspicato maggiore «trasparenza». Parola santa.Sullo stesso argomentoJuventus, tira una brutta aria: vogliono mandarla in Serie B?Juventus

    Disparità di giudizio

    Tuttavia, la Juventus è stata condannata in un processo secretato e al quale non era possibile assistere e c’è un documento la cui visione è stata chiesta da più club coinvolti, ma che la Procura non ha ancora mostrato. Potrebbe rappresentare un vizio di forma di una certa importanza oppure essere una sciocchezza, ma non lo sappiamo. Sempre Abodi ha parlato di «credibilità», altra stella polare a cui ci piace si ispiri il ministro. E a tal proposito varrebbe la pena riflettere che, nel 2023, la giustizia sportiva giudica con un codice che all’articolo 4 parla di «principi di lealtà e probità», che sono, sì, un po’ vaghi (qualcuno ha un lealometro?) ma non come le pene che possono prevedere uno o più punti di penalizzazione, senza limiti insomma. Vale inoltre ricordare che una delle peggiori nemiche della credibilità è la disparità di giudizio e qualche dubbio viene nel vedere la Juventus condannata e prosciolti i club che avrebbero violato le regole insieme a lei. Anche perché con un codice così vago e un tabellario così, diciamo, elastico, chi esercita la giustizia sportiva dispone di un potere illimitato, anzi… incredibile.

    Guarda la galleryJuventus, dal ricorso al Coni ai nuovi processi: tutte le prossime tappe LEGGI TUTTO