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    Juve -15, i tifosi esplodono sui social: foto di popolo tra amarezza e rabbia

    “Sono nato juventino e sono nato dalla parte del torto, cresciuto con i bambini più grandi che mi rinfacciavano di aver gioito all’Heysel, io che non ne avevo nemmeno memoria, e poi mi sono dopato con Vialli, ho corrotto gli arbitri con Moggi ed a un certo punto mi sono anche stancato di dover spiegare, io dalla parte del torto ci sto davvero benissimo e se la Juve è il male io scelgo volentieri il male, e sto con piacere dalla parte dei cattivi”. È la parte più amara di un lungo thread, diventato virale sui social, che un tifoso bianconero ha scritto dopo i quindici punti di penalizzazione che la Corte d’Appello della Figc ha inflitto alla società nel procedimento sulle plusvalenze, riaperto – questo è da ribadire – solo per la Juve e non per gli altri club, tutti prosciolti. Perché, come scrive Il Mago K. K. (l’username del tifoso su Twitter) “ho la serenità rassegnata di chi è passato attraverso il 2006”. Sulle piazze virtuali c’è la reale consapevolezza che la Juventus abbia subito un vero e proprio torto.Guarda la galleryJuve penalizzata, tifosi furiosi sui social: tv, istituzioni, club, non si salva nessuno

    “Una regola che non esiste”

    C’è chi attacca senza mezzi termini (“Sanzionati per una regola che non esiste. Che vergogna”) e chi invece prova a trovare, tuttavia senza riuscirci, un appiglio su una giustizia difficile da comprendere: “Resta da capire ed è difficile come si possa riaprire un procedimento sconfessando se stessi ed il principio di diritto formulato 6 mesi prima. A sezioni unite, cioè col collegio più autorevole della giurisdizione sportiva. Si tratta di un precedente grave”. Alcuni puntano invece il dito contro la società, ritenuta fin qui troppo morbida nella propria linea di tutela: “Io devo stare con la Juve, ma la prima a non stare con se stessa è proprio lei. Sono passate 12 ore e l’unico che ci ha ‘difeso’ è stato Cassano. Sono fortunati che l’amore per una squadra non è razionale”.

    Sullo stesso argomentoVlahovic alza la voce: “Non ci fate paura, noi siamo la Juve”Juventus

    “Noi sì e loro no”

    La difesa dei sostenitori di fede juventina contro una decisione apparsa irrazionale merita di avere il giusto risalto mediatico: d’altronde uno dei mantra più ripetuti è quello relativo al calcio che è dei tifosi. E questa è soltanto una delle ricette appuntate: “Disdetta (pay tv, ndr) fatta – la protesta di uno juventino su Twitter – Per doping, processo solo alla Juve. Per Calciopoli, condanna solo alla Juve. Per le plusvalenze, tutti assolti tranne la Juve. Ogni 15 anni il sistema politico anti-Juve deve mettersi in moto. Da me il calcio non avrà mai più neanche un euro“. In attesa della pubblicazione delle motivazioni e soprattutto del ricorso al Collegio di Garanzia, ai tifosi non resta che l’amarezza di una disparità di giudizio che non si giustifica e che non si può giustificare. “Noi sì e loro no! Ma perché?”.

    Sullo stesso argomentoJuve, Ferrero e Scanavino parlano alla squadra. Ecco cos’hanno dettoJuventus LEGGI TUTTO

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    Juve, Allegri è l'appiglio giusto. Ecco perché

    TORINO – Bravo Massimiliano Allegri, n conferenza sta ha detto nulla di più e nulla di meno di ciò che serve in situazioni clamorose come quella che sta vivendo adesso la Juventus. Niente attacchi al sistema, niente alibi, niente lamentele bensì tanto pragmatismo e attaccamento alla maglia. Ottimismo, peraltro. Dettato da quel sano convincimento – che ormai trapela sempre più spesso dalle parole del tecnico bianconero – di poter e dover trasformare le disavventure in opportunità.
    CRITICHE Si potrà discutere all’infinito sui principi di gioco, sula tattica, sulle scelte dei titolari… ma è indubbio, e tutti concorderanno, il fatto che come pochissimi altri Allegri sa trasmettere serenità e padronanza della situazione sempre e comunque
    Guarda la galleryJuventus-Atalanta, la probabile formazione di Allegri
    SEGNALE Paradossalmente, fino a pochi mesi fa, era davvero ad un passo dal retrocessione.si ipotizzava che potesse non “mangiare il proverbiale panettone”. Invece, al contrario, è l’unico che è ancora a attovagliato al desco bianconero. Tutto intorno c’è stata la rivoluzione. Peraltro è l’unico uomo di calcio in un “governo tecnico”. E’ uno degli allenatori più titolati d’Italia, nonchè tra i più richiesti all’estero negli ultimi tempi (ha rifiutato le proposte dell’Arsenal, del Chelsea, del PSG, del Real Madrid): il fatto che sia così legato alla Juventus rappresenta una garanzia sull’ambizione della società è un messaggio importante anche all’esterno. LEGGI TUTTO

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    Juve: Malagò non commenta e frena anche la Torino olimpica

    CORTINA – Un tappone dolomitico in stile cinque cerchi per godersi lo spettacolo delle donne d’Italia nella discesa di Cortina e nel biathlon ad Anterselva, ma i tempi del giorno sono e restano soprattutto quelli olimpici e ancora più il caso Juventus che sta scuotendo il calcio. Giovanni Malagò prima abbraccia Sofia Goggia per l’uscita (stavolta indolore) ed Elena Curtoni per il podio da Fab Four dello sci femminile sull’Olympia delle Tofane, quindi consola Dorothea Wierer ed esalta la rimonta di Lisa Vittozzi nell’inseguimento di Coppa del Mondo nel tempio di Anterselva.
    Guarda caso due siti chiave per le Olimpiadi di Milano Cortina 2026 delle quali il numero 1 del Coni è anche presidente della Fondazione, ovvero del comitato organizzatore. Giochi che si stanno allargando a tutto l’arco alpino, con il recupero di Torino attraverso l’Oval Lingotto per il pattinaggio di velocità dopo il no (anche del Cio) alla copertura di Baselga di Piné in Trentino. Anche se resta in piedi la concorrenza di Milano con una struttura provvisoria.
    «L’ipotesi Oval è possibile, ma non certa, automatica – ribadisce Malagò -. Sono in corso valutazioni e ragionamenti, con la consapevolezza che dobbiamo fare in fretta, perché dobbiamo chiudere il prima possibile il master plan definitivo dei Giochi». Entro fine febbraio, quando è prevista una nuova cabina di regina con il Governo a Venezia. Perché i tempi stringono. «Giochi in ritardo? Sono anni che lo dico, però da qualche settimana c’è stato un cambio di rotta e questo va riconosciuto. Adesso dobbiamo lavorare sodo».
    Cautela massima invece sul fronte Juventus, attesa sì a un tappone dolomitico per risalire la china dopo i 15 punti di penalizzazione inflitti dalla Corte federale d’appello della Figc dopo la riapertura del caso plusvalenze. Una decisione che ha creato stupore per l’aggravamento della richiesta stessa del Procuratore federale (9 punti) e per la contemporanea assoluzione di tutte le altre società coinvolte. Ulteriore motivo per cui la società bianconera ha già annunciato ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni. «Sulla Juve non ho nessun commento da fare – risponde Malagò a nostra domanda -. Mi conoscete, se avessi qualcosa da aggiungere in questo momento sarei poco serio. Le sentenze non si commentano». LEGGI TUTTO

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    Plusvalenze Juve, il -15 e l'ironia social di Bertolucci

    Quindici punti di penalizzazione alla Juventus da scontare nel campionato in corso: questa la decisione della Corte Figc per l’inchiesta plusvalenze. Nel day after della sentenza non si placano le polemiche, soprattutto alla luce del fatto che quello bianconero sia stato l’unico club colpito. Se per Allegri il deficit in classifica si trasforma in un’opportunità per portare a termine una stagione storica, in tanti si chiedono, da Marchisio, Chiellini e persino Cassano a numerosi tifosi ed addetti ai lavori, con chi la dirigenza bianconera facesse questi scambi sospetti: tra questi, anche l’ex leggenda del tennis ed attuale commentatore televisivo Paolo Bertolucci, noto tifoso milanista….

    Juve -15: il tweet di Bertolucci

    “Plusvalenzandosi la Juve ha dimostrato di essere avanti a tutti. Gli altri hanno sempre avuto bisogno di un’altra società con cui accordarsi”, il tweet ironico di Paolo Bertolucci, non colto a prima vista anche da molti tifosi bianconeri, che hanno dovuto ritrattare in un secondo momento i propri commenti piccati.

    Juve, di Danilo, Perin e Bonucci le prime reazioni alla penalizzazione: “Ora è importante essere squadra”

    Plusvalenze, il comunicato della Juventus: “Ricorreremo al Collegio di Garanzia” LEGGI TUTTO

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    Plusvalenze Juventus, la giustizia del capro espiatorio

    È chiaro che il problema non sono le plusvalenze: il problema, per la giustizia sportiva, è la Juventus. Perché la sentenza della Corte d’Appello Federale non è tecnicamente spiegabile se non prendendo in considerazione anche l’accanimento nei confronti del club bianconero e la volontà di affossarlo. È un cecchinaggio feroce e insensato che calpesta il diritto applicando una disparità di giudizio ingiustificabile. La Juventus è l’unica società punita per una violazione, le plusvalenze fittizie, che si commette in due. Se un vantaggio illecito viene tratto dal gonfiare il prezzo di due giocatori coinvolti in uno scambio, questo lo ottengono due club. Come è possibile, quindi, che la Juventus sia l’unica a essere penalizzata? LEGGI TUTTO

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    Juventus, come cambia la classifica con i 15 punti di penalizzazione

    La Corte Figc si è pronunciata e ha disposto 15 punti di penalizzazione nei confronti della Juventus. Una vera e propria stangata per la società bianconera. Una decisione addirittura più pesante rispetto ai nove punti chiesti dalla Procura federale. Prosciolti gli altri 8 club interessati nell’inchiesta (Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Novara e Pescara).
    Juve penalizzata di 15 punti: come cambia la classifica
    La penalizzazione avrà effetto immediato e dunque sconvolge la classifica di Serie A portando la squadra di Massimiliano Allegri dai 37 punti conquistati fin qui sul campo a 22, scivolando così dal terzo al decimo posto. Ecco dunque come cambia la classifica di Serie A: Napoli 47; Milan 38; Inter 37; Lazio 34; Roma 34; Atalanta 34; Udinese 25; Torino 23; Fiorentina 23; Juventus 22; Bologna 22; Empoli 22; Monza 21; Lecce 20; Spezia 18; Salernitana 18; Sassuolo 16; Verona 9; Sampdoria 9; Cremonese 7. LEGGI TUTTO

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    Juve, perché il ritorno di Chiesa è così importante (anche per Mancini)

    378 giorni. A uno a uno, chissà quante volte li avrà contati Federico Chiesa, aspettando di vivere una serata come quella che l’ha visto decidere la partita con il Monza, grazie a un colpo di classe dei suoi. 378 giorni sono trascorsi fra il primo nonché ultimo gol del 2022 e il primo del 2023, l’anno della rinascita, dopo il grave infortunio dal quale l’attaccante si è ripreso con una forza d’animo e un carattere ammirevoli. E si capisce perché l’exploit del campione d’Europa abbia riacceso l’entusiasmo dei tifosi, sempre in attesa di Pogba, tuttora delusi da Di Maria e Paredes, il cui contributo alla causa almeno sino a questo momento è risultato nettamente inferiore alle attese suscitate dal loro arrivo a Torino. Il ritorno di Chiesa è molto importante per la Juve: la sua classe, la sua bravura, la sua capacità di spezzare gli equilibri di una partita, rendono molto più imprevedibile e molto più incisiva la manovra offensiva della squadra rispetto a quanto non lo sia stata sinora.Sullo stesso argomentoJuve, Chiesa e il bacio in tribuna dopo il gol: la reazione della fidanzataJuventus

    Chiesa, buone notizie per Mancini

    E le parole pronunciate in calce alla qualificazione ai quarti di finale della Coppa Italia sono state significative: “E’ stato un anno molto brutto per me il 2022. Quest’anno sto pensando ad allenarmi e a tornare in forma. Ora devo giocare, mettere minuti sulle gambe, tornare a giocare ogni tre giorni, cosa in cui sono penalizzato però ci sto provando. A Napoli abbiamo giocato molto male, siamo stati poco aggressivi. Pensiamo a domenica e all’Atalanta per riportare la Juve dove merita di essere”. Il recupero di un campione del calibro di Chiesa conforta anche Roberto Mancini: il 23 marzo, a Napoli contro l’Inghilterra e il 26 marzo a La Valletta, contro Malta, la Nazionale comincerà il suo cammino verso l’Europeo 2024. Con Chiesa in campo, suonerà un’altra musica.

    Guarda la galleryChiesa torna al gol e sui social esplode la gioia dei tifosi Juve LEGGI TUTTO

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    Juve, Kean e le critiche: il messaggio di sostegno di McKennie

    Dall’asse McKennie-Kean è nato il primo gol della Juventus contro il Monza. Ormai il centrocampista statunitense e l’attaccante azzurro passano molto tempo insieme, anche fuori dal campo, come in occasione del Capodanno festeggiato a Milano con Leao. Oltre a una grande amicizia, alcune volte condividono anche le critiche che arrivano da una parte dei tifosi della Juve. E proprio dopo la partita contro il Monza, i due giocatori hanno voluto mandare un messaggio social, nemmeno troppo enigmatico. “La gente continua a giocare con quello sbagliato. Non uno di loro…”- ha scritto Moise a corredo di una foto dell’esultanza. McKennie ha scelto una foto proprio insieme al suo amico Kean per dimostrargli il proprio sostegno: “Non lo sanno, quindi lasciali parlare”- ha scritto il centrocampista americano. LEGGI TUTTO