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    Sarri-Lazio, alta tensione: l’ombra di Tudor sul futuro

    La presenza di Igor Tudor in tribuna sabato pomeriggio a San Siro non è passata inosservata. Il tecnico croato ha seguito dal vivo Milan-Lazio con l’occhio dello spettatore interessato. Decisamente troppo, tanto che nelle ultime ore si è scatenato il tam tam mediatico. Non è un mistero, infatti, che l’ex allenatore del Marsiglia sia stato proposto al club del presidente Claudio Lotito tramite intermediari.
    Lazio, avvio da incubo
    D’altronde il peggior avvio di stagione dei biancocelesti negli ultimi 40 anni autorizza riflessioni sulla posizione di Maurizio Sarri. I 7 punti conquistati in 7 gare sono un bottino troppo magro per chi l’anno scorso ha centrato il secondo posto. La Lazio non faceva così male a inizio campionato dalla stagione 1983/84 (era una neopromossa), quando – nonostante la presenza in rosa di giocatori del calibro di Giordano e Laudrup – si salvò solamente all’ultima giornata. Quattro sconfitte in 7 partite sono decisamente troppe, al netto di un calendario complesso (trasferte contro Napoli, Juve e Milan). Ecco perché nelle prossime gare il patron laziale si aspetta una svolta e pure in fretta. LEGGI TUTTO

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    Rovella, l’ex Juve la chiave della Lazio per battere il Toro

    Nel post partita di Lazio-Torino, interrogato sull’importanza di Vecino per gli equilibri del centrocampo biancoceleste, Maurizio Sarri si è detto soddisfatto dell’apporto della mezzala uruguaiana, autore del gol dell’1-0. Senza che gli fosse chiesto, il tecnico toscano ha voluto elogiare anche Nicolò Rovella, alla sua prima da titolare con la maglia della Lazio: “Quando la squadra funziona diventa più semplice dare i meriti a qualcuno. Penso che con l’atteggiamento di oggi chiunque avesse giocato la squadra sarebbe stata solida. Sono contento di Vecino e dell’esordio di Rovella dal primo minuto perchè ha fatto una partita di alto livello. Sta trovando la condizione giusta e si stanno vedendo i frutti di questa crescita di condizione”.

    Sarri, la Lazio e l’impatto di Rovella

    L’inserimento del regista ex Juve, passato in estate in biancoceleste, non è stato immediato. Come ha spiegato proprio Sarri, Rovella “sta trovando una condizione decente dopo l’infortunio che lo ha bloccato fino a metà agosto. Ora stiamo vedendo i frutti di questa crescita di condizione”. Per il numero 65 della Lazio c’era stato spazio per 45′ nella ripresa della partita contro la Juve e nel quarto d’ora finale della gara con il Monza. Ma il match di mercoledì sera può rappresentare una svolta per Sarri e i suoi, apparsi ritrovati contro la squadra di Juric. E la prestazione di Rovella è senz’altro uno dei motivi per il tecnico toscano per guardare al futuro con maggiore ottimismo: ha finalmente il regista adatto al suo gioco, ma anche una pedina affidabile per un’efficace fase di non possesso. I numeri lo confermano. LEGGI TUTTO

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    Bonucci, l’ex Juve e il capolinea Berlino: “Ultima stagione, futuro deciso”

    Bonucci ha confermato l’interesse della Lazio prima di spiegare perché ha preferito l’avventura in Bundesliga alla corte di Fischer. 
    Bonucci, l’addio alla Juve e la scelta tra Lazio e Union Berlino
    Bonucci ha spiegato: “Avevo due opzioni la possibilità di scegliere tra Lazio e Union Berlino. Alla fine di agosto ho scelto l’Union Berlino. Ho guardato le prime due partite di Bundesliga ed ero molto felice di venire qui per l’atmosfera, i tifosi, la squadra. Poi ho parlato con l’allenatore e ho deciso di accettare l’offerta dell’Union per vivere quellche forse sarà la mia ultima stagione”.

    Bonucci: “Farò l’allenatore”
    Bonucci ha poi aggiunto: “Ho giocato vent’anni in Italia e penso che questa decisione sia molto importante perché a fine carriera voglio fare l’allenatore. Credo che questa decisione mi apra la mente su diverse cose come lo stile di vita e i metodi di allenamento, cose completamente diverse in Germania rispetto all’Italia”. LEGGI TUTTO

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    Voti Lazio-Toro: Rovella personalità, Ricci si perde, Bellanova fuori tempo

    Lazio
    Provedel 6: Il bagher iniziale su Vlasic per poco non diventa un assist per Zapata. Poi rischia poco, portando a casa il primo clean sheet stagionale.
    Lazzari 6.5: Le solite sgroppate stavolta offrono una soluzione in più. Chiude il triangolo con Anderson servendo col contagiri a Vecino il pallone del vantaggio. Hysaj (35′ st): ng.
    Casale 6.5: Deve badare ai continui cambiamenti della trequarti granata, rimane solido e riscatta prestazioni fin qui non all’altezza.
    Romagnoli 7: Regge bene l’urto di Zapata, cliente scomodissimo vedendo la precarietà difensiva di quest’avvio di stagione. Non cambia la storia quando prende in consegna Sanabria.
    Marusic 6: Più bloccato nonostante un innocuo Bellanova. Non ha la stessa gamba di Lazzari e si limita a contenere le poche sfuriate di Vlasic.
    Vecino 7: Nel nuovo centrocampo di Sarri lui ha le stesse consegne di Milinkovic-Savic. Basta guardare il gol e l’attacco sul primo palo tipico del serbo che fu. Guendouzi (29′ st) 6: Lotta e gestione per mettere in cassaforte la vittoria.
    Rovella 6.5: Con personalità all’esordio da titolare: pretende il pallone, rimane lucido nonostante la pressione, concentrato quando c’è da abbassarsi per ripulire.
    Luis Alberto 6.5: Non le solite magie, accantonate a favore di una gara intelligente e meno appariscente del solito. Ricuce e non si risparmia nella corsa.
    Felipe Anderson 7: Apre il campo a Lazzari per la rifinitura dell’1-0, centellina gli strappi ma i due gol passano dai suoi piedi. Delizioso il tocco morbido per Zaccagni.
    Immobile 5.5: Gode di fiducia illimitata, l’immenso sacrificio però non gli evita un’altra insufficienza. Deve ritrovare gamba e soprattutto brillantezza. Castellanos (28′ st) 6: Per poco non si regala un gol in rovesciata spettacolare.
    Zaccagni 7: Gol in stile derby, da quella mattonella difficilmente sbaglia. Rimane l’uomo più pericoloso del tridente, dalle sue giocate anche un paio di ammonizioni avversarie. Isaksen (35′ st): ng.
    All. Sarri 6.5: Vittoria che sa di liberazione. Dà ossigeno a classifica e ambizioni, ora va a caccia di continuità. Bene il centrocampo, che sia la svolta? LEGGI TUTTO

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    Lazio, Immobile torna al gol ma non basta: pari Monza con Gagliardini

    Ma la Lazio, questa sera all’Olimpico, non è andata oltre il pareggio contro un ottimo Monza. La squadra di Sarri è irriconoscibile, apparsa molto stanca e incapace di tenere alta l’intensità del gioco. La classifica si fa pericolosa: solo 4 punti rimediati nelle prime cinque giornate e Torino, Milan e Atalanta come prossimi impegni.

    Lazio-Monza, la cronaca

    Pronti, via e la Lazio attacca subito il Monza: con un guizzo Zaccagni entra in area e viene abbattuto da Ciurria. Dal dischetto si presenta Ciro Immobile che al 12° non sbaglia. I biancocelesti abbassano il ritmo di gioco e il Monza ne approfitta al 36°: Gagliardini colpisce a botta sicura in area di rigore e insacca alle spalle di Provedel. La ripresa si apre con una ghiotta occasione per la Lazio ma Immobile colpisce il suo terzo palo stagionale a Di Gregorio battuto. Il Monza sembra più in palla dei biancocelesti e sfiora il vantaggio in due occasioni: prima col gol annullato a Colpani per fuorigioco e poi con il tiro da fuori di Kyriakopoulos deviato da Provedel. All’Olimpico la Lazio esce tra i fischi e con un solo punto in tasca.

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    Condò esalta la Juve: “Miglior partita dell’Allegri bis”. E su Vlahovic…

    “Ho guardato attentamente la partita della Juventus e ho pensato che questa fosse la migliore prestazione del secondo Allegri, siamo all’inizio del terzo anno e questo mi fa capire quanto mi sia piaciuta”. Ospite negli studi televisivi di Sky Sport, il noto giornalista Paolo Condò ha offerto la propria disamina sul match vinto dai bianconeri 3-1 all’Allianz Stadium contro la Lazio degli ex Sarri, Rovella e Pellegrini.
    “Ho rivisto il Vlahovic della Fiorentina”
    “L’anno scorso, in un anno nero per mille motivi, è servito comunque per far fare esperienza ai giovani e Miretti contro la Lazio è stato uno dei migliori, Vlahovic meno male che è rimasto perché ho rivisto quello di Firenze, è convinto e divertito e la Juventus ha la capacità di andare a marce diverse e quando ha subito il gol di Luis Alberto nel giro di tre minuti Vlahovic con una grandissima giocata ha segnato il gol che ha demoralizzato la Lazio”, conclude Paolo Condò. LEGGI TUTTO

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    Vlahovic nella storia Juve con la doppietta a Sarri: il dato

    I numeri non mentono e quelli aggiornati dopo il successo per 3-1 dei bianconeri contro la Lazio restistuiscono uno scenario incoraggiante, che gratifica i due attaccanti della Vecchia Signora. Gol, due per il serbo, che pesano, decidono, ed il cui valore è stato analizzato anche da Opta attraverso la lente d’ingrandimento dell’approfondimento statistico.
    Vlahovic da record, Chiesa macchina da gol
    Dunque, Dusan Vlahovic è il primo giocatore nella storia della Juventus a segnare almeno quattro gol nelle prime quattro gare dei bianconeri in una stagione di Serie A per due annate consecutive. Federico Chiesa ha, invece, segnato cinque gol nelle ultime sette presenze in massima serie: tanti quanti ne aveva segnati nelle precedenti 48. Crescita è la parola che sintetizza il momento di Vlahovic, Chiesa e della Juve. Se sono rose… LEGGI TUTTO

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    Sarri avvelenato si attacca all’arbitraggio: Lazio in silenzio stampa

    Dopo la netta sconfitta contro la Juventus, la Lazio ha deciso di non rilasciare comunicazioni per le scelte prese dall’arbitro Maresca. Come confermato da Dazn, Sarri e la società hanno optato per il silenzio stampa.

    Scelta presa non soltanto per i dubbi sul primo gol segnato da Vlahovic, ma anche per la gestione della partita e dal metro scelto da parte del direttore di gara. In campo i bianconeri hanno creato molte più palle gol e i biancocelesti soltanto in pochi frangenti hanno impensierito Szczesny. Nonostante questo, i dirigenti del club e l’allenatore hanno lasciato lo stadio infuriati.

    Juve-Lazio, le scelte di Maresca e il silenzio stampa 

    Ma quali sono questi episodi recriminati da Sarri? Sicuramente il primo gol di Vlahovic, nato da un’azione condotta dalla destra da McKennie. L’allenatore e i biancocelesti ritenevano che il pallone fosse uscito prima del controllo dell’americano. Dopo un consulto con il Var, l’arbitro ha deciso di convalidare la rete. Dalle prime immagine è difficile dare un giudizio (una parte della sfera sembra sulla linea), considerando anche il precedente di Giappone-Spagna al Mondiale, con la proiezione dall’alto che può cambiare la percezione. A far infuriare il tecnico è stata anche la gestione della partita, ma l’unico ammonito del match tra gli ospiti è stato Pellegrini all’85’, mentre nella Juventus molti hanno preso il cartellino giallo: Miretti, Gatti, Bremer, Cambiaso e Vlahovic. Qual è allora il problema che ha portato al silenzio stampa della Lazio? LEGGI TUTTO