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    Apre Samp-Juve Stabia: guida all’8ª giornata

    Sampdoria-Juve Stabia ore 20.30Si gioca a porte chiuse, ultimo strascico degli incidenti al derby genovese di Coppa Italia della scorsa settimana che comunque, vincendolo ai rigori, ha dato nuova linfa ai blucerchiati di Sottil che in seguito hanno vinto facile a Modena (1-3). Ora però bisogna riconfermarsi se si vuole risalire una classifica che risente ancora del disastroso inizio di stagione con Pirlo. Per Sottil sarà la quinta uscita in campionato, nelle precedenti quattro ha ottenuto un pari, una sconfitta e due vittorie nelle ultime due uscite, Samp che comunque con lui viaggia alla non disprezzabile media di 1.75 punti a gara. Per andare direttamente in A, però, bisognerà andare oltre i 2 punti a partita, anche per compensare il deleterio avvio di stagione. E occhio alla Juve Stabia di Guido Pagliuca: quando la davano tutti in fase calante e quasi innocua, nello scorso turno ha sconfitto la capolista Pisa, infliggendo a Inzaghi il 1° ko stagionale (2-0). E al Ferraris tutte le squadre sbarcano sempre per cercare di fare un figurone.
    Frosinone-Carrarese, domani ore 15Con la vittoria di Cittadella (1-2), il Frosinone di Vincenzo Vivarini potrebbe aver svoltato, attenzione però a non snobbare la Carrarese: per quanto ultimi, gli apuani hanno raccolto meno di quanto meritassero e se impostano una arcigna partita difensiva potrebbero levare sbocchi agli attaccanti ciociari (che hanno perso Tsjadout per serio infortunio). Tuttavia, il successo del Tombolato, dice che il Frosinone, quantomeno è in via di guarigione e ha un organico da playoff, Carrarese permettendo.
    Pisa-Cesena domani ore 15Il Pisa di Filippo Inzaghi è reduce dal primo ko stagionale, il 2-0 incassato in casa della Juve Stabia che nell’ambiente nerazzurro è stato derubricato a incidente di percorso, una sconfitta episodica insomma, che va velocemente archiviata. Però a Pisa arriva un gran bel Cesena, la miglior matricola del campionato che ha appena fatto 4 gol (a due), all’altra possibile una vagante di questa B, il Mantova. E dunque, chi meglio del Cesena di Michele Mignani può dirci come sta messa la capolista di Inzaghi?
    Sassuolo-Cittadella domani ore 15Delle tre squadre retrocesse dalla Serie A, il Sassuolo di Fabio Grosso è quella che sta facendo meglio o, se preferite, meno peggio: neroverdi quarti a -4 dal Pisa capolista, con l’eventualità, vincendo domani, di sbarcare in zona promozione diretta. E il Cittadella che si presenterà al Mapei Stadium non sembra essere dei più in palla: serve un brusco cambio di rotta, visto che arriva da due sconfitte di fila, oggi disputerebbe il playout col Catanzaro, ha già perso già 4 gare (ma uno era l’1-1 col Pisa trasformato in 0-3 in 2° grado dalla Corte d’Appello Federale, con ogni probabilità la vicenda si chiuderà al Collegio di Garanzia del Coni, prima di dicembre).
    Spezia-Reggiana domani ore 15I liguri di Luca D’Angelo sono l’unica squadra della Serie B ancora imbattuta in campionato e dunque meritano di essere in zona promozione diretta, secondi a -3 dal Pisa primo. Ma dove può arrivare questo Spezia? Vista la base di partenza (la scorsa stagione sofferta salvezza all’ultima giornata dopo mille difficoltà), anche “solo” acciuffare i playoff sarebbe qualcosa di enorme. Intanto però, gli aquilotti voltano alto e chissà se la Reggiana di Viali, 11ª a -4 dallo Spezia, reduce da due pari di fila e due punti conquistati nelle ultime 4 gare, darà filo da torcere.
    Catanzaro-Modena domenica ore 15Confronto fra due squadre in difficoltà. Il Catanzaro di Fabio Caserta pare lontano parente di quello che nella scorsa stagione, con Vivarini in panchina e una squadra probabilmente più forte, chiuse al 5° posto e in semifinale playoff. Nell’ultima uscita, lo 0-0 in casa della Salernitana è stato poco più che un brodino. Il Modena di Pier Paolo Bisoli invece, è falcidiato dagli infortuni (nel ko interno con la Samp gli assenti erano 9): perdere ancora vorrebbe dire entrare a tutti gli effetti nella zona calda della graduatoria.
    Cosenza-Sudtirol domenica ore 15La classifica dice che il Cosenza di Massimiliano Alvini è penultimo con 5 punti. In realtà, sul campo, i rossoblù ne hanno messi assieme 9, una penalità che oggi fa perdere 6-7 posizioni. Resta il fatto che il Cosenza ha assorbito al meglio la botta subita dalla giustizia sportiva, è reduce dal prezioso 1-1 in rimonta a Bari e sta giocando anche meglio di quando non era ancora stato penalizzato. Al contrario il Sudtirol sembra avere già il fiatone: è sì a quota 9 (frutto di 3 vittorie) ma ne ha perse 4 nelle ultime 5 uscite. E, soprattutto, è l’unica squadra di questa B che non ha mai pareggiato.
    Cremonese-Bari domenica ore 15Momento delicato per la Cremonese di Stroppa, scivolata al 10° posto dopo il ko per 3-2 nel derby di lunedì a Brescia, risultato che non dice tutto, va soprattutto evidenziato come  i grigiorossi fossero già sotto 3-0 dopo 39’, con un’altra battuta d’arresto sarebbe meglio mettere da parte – almeno temporaneamente – i sogni di gloria per questa stagione. La società comunque, sta facendo quadrato intorno a Stroppa che per ora non rischia il posto. Il Bari invece, è – o pareva essere – in grande ascesa. Perse le prime due partite, Longo viaggiava poi per le successive quattro alla media di 2 punti partita. Si stava impostando insomma quella stagione da playoff che è nelle corde del gruppo pugliese, quando è arrivato l’1-1 interno col Cosenza che ha intiepidito gli animi. Gara verità per entrambe, dunque.
    Mantova-Brescia domenica ore 15Con le 4 sberle incassate a Cesena, il Mantova di Possanzini ha perso la zona playoff e ora è un bivio: se non fa bene contro il Brescia – terzo in classifica e sempre più rivelazione del campionato – il rischio è quello di doversi accontentare di un campionato il più possibile lontano dai bassifondi della classifica. Ma intanto occhio al Brescia di Rolando Maran che domenica potrebbe avere un vantaggio non da poco: giocando sapendo ciò che avranno fatto tutte le squadre più vicine in classifica: Pisa (a +4), Spezia (a +1) e Sassuolo (stessi punti).
    Palermo-Salernitana domenica ore 15Gradualmente, la prima favorita per la promozione, sta venendo fuori. Oggi, dopo una bella rincorsa in classifica, il Palermo di Alessio Dionisi è sesto a -5 dal Pisa e viene dall’ottimo 1-3 inflitto al Sudtirol al Druso di Bolzano. Attenzione però, perché le tre vittorie messe insieme dai rosanero, sono tutte arrivate in trasferta, dove la squadra si esprime che è quasi una meraviglia, un concentrato d’efficienza. In casa al Barbera invece, zero successi e diverse squadre che hanno fatto un figurone. Potrà riuscirci anche la Salernitana di Giovanni Martusciello che non se la passa tanto bene (è un punto sopra la zona playout) ma che ha tutti i mezzi per fare una partita di livello, pur non vincendo da 4 uscite? LEGGI TUTTO

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    Longo e il Bari: crescita esponenziale

    TORINO – Dopo un avvio di stagione tormentato, con due sconfitte di fila che avevano fatto vedere alla piazza gli spettri del recente passato, il Bari di Moreno Longo è finalmente decollato, lo 0-3 ottenuto allo Stirpe di Frosinone dice già tutto. Vittoria indiscutibile, quella dei pugliesi, soltanto in parte favorita dal fatto che oggi la squadra ciociara di Vivarini, pur disponendo di teoriche star, è un undici raccogliticcio che fatica a darsi un’identità in campo. Così il Bari, con relativa facilità, ha potuto affondare i colpi, demolendo i ciociari allo sbando, partita sbloccata dal mediano Maita, 30 anni, uno arrivato in B troppo tardi, in estate il Cesena avrebbe fatto carte false pur di averlo, meno male che Magalini, il ds dei galletti, ha tenuto duro, ora è il perno della squadra, deve solo cercare di più la porta visto che, iniziata terza stagione nella seconda serie, è andato a segno solo due volte. E il raddoppio porta la firma del terzino franco-algerino Dorval, 23 anni, scovato dal precedente ds, Antonio Polito, nella vicina Cerignola, in Serie D, e portato a Bari già nell’estate 2022. Esterno generoso come pochi, Dorval con Longo sta mostrando ancora di più tutte le sue qualità: sulla sua spinta offensiva non si discute ma andava registrato difensivamente, probabilmente Longo lo sta completando al meglio. Terza rete di “Lazzaro” Favilli, 27 anni, la punta ex Juve e Genoa con un radioso futuro alle spalle, causa infortuni in serie che ne hanno segnato una carriera che con un po’ più di fortuna poteva portarlo lontano e ancora più lontano. Eppure, pur oberato dai colpi della cattiva sorte, Favilli oggi è sempre lì, a sgomitare in B, con dignità: allo Stirpe è subentrato al 57’, rilevando lo statunitense Novakovich, punta di origini serbe ma nata in Wisconsin, ex Frosinone, pareva sul viale del tramonto e invece a Bari s’è messo in mostra anche nelle partite più pesanti da digerire. Contro i ciociari però, lasciando spazio a Favilli, gli ha permesso di segnare il terzo gol a 8’ dal suo ingresso, rete che ridà lustro alla sua stella caduta nella polvere ma ancora splendente. Insomma, se non è stata la partita perfetta del Bari, poco c’è mancato. Ottima anche la presenza di tifosi pugliesi sugli spalti, oltre mille, a dimostrazione che a Bari si sta ricostruendo il rapporto con la squadra – nonostante i De Laurentiis continuino a essere mal sopportati – e che questo colpaccio allo Stirpe può mettere le ali ai piedi alla squadra che ora potrebbe mettersi a correre come fa Dorval. Insomma, il Bari di Longo sta venendo fuori e va tenuto d’occhio, tanto più che è in serie positiva da quattro gare nelle quali ha raccolto 8 punti, con due vittorie di fila. E quando si marcia con la media di due punti a partita, si può anche andare in Serie A direttamente. Quella A che Bari vide sfuggire nel giugno 2022, in quel dannato “San Nicolazo” che il Cagliari inflisse in finale playoff col gol di Pavoletti al 94’ che gelava i 60mila pugliesi che quel giorno affollavano il San Nicola. Bari, il Bari e la Bari ci hanno messo più di due anni per assorbire quella botta. Ma chissà, con questo 0-3 che spalanca tutt’altre prospettive, dovrebbe essere tutto alle spalle. Per la conferma, attendere la sfida di sabato prossimo, quando al San Nicola sbarcherà il Cosenza di Max Alvini, squadra che avrebbe gli stessi punti dei pugliesi, 8, non fosse che il Tribunale Federale Nazionale li ha penalizzati della metà, un -4 che li fa navigare nelle acque calde della classifica. Ma se Longo otterrà la terza vittoria di fila, molto probabilmente sbarcherà in zona playoff, piazzamento che sarebbe in linea con gli obiettivi stagionali. Dunque, c’è vita – eccome – per i galletti, mentre fino a un mese fa si faceva a gara per metterli allo spiedo. LEGGI TUTTO

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    Stasera Modena-Bari: guida alla 2ª giornata

    Modena-Bari, ore 20.30Anticipo fra due squadre uscite scornate dall’esordio, il Bari soprattutto (tonfo 1-3 in casa con la Juve Stabia), ma pure il Modena non l’ha vissuta bene (ko per 2-1 a Bolzano maturato al 90’), stasera però sarà al gran completo e si potrà intravedere il suo potenziale. Chi vince, può impostare tutto un altro campionato e scacciare le ombre portate dal debutto. Nel Modena, dovrebbe partire dalla panchina l’ultimo acquisto (il decimo della famiglia Rivetti, in questo mercato), il terzino Di Pardo, ex Juve. Nel Bari, il tecnico Longo neanche più nasconde il disagio che vive e dice che si esprimerà sull’obiettivo stagionale della sua squadra solo a mercato chiuso, quando potrà soppesare il valore reale della rosa, pur sentendosi fiducioso sull’operato del ds Magalini. Dopo il tonfo con la Juve Stabia però, non s’è mossa foglia sul mercato: si aspettano i saldi delle ultime ore di mercato?
    Südtirol-Salernitana, domani ore 19.30Sfida stuzzicante: gli altoatesini di Valente sono partiti col piede giusto mettendo sotto il Modena, così come la Salernitana ha piegato – in rimonta e nel recupero – il Cittadella anzi, in maniera ancor più sorprendente, sempre per 2-1. Chi dovesse restare a punteggio pieno, poi non dovrà soffrire di vertigini, soprattutto i bolzanini, chissà che con Valente riescano a rivivere il formidabile campionato di due stagioni fa, chiuso in semifinale playoff, ad un soffio dalla finale, con Bisoli in panchina. La Salernitana ha appena cambiato presidenza (da Iervolino all’architetto Busso) ed è tutto da decifrare ma potrebbe aver posto le basi per superare gli ultimi allucinanti mesi vissuti in Serie A. E questa è l’incognita più grande che pesa sulla stagione.
    Brescia-Cittadella, domani ore 20.30Per i lombardi, l’occasione per dimostrare che sono una squadra da quartieri alti, se non da promozione diretta, non si batte per caso una delle favorite per la promozione diretta come il Palermo. Il Citta invece, è chiamato a una di quelle partite “da Serie B” che soprattutto loro sanno giocare, con una carica agonistica superiore, per sperare di tornare a casa con qualcosa in pugno. Ma non sarà semplice, serviranno 90 e più minuti di pura intensità.
    Sassuolo-Cesena, domani ore 20.30Attenzione soprattutto ai romagnoli, il Cesena di Mignani in questo momento va che è una musica, questo ha detto la vittoria per 2-1 sulla Carrarese con doppietta dell’italo-albanese Shpendi (unico fra marcatori a quota 2). Il Sassuolo di Grosso invece, rischia di farsi condizionare dalle tante voci di mercato sui propri giocatori, non sarà semplice trovare la testa giusta per affrontare la gara, anche se sulla carta i neroverdi sono superiori al Cavalluccio, ma dovranno dimostrarlo. Dietro l’angolo però, potrebbe esserci l’arrivo di Lapadula dal Cagliari, pronta un’offerta ufficiale e il Sassuolo sarebbe la prima squadra a farla fra le tante che vorrebbero l’italo-peruviano nato a Torino, vissuto a due passi dal Filadelfia.
    Cremonese-Carrarese, domani ore 20.30I lombardi hanno deluso nell’esordio: se si vogliono coltivare ambizioni di A, non si possono lasciare 3 punti al Cosenza. Allo stesso tempo, la Carrarese uscita sconfitta 2-1 da Cesena, potrebbe essere un osso duro, non semplice da masticare, anche se la squadra è ancora in fase di allestimento, presto per giudicarla, anche per lo scotto che si paga alla categoria, da cui gli apuani mancano da 76 anni, Intanto però Finotto, l’attaccante che ha segnato il gol-promozione, ha prolungato ill contratto fino al 2026: un bel segnale
    Spezia-Frosinone, domani ore 20.30Uno dei confronti più interessanti. Entrambe, all’esordio hanno fatto 2-2: lo Spezia però, vinceva 0-2 a Pisa, il Frosinone era stato ribaltato dalla Samp in casa e dopo il pari, quasi la vinceva. Inoltre, in settimana, i ciociari, coi milioni ricavati dalla cessione di Brescianini all’Atalanta, si sono rinforzati e al Picco (dove tre anni fa si giocavano la A con lo Spezia di Italiano), potrebbero avere tutta un’altra pelle: Biraschi è stato ufficializzato, poi sarà il turno di Sorrentino, quindi di Machin, probabilmente.
    Sampdoria-Reggiana, domani ore 20.30A ben vedere, alla SamPirlo della scorsa stagione, per fare un campionato di vertice, alla fine mancarono i punti buttati nell’avvio di stagione. Dunque i blucerchiati, che continuiamo a reputare la squadra più attrezzata per la A, non possono fallire l’appuntamento con questa Reggiana di Viali, reduce dal 2-2 interno col Mantova, dopo essere stati in vantaggio 2-0: squadra comunque con valori, ma se la Samp riesce a scatenare tutto il suo potenziale, non dovrebbe esserci partita..
    Pisa-Palermo, domani ore 20.30Cercasi decollo, non disperatamente, ma quasi. Il Pisa di Inzaghi ha quasi rischiato la figuraccia contro lo Spezia di D’Angelo, sempre in casa, all’Arena Garibaldi che da quest’anno si chiama Cetilar Arena, in omaggio allo sponso principale del clubr. Il Palermo di Dionisi invece, deve archiviare il ko di Brescia, altrimenti sono guai. Ma restiamo dell’opinione che sia stato eccessivo e un po’ fuorviante considerare i rosanero la squadra più attrezzata per la A. Al posto dell’infortunato Alfred Gomis, in porta sta per arrivare Sirigu, tornerà a Palermo dopo 13 anni e onusto di gloria: in porta dovrebbe essere confermato Desplanches – l’unica nota lieta del debutto – ma Sirigu che fra le altre cose ha giocato per 5 anni nel Psg, può essere un formidabile uomo spogliatoio.
    Catanzaro-Juve Stabia, domenica ore 20.30Partita difficile da decifrare. Il Catanzaro di Fabio Caserta, per come era messo e per il poco credito di cui godeva, non è partito male con l’1-1 interno col Sassuolo (risultato però segnato dal rigore fallito da Laurenté nel finale). La Juve Stabia invece, ha colpito tutti per la facilità con cui ha steso al San Nicola il Bari: un fuoco di paglia o siamo di fronte alla possibile sorpresa stagionale? Questo – in parte – ci dirà la sfida, senza dimenticarsi di quanto sia bollente il Ceravolo, potrebbe non essere semplice vincerci ma se si viìola il San Nicola, nulla è proibito per i ragazzi guidati da Guido Pagliuca che giocano con ficcante compattezza, insomma, potrebbero farne tanta di strada.
    Mantova-Cosenza, domenica ore 20.30I lombardi di Possanzini hanno agganciato il 2-2 a Reggio Emilia soltanto nel recupero e su autorete ma hanno fatto una gran partita, anche il pari alla fine stava stretto. Occhio però all’organizzazione tattica del Cosenza di Alvini che nasce da una squadra che sa lottare su ogni pallone e poi colpire. Dunque, pronostico molto aperto, anche se il Mantova con la Reggiana ha impressionato ben oltre il risultato e anche di ciò bisogna tener da conto. LEGGI TUTTO

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    Bari e Longo: o si cambia o sarà dura

    TORINO – Non c’è dubbio: la 1ª giornata ha detto che il Bari è la squadra coi più grossi problemi di tutta la B. Si pensava che con l’avvento di Moreno Longo e una radicale rifondazione della rosa, si potessero porre le basi per dimenticarsi dell’ultima fallimentare stagione, chiusa con una sofferta salvezza ai playout, ai danni della Ternana. E invece no. Il meteo del Bari volge sempre al brutto. Come se fossimo ancora al 13 giugno 2023, a quello storico “San Nicolazo” che face sfuggire, in casa davanti a 60mila spettatori, la A di mano all’ultimo respiro al clan De Laurentiis (che però, in caso di promozione, sarebbero stati obbligati a cedere la società, possedendo già il Napoli nella massima serie).. Da quel giorno però, è iniziata una via crucis per i baresi che dura quasi ininterrottamente da 14 mesi. Tutto questo perché all’esordio di questo campionato, il Bari è stato battuto con irrisoria e irridente facilità dalla Juve Stabia che, beninteso, magari sarà anche la sorpresa di questa stagione. Ma che segnando tre gol (a uno) al Bari di Longo ha dato una mazzata enorme alle ambizioni dei galletti, che pure avevano diritto di coltivare. Questo Bari non sembra in grado di guarire, questa è la verità che fra gli addetti ai lavori si sussurra sottovoce. Del resto, qualche avvisaglia, c’era stata, come quella scaramuccia finita sui media a metà estate, quando Longo si lamentava della lentezza del club sugli acquisti. E adesso, come venirne fuori? Beh, intanto dopodomani si torna di nuovo in campo con l’anticipo della 2ª giornata e la sfida non sarà delle più agevoli: trasferta al Braglia di Modena, in casa di chi ha perso come il Bari al primo turno, ma non malamente, con l’agro in bocca per essere andati sotto, al Druso di Bolzano, solo nel recupero, quando l’1-1 col Sudtirol pareva già scritto e Rover al 90′ rompeva l’equilibrio in favore degli altoatesini. Squadra comunque pù viva, quella emiliana di Bisoli. Dove potrebbe imporsi l’estro dell’albanese Bozhanaj, a segno a Bolzano e finora visto col contagocce a Modena. Nel Bari invece, chi è che in inventa? Se – come sabato scorso – Sibilli non è particolarmente in giornata, sono dolori, la luce si spegne da sola, anche se con la Juve Stabia s’è spenta per tutti, le gambe non c’erano, gli avversari andavano quasi al doppio, fame calcistica che al Bari manca, come se gli fosse tutto dovuto. Dunque bisogna correre in fretta ai ripari. La prima mossa è stata accelerare col rientro in gruppo di Gregorio Morachioli: lo spezzino non sarà un fenomeno ma se innescato nella maniera giusta, può fare la differenza e va recuperato, come ai tempi d’oro in cui in panchina c’era Mignani (che nel frattempo va alla grande col Cesena…). Il sogno però, è riportare il figliol prodigo a casa: quell’Anthony Partipilo che mai è stato profeta in patria, che ha fatto la storia calcistica recente della Ternana e che nella scorsa stagione è andato al Parma a far quasi la comparsa, ma molto ben retribuita. Proprio qui sta il punto. Il Bari si fa forte della volontà del giocatore di ritornare a casa, per indossare magari i panni del salvatore della patria. Però il Parma non fa sconti, potrebbe anche scoprire di averne bisogno in A e comunque, il club dei crociati ci penserà bene prima di venire incontro alle richieste baresi e pagare parte del lauto ingaggio. Alternative? Ci sarebbe quel geniaccio incompreso di Gaston Pereiro, que l’uruguaiano che il Cagliari non vede l’ora di disfarsene. Intanto però venerdì sera al Braglia, fischio d’inizio ore 20.30, non c’è già più tempo per esperimenti ed aspettare che qualcuno trovi la forma giusta giocando comunque, a dispetto dei santi. O si inverte decisamente la rotta, o si sprofonda, questo è il rischio reale. LEGGI TUTTO

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    Il Como da playoff sa di Toro

    TORINO – Sabato scorso il Como è tornato alla vittoria dopo due ko di fila grazie alla prima rete in maglia lariana di Simone Verdi che su rigore ha piegato il Catanzaro, avversaria del Como nell’alta quota della Serie B. Al di là del penalty trasformato impeccabilmente, l’ex trequartista del Toro può essere una carta importante nella squadra di Moreno Longo, attesa a un campionato da protagonista. I lariani hanno una delle proprietà più ricche d’Italia, i fratelli Hartono, e una squadra che, dopo due campionati di assestamento in B, potrebbe puntare al bersaglio grosso, come chiedono i proprietari. Ma questo Como alla A potrebbe arrivarci attraverso i playoff, traguardo per il quale sembra essere pienamente attrezzato. Con un allenatore come Longo poi, che in carriera ha già portato in A il Frosinone vincendo i playoff nel 2018. Prima di ridimensionare il Catanzaro, il Como aveva perso a Parma e in casa con la Cremonese. Gare in cui probabilmente aveva pesato l’assenza in mediana di Kone che dopo il pari di Bari aveva rimediato due giornate di squalifica per qualche parolina di troppo all’arbitro dopo un’espulsione per doppia ammonizione. Guarda caso, col suo rientro la squadra è tornata a vincere, sfoderando una bella prova collettiva, come se la squadra, con gli ex granata Longo, Kone e Verdi avesse un dna da Toro. Anche se sabato in difesa ha giganteggiato l’olandese Odenthal, elemento di categoria superiore, il miglior colpo del mercato estivo lariano per distacco, proveniente dal Nec. Ma la domanda è: questo Como, dove può arrivare? Oggi la classifica dice che i lariani sono al 6° posto, a -4 dal secondo, cioé dalla zona A diretta. Ma va ricordato che la squadra di Longo ha giocato una partita in meno, il derby col Lecco che si recupererà soltanto il 28 novembre. Quel giorno al Sinigaglia i blucelesti sbarcheranno consci di giocarsi la partita più importante della stagione, è un derby sentitissimo, anche se avrà un peso la classifica che fra un mese avrà il Lecco, oggi in zona retrocessione ma che dà grandi segnali di ripresa, dopo aver vinto a Pisa e soprattutto ieri a Palermo. Ma diciamo che per capire l’effettivo valore della squadra di Longo bisognerà aspettare la sosta per le nazionali di novembre, quando di solito si possono tracciare i primi plausibili bilanci di ogni squadra. Quindi, per capire il Como che verrà, attendiamo almeno i prossimi due impegni dei lariani. Il 4 novembre saranno di scena a Pisa, in casa di una squadra che, sulla carta, non dovrebbe essere inferiore al Como. Ma che sul campo sta avendo non pochi problemi sotto la guida di Aquilani che ha vinto la prima gara interna solo nella penultima uscita casalinga (2-1 al Cittadella), salvo poi perdere, sempre all’Arena Garibaldi tre giorni dopo, con lo stesso risultato il recupero proprio col Lecco, oltre al ko di ieri a Venezia (2-1). Quindi, prima che il campionato si fermi, il Como sarà di scena ad Ascoli, oggi al 14° posto. Dunque, due impegni tutt’altro che proibitivi. Vincerli entrambi vorrebbe dire andare alla sosta con la consapevolezza di poter fare una grande stagione. Quella che i fratelli Hartono chiedono alla squadra dalla fine della scorsa annata, chiusa, con qualche rimpianto, a due punti dalla zona playoff. Anche se Longo, da subentrato aveva trovato una situazione complicata e non era stata una cosa da poco mettere in sicurezza un campionato in cui prima del suo avvento s’era rischiato grosso. Ma è tutto passato, ora, con la classifica che sorride, la squadra è più libera mentalmente e c’è la possibilità di vivere ben altra annata. Storica, magari. LEGGI TUTTO

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    Samp-Catanzaro: Pirlo si gioca tutto

    TORINO – Dopo le cinque gare di ieri, l’8ª giornata di Serie B prosegue oggi con le restanti cinque partite. Fra le quattro gare delle 16.15, brividi a Marassi, dove la Samp di Pirlo ospita il Catanzaro di Vivarini, l’ex regista della Juve si gioca la panchina. In teoria al Maestro dovrebbe essere dato tempo fino alla gara del 7 ottobre ad Ascoli, quella prima della sosta per le nazionali. Ma è chiaro che se la Samp – precipitata al penultimo posto dopo i risultati di ieri – dovesse perdere la quarta gara su quattro al Ferraris, la posizione di Pirlo si farebbe critica: la classifica piange e annuncia una stagione difficile, se non arriva la svolta. E attenzione al Catanzaro: i calabresi non erano così competitivi da decenni, sono l’unica neo pronossa che possa coltivare sogni di gloria e hanno dimostrato di aver assorbito il terribile 0-5 che gli ha inflitto il Parma in casa quando erano entrambe appaiate in testa. Poi il Catanzaro ha sfiorato la vittoria a Bari (2-2) e impattato col Cittadella in casa (1-1), ma la squadra c’è tutta e ha le carte in regola per un campionato importante. Il clou però, si gioca alle 18.30, allo Zini la Cremonese ospita la capolista Parma. I padroni di casa cercano ancora il primo successo interno, da due turni sono sotto la guida di Giovanni Stroppa (subentrato a Davide Ballardini), nei quali hanno raccolto 4 punti (2-2 all’esordio con l’Ascoli, promettente 1-2 a Cosenza). Bomber Coda è a 5 reti, cioé ha già segnato la metà dei gol che aveva realizzato nella scorsa stagione al Genoa, frenata da qualche incomprensione. E infatti questo Coda somiglia di più a quello leccese quando in due stagioni segnò 42 gol e portò i salentini in A. Di sicuro oggi tanti tiferanno Cremonese: i grigiorossi se vincono si rilanciano anche in chiave A diretta ma sopratutto fermerebbero la fuga del Parma. Gli emiliani di Pecchia stanno realizzando la miglior partenza in B della loro storia. Sono imbattuti e hanno raccolto 5 vittorie e 2 pari. Insomma, il Parma – squadra tecnicamente di Serie A ma al terzo anno di B – se supera anche questo esame, forse più probante di quelli affrontati finora, può veramente dire di essere la squadra da battere. Le altre gare delle 16.15. Intrigante Bari-Como. I pugliesi nell’infrasettimanale hanno incassato a Parma la prima sconfitta in campionato ma la squadra (quella che pareggia di più, 5 volte su 7), è attardata in classifica. In più, in settimana nella piazza ha tenuto banco la polemica sulle “negatività” che affliggono il Bari e che ha coinvolto prima lo storico capitano Di Cesare, poi anche la dirigenza. Legittimi e fondati i dubbi espressi dalla tifoseria sull’operato della società negli ultimi mesi. E dunque chissà che clima maturerà oggi al San Nicola, dove sbarca un Como che è la squadra del momento, la più in palla, reduce da 4 vittorie di fila. Moreno Longo, dopo un esordio in campionato choc (ko a Venezia, 3-0) sta facendo un gran lavoro e alle spalle ha la società più ricca d’Italia, i fratelli indonesiani Hartono. Il test di oggi dirà se il Como può lottare pure per la A diretta, anche se giustamente Longo parla di obiettivo playoff, perché il valore della squadra sembrerebbe quello ma i risultati degli ultimi tempi autorizzano a sognare in grande. Discorso simile per il Palermo che ha gli stessi punti del Como. Oggi la corazzata di Corini ha un test-verità in casa col Sudtirol (che esattamente un anno fa sbancava il Barbera e metteva le basi per diventare la squadra rivelazione della scorsa stagione). In settimana, la bella vittoria dei rosanero a Venezia (1-3) lascia intuire che il Palermo abbia i mezzi per aumentare il passo e mantenersi in zona A diretta, specie dopo che si è sbloccato bomber Brunori (suoi i tre gol al Penzo). Ma non va dimenticato che nell’ultimo turno in casa, il Palermo ha perso dal Cosenza, per questo che la gara col Sudtirol sembra una verifica chiave sulle potenzialità della squadra di Corini. Gli altoatesini di Bisoli sono ancora imbattuti ma vengono da tre pari di fila in cui hanno sofferto non poco. Pesa l’assenza in attacco, per infortunio, dell’albanese Merkaj, acquistato in estate dall’Entella in C: nelle prime gare era stato sempre decisivo e aveva segnato già 2 gol al debutto nella categoria. Dopo il suo infortunio, l’attacco è tornato quasi  tutto sulle spalle del pur ottimo Odogwu, ma la squadra ne sta risentendo anche se comunque il Sudtirol pare in grado di bissare la scorsa fantastica stagione. Infine, in chiave salvezza, si gioca Cittadella-Lecco. Nei veneti, a quota 9 punti, reduci dall’ottimo 1-1 di Catanzaro, c’è la sensazione che stia funzionando la mezza rifondazione della squadra operata in estate. Nel Lecco invece, che per le note vicende giudiziarie ha iniziato dopo la stagione e ha disputato solo 4 gare (con un punto raccolto), traballa la panchina di Luciano Foschi, l’uomo che ha riportato i blucelesti in B dopo mezzo secolo. LEGGI TUTTO

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    La Samp a Como per svoltare

    TORINO – Stasera, fischio d’inizio alle 20.30, si chiude la 7ª giornata di Serie B con tre partite piuttosto interessanti. Il clou è Parma-Bari, possibile crocevia per la A. Gli emiliani giocano la seconda partita di fila in casa, nella prima, pur disputando una buona gara, hanno rischiato di perdere l’imbattibilità stagionale contro la Sampdoria, raggiunta solo all’83’ grazie al primo gol da professionista del difensore italo-australiano Alessandro Circati, classe 2003 ,dal 2021 al Parma, già nel giro della nazionale australiana. Quello coi blucerchiati è stato il secondo pareggio in campionato degli emiliani, per il resto ancora imbattuti e sempre vincenti, ora inseguiti dal Palermo che ha scavalcato il Venezia al 2° posto, battendolo ieri sera al Penzo 3-1. In precedenza gli emiliani furono bloccati sullo 0-0, sempre in casa, nel derby con la Reggiana. Resta il fatto che la squadra di Pecchia è considerata da tutti la prima favorita alla A, bisogna saper convivere con questa etichetta, come ha sottolineato lo stesso Pecchia. Sull’altro fronte il Bari di Mignani, la squadra che più pareggia in questa B. Sono 5 in tutto i pari dei galletti, di cui 4 nelle ultime 4 uscite, per un totale di 8 punti (è a -6 dal Parma) e con la squadra ancora imbattuta ma probabilmente ancora da assemblare al meglio, visto che i maggiori colpi il ds Polito li ha fatti nelle ultime ore del mercato. In avanti, nonostante qualche problema di infortuni e di sostituzione dei big dell’attacco della scorsa stagione, si sta mettendo in luce Sibilli, autentico trascinatore finora, il giocatore che a Pisa s’era solo intravisto a sprazzi, a Bari sta definitivamente sbocciando. Assai intrigante anche Como-Sampdoria. I lariani sono reduci dal promettente 3-0 ottenuto domenica a Cittadella, terza vittoria di fila per Longo che ha gettato la maschera: obiettivo playoff, ha dichiarato, che è poi quello che gli hanno già assegnato gli addetti ai lavori. Di certo c’è che la squadra, rispetto al disastroso esordio col Venezia (3-0), nel frattempo di strada ne ha fatta parecchia e ha un jolly da giocarsi, dovendo recuperare il derby interno col Lecco (dove da ieri sera, dopo il ko interno con la Feralpisalò, traballa la panchina di Foschi). Dovessero vincere oggi, zitti zitti i lariani potrebbero mettere nel mirino anche la A diretta che era poi l’obiettivo ventilato ad inizio stagione dalla famiglia Hartono, la più ricca proprietà d’Italia che dopo due annate d’assestamento in Serie B, avrebbe tanta voglia di completare il lavoro, avendo preso la società in C. Ma va detto che ci sono almeno 4 squadre sulla carta più attrezzate del Como. Longo però, sta facendo un ottimo lavoro, i nomi in B contano meno della compattezza di squadra e il Como delle ultime giornate è proprio quel che più sta mostrando, dunque vanno tenuti d’occhio, quantomeno. Al Sinigaglia però, sbarca la Sampdoria di Pirlo reduce dal partitone fatto al Tardini col Parma, un 1-1 che ha confermato l’imbattibilità esterna dei blucerchiati. Proprio qui sta il problema: fuori casa, la Samp ha quasi un passo da playoff, a Marassi invece, da ultimo posto, visto che ha sempre perso, come se il Tempio del Ferraris fosse un problema per i ragazzi di Pirlo. Intanto però, brilla la stella di Pedrola, l’ala giunta dal Barcellona, classe 2003, che al Tardini ha segnato il suo 3° gol in B. Tuttavia, complice anche il -2 di penalità in classifica che relega i blucerchiati in zona playout, il vero traguardo stagionale dev’essere la messa in sicurezza della stagione, non solo sul campo, vista la complessa situazione societaria. Si gioca anche Catanzaro-Citadella. I calabresi domenica hanno sfiorato la vittoria al San Nicola di Bari, un 2-2 con cui hanno archiviato il terribile 0-5 incassato nel turno precedente dal Parma, gara a cui erano arrivati con gli stessi punti degli emiliani. Insomma, la botta parrebbe metabolizzata, Vivarini e i suoi restano nei pressi della zona A diretta e al Ceravolo si continua a sognare. Discorso quasi opposto per il Citta, reduce dallo 0-3 incassato dal Como, risultato che ha cancellato l’euforia per lo storico successo ottenuto sulla Samp a Marassi nel turno precedente. Il tonfo col Como, coi granata veneti sotto di due reti dopo mezzora, è stato un episodio? La squadra può ambire a qualcosa di più della salvezza? Stasera nel catino bollente del Ceravolo, dove si canta a squarciagola anche se i propri eroi ne stanno prendendo cinque, una prima risposta. LEGGI TUTTO

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    Per la A ci sarà anche il Como

    TORINO – C’è anche il Como nel novero delle squadre che dichiarano di puntare alla Serie A. Niente di cui stupirsi: i lariani hanno una delle più solide proprietà, giacché i padroni, i ricchissimi fratelli Michael e Robert Hartono, economicamente hanno pochi eguali non solo in B ma in Italia e anche in Europa. E dunque, dopo due stagioni di assestamento nella categoria, è giunta l’ora di dare l’assalto alla massima serie. Certo, non sarà semplice. Sia per la folta concorrenza, sia perché la base di partenza non è delle più quotate. Il Como è reduce da una stagione complicata, chiusa al 13° posto ma a due punti dalla zona playoff, con un pizzico di convinzione in più i lariani avrebbero potuto acciuffare gli spareggi promozione. Ma nelle ultime battute della stagione, a Como si era già soddisfatti per aver raddrizzato una annata disgraziata. Certo, i playoff erano alla portata ma contava soprattutto essersi tirati fuori dalle sabbie mobili della classifica. Ciò è avvenuto con Moreno Longo in panchina che il 22 settembre di un anno fa raccoglieva una squadra penultima con tre punti dopo sei giornate, senza guida per i problemi di salute che viveva l’allenatore, la bandiera lariana Jack Gattuso. Dunque ora, per ambire a un campionato di vertice, il Como, che comunque dispone già di valori non trascurabili, deve fare un mercato importante che colmi il divario – non piccolo – dalle big. Finora, il club lariano ha messo a segno due colpi che fanno ben sperare la tifoseria. In porta ci sarà il croato Adrian Semper, uno dei migliori interpreti della categoria. Nella passata stagione al Genoa ha patito l’esplosione di Martinez ma per capire il suo valore basta andarsi a vedere certe partite che disputò in quel Chievo che prima della sparizione lottava per la A anche grazie alle sue prodigiose parate. Il secondo colpo è il centrocampista Oliver Abildgaard, nazionale danese, ex Verona e Rubin Kazan, uno che può dare un certo peso alla mediana di Longo. Centrocampo lariano che ha perso Cesc Fabregas: lo spagnolo, onusto di gloria, dopo una stagione anonima e frenata dai noti problemi fisici, ha anticipato di un anno il ritiro dal calcio giocato e iniziato la carriera da allenatore, guiderà la Primavera del Como ma lavorando sempre a stretto contatto con Longo. Ma al di là del nome, non è una grave perdita. Fabregas è stato soprattutto un’operazione di marketing che ha fatto conoscere Como in tutto il mondo, un anno fa quando sbarcava in città si scatenava un entusiasmo eccezionale ma era intuibile già allora, visti i suoi precedenti al Monaco, che il suo apporto sarebbe stato limitato. E così meglio anticipare il ritiro e lasciare a un elemento più affidabile uno dei 18 posti da Over 23 che si possono iscrivere in lista. Comunque, già la scorsa estate, il Como allestiva una squadra che poteva nutrire qualche ambizione. L’attacco Cutrone-Cerri è sulla carta uno dei migliori della B, ma anche loro, rispetto all’ultima annata, dovranno dare qualcosa in più perché il Como sia veramente da A. Infondate le voci che vorrebbero Cutrone destinatto alla Samp: resterà a Cono. Per il resto, il dg Charlie Ludi interverrà in ogni reparto per consegnare a Longo, fra un mesetto, un Como da quartieri alti, alla ricerca di quella Serie A che in città manca dal 2003. In un’annata che comunque si annuncia memorabile, visto che riproporrà, dopo mezzo secolo, il derby in B coi cugini blucelesti del Lecco, uno stimolo in più per i ragazzi di Longo. E a proposito dell’alllenatore, Longo ha già portato in Serie A il Frosinone: accadde nel 2018, quando i ciociari superarono in finale playoff il Palermo, al termine di un acceso e discusso confronto. LEGGI TUTTO