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    Per la A ci sarà anche il Como

    TORINO – C’è anche il Como nel novero delle squadre che dichiarano di puntare alla Serie A. Niente di cui stupirsi: i lariani hanno una delle più solide proprietà, giacché i padroni, i ricchissimi fratelli Michael e Robert Hartono, economicamente hanno pochi eguali non solo in B ma in Italia e anche in Europa. E dunque, dopo due stagioni di assestamento nella categoria, è giunta l’ora di dare l’assalto alla massima serie. Certo, non sarà semplice. Sia per la folta concorrenza, sia perché la base di partenza non è delle più quotate. Il Como è reduce da una stagione complicata, chiusa al 13° posto ma a due punti dalla zona playoff, con un pizzico di convinzione in più i lariani avrebbero potuto acciuffare gli spareggi promozione. Ma nelle ultime battute della stagione, a Como si era già soddisfatti per aver raddrizzato una annata disgraziata. Certo, i playoff erano alla portata ma contava soprattutto essersi tirati fuori dalle sabbie mobili della classifica. Ciò è avvenuto con Moreno Longo in panchina che il 22 settembre di un anno fa raccoglieva una squadra penultima con tre punti dopo sei giornate, senza guida per i problemi di salute che viveva l’allenatore, la bandiera lariana Jack Gattuso. Dunque ora, per ambire a un campionato di vertice, il Como, che comunque dispone già di valori non trascurabili, deve fare un mercato importante che colmi il divario – non piccolo – dalle big. Finora, il club lariano ha messo a segno due colpi che fanno ben sperare la tifoseria. In porta ci sarà il croato Adrian Semper, uno dei migliori interpreti della categoria. Nella passata stagione al Genoa ha patito l’esplosione di Martinez ma per capire il suo valore basta andarsi a vedere certe partite che disputò in quel Chievo che prima della sparizione lottava per la A anche grazie alle sue prodigiose parate. Il secondo colpo è il centrocampista Oliver Abildgaard, nazionale danese, ex Verona e Rubin Kazan, uno che può dare un certo peso alla mediana di Longo. Centrocampo lariano che ha perso Cesc Fabregas: lo spagnolo, onusto di gloria, dopo una stagione anonima e frenata dai noti problemi fisici, ha anticipato di un anno il ritiro dal calcio giocato e iniziato la carriera da allenatore, guiderà la Primavera del Como ma lavorando sempre a stretto contatto con Longo. Ma al di là del nome, non è una grave perdita. Fabregas è stato soprattutto un’operazione di marketing che ha fatto conoscere Como in tutto il mondo, un anno fa quando sbarcava in città si scatenava un entusiasmo eccezionale ma era intuibile già allora, visti i suoi precedenti al Monaco, che il suo apporto sarebbe stato limitato. E così meglio anticipare il ritiro e lasciare a un elemento più affidabile uno dei 18 posti da Over 23 che si possono iscrivere in lista. Comunque, già la scorsa estate, il Como allestiva una squadra che poteva nutrire qualche ambizione. L’attacco Cutrone-Cerri è sulla carta uno dei migliori della B, ma anche loro, rispetto all’ultima annata, dovranno dare qualcosa in più perché il Como sia veramente da A. Infondate le voci che vorrebbero Cutrone destinatto alla Samp: resterà a Cono. Per il resto, il dg Charlie Ludi interverrà in ogni reparto per consegnare a Longo, fra un mesetto, un Como da quartieri alti, alla ricerca di quella Serie A che in città manca dal 2003. In un’annata che comunque si annuncia memorabile, visto che riproporrà, dopo mezzo secolo, il derby in B coi cugini blucelesti del Lecco, uno stimolo in più per i ragazzi di Longo. E a proposito dell’alllenatore, Longo ha già portato in Serie A il Frosinone: accadde nel 2018, quando i ciociari superarono in finale playoff il Palermo, al termine di un acceso e discusso confronto. LEGGI TUTTO

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    Como, Longo e la sfida da ex con il Frosinone: “Contento siano primi”

    Nelle ultime settimane il Como di Moreno Longo sta trovando risultati positivi e sta pian piano tirandosi fuori dalla zona rossa della classifica. La vittoria esterna sul campo del Brescia ha portato nuova consapevolezza e alzato ancora di più il morale della squadra. Nel weekend, però, al Sinigaglia arriva il Frosinone (qui le parole di Grosso), capolista del campionato di Serie B. Cerri e compagni cercheranno di fare lo sgambetto alla squadra di Grosso per dare continuità ai recenti risultati positivi. Il tecnico ha presentato la sfida contro i ciociari in conferenza stampa.
    Como, le parole di Longo
    L’allenatore ha subito risposto in modo chiaro sulla prossima partita contro la capolista Frosinone: “Sicuramente sarà una partita molto importante per noi. Abbiamo l’opportunità di disputare una bella gara, contro la prima della classe. Vogliamo sfruttare questa opportunità con entusiasmo e tutte le nostre forze, sapendo di avere di fronte un avversario molto molto importante. Sicuramente per me sarà una partita particolare. Non è la prima volta che riaffronto il Frosinone, dopo essere stato lì 2 anni. Sarà una sfida speciale, perché con la piazza ciociara si è instaurato un legame forte. Sono contento di vederli primi in classifica perché se lo meritano”.
    Poi sul neo acquisto Canestrelli: E’ stato un calciatore che abbiamo voluto fortemente, perché si può sposare bene con le caratteristiche della nostra squadra. E’ un calciatore giovane, ma che ha alle spalle già delle partite importanti disputate. Ha fisicità e personalità nella costruzione della manovra”.
    “Il nostro obiettivo resta la salvezza”
    Longo ha fatto un’analisi del match e sulle possibili ambizioni della squadra in caso di vittoria: “Abbiamo le idee chiare su quello che questa partita potrà darci. Siamo focalizzati sul percorso per ottenere la salvezza, che è molto arduo e difficile. Non dimentichiamo mai quali sono state le difficoltà che abbiamo affrontato e superato perché quelle devono essere sempre a disposizione, per ricordarci sempre lo sforzo che abbiamo fatto. Non possiamo mollare di un centimetro perché sarebbe un errore grave da parte nostra. Siamo consapevoli che, d’ora in poi, quelli a disposizione sono tutti punti importanti per la nostra salvezza”. LEGGI TUTTO

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    Grosso, dove eravamo rimasti?

    TORINO – Dopo 19 giorni di pausa, torna la Serie B con sei partite, in campo per la 20ª giornata, la prima del girone di ritorno. Alle 16.15, la capolista Frosinone riceve il Modena per confermarsi, anche dopo la sosta, almeno una spanna sopra la concorrenza. Grosso dovrà fare i conti con 4 defezioni pesanti (Lucioni, Boloca, Kone e Mazzitelli). Ma il suo Frosinone ha già dimostrato di non soffrire le assenze, l’ampia e competitiva rosa finora ha permesso di sopperire a ogni problema, a patto che oggi non si sottovaluti il Modena di Tesser, a un punto dalla zona playoff, in trasferta sa essere temibile (ha vinto in casa di Ascoli, Spal, Parma e Sudtirol). Anche all’andata fu una partita equilibrata, il Frosinone vinse a Modena grazie a una sbavatura del portiere Gagno, poi uno dei migliori interpreti del campionato. Le altre cinque gare alle 14. La Reggina ospita la Spal e cerca quei 3 punti che la porterebbero almeno per qualche ora in vetta col Frosinone. E la Spal non vive un momento facile. Oggi la squadra di De Rossi, che con lui viaggia alla media di un punto a partita, disputerebbe i playout col Venezia e ha chiuso il 2022 cadendo in casa col Pisa. In più, al mercato ha appena perso il faro del centrocampo, quell’Esposito da giugno nel giro della Nazionale, approdato in A allo Spezia, non ancora sostituito in rosa. Invece, nel Cagliari che ospita il Como, a distanza di 35 anni Claudio Ranieri fa il suo secondo esordio sulla panchina sarda. Oggi il Cagliari è undicesimo ma a un solo punto dalla zona playoff. La squadra sarà debitamente rinforzata, per ora è arrivato l’esterno sinistro Azzi dal Modena, al resto ci dovrà pensare Sir Claudio: la stagione non è compromessa, l’entusiasmo che sta portando il suo ritorno può fare la differenza. Però attenzione al Como: ha vinto le ultime due partite del 2022, Moreno Longo sta raddrizzando la baracca e per la prima volta la squadra si trova fuori dalla zona calda (+2 dai playout). Però, uno dei match più interessanti della giornata, è Bari-Parma. I pugliesi, prima della sosta, sono stati scalzati dal 3° posto da un Genoa capace di vincere al San Nicola nonostante la spinta di quasi 50mila spettatori, curioso come i pugliesi siano la squadra meno sconfitta del torneo (3 volte) ma i ko siano arrivati tutti in casa, quando si dispone della tifoseria più numerosa della B. Bari che però resta la miglior matricola del campionato, in grado di difendere l’attuale 4° posto. In questi giorni in città si è quasi solo parlato del futuro delle stelle Cheddira e Caprile, la piazza è un po’ agitata ma è assai probabile che la famiglia De Laurentiis non li ceda a terzi ma alla casa madre del Napoli, lasciandoli fino a giugno a Bari in prestito. Pugliesi che trovano un Parma 6° in classifica, a -3 dal Bari, reduce dalla “vittoriosa sconfitta” in Coppa Italia a San Siro con l’Inter: con Pecchia il Parma ha sicuramente messo alle spalle le macerie di due stagioni fallimentari ma la squadra viaggia ancora a corrente alternata. Attenzione anche a Pisa-Cittadella. I toscani, col ritorno di D’Angelo in panchina non hanno mai perso e sono quinti a -10 dal Frosinone soltanto perché scontano ancora il pessimo avvio di stagione con Maran. Se no, con la media punti tenuta con lo storico condottiero nerazzurro, sarebbero in testa. E oggi ospitano un Cittadella che ha chiuso il 2022 con 4 sconfitte di fila che l’hanno fatto precipitare al penultimo posto: mai i veneti in questi anni avevano rischiato tanto, le 5 qualificazioni ai playoff (fra il 2017 e il 2021, con due finali disputate), oggi appaiono un ricordo lontano. Da non perdere anche Perugia-Palermo. Gli umbri prima della sosta hanno conquistato due preziose vittorie consecutive (sul Venezia e a Benevento) che hanno riportato entusiasmo a Perugia, il Grifone ha lasciato il fondo della classifica e ora è a un solo punto dai playout. Dovrà farci molta attenzione il Palermo di Corini, a -2 dalla zona playoff, che comunque, dopo diversi rovesci, prima della sosta aveva trovato una certa continuità, i siciliani sono imbattuti da 5 giornate, nelle quali hanno conquistato 9 punti. Domani altre tre gare (alle 14 Sudtirol-Brescia, alle 16.15 Cosenza-Benevento e Ternana-Ascoli), il turno si chiude lunedì con Genoa-Venezia (alle 18.45). LEGGI TUTTO

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    Longo e il Como, sfida complicata

    TORINO – Si tende a sottovalutare il lavoro che sta facendo Moreno Longo al Como, solo perché la squadra è “appena” in zona playout. In realtà, domenica scorsa, con la vittoria larga di Terni (0-3), l’ex tecnico di Torino e Alessandria ha messo insieme 16 punti in 11 uscite, non poco, considerato che alla 7ª giornata aveva ereditato il Como al penultimo posto con 3 punti e zero vittorie, allo sbando per i problemi di salute di Giacomo Gattuso, con la squadra scesa in campo senza la sua guida per sei turni. Certo, in questa B ultra competitiva, la classifica resta infelice ma almeno adesso il Como è in lizza, pare in grado di dare un altro volto alla stagione, anche perché con Longo si viaggia alla media di 1.33 punti a partita, con cui ci si salva . Il problema della piazza sono le alte aspettative che si erano create in estate con un mercato che appariva scintillante: la stella Fabregas, certo, ma anche Cutrone, Baselli, Mancuso e Faragò, tutti elementi di un certo nome, soprattutto per la B, ma poco si è riflettuto su come tutti e cinque venissero da stagioni come minimo non positive. E meno male che dalla vecchia guardia, reduce dallo scorso buon campionato in B da matricola, nel momento più difficile sono arrivati contributi preziosi, come la vittoria sul Perugia griffata Arrigoni, o quella sul Venezia risolta da Bellemo. Nel frattempo, giornata dopo giornata, la squadra sta trovando un’identità, si avvicina la fusione fra vecchi e nuovi giocatori, figli di due filosofie diverse, anzi opposte, di fare mercato. Questo ha detto la vittoria di Terni, la prima stagionale in trasferta, peraltro in casa di una squadra che sta facendo ben altro campionato, seppur favorita dai due pali e dagli errori sottoporta della squadra di Andreazzoli. Fra i marcatori, 1° gol in Serie B per il baby attaccante Giuseppe Ambrosino, classe 2003, uscito in estate dal vivaio del Napoli con numeri ottimi e finora poco utilizzato da Longo: a Terni ha segnato giocando per 23’,  prima ne aveva raccolti 15’ nelle precedenti due uscite. La sensazione diffusa è che il ragazzo meritasse più spazio già prima, visto anche quanto stavano deludendo i big.  Senza dimenticare che il Como ha qualcosa da recriminare a livello arbitrale. Giustamente Longo si è lamentato per il rigore concesso alla Reggina, nella sfida interna di due turni fa, che ha fatto la differenza: l’interpretazione sul braccio in area di Bellemo non sembra in linea coi dettami arbitrali ma va anche detto che i lariani prima avevano fallito un’occasione colossale con Mancuso che sbagliava un gol già fatto, poteva dare un’altra classifica non solo al Como, ma a tutta la B. Comunque sia, la squadra adesso è carreggiata, a patto che a Santo Stefano non fallisca l’impegno in casa col Cittadella in crisi, reduce da tre sconfitte di fila e falcidiato dalle assenze. Poi arriverà la sosta e sul mercato si cercherà nuova linfa, non c’è reparto che non ne abbia bisogno. Da vedere con quale filosofia: elementi funzionali alla B, in crescita, o nomi importanti ma in cerca di rilancio? Ma forse, la lezione impartita dal mercato estivo, è servita. E per far posto alle presunte stelle, nell’ultimo giorno di mercato si cedette Ettore Gliozzi al Pisa, autore già di 7 reti, a Como lo si rimpiange non poco, anche perché il Pisa è stato alle spalle dei lariani e ora è in zona playoff. LEGGI TUTTO

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    La rincorsa di Longo al Como

    TORINO – La risalita non è semplice ma piano piano il Como di Moreno Longo prova a uscire dalla zona retrocessione. L’ex tecnico di Torino e Alessandria è in sella dalla 7ª giornata. Aveva ereditato una squadra che nelle prime 6 uscite aveva raccolto solo 3 punti, frutto di altrettanti pareggi. Con lui sono arrivati 11 punti in 8 partite, cioè ora il Como viaggia alla media di 1.37 punti a gara. Non male, viste le premesse, di questo passo la salvezza può arrivare, anche se la situazione sul fondo della classifica è molto incerta. Nelle altre annate, a questo punto della stagione, le indiziate di retrocessione c’erano già. Adesso, con tante big trovatesi nella zona calda, è impossibile pronosticare chi finirà in C. Certo, il Como avrebbe un organico in grado di raddrizzare una stagione iniziata male, complice i problemi di salute che avevano afflitto il tecnico Giacomo Gattuso, andato in panchina solo alla prima giornata e poi rilevato dal vice Guidetti. La società, per non mancare di rispetto a Gattuso, che è una bandiera lariana, lo ha aspettato il più possibile, sperando fino all’ultimo che potesse tornare in sella. Ma quando si è insediato Longo, la situazione si era parecchio incancrenita. Il suo stesso esordio (ko per 3-1 a Cosenza) metteva qualche brivido. Poi gradualmente la squadra si è assestata, ha vinto 3 partite di fila in casa e ora è terzultima, con le carte in regola per uscire dalla zona retrocessione. Al mercato di gennaio il club dei fratelli Hartono (la proprietà più ricca d’Italia), potrà aggiustare la rosa, servirebbe nuova linfa in ogni reparto. Anche se già la scorsa estate non erano mancati gli sforzi per provare a essere protagonisti in B dopo la salvezza agevole della passata stagione, quando il Como era una matricola. Tuttavia, per una ragione o per un’altra, i tanti nomi illustri sbarcati sul Lario, finora sono molto al di sotto delle aspettative. Non solo la stella Fabregas, giunto in ritardo di condizione e che finora ha lavorato per raggiungere il livello dei compagni. Anche da nomi del calibro di Cutrone, Baselli, Mancuso, Faragò, Da Riva, Binks e Vigorito era lecito attendersi di più. Ma nulla è perduto, visto quanto è corta la classifica, quel che conta è che ora la squadra si sia rimessa in linea di galleggiamento, in attesa di fare quel salto di qualità che le permetta di uscire dalle sabbie mobili della classifica. Domenica alle 15, il Como sarà di scena ad Ascoli, campo non certo semplice ma bisogna invertire la rotta soprattutto in trasferta, dove finora sono arrivati solo 2 punti, discorso che vale anche per la gara successiva, la sera dell’8 dicembre a Palermo. Poi, l’11 dicembre, i lariani ospiteranno la Reggina (che pur seconda in classifica, qualche rovescio in trasferta l’ha vissuto). Il 18 altra trasferta a Terni e chiusura del girone d’andata a Santo Stefano in casa col Cittadella. Dunque, in 5 uscite, di cui solo 2 in casa, il Como dovrà mettere insieme almeno 8 punti, in modo di arrivare al giro di boa a una quota che consenta loro nel girone di ritorno di mettere in sicurezza una stagione natta sotto una cattiva stella. Ma dalla quale ci si può risollevare, perché i mezzi ci sono tutti. LEGGI TUTTO

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    Genoa, assalto alla zona Serie A

    TORINO – La 13ª giornata di Serie B si chiude oggi pomeriggio con Genoa-Como (fischio d’inizio alle 16.15). I liguri, dopo la caduta di lunedì scorso in casa della Reggina, cercano di riprendersi la zona promozione diretta: con 3 punti riagganciano proprio la Reggina al 2° posto. Il ko del Granillo ha lasciato qualche scoria nella calda piazza rossoblù e Blessin, per la prima volta dal suo sbarco a Genova nel gennaio scorso, è stato messo in discussione da larghe fette della tifoseria. Non è piaciuto il modo in cui il Genoa ha perso a Reggio Calabria e il fatto che la squadra, pur considerata dagli addetti ai lavori come la più forte della B, fatichi ad esprimere tutto il suo potenziale, soprattutto in attacco, pur disponendo di un reparto sulla carta formidabile. Così, per ovviare anche ai problemi offensivi, oggi Blessin potrebbe schierare il Genoa col 4-4-2, con Coda in avanti affiancato da Puscas, finora piuttosto trascurato dal tecnico tedesco. Novità anche negli altri reparti: Frendrup potrebbe scalare a terzino sinistro, lasciando il suo posto in mediana a Badelj, al rientro dopo la squalifica, che giocherebbe in coppia con Strootman mentre Gudmundsson e Aramu giostrerebbero da esterni alti. Il Genoa finora ha raccolto poco a Marassi: una sola vittoria (sul Modena) e 4 pareggi (con Benevento, Parma, Cagliari e Brescia), la svolta è d’obbligo. Sull’altro fronte c’è un Como terzultimo ma che dall’avvento di Moreno Longo in panchina ha raccolto 9 punti in 6 gare, con 3 vittorie interne e altrettanti ko fuori casa, dove ha racimolato finora un solo punto, a inizio stagione, a Pisa. Nelle ultime ore, l’indisponibilità di Baselli, utilizzato da Longo come vertice basso del 4-3-1-2, potrebbe rilanciare quella che doveva essere la stella della B, lo spagnolo Cesc Fabregas, già campione del Mondo e d’Europa, ma che con Longo non è titolare e che quando l’ha utilizzato l’ha fatto giostrare sulla trequarti.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Longo, Baldini e Cannavaro: chi si sblocca?

    TORINO – Con Reggina e Bari in vetta, oggi, fischio d’inizio alle 16.15, due posticipi chiudono l’8ª giornata di Serie B: Como-Perugia e Sudtirol-Benevento. E ci sono tre nomi illustri in panchina – Moreno Longo, Silvio Baldini e Fabio Cannavaro – che inseguono il loro primo successo, rispettivamente sulle panchine di Como, Perugia e Benevento. I primi due hanno perso entrambi al debutto, 3-1, da Cosenza e Pisa, l’ex difensore ha pareggiato con qualche patema in casa con l’Ascoli, 1-1. La classifica piange, serve un cambio di marcia prima che la situazione si faccia troppo pesante. Como e Perugia occupano gli ultimi due posti della classifica, già staccati dalle altre squadre, sfida dunque sportivamente drammatica. Nei lariani rientra Bellemo a due mesi dall’operazione, mediano fondamentale nella salvezza della passata stagione ma probabilmente partirà dalla panchina. In difesa, Solini rileverà lo squalificato Binks. Longo dovrebbe andare avanti col 4-3-1-2 con Fabregas trequartista alle spalle di Cutrone e Mancuso. Nel Perugia, Baldini adotterà il 4-2-3-1, il suo marchio di fabbrica, dopo non aver avuto buone indicazioni dal 3-4-1-2 dell’esordio. Di Carmine sarà l’unica punta, probabilmente supportato da Paz, Luperini e Olivieri. Cannavaro, al “Druso” di Bolzano, troverà un Sudtirol che ha fatto gli attuali 10 punti nelle ultime 4 partite, quelle con Bisoli in panchina, “una delIe partite più difficili in assoluto”, ha detto l’ex tecnico del Cosenza, a sorpresa due punti sopra i campani che in caso di altro risultato negativo vedrebbero i piani nobili della B allontanarsi forse troppo per sperare ancora in una rimonta, anche se la B concede riscosse clamorose. Nel Benevento, i ko di Glik e Veseli obbligano Cannavaro a schierare la difesa a 4. In avanti, rientra La Gumina dopo l’infortunio ma probabilmente partirà dalla panchina, con Simy unica punta in campo dall’inizio, assistito da Farias e Ciano. “Col Sudtirol se vinci è normale altrimenti saremo criticati – sintetizza Canavvaro – stiamo lavorando sul piano psicologico”. Tutto giusto, ma il Benevento visto 7 giorni fa nel primo tempo contro l’Ascoli ha mostrato paure che prima del suo avvento non c’erano.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Alessandria mister X… primo tempo

    Da un lato l’Alessandria, reduce dal ko di Como, a caccia del secondo successo in campionato. Dall’altro il Crotone che vuole dare continuità al prezioso 2-1 sul Pisa. L’anticipo di Serie B di venerdì sera al Moccagatta è un’occasione che Longo e Modesto non vogliono sprecare.
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    Crotone ancora senza clean sheet
    La vittoria sul Pisa capolista vale doppio: boccata d’ossigeno per la classifica e iniezione di fiducia. Il neo per il Crotone è rappresentato dall’aver subìto gol per l’ottava volta di fila, i calabresi insieme a Pordenone e Vicenza sono gli unici a lamentare lo “zero” alla voce clean sheet.
    L’Alessandria ha messo il lucchetto alla porta solo contro il Cosenza e si fa notare anche per il quasi en plein di X primo tempo: 7 volte su 8 i piemontesi sono andati al riposo con un risultato di parità. A far ben sperare Palombi e soci (tifosi del Crotone invece legittimati a fare gli scongiuri) il fatto che l’unico successo ottenuto in questo campionato cadetto sia arrivato contro l’altra calabrese, il Cosenza (1-0 al Moccagatta).
    Ospiti leggermente favoriti
    Come spesso accade in Serie B le partite sono aperte a qualsiasi risultato e il pronostico diventa un rebus non semplice da risolvere. Anche Alessandria-Crotone non sfugge alla “regola”, i ragazzi di Modesto partono leggermente favoriti ma forse il “2” può risultare azzardato. Non male l’esito Goal (segnano entrambe) offerto mediamente a 1.70 o, per avere due alternative a disposizione, l’opzione Multichance X oppure Goal. LEGGI TUTTO