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    Galli: “Maignan vale 8 punti! Milan, devi blindarlo. Leao è troppo discontinuo”

    «Mike Maignan vale come un centravanti. È uno dei tre migliori portieri al mondo e tra i pochi che sposta gli equilibri. Avere il francese tra i pali ti dà 7-8 punti in più a campionato». Parola di Giovanni Galli che in porta ha scritto la storia del Milan, vincendo uno scudetto, 2 Coppe dei Campioni, una Supercoppa Italiana, una Supercoppa Europea e una Coppa Intercontinentale. Magic Mike è tornato a brillare. «Maignan è un portiere che vive la partita. In campo si fa sentire non solo per la sua grande affidabilità, ma soprattutto per la personalità. È un giocatore moderno che ha nell’esplosività il suo punto di forza. In più riesce a infondere sicurezza nei compagni: con uno così alla spalle i difensori giocano più sereni…». Il Milan sembra pronto a blindarlo con il rinnovo fino al 2028 da circa 6 milioni a stagione. Mossa giusta? «Certamente, anche se siamo nell’epoca dei fondi che puntano più a generare utili. Un campione come Maignan, però, va obbligatoriamente blindato. Dal punto di vista sportivo non ci sono alternative. Se poi invece si ragiona con i bilanci allora le valutazioni diventano più complesse, ma in campo Mike fa la differenza e dev’essere un punto fermo del Milan del futuro». I rossoneri sono da scudetto? «Sicuramente sì. Hanno fatto un grande mercato e allestito una rosa di primissimo piano. L’Inter resta favorita; perché è la stessa squadra dell’anno scorso e ha allungato la panchina». Anche se sembrano aver un po’ la pancia piena? «Sono i migliori in Italia come organico. C’è da capire se l’Inter avrà la stessa concertazione e cattiveria di Champions anche in campionato. Dopo che hai vinto, infatti, tende a subentrare inconsciamente un po’ di rilassatezza dovuta al fatto di sapere di essere più forti». Il Milan intanto ha acquisito mentalità vincente con Morata. «Alvaro è un leader silenzioso. Un ragazzo perbene, quasi di altri tempi per la sua educazione. In campo poi si fa rispettare e risulta sempre determinante». Chi invece resta un po’ incostante è Leao… «Un grande talento, ma discontinuo. Fonseca sta lavorando affinché possa essere un valore aggiunto e non l’uomo attorno a cui gira tutta la squadra. Il Milan deve avere un’idea di calcio e una propria identità all’interno della quale possiedi un giocatore come Leao che ti spacca la partita, se è in giornata. Però non dev’esserci più la questione: o gira lui o il Milan non funziona. La squadra deve andare al massimo indipendentemente da Rafa, rendendolo un fattore in più». Ora il Milan sembra aver svoltato col doppio centravanti Morata-Abraham. È la formula giusta? «Mi piacciono molto insieme. Tra l’altro le dico di più: a fine agosto ero davvero davvero contento per l’acquisto di Abraham. Col suo arrivo il Milan ha fatto il colpo migliore della Serie A. Avevo un debole per l’inglese ai tempi del Chelsea e alla Roma, prima dell’infortunio, aveva fatto benissimo. Se sta bene fisicamente, può essere devastante e trascinare i rossoneri a lottare per lo scudetto». Il Diavolo domenica sarà a Firenze. La Viola targata Palladino finora non ha convinto. Si aspettava di più? «Serve pazienza. Non va dimenticato che hanno preso ben 5 giocatori l’ultimo giorno di mercato e in estate hanno cambiato 11 elementi. Una rivoluzione del genere necessita di tempo per trovare i calciatori più adatti al nuovo tipo di gioco. Ovviamente mi aspetto una formazione tipo sulla quale puntare, non cambiando di continuo». LEGGI TUTTO

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    Maignan infortunato durante Slavia Praga-Milan: ecco cosa è successo

    Non giungono buone notizie per il Milan dalla sfida di Europa League contro lo Slavia Praga. I rossoneri, infatti, nel bel mezzo del match alla Fortuna Arena, hanno dovuto fare a meno di Mike Maignan, che è uscito dopo 21′ di gioco, sul risultato di 0-0 e con i padroni di casa appena rimasti in dieci dopo l’espulsione di Holes.
    Milan, Maignan ko: cos’è successo
    Il portiere francese è stato protagonista di uno scontro di gioco con l’esterno ceco Vlcek dopo 3′ dall’inizio della sfida. L’estremo difensore ha subito accusato il problema, dovendosi fermare in un paio di occasioni e con tanto di vistosa fasciatura al ginocchio applicata dallo staff medico, ma ha provato comunque a restare in campo. Nonostante la preziosissima parata effettuata su Chtyil al quarto d’ora di gioco, Maignan è stato costretto ad alzare bandiera bianca poco dopo il 20° minuto, venendo sostituito così da Sportiello. LEGGI TUTTO

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    Maignan, insulti e ululati razzisti: individuati altri quattro responsabili

    Insulti razzisti a Maignan: individuati altri responsabili
    Grazie a un lavoro duraturo di analisi incrociata delle immagini del sofisticato impianto di vide-sorveglianza presente presso lo Stadio Bluenergy, la Polizia di Stato di Udine è stata in grado di identificare altre quattro persone che hanno discriminato Maignan durante la partita. Sono state proferite invettive a sfondo razzista, quali ululati, “ne**o”, “scimmia”. Si tratta di due uomini ed una donna di 45, 32 e 34 anni della provincia di Udine e di un uomo di 42 anni di Udine tutti deferiti in stato di libertà’ alla Procura della Repubblica che sta coordinando le attività di indagine. Saranno banditi a vita dallo stadio e riceveranno il Daspo di 5 anni (pena massima per chi non è recidivo). La prossima partita casalinga dell’Udinese sarà a porte chiuse. Intanto, in merito all’individuazione di altri quattro responsabili, è arrivata anche la nota dell’Udinese. LEGGI TUTTO

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    Vinicius, solidarietà a Maignan: “Sempre con te. Rammarico per chi usa parole vuote”

    Quanto successo sabato sera al Blu Energy Stadium con gli insulti razzisti a Maignan sta ormai diventando una piaga sociale troppo frequente negli stadi e sui campi da calcio. Non è la prima volta che accade e in questi giorni in tanti stanno mostrando il loro sostegno al portiere del Milan. Dalla Politica a Gravina fino ai compagni di squadra, l’arbitro Maresca o lo stesso Rabiot, centrocampista della Juventus. Giorno dopo giorno continuano ad arrivare messaggi di vicinanza all’estremo difensore anche da chi ha subito, e non tanti mesi fa, lo stesso trattamento, ovvero Vinicius Jr del Real Madrid.
    Vinicius, il messaggio a Maignan
    L’esterno brasiliano contro il Valencia ha subito lo stesso trattamento di Maignan a Udine. Cori, ululati e quei beceri “buuu”, gli stessi da cui si è sentito offeso il portiere rossonero tanto da spingerlo a mandare un segnale lasciando il campo per qualche minuto. Al termine della partita il francese ha postato un lungo messaggio, ripreso anche da Vinicius, che ha voluto a sua volta rispondere e mostrare il suo sostegno al collega: “‘Semplicemente parlare non cambierà nulla’ Queste sono le parole di Maignan. È tempo di imprigionare i razzisti in modo che si vergognino di quello che sono. Ringrazio coloro che sostengono realmente la nostra lotta e mi rammarico di coloro che si presentano solo con parole vuote per guadagnarsi la simpatia della stampa. Sempre con te, Maignan”. Anche l’Udinese ha voluto mandare un segnale e ha precisato i proveddimenti verso chi ha fatto i cori… LEGGI TUTTO

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    Maignan: “Versi di scimmia continui”. Pioli e Balzaretti: “Basta razzismo”

    UDINE – Vince all’ultimo respiro il Milan che con la rete di Okafor passa sul campo dell’Udinese per 3-2, ma la serata del Blue Energy Stadium è macchiata dai cori razzisti rivolti a Mike Maignan che hanno portato l’arbitro Maresca a sospendere la gara per 5 minuti. Al termine del match, il portiere rossonero ha commentato così gli episodi a Sky: “Quello che è successo è che al primo rinvio? Sono andato a prendere la palla e ho sentito rumori di scimmia. Alla seconda volta è successo di nuovo. Ho chiamato panchina e ho chiamato il quarto uomo, ho spiegato cosa è successo e ho detto che non si può giocare cosi. Non è la prima volta che è successo dobbiamo dire quello che fanno le persone in tribuna. Sono persone ignoranti, tifare la squadra e fischiare è normale perchè siamo fuori casa ma questa cosa non deve succedere”.
    Maignan: “La Procura deve prendere decisioni forti”
    Maignan aggiunge: “Abbiamo un grande club, un gruppo molto forte. Siamo una famiglia e tutti sono pronti a sostenermi, poi siamo andati in campo con ancora più voglia di vincere perchè la risposta giusta era la vittoria. In questo momento non guardo la classifica dobbiamo andare avanti partita dopo partita. Dobbiamo sempre vincere e dare il meglio nella seconda parte del campionato, sappiamo quanto è importante. Oggi non possiamo guardare la classifica”. Poi conclude: “Non vorrei incontrare nessuna di quelle persone che mi hanno insultato. Parlare non serve a niente. Chi si comporta in questo modo dovrebbe rimanere fermo a casa e non venire più allo stadio. Quando ti piace il calcio vuoi venire sempre allo stadio e se tuo figlio sa che il papà ha questo atteggiamento poi è una vergogna. Noi giocatori possiamo reagire solo così e dire quello che succede in campo. Chi deve prendere decisioni forti è la Procura, riprendono sempre le nostre parole e invece con queste persone non succede niente”. LEGGI TUTTO

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    Maignan e Zangrillo: furioso botta e risposta dopo Genoa-Milan

    “Sono qui per invocare rispetto per i 35.000 che erano presenti allo stadio. Si sta rovinando il calcio. Quando non c’è la ragionevole certezza noi soccombiamo sempre. Ormai è così da tempo. Mi hanno spiegato che quando non c’è certezza è sovrana la prima decisione dell’arbitro, quindi io mi inchino. Ma chissà come mai siamo sempre in questa situazione. L’entrata di Maignan? Da medico la definisco assassina, ma fa niente. Va bene così. Il mondo del calcio è sempre più iniquo: la fanno da padrone sempre gli stessi. Vediamo quante giornate danno a Maignan. Quando c’è Davide contro Golia, in questo mondo vince sempre Golia… Basta fare gli ipocriti, lo sappiamo tutti. Quello che abbiamo visto stasera è chiaro”. Al termine di Genoa-Milan, match vinto dai rossoneri in extremis e tra le polemiche, il presidente dei rossoblù Alberto Zangrillo si era lasciato andare ad un durissimo sfogo, tanto contro l’arbitraggio quanto con il portiere francese, reo di un’entrata pericolosa costatagli il cartellino rosso. La risposta, però, non si è fatta attendere…
    La replica di Maignan
    “Zangrillo! Le parole hanno un significato – esordisce Mike Maignan in una storia Instagram -. Quello che è successo ieri è stato un atto d’azzardo, forse un atto d’azzardo deplorevole, ma in nessun caso un ‘assassinio’. Ti auguro il meglio per il futuro e spero che tu non debba mai sperimentare ciò di cui mi hai accusato”. Parole fortissime, che hanno trovato il sostegno del club di appartenenza, il Milan, che sul medesimo social network aggiunge: “Mike Maignan, chi ti conosce sa bene quanto tu sia un esempio di sportività e serietà dentro e fuori dal campo. Siamo tutti al tuo fianco”. LEGGI TUTTO

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    Milan, è Ibra l'anti-Toro

    MILANO – Dove eravamo rimasti? A Sassuolo-Milan, 22 maggio. Quel pomeriggio Zlatan Ibrahimovic per l’ultima volta ha messo piede in campo sul terreno di gioco. Dopo aver fatto il pieno di endorfine per lo scudetto vinto, lo svedese il 25 era già sotto i ferri per risolvere definitivamente l’instabilità dell’articolazione del ginocchio sinistro attraverso la ricostruzione del legamento crociato anteriore, con rinforzo laterale e riparazione meniscale. Sette-otto mesi di stop nel tentativo di fermare per un’ultima volta il tempo (contestualmente arrivò il rinnovo annuale). Lo svedese – che pensa ancora da giocatore – si è sottoposto ad allenamenti durissimi proprio con l’obiettivo di tornare in campo e il suo rientro potrebbe essere imminente: oggi, marredì 7 febbraio, ha svolto tutto l’allenamento in gruppo e Stefano Pioli dovrebbe convocarlo per la gara di venerdì 7 con il Toro. LEGGI TUTTO